Controllo delle nascite
La popolazione mondiale è destinata a diminuire per la prima volta in 700 anni

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet ha scoperto che la popolazione globale inizierà a diminuire entro decenni a causa dei tassi di fertilità notevolmente ridotti e potrebbe non riprendersi mai.
Lo studio, finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation, ha rilevato che entro il 2050, 155 Paesi su 204 sono sulla buona strada per avere tassi di natalità inferiori a quelli necessari per sostenere il livello di popolazione.
Si rileva che nel 2021, il «tasso di fertilità totale» in tutto il mondo era pari a 2,23, attestandosi solo appena al di sopra dei 2,1 figli per donna necessari per mantenere la crescita della popolazione.
Questa cifra è scesa da 4,84 nel 1950, con i ricercatori che prevedono che scenderà a 1,83 nel 2050 e scenderà fino a 1,59 entro il 2100.
Dramatic declines in global fertility rates set to transform global population patterns by 2100, new GBD Capstone study suggests.
Explore the data ➡️ https://t.co/Mvc1PyR4F4 pic.twitter.com/xdpSjVLrQJ
— The Lancet (@TheLancet) March 20, 2024
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Lo studio rileva che a quel punto solo 26 Paesi avranno tassi di natalità che supereranno il numero di persone che muoiono, con «la maggior parte del mondo che sta attraversando una fase di declino naturale della popolazione».
Un calo della popolazione segnerebbe la prima volta in sette secoli che si verifica un evento del genere.
L’ultima volta che è successo è stato dopo che la pandemia di peste bubbonica della Morte Nera uccise circa 50 milioni di persone a metà del 1300, riducendo la popolazione globale da 400 a 350 milioni.
Commentando lo studio, la coautrice Natalia Bhattacharjee ha affermato che il calo dei tassi di fertilità «riconfigurerà completamente l’economia globale e l’equilibrio di potere internazionale e richiederà una riorganizzazione delle società».
La dottoressa Bhattacharjee, ricercatore capo presso l’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) dell’Università di Washington, ha anche osservato che una delle conseguenze principali sarà l’aumento dell’immigrazione da Paesi in cui è ancora in atto un «baby boom», come l’Africa sub-sahariana, al fine di colmare la carenza di forza lavoro nelle nazioni con popolazione che invecchia.
Il professor Stein Emil Vollset, autore senior dell’IHME, ha anche osservato che il mondo «sta affrontando un cambiamento sociale sconcertante nel corso del 21° secolo» a causa del declino della popolazione.
I risultati sono esattamente ciò da cui alcuni, tra cui di recente in modo molto plateale il miliardario tecnologico Elon Musk, mettono in guardia da anni, descrivendo il declino della popolazione come una «minaccia alla civiltà» e sostenendo che l’umanità scomparirà letteralmente se non si farà qualcosa per invertire la tendenza.
Come scrive Modernity News, mentre gli eco-finanziari si accaniscono sulle «questioni morali» legate all’avere figli , le potenziali cause del declino della fertilità, come la plastica, i pesticidi e altre sostanze chimiche e pure il Wi-Fi che riducono la lunghezza del pene e il numero degli spermatozoi, sono relativamente ignorate.
La cruda realtà è che i tassi di natalità a livello globale stanno crollando e quasi tutti i Paesi sono destinati ad avere una popolazione in calo entro la fine del secolo.
In Paesi come la Corea del Sud e il Giappone, il numero delle persone che muoiono è il doppio di quelle che nascono. Non è necessario essere un genio della matematica per fare i calcoli su ciò che accadrà molto presto.
Questi paesi stanno già valutando la possibilità di abbracciare la migrazione di massa, con il ministro della Giustizia della Corea del Sud che ha recentemente dichiarato che il Paese si troverà di fronte ad una «catastrofe demografica» e ad una potenziale estinzione.
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Controllo delle nascite
Elon Musk: «remigrazione unica via» per affrontare la crisi migratoria britannica. Poi predice: «l’Europa sta morendo»

Elon Musk ha chiesto una «remigrazione» in risposta alla crisi migratoria in Gran Bretagna, affermando in precedenza che l’Europa «morirà» se i tassi di natalità non aumenteranno.
Il 1° settembre, Musk ha scritto: «La reimmigrazione è l’unica via» in risposta a un post X di Steve Laws, un politico del partito di destra britannico Homeland Party.
Sebbene Musk si sia già espresso contro l’immigrazione di massa incontrollata nei paesi occidentali, l’uso del termine «remigrazione», ovvero il rimpatrio dei migranti nei loro paesi d’origine, ha un notevole significato politico.
Remigration is the only way https://t.co/HB4sxLGKl0
— Elon Musk (@elonmusk) September 1, 2025
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La remigrazione è un concetto diffuso da organizzazioni patriottiche in tutta Europa, come il movimento identitario, considerate di «estrema destra» dai media mainstream e spesso sotto sorveglianza dei servizi segreti. Questi gruppi sostengono che le élite globaliste stiano deliberatamente sfruttando la migrazione di massa, in combinazione con i bassi tassi di natalità, per sostituire le popolazioni autoctone europee con stranieri.
L’uso del termine da parte di Musk potrebbe contribuire a rendere il concetto accettabile tra i conservatori tradizionali e fasce più ampie dell’opinione pubblica, aumentando potenzialmente le possibilità di deportazioni di massa di immigrati clandestini in Europa.
Il post originale di Steve Laws sui social media diceva: «Andate ovunque nel Regno Unito e guardatevi intorno. Vedrete stranieri ovunque. È davvero disgustoso il danno che è stato arrecato alla nostra nazione e al nostro popolo. Dobbiamo fermare l’immigrazione e avviare la reimmigrazione prima ancora di poter iniziare a invertire il danno che è stato fatto».
Go anywhere in the UK and look around, you’ll just see foreigners everywhere.
It’s truly sickening the damage that has been done to our nation and our people.
We have to stop immigration and start remigration before we can even begin to reverse the damage that has been done.
— Steve Laws (@Steve_Laws_) August 31, 2025
L’appello di Musk alla remigrazione giunge nel bel mezzo delle massicce proteste anti-immigrazione che hanno travolto il Regno Unito nelle ultime settimane.
Il governo di sinistra guidato dal premier Keir Starmer ha fatto ricorso a un uso eccessivo della forza nel tentativo di mettere a tacere i critici dell’immigrazione di massa. Il caso di Lucy Connolly , una madre che ha trascorso più di un anno in prigione per un tweet, ha fatto notizia a livello internazionale.
Come riportato da Renovatio 21, Musk in passato è arrivato a predire una «guerra civile in Europa» causata dall’immigrazione.
Due giorni prima, Musk aveva nuovamente lanciato l’allarme sui bassi tassi di natalità e sul declino della popolazione autoctona in Europa.
«Se il tasso di natalità non torna almeno al tasso di sostituzione, l’Europa scomparirà», ha affermato usando l’espressione «die out» traducibile come «morirà esaurendosi». Il tweet era in risposta a un post del senatore statunitense Mike Lee, che metteva in guardia dal crollo della popolazione in Iscozia.
Unless the birth rate at least gets back to replacement rate, Europe will die out https://t.co/0COU5Zj9QM
— Elon Musk (@elonmusk) August 30, 2025
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In passato Musk ha parlato più volte dell’imminente catastrofe del crollo demografico e ha esortato gli europei ad avere «famiglie numerose». Lui stesso ha più di una dozzina di figli noti, la maggior parte dei quali prodotti con la provetta, come quelli portati in udienza da papa Francesco. Il primogenito di Musk, Dakota, è morto per SIDS, la morte in culla.
La maggior parte dei Paesi europei ha tassi di natalità inferiori a 1,5, mentre alcuni paesi (come la Spagna) hanno appena 1,1 figli per donna. Per mantenere la popolazione, è necessario la cosiddetta soglia di sostituzione, ossia tasso di natalità di circa 2,1 per ogni femmina.
In Italia Il tasso di fecondità ha toccato un minimo storico nel 2024, con 1,18 figli per donna, secondo i dati provvisori dell’ISTAT. Tale cifra rappresenta un calo rispetto agli anni precedenti già ben al di sotto della soglia di sostituzione, evidenziando il continuo trend di denatalità del Paese.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Crollo demografico in Francia

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