Cina
Militanti civili nelle aziende: Xi rispolvera il metodo di Mao per prevenire le proteste
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Nelle grandi imprese stanno tornando a formarsi unità legate alle forze armate cinesi. Anche le aziende private stanno seguendo l’esempio di quelle pubbliche. Un modo per gestire potenziali disordini nel contesto del rallentamento dell’economia e per rafforzare il controllo sulle aziende da parte del Partito comunista.
Negli ultimi due anni stanno spuntando in un numero sempre maggiore di aziende cinesi unità di militanti civili. Si tratta di un vecchio concetto dell’epoca di Mao Zedong che si sta diffondendo nuovamente in maniera rapida, dalle imprese statali a quelle private. I media ufficiali riportano spesso la creazione di «dipartimenti delle forze armate del popolo» in diverse parti del Paese.
Le unità di militanti civili, affiliate all’Esercito Popolare di Liberazione cinese, esistevano ampiamente nelle imprese come ala per il reclutamento e l’addestramento delle forze armate, nonché per la mobilitazione durante la guerra. Queste organizzazioni, che sembravano scomparse, stanno tornando ora in auge.
Le grandi aziende statali hanno ricominciato a creare le loro unità di militanti civili, soprattutto nei settori chiave legati alle infrastrutture. Lo scorso settembre, lo Shanghai Municipal Investment Group ha istituito un dipartimento delle forze armate del popolo affiliato all’esercito, attirando l’attenzione della popolazione.
Anche nella megalopoli centrale di Wuhan, diverse aziende statali, come il Wuhan Metro Group, il Wuhan Municipal Investment Group e il Wuhan Agricultural Group, hanno istituito le loro unità di militanti civili.
Anche aziende private stanno seguendo l’esempio. Il più grande produttore cinese di prodotti lattiero-caseari, lo Yili Group della Mongolia interna, ha istituito a dicembre un dipartimento di forze armate popolari. Ed è un segnale interessante di quanto un’azienda di importanza strategica valuti il ruolo delle autorità nell’economia privata.
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A quanto pare, l’espansione delle unità di militanti civili nelle aziende è incoraggiata dal governo centrale, proprio come la crescita degli organi del Partito Comunista nelle imprese private negli ultimi anni.
Il numero di militanti civili in Cina aveva raggiunto un picco di 30 milioni sotto il governo di Mao. Dopo gli anni Ottanta, questa cifra era scesa a 8 milioni, con il Paese concentrato sulla crescita economica più che sulle questioni ideologiche. Gli analisti ritengono che la rinascita delle unità di militanti civili dimostri quanto la Cina si stia rimilitarizzando e guardi a queste guarnigioni per gestire potenziali disordini in un contesto di rallentamento dell’economia.
Nei commenti sui social network cinesi si legge che i militanti civili possono essere utilizzati anche per prevenire i movimenti sociali, poiché sono inseriti nella comunità locale e sono in grado di gestire immediatamente l’emergenza.
Oltre a mantenere l’ordine sociale e ad aumentare la fedeltà all’autorità, lo sviluppo di militanti civili coincide con la strategia della guerra asimmetrica. Secondo Willy Lam, il leader cinese Xi Jinping sta ripristinando gli slogan di Mao sulla «guerra del popolo» e sulla «fusione militare-civile» proprio per preparare nel lungo periodo l’aggressione a Taiwan.
Tutto questo accade mentre le autorità di Xi stanno rilanciando in tutto il Paese anche l’esperienza del Fengqiao, la forma di governance sociale ideata da Mao durante la Rivoluzione culturale. All’epoca, questa pratica mobilitava le masse a partecipare alla lotta contro i «nemici di classe». La gente comune veniva incoraggiata a monitorare i «nemici» e a «risolvere i problemi a livello locale».
Ora l’espansione delle unità di militanti civili appare coerente con l’essenza della filosofia di Xi. Inoltre, affidando loro alcuni compiti, l’Esercito popolare di liberazione può risparmiare alcune risorse e migliorare la capacità complessiva di mobilitazione.
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Immagine di Chris via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic
Cina
Trump: non permetterò a Nvidia di vendere chip avanzati alla Cina
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Cina
Trump dice che l’incontro con Xi prepara una «pace duratura»
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che il suo incontro con il suo omologo cinese, Xi Jinping, all’inizio di questa settimana aprirà la strada a una pace duratura tra le due nazioni.
I due leader si sono incontrati per la prima volta in sei anni giovedì a margine del vertice dell’APEC a Busan, in Corea del Sud. Pechino ha affermato di aver raggiunto un consenso per risolvere «importanti questioni commerciali».
La Cina ha accettato di sospendere i suoi ultimi controlli sulle esportazioni di terre rare in cambio di reciproci tagli tariffari da parte degli Stati Uniti. L’accordo include anche l’impegno degli Stati Uniti a ridurre i dazi sulle importazioni cinesi e a sospendere le indagini sui settori marittimo e logistico di Pechino.
«Il mio incontro del G2 con il presidente cinese Xi è stato un evento straordinario per entrambi i nostri Paesi», ha scritto Trump su Truth Social sabato. «Questo incontro porterà a una pace e a un successo duraturi. Dio benedica sia la Cina che gli Stati Uniti!»
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Le relazioni bilaterali sono state tese da anni di tensioni commerciali iniziate quando Trump ha imposto dazi ingenti sui prodotti cinesi durante il suo primo mandato. In base al nuovo accordo, gli Stati Uniti ridurranno i dazi sui prodotti cinesi dal 57% al 47% e sospenderanno le restrizioni all’esportazione rivolte ad alcune aziende cinesi. Gli Stati Uniti ridurranno anche i dazi relativi al fentanyl, mentre la Cina adeguerà le sue misure di ritorsione.
Pechino ha dichiarato che eliminerà le restrizioni all’esportazione di terre rare per un anno, mentre studia piani a lungo termine. I materiali utilizzati nell’elettronica e nella tecnologia militare sono stati presi di mira dopo che gli Stati Uniti hanno inasprito i propri controlli sulle esportazioni di semiconduttori avanzati e apparecchiature per la produzione di chip.
La Cina ha inoltre accettato di riprendere gli acquisti di soia e altri prodotti agricoli dagli Stati Uniti, sospesi durante la recente situazione di stallo commerciale, mentre la maggior parte delle altre restrizioni commerciali restano in vigore.
Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa Trump aveva dichiarato che «gli Stati Uniti sono in guerra commerciale con la Cina» spignendo la UE a imporre dazi del 500% su Pechino.
Trump stesso lo scorso mese aveva parlato di dazi al 100%. Sei mesi fa gli USA avevano imposto dazi fino al 3521% sulle importazioni di energia solare legate alla Repubblica Popolare.
A inizio anno, dinanzi all’animosità di Washington, Pechino aveva risposto di essere pronta alla «guerra commerciale o qualsiasi altro tipo di guerra».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Bizzarria
Ballerini su ghiaccio cinesi indagati per un missile pelouche
🌐🇨🇳Message sent? – How else to explain the actions of Chinese athletes.
Chinese figure skaters showed a toy ballistic missile DF-61, their actions will be investigated . Chinese figure skaters showed a plush toy in the shape of an intercontinental ballistic missile — the… pic.twitter.com/Iu5AL1QUEz — 🌐geopolitics in the picture (@geogeolite) October 28, 2025
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