Geopolitica
Cuba dice che Israele è uno Stato terrorista
Israele è uno Stato terrorista che commette un genocidio a Gaza, ha dichiarato martedì sui social media il presidente cubano Miguel Díaz-Canel, commentando l’operazione militare di rappresaglia dopo l’attacco a sorpresa di Hamas del 7 ottobre.
Il Paese caraibico, che non ha relazioni diplomatiche formali con Israele, è stato molto critico nei confronti della guerra di Israele contro i militanti, che mantengono di fatto il dominio su Gaza. Secondo i funzionari locali, durante l’operazione militare, ampie zone dell’enclave sono state devastate e più di 20.400 palestinesi sono stati uccisi.
In un post su Twitter il Diaz-Canel ha definito le azioni di Israele «un’umiliazione per tutta l’umanità» e si è lamentato del fatto che lo Stato Ebraico la stia facendo franca. «Cuba, che non sarà mai indifferente, alza sempre più la voce per la Palestina», ha dichiarato il presidente cubano.
La settimana scorsa, il parlamento cubano ha approvato una dichiarazione in cui esprime sostegno al popolo palestinese e alla sua aspirazione ad uno Stato. Il documento bolla la condotta di Israele come «genocidio», condannandone gli «atti barbarici» che evidenziano i fallimenti della diplomazia internazionale.
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«Denunciamo con la massima fermezza la responsabilità e la complicità del governo degli Stati Uniti in questo genocidio», si legge nella dichiarazione, riferendosi all’uso da parte di Israele del suo potere di veto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
«L’impunità con cui Israele ha storicamente agito può essere spiegata solo con la sua fiducia che non ci saranno conseguenze grazie al sostegno del governo degli Stati Uniti», hanno affermato i deputati.
L’amministrazione del presidente americano Joe Biden ha espresso il suo malcontento per l’elevato numero di vittime civili a Gaza e afferma che a porte chiuse sta facendo pressioni su Israele affinché corregga il suo approccio.
Alti funzionari israeliani hanno ripetutamente negato di essere sotto pressione da parte degli Stati Uniti. Tal Heinrich, portavoce del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha detto venerdì scorso alla MSNBC che le due nazioni sono «in sintonia».
Israele sostiene che sta facendo tutto il possibile per ridurre al minimo i rischi per i civili e sostiene che Hamas è il responsabile ultimo di ogni morte di questo tipo.
Un articolo pubblicato dalla rivista +972 con sede a Tel Aviv a fine novembre affermava che l’esercito israeliano sta deliberatamente bombardando «obiettivi di potere» a Gaza, come edifici pubblici e grattacieli, al fine di «creare uno shock» nella popolazione. popolazione generale. Secondo gli strateghi, tale logica spingerà in qualche modo i palestinesi contro Hamas.
Il presidente cubano non è il solo ad usare parole forti riguardo la situazione in Terra Santa.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso il presidente turco Erdogan ha dichiarato che Israele è «uno Stato terrorista» che sta commettendo un genocidio.
In settimana l’europarlamentare irlandese Clare Daly aveva definito Von der Leyen, accusata di sostenere Israele, «frau genocidio». In precedenza, il ministro spagnuolo per le pari opportunità Ione Belarra ha ipotizzato che senza azioni immediate contro lo Stato Ebraico la UE potrebbe rendersi complice di genocidio.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0);
Geopolitica
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Geopolitica
Il presidente dell’Iran ucciso mentre viaggiava in elicottero
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi è stato ucciso insieme al ministro degli Esteri in un incidente in elicottero domenica nelle montagne nordoccidentali del Paese. Lo hanno riportato lunedì i media statali iraniani.
Le notizie sulla sua morte non erano state confermate fino a poche ore fa. Canali israeliani davano per certa la sua morte.
Ieri il gabinetto del presidente Raisi ha tenuto una riunione d’emergenza, lasciando vuoto il suo posto al centro del tavolo della conferenza come commemorazione simbolica, come mostrano le foto pubblicate dall’agenzia di stampa statale IRNA. L’agenzia successivamente ha annunciato il decesso dicendo che era stato «martirizzato durante il servizio».
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Il gabinetto ha rilasciato una dichiarazione elogiando il suo servizio al Paese e al popolo iraniano e promettendo di seguire le sue orme.
La morte del presidente Raisi è stata annunciata dal podio del santuario sciita più venerato dell’Iran, il mausoleo dell’Imam Reza, nella sua città natale di Mashhad, nel Nord-Est del Paese. Una grande folla di sostenitori del governo si era radunata lì durante la notte per tenere una veglia di preghiera. La gente ha lanciato forti grida e lamenti quando fu fatto l’annuncio.
L’agenzia di stampa Tasnim, affiliata alle Guardie rivoluzionarie iraniane, ha pubblicato un comunicato affermando che il presidente Raisi e il ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian sono rimasti uccisi nell’incidente in elicottero, mostrando una foto del Raisi con un titolo che lo chiamava martire. Tasnim ha anche detto che il governatore della provincia dell’Azerbaigian Orientale, un imam e due alti ufficiali militari responsabili della sicurezza presidenziali sono morti nello schianto, insieme al pilota e al copilota.
Le prime foto e filmati del luogo dell’incidente pubblicati sui siti di notizie iraniani mostravano detriti e parti rotte dell’elicottero. A bordo dell’elicottero, oltre al presidente e al ministro degli Esteri, c’erano anche un religioso e il governatore della provincia orientale dell’Azerbaigian.
«Trovando la posizione dell’elicottero e vedendo la scena, non c’è traccia che nessuno dei passeggeri fosse vivo», ha detto alla televisione di stato il capo della Mezzaluna Rossa (l’equivalente della nostra Croce Rossa) iraniana, Pirhossien Koulivand, che si trovava sul posto.
Le operazioni di ricerca e soccorso hanno impiegato ore per raggiungere il luogo dell’incidente, ma facendo trasparire poco dei progressi, in condizioni meteorologiche avverse al punto che sono stati dati per dispersi anche tre uomini addetti alle ricerche.
ISRAELI NEWS SAYS THE IRANIAN PRESIDENT IS DEAD pic.twitter.com/qmcYR2wWCm
— The_Real_Fly (@The_Real_Fly) May 19, 2024
The President of Iran Ebrahim Raisi as well as Foreign Minister Hossein Amirabdollahian were involved in a “Significant Helicopter Crash” earlier today while Traveling back from a Diplomatic Meeting in Azerbaijan. The Crash is believed to have occurred in a Heavily Forested Area… pic.twitter.com/mrFfBMSVXl
— OSINTdefender (@sentdefender) May 19, 2024
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Vari Paesi hanno inviato aiuti per la ricerca e il salvataggio, tra cui Russia e Turchia. Secondo l’agenzia turca per la gestione dei disastri AFAD, l’Iran ha richiesto un elicottero di ricerca e salvataggio con visione notturna alla Turchia.
L’elicottero che trasportava il presidente iraniano Ebrahim Raisi, il ministro degli Esteri e altri funzionari è precipitato in una remota regione settentrionale mentre tornava da una visita ufficiale in Azerbaigian domenica scorsa, secondo alcuni un viaggio per una diga in costruzione.
Come riportato da Renovatio 21, il confine azero è «caldo» per Teheran, che vi conduce esercitazioni militari dimostrative e non ha mai nascosto di sostenere l’Armenia nel conflitto con l’Azerbaigian.
La Guida Suprema iraniana, l’ayatollah Khamenei, ha chiesto preghiere per Raisi e i funzionari scomparsi assicurando stabilità all’interno della leadership del governo.
Una forte presenza militare sta venendo segnalata nella capitale Teheran. Secondo quanto riportato, membri del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (i pasdaran) hanno affermato di aver preso posizione vicino a diversi edifici governativi.
A Significant Deployment of Iranian Security and Military Personnel has been noted across the Capital of Tehran, with Members of the Islamic Revolutionary Guard Corps (IRGC) claimed to be taking up Positions near several Government Buildings. pic.twitter.com/xP0YNxWJkk
— OSINTdefender (@sentdefender) May 19, 2024
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Raisi era a bordo di un vecchio elicottero Bell, secondo alcuni rapporti aveva più di 40 anni. L’aviazione iraniana è piagata da decenni di sanzioni americane che rendono più difficile trovare i ricambi.
This is reportedly the last video of the Iranian DICTATOR Ibrahim Raisi. pic.twitter.com/nlR6h3Ey6N
— Hananya Naftali (@HananyaNaftali) May 19, 2024
Che si tratti di un ulteriore momento-Sarajevo 1914?
L’ipotesi è quella che abbiamo fatto anche vedendo le immagini dell’attentato contro il premier slovacco Fico, e le numerose minacce di morte a vari leader di Paesi europei.
Come riportato da Renovatio 21, l’idea è stata ripetuta da Orban poche ore fa: l’attentato di Fico è legato alla preparazione del prossimo conflitto.
Che la guerra debba partire a tutti i costi? Che la guerra debba essere fatta subito, prima delle elezioni americane di novembre?
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Immagine di Tasnim News Agency via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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