Pamela Ferdinand è una giornalista pluripremiata ed ex borsista del Massachusetts Institute of Technology Knight Science Journalism, che si occupa dei determinanti commerciali della salute pubblica.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
La Disney sembrerebbe proseguire la promozione dell’agenda omotransessualista anche con il nuovo film di Natale, già presente nel suo servizio di streaming – una pellicola rivolta ovviamente ai bambini.
I terribili nove (The Naughty Nine) è uscito il 22 novembre su Disney Channel e segue la storia di nove bambini che, dopo essersi ritrovati nella lista dei cattivi di Babbo Natale durante una vacanza, partono alla volta del Polo Nord per riprendersi i regali che non hanno ricevuto la mattina di Natale. Il film si ispira al classico pluridecennale Ocean’s Eleven, il cui remake del 2001 è stato molto popolare con un cast stellare che interpretava un gruppo di truffatori che usano le rispettive abilità per eseguire un’intricata rapina in diversi casinò di Las Vegas.
I terribili nove, tuttavia, espande la trama per includere riferimenti all’omosessualità sia tra uomini adulti che tra ragazzi minorenni» scrive LifeSite. che cita una recensione della redattrice di The Federalist Eleanor Bartow, la quale racconta come la protagonista femminile faccia parte di una famiglia con cinque figli cresciuti da due «papà», senza una figura materna. Ciò viene insinuato per la prima volta dopo poco più di 10 minuti dall’inizio del film, quando la famiglia apre i regali la mattina di Natale.
Poco dopo, un ragazzo di nome Jon vende vestiti da lui disegnati e si riferisce a un altro maschio come una «bellezza» (in originale, «hootie»). Successivamente, lo stesso personaggio descrive il protagonista maschile principale come «carino». Anche se l’età di Jon non è chiara, la Bartow ha sottolineato che «sta usando un linguaggio sessualmente carico con un bambino di quinta elementare», aggiungendo che «conosce i veri bambini di quinta elementare che credono ancora in Babbo Natale», sottolineando la bellezza di quella «innocenza» e l’errore dei «registi che vogliono prenderla e sessualizzarli».
Babbo Natale, per la cronaca, è interpretato da Danny Glover, il noto attore afroamericano: sì, a dispetto della canuta barba e dell’origine polare, Santa Claus è nero.
Danny Glover é Papai Noel em novas imagens de 'The Naughty Nine', novo filme de natal que estreia dia 23 de novembro no Disney Plus!
A trama do longa segue 9 crianças que planejam executar um assalto na oficina do Papai Noel no Polo Norte. pic.twitter.com/8UBbJdqqde
— Séries TV Show BR (@SeriesTWBZ) September 28, 2023
Il film è stato pubblicato per la prima volta sul canale americano Disney Channel ma poteva essere visto anche sulla piattaforma Disney Plus a partire dal 23 novembre, la festa del Giorno del Ringraziamento USA.
«Il film di Natale pro-LGBT è ben lungi dall’essere il primo tentativo della compagnia in tal senso», sostiene LSN. «La Disney ha iniziato a cedere alle agende di sinistra quasi dieci anni fa, con l’uscita di Lightyear nel 2022 – un film che aveva aperto nuove strade nella promozione dell’omosessualità introducendo un bacio omosessuale – prima del forte crollo delle azioni della società».
Lightyear, che era servita come storia di origine per il personaggio Buzz Lightyear nella popolarissima serie Disney Toy Story, è stata la prima di molte trame familiari che hanno introdotto contenuti LGBT espliciti. Nei mesi successivi alla sua uscita, la Disney ha aggiunto temi woke come le coppie dello stesso sesso e le cosiddette identità «queer» anche nei prodotti con i supereroi Marvel, che sono ora di proprietà dell’azienda di Topolino.
Sostieni Renovatio 21
Secondo quanto riportato, la società si sarebbe avventurata in un territorio recentemente preoccupante producendo una serie TV chiamata Little Demon, che ha suscitato polemiche per la «normalizzazione del paganesimo» e il sostegno a Satana e all’Anticristo.
Nel febbraio 2023, la Disney è stata sanzionata per non aver aderito alle linee guida del governatore repubblicano della Florida Ron DeSantis che proteggono i bambini dall’ideologia di genere radicale. Nonostante le continue reazioni negative, la perdita di profitti e le critiche da parte degli organi governativi, la Disney ha mantenuto la sua rotta in linea con la cultura altamente sessualizzata, comprese la recente serie su un’adolescente messa incinta dopo una notte di sesso con Satana e un remake del classico Biancaneve con un’enfasi sul femminismo e i sette nani in formato multirazziale.
Come riportato da Renovatio 21, il film natalizio della Disney dell’anno scorso conteneva una sequenza che mostrava un gruppo di bambini che tengono in mano cartelli che recitano «WE LOVE YOU SATAN», cioè «TI AMO SATANA». Si tratta di un equivoco che dovrebbe far ridere: «Satan» è l’anagramma di «Santa», cioè Santa Claus, Babbo Natale, quindi nella pellicola i bambini si sono sbagliati, del resto basta invertire due lettere.
"We Love You Satan" – Richtig funny, Disney. pic.twitter.com/JKwO046goY
— Miró (@unblogd) November 28, 2022
La trovata, bisogna ammettere, non è divertente per niente – specie in questo contesto.
L’anno passato la cancel culture della Disney in mano agli zeloti del gender e del politicamente corretto si era abbattuta sull’attrice e lottatrice Gina Carano, licenziata per le sue opinioni personali non allineate.
Come riportato da Renovatio 21, a Disneyworld il Pentagono ha premiato, per mano del comico ebreo Jon Stewart con a fianco un signore vestito da Topolino, un veterano del Battaglione Azov divenuto atleta militare paralimpico.
Disneyland in California, invece, è divenuta sito di vaccinazione di massa. Tuttavia, cose divertenti vi avvengono ancora: per esempio l’eccezionale rissa della scorsa estate. Un ennesimo scazzottamento tra visitatori del celebre parco a tema scatenosi implacabile sei mesi fa.
Come riportato da Renovatio 21, la Disney ha anche prodotto un documentario sul papa e i giovani, al quale Bergoglio si è prestato entusiasticamente. E non poteva essere altrimenti. Il taglio dell’opera potete immaginarlo.
Dal papa a Babbo Natale – versione Satan Claus – il passo, per i programmi a cui vorremmo affidassimo i nostri figli, è brevissimo.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da YouTube
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
I nitrati, che entrano nell’acqua potabile principalmente attraverso il deflusso di fertilizzanti chimici e il letame animale proveniente dagli allevamenti, sono invisibili, inodori e insapori. Anche a una concentrazione pari a solo l’1% della soglia di sicurezza stabilita dal governo federale, i nitrati possono aumentare significativamente il rischio di parto prematuro e basso peso alla nascita, secondo un nuovo studio condotto su 350.000 certificati di nascita.
Secondo un nuovo studio, anche livelli molto bassi di nitrati nell’acqua potabile, ben al di sotto della soglia di sicurezza stabilita dal governo federale, possono aumentare significativamente il rischio di parto prematuro e di basso peso alla nascita.
Il nitrato, una sostanza chimica diffusa che entra nell’acqua potabile principalmente attraverso il deflusso dei fertilizzanti chimici e il letame animale proveniente dalle fattorie, è invisibile, inodore e insapore, il che fa sì che molte persone non si accorgano di assumerlo.
I ricercatori hanno analizzato più di 350.000 certificati di nascita in Iowa dal 1970 al 1988 e hanno scoperto che anche 0,1 milligrammi di nitrato per litro (mg/L), ovvero appena l’1% del livello che l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA) degli Stati Uniti considera attualmente «sicuro», era collegato a rischi più elevati di nascita prematura o di bambini troppo piccoli.
La prematurità e il basso peso alla nascita sono le principali cause di morte nei neonati e nei bambini sotto i 5 anni. Aumentano inoltre il rischio di disturbi dello sviluppo come la paralisi cerebrale e le probabilità di malattie croniche come l’obesità e il diabete in età adulta.
«La posta in gioco è chiara. Nessun livello di nitrato nell’acqua potabile sembra sicuro durante la gravidanza», ha affermato Jason Semprini, professore associato di economia della salute pubblica presso la Des Moines University e autore principale dello studio, pubblicato il 25 giugno su PLOS Water.
«Per decenni, abbiamo conosciuto i meccanismi biologici che suggeriscono potenziali danni derivanti dall’esposizione ai nitrati in utero. Ora, abbiamo prove coerenti derivanti da rigorose ricerche condotte in diversi studi che dimostrano questo potenziale danno nei nati vivi».
Sostieni Renovatio 21
I risultati dello studio giungono mentre l’Iowa si trova ad affrontare una crisi idrica senza precedenti a causa della contaminazione da nitrati.
Contribuiscono inoltre alle crescenti preoccupazioni circa gli effetti sulla salute dell’inquinamento agricolo causato dall’industria, nelle regioni rurali e agricole di stati come Kansas, Nebraska, Minnesota, California e Pennsylvania, e persino in grandi città come Los Angeles e Chicago.
L’EPA ha fissato il limite attuale per i nitrati nell’acqua potabile a 10 mg/L, ovvero 10 parti per milione, per prevenire la metaemoglobinemia o «sindrome del bambino blu», una malattia del sangue potenzialmente fatale che priva il corpo di ossigeno.
Semprini e altri sostengono che lo standard, stabilito nel 1992, non rispecchia la scienza attuale e non tiene conto degli esiti delle nascite e di altri potenziali rischi per la salute.
Sebbene la tanto attesa valutazione dell’EPA sia ancora in stallo, il nitrato è stato collegato al cancro del colon-retto , alle malattie della tiroide e a gravi difetti congeniti del cervello e del midollo spinale.
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro classifica i nitrati presenti negli alimenti e nell’acqua come «probabilmente cancerogeni» per l’uomo, mentre un rapporto pubblicato l’anno scorso suggerisce che il rischio di morte è più alto del 73% rispetto all’acqua priva di nitrati, anche a bassi livelli.
L’Iowa, dove è stato condotto il nuovo studio, presenta alcune delle più alte concentrazioni di nitrati nelle falde acquifere degli Stati Uniti, come dimostra lo studio. È inoltre al secondo posto a livello nazionale per nuove diagnosi di cancro.
Iscriviti al canale Telegram
Per stimare l’esposizione ai nitrati, Semprini ha confrontato i dati relativi all’acqua potabile con i dati relativi alle nascite entro 30 giorni dal concepimento, periodo in cui il feto è particolarmente vulnerabile. Ha inoltre testato l’esposizione oltre 90 giorni prima del concepimento e non ha riscontrato alcun collegamento con esiti negativi, suggerendo che l’esposizione precoce alla gravidanza è ciò che conta di più.
Lo studio ha rilevato che i livelli di nitrati nell’acqua potabile pubblica dello Stato sono aumentati dell’8% ogni anno durante il periodo di studio, attestandosi in media a 4,2 mg/L per tutte le nascite.
Oltre l’80% dei neonati studiati è stato esposto a una certa quantità di nitrati e 1 su 10 è stato esposto a livelli superiori al limite federale. Complessivamente, il 5% è nato sottopeso e il 7,5% è nato pretermine.
I risultati principali includono:
Lo studio invita l’agenzia ad agire e sollecita l’aggiornamento del limite federale per i nitrati. Raccomanda inoltre agli stati di adottare una supervisione più rigorosa, che includa test frequenti, rendicontazioni pubbliche trasparenti e politiche volte a ridurre il deflusso di nitrati attraverso la riforma agricola.
«Non si tratta solo di normative ambientali, ma anche della salute dei bambini e delle madri», ha affermato Semprini. «Se non aggiorniamo i nostri standard per adeguarli alla scienza attuale, potremmo danneggiare silenziosamente migliaia di gravidanze ogni anno».
Pamela Ferdinand
Pamela Ferdinand è una giornalista pluripremiata ed ex borsista del Massachusetts Institute of Technology Knight Science Journalism, che si occupa dei determinanti commerciali della salute pubblica.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Vescovo messicano «concelebra» la messa con una «sacerdotessa» lesbica anglicana «sposata» che ha ricevuto l’Eucaristia
I vaccini COVID «sono armi biologiche» che «hanno provocato danni profondi»: nuovo studio
Leone punisca l’omoeresia: mons. Viganò sull’udienza papale concessa a padre Martin
Vaccino COVID, mentre Reuters faceva «fact-cheking sulla «disinformazione» il suo CEO faceva anche parte del CdA di Pfizer
Don Giussani, errori ed misteri di Comunione e Liberazione. Una vecchia intervista con Don Ennio Innocenti
Transessuale fa strage in chiesa in una scuola cattolica: nichilismo, psicofarmaci o possessione demoniaca?
Mosca conferma attacchi missilistici ipersonici contro l’Ucraina
I malori della 35ª settimana 2025