Vaccini
La «scienza vaccinale» del CDC – decenni di inganni
Renovatio 21 pubblica la traduzione di questo articolo su gentile concessione di Children’s Health Defense
Il conflitto di interessi danneggia la salute dei bambini
[Nota: Questo articolo è il settimo di una serie adattata dall’e-book del Children’s Health Defense Conflicts of Interest Undermine Children’s Health. Il primo e-book The Sickest Generation: The Facts Behind the Children’s Health Crisis and Why It Needs to End, descrive come la salute dei bambini abbia iniziato a peggiorare in maniera drammatica a partire dalla fine degli anni Ottanta, in seguito ai cambiamenti nel piano vaccinale.]
Il Center for Disease Control and Prevention (CDC) [ Il centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, il più importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America, NdR] e i partner governativi e privati hanno falsificato la scienza intorno ai vaccini per decenni, lasciando una ben documentata scia di coperture e inganni. Alcuni degli episodi più noti comprendono riunioni segrete, tentativi di tenere dati pubblici fuori dalla portata degli scienziati indipendenti, distruzione e manipolazione di informazioni e altri reati, incluso quello di appropriazione indebita.
Il CDCe i partner governativi e privati hanno falsificato la scienza intorno ai vaccini per decenni, lasciando una ben documentata scia di coperture e inganni.
La falsificazione dei dati sul Thimerosal
Nel giugno 2000 il CDC convocò una commissione scientifica al Simpsonwood Retreat Center vicino ad Atlanta. All’incontro (che doveva essere segreto) oltre 50 esperti – rappresentanti del CDC, della Food and Drug Administration (FDA), delle agenzie di sanità pubblica statali e internazionali e produttori di vaccini – si incontrarono per discutere quelli che hanno definito «argomenti teoretici» sui rischi dei vaccini contenenti thimerosal.
L’oratore principale a Simpsonwood, Thomas (Tom) Verstraeten, era un medico-biostatistico occupato presso l’Epidemic Intelligence Service del CDC. Verstraeten aveva condotto analisi per valutare l’impatto dei vaccini contenenti thimerosal sullo sviluppo di disordini neurologici nei bambini.
I primi risultati – mai resi noti né pubblicati, ma ottenuti tramite l’associazione per la sensibilizzazione sull’autismo SafeMinds dietro richiesta, in base a quanto stabilisce il Freedom Information Act – hanno mostrato effetti impressionanti e statisticamente rilevanti «che supportano una relazione causale tra l’esposizione al mercurio contenuto nei vaccini e l’insorgenza di disordini neurologici nei bambini (in particolare autismo)».
I primi risultati hanno mostrato effetti impressionanti e statisticamente rilevanti «che supportano una relazione causale tra l’esposizione al mercurio contenuto nei vaccini e l’insorgenza di disordini neurologici nei bambini (in particolare autismo)».
Queste prime analisi, che SafeMinds ha chiamato «Generazione Zero», mostrano un rischio elevato (da 2 a 11 volte maggiore) nel gruppo trattato con la concentrazione più elevata confrontato con quello trattato con una concentrazione pari a zero, e gli effetti maggiori sono emersi «per l’esposizione ad alti livelli di mercurio nei primi momenti dell’esposizione».
Tra il febbraio 2000 e novembre 2003, Verstraeten e i colleghi del CDC condussero altri quattro cicli di esami in cui – ad ogni ciclo o «generazione» – veniva ridotto o eliminato l’elevato e statisticamente rilevante rischio riscontrato nei dati della Generazione Zero. Secondo SafeMinds questo riflette una «deliberata» scelta metodologica che porta le scoperte «verso l’irrilevanza».
La presentazione di Verstraeten a Simpsonwood, incentrata sui dati della Generazione Zero, mostrò quanto si trovasse tra due fuochi. Da un lato, Verstraeten aveva descritto segnali di sicurezza che non «possono essere cancellati» – mostrando che i danni neurologici causati dall’esposizione al thimerosal nell’infanzia sono legati al dosaggio – ma aveva anche accennato alla pressione a cui era sottoposto per «ritrattare tutto» e «farlo sparire». A Simpsonwood, Verstraeten affermò: (p. 153)
«Posso guardare questi dati, rigirarli ed esaminarli ancora, aggiungere uno strato, e arrivare a dire che il rischio è elevato. Potrei anche dire che è molto basso, a seconda di come mi vengono presentati. Puoi farlo sparire da qui, ma tornerà fuori più avanti. Il nocciolo della questione è che ci sono certe cose che non scompaiono. Se le elimini da una parte, spunteranno fuori da un’altra. Quindi, in sostanza, il segno non sparisce».
Altri partecipanti al raduno di Simpsonwood avvertirono che bisogna «essere molto, molto attenti che sia tutto in regola prima di elaborare una politica su questo». Alla fine della riunione, tutti eccetto uno erano d’accordo nel valutare l’associazione fra thimerosal e disordini neurologici come «lieve».
Nel 2001 il CDC esternalizzò la gestione e la coordinazione del VSD a una compagnia privata – America’s Health Insurance Plan (AHIP) – conferendole anche la responsabilità di mantenere la «direzione strategica» dei progetti del VSD
In una e-mail dopo l’incontro a Simpsonwood, nel luglio 2000, indirizzata al ricercatore di Harvard Philippe Grandjean – uno dei massimi esperti di neuro-tossicologia e degli effetti del mercurio – Verstraeten si scusò per averlo trascinato in una «spinosa discussione» su thimerosal e neurosviluppo. Verstraeten scrisse: «Non voglio diventare un paladino delle lobby anti-vaccini e far sembrare che creda che il thimerosal è o era pericoloso, ma penso che dovremmo ricorrere alla vera argomentazione scientifica e non lasciare che i nostri standard siano dettati dal desiderio di scartare una teoria che non ci piace».
Verstraeten (allora dipendente di GlaxoSmithKline) pubblicò i dati sul thimerosal su Pediatrics nel 2003. Nell’articolo erano contenute le ultime generazioni di analisi – con criteri di esclusione, esposizioni e modelli statistici rielaborati.
Comunque, Verstraeten contestava l’affermazione secondo cui lui o il CDC avessero «edulcorato» i risultati originali. In una lettera all’editore di Pediatrics del 2004, definì i risultati «neutrali», asserendo che «il nocciolo della questione è lo stesso: un’associazione tra il thimerosal e i disturbi neurologici non può essere confermata né smentita, perciò sono necessari altri studi» [enfasi aggiunta].
Nel frattempo, altri ricercatori del CDC – diretti da Julie Gerberding (divenuta in seguito una delle principali manager di Merk) – si sono affrettati a pubblicare una manciata di studi epidemiologici, poco approfonditi, per rafforzare il consenso di Simpsonwood.
Scritti da scienziati pagati dalle industrie, gli studi esaminavano un solo disturbo neurologico (l’autismo) e sembravano scagionare completamente il thimerosal. La maggior parte degli studi aveva intenzionalmente esaminato dati provenienti da paesi fuori dagli Stati Uniti, sottoposti a un’esposizione minore al thimerosal (la popolazione svedese, quella olandese in generale, quella nei reparti psichiatrici olandesi e quella del Regno Unito). Questo ha reso più facile nascondere una potenziale associazione tra il thimerosal e l’insorgenza di disturbi neurologici. Nonostante le numerose critiche e gli studi manipolati, il CDC continua a tirarli in ballo come prove della possibile sicurezza del thimerosal.
Il Deputato Dave Weldon: «Il trattamento che quei ricercatori hanno ricevuto dal CDC … è stato terribile e imbarazzante. Sarei curioso di sapere se al Dr. Verstraeten [allora alla GSK] … abbia affrontato la stessa procedura … per accedere al VSD».
L’esternalizzazione del Vaccine Safety Datalink
I dati di Verstraeten, che includono quelli di oltre 100.000 bambini nati tra il 1992 e il 1997, provengono dal Vaccine Safety Datalink (VSD). Il VSD, finanziato dai contribuenti, è una raccolta di informazioni mediche e vaccinali raccolte dalle grandi aziende sanitarie (HMO), istituito nel 1990 per studiare la sicurezza dei vaccini presenti sul mercato. I ricercatori del CDC e le HMO pubblicavano regolarmente studi in favore dei vaccini usando i dati del VSD, confrontando un vaccino con l’altro per assicurare il risultato di «rischio non significativo» nel gruppo esaminato.
Nel 2001, un anno dopo che Verstraeten aveva condiviso i risultati sul thimerosal a Simpsonwood, il CDC esternalizzò la gestione e la coordinazione del VSD a una compagnia privata – America’s Health Insurance Plan (AHIP) – conferendole anche la responsabilità di mantenere la «direzione strategica» dei progetti del VSD. Anche se il CDC afferma di voler«soddisfare» le richieste dei ricercatori indipendenti per l’utilizzo dei dati del VSD, in pratica il controllo privato della AHIP ha reso i dati irraggiungibili a chiunque sia estraneo al CDC e al HMO. Nel 2005, l’Institute of Medicine (IOM) pubblicò in un rapporto intitolato Vaccine Safety Research, Data Access, and Public Trust, in cui descriveva «la limitata possibilità di ricercatori esterni indipendenti di condurre studi a conferma delle ipotesi note o nuovo studi … dopo il 1 gennaio 2001. [enfasi aggiunta], compresi studi «che i membri del settore pubblico ritengono prioritari». (Capitolo 5)
Nel 2002, due ricercatori indipendenti tentarono di accedere ai dati del VSD e persistettero fino a riuscirci – ma solo dopo aver superato numerosi ostacoli che possono spiegarsi solo come un’intenzionale ostruzione da parte del CDC. Tra questi, l’invio di una proposta di 200 pagine e il superamento dei lunghissimi processi di approvazione del CDC; inoltre, è stato necessario presentare proposte separate e superare altri processi per ogni HMO, a volte con una spesa elevata [spesso la proposta viene accettata ma rifiutata in un secondo momento], il rifiuto del CDC al riesame dei dati dagli studi basati sui dati di CDC e VSD (mentre il CDC afferma che i dati originali non esistono più o che sono «danneggiati») e il pagamento di migliaia di dollari come tariffa di utilizzo per accedere ai dati in una stanza senza finestre e con le guardie armate a sorvegliarla.
Thompson consegnò al Deputato Posey oltre mille pagine di documenti che mostravano le diffuse frodi nel settore vaccini del CDC
Il Deputato Dave Weldon scrisse a Gerberding: «Il trattamento che quei ricercatori hanno ricevuto dal CDC … è stato terribile e imbarazzante. Sarei curioso di sapere se al Dr. Verstraeten [allora alla GSK] … abbia affrontato la stessa procedura … per accedere al VSD».
La distruzione dei dati su autismo-MPR
Agli inizi del 2000, il Dr. William Thompson, scienziato che studiava la sicurezza dei vaccini presso il CDC, fu scelto dal CDC per condurre uno studio volto a rompere il controverso legame causale tra vaccino morbillo-parotite-rosolia (MPR) e autismo.
Inaspettatamente, i dati non collaborarono, anzi, mostravano un aumento del 250% dei casi di autismo nei giovani afro-americani che avevano ricevuto il vaccino prima dei tre anni (rispetto ai ragazzi afro-americani vaccinati dopo i tre anni). Comunque, quando Thompson e colleghi pubblicarono lo studio sul vaccini MPR nel 2004, l’articolo non riportava queste scoperte, nonostante meritassero «ulteriore e immediata verifica». L’analisi del CDC mostrò anche l’aumento del rischio di autismo nei bambini vaccinati con il vaccino MPR che si stavano sviluppando normalmente e che non avevano problemi medici, ma l’articolo pubblicato «citò il fatto … in maniera superficiale».
Nel 2014, Thompson cercò la protezione degli informatori federali e riportò al Deputato Wiliam Posey l’omissione di dati cruciali sull’autismo nella pubblicazione del 2004. Thompson sostenne di essersi rivolto alle personalità più influenti del CDC, tra cui il Capo Dipartimento e autore Frank DeStefano, che ordinò a Thompson e ai colleghi di buttare i dati in un gigantesco bidone della spazzatura per distruggere ogni prova della correlazione tra MPR e autismo.
Thompson consegnò al Deputato Posey oltre mille pagine di documenti che mostravano le diffuse frodi nel settore vaccini del CDC. Espresse anche la volontà di comparire, dietro ordinanza del giudice, davanti alla Commissione di Sorveglianza e Riforme Governative (OGR). Il Direttore della Commissione OGR, l’ex Deputato Jason Chaffetz, si oppose fino alla fine del mandato nel 2017. (Secondo un rapporto del Guardian, le industrie farmaceutiche sono stati i principali donatori della sua campagna elettorale.)
Chiudere un occhio
A conferma dell’atmosfera da guardie e ladri che si respirava al CDC, un altro episodio tristemente noto risale alla metà degli anni 2000 ma è tutt’ora irrisolto. La pagina dei «latitanti più ricercati» del sito del Department of Health and Human Services (HHS) Ufficio dell’Ispettore Generale (OIG), mostrava che uno scienziato danese, tale Dr. Poul Thorsen, «aveva messo in atto un piano per sottrarre sovvenzioni» [ottenute dal CDC] tra il 2004 e il 2010.
L’accusa descriveva come Thorsen avesse trasferito 1 milione di dollari di fondi del CDC al suo conto corrente personale tramite ricevute false e «errata allocazione» di altri fondi. Thorsen si rifugiò in Danimarca per evitare il processo con 22 accuse di frode telematica e riciclaggio di denaro ed venne inserito sulla lista dei più ricercati dell’OIG già nel 2012. Anche se la sua residenza in Danimarca è nota, HHS e il Dipartimento di Giustizia statunitense non hanno fatto pressioni per l’estradizione, nonostante l’esortazione di Posey a considerare la vicenda come prioritaria.
Il CDC trattò Thorsen come uno dei suoi prima, durante e dopo le accuse di appropriazione indebita. Thorsen era infiltrato a tal punto che, anche come scienziato straniero, possedeva un indirizzo e-mail governativo del CDC e un conto corrente riconducibile al CDC. Sin da suo arrivo al CDC, l’agenzia scelse lo spietato Thorsen come partner ideale per montare e pubblicare studi epidemiologici falsati per mascherare le correlazioni tra MPR e autismo e tra thimerosal e autismo, tra cui alcune analisi apparse sul New England Journal of Medicine and Pediatrics nel 2002 e 2003.
In seguito, gli ufficiali del CDC «continuarono a includere [Thorsen] in discussioni quando era ormai chiaro che avesse falsificato documenti e sottratto denaro», anche organizzando incontri, collaborazioni e pubblicazioni con lui dopo le accuse. Il CDC non era nemmeno turbato dal fatto (scoperto da Children’s Health Defense nel 2017 ma noto al CDC sin dal 2009) che Thorsen e collaboratori non avessero le autorizzazioni etiche per gli studi sul vaccino MPR nel 2002 e altri studi successivi. Anziché ritirare gli studi non autorizzati, il CDC decise di insabbiare ogni attività illecita.
I dubbi sui progetti e sull’etica del CDC non si limitano alla divisione vaccini. Nel 2017, una dozzina di scienziati del CDC sporsero denuncia affermando che «le pratiche discutibili e poco etiche» erano diventate «la norma e non rare eccezioni» come risultato di una influenza di industria e politica
Non fidatevi
I dubbi sui progetti e sull’etica del CDC non si limitano alla divisione vaccini. Nel 2017, una dozzina di scienziati del CDC sporsero denuncia affermando che «le pratiche discutibili e poco etiche» erano diventate «la norma e non rare eccezioni» come risultato di una influenza di industria e politica. I quattro casi descritti sopra mostrano che la cultura della disonestà e le violazioni etiche che caratterizzano l’impresa dei vaccini statunitense sono strettamente intrecciate.
Considerata l’aggressiva determinazione del CDC di «vaccinare tutti i bambini», la lunga storia di criminalità vaccinale dovrebbe allarmare tutti gli americani.
© 25 giugno 2019, Children’s Health Defense, Inc. Questo lavoro è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD
Epidemie
Epidemia di morbillo riaccende il dibattito sul vaccino MPR
Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
I funzionari sanitari della Carolina del Sud hanno lanciato l’allarme questa settimana: un’epidemia di morbillo, che colpisce principalmente i bambini, sta «accelerando». Hanno attribuito l’aumento dei casi alla crescente esitazione vaccinale. Alcuni organi di informazione hanno puntato il dito contro la politica sanitaria federale, e in particolare contro il segretario alla Salute degli Stati Uniti Robert F. Kennedy Jr. – un collegamento che alcuni medici e scienziati hanno respinto.
Questa settimana, i funzionari sanitari della Carolina del Sud hanno lanciato l’allarme: un’epidemia di morbillo, che colpisce soprattutto i bambini, sta “accelerando”. Hanno attribuito l’aumento dei casi alla crescente esitazione nei confronti dei vaccini.
Alcuni organi di informazione hanno puntato il dito contro la politica sanitaria federale, e in particolare contro il Segretario alla Salute degli Stati Uniti Robert F. Kennedy Jr., un collegamento che alcuni esperti hanno respinto.
Emily G. Hilliard, addetta stampa del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS), ha dichiarato a The Defender che sono stati segnalati 120 casi nella Carolina del Sud, «principalmente in una comunità sotto-vaccinata, di cui 43 segnalati dal 5 dicembre».
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Il Washington Post ha citato la dottoressa Linda Bell, epidemiologa del Dipartimento della Salute Pubblica della Carolina del Sud (DPH), la quale ha affermato che dei 111 casi di morbillo segnalati mercoledì, 105 persone non erano vaccinate e tre erano parzialmente vaccinate.
Il DPH ha riferito che 254 persone sono in quarantena e 16 in isolamento.
Mercoledì, durante una conferenza stampa, Bell ha affermato che «accelerazione è il termine più appropriato» per riferirsi alla traiettoria dell’attuale epidemia. Ha aggiunto che lo Stato ha una copertura vaccinale MPR (morbillo-parotite-rosolia) «inferiore alle aspettative».
Hilliard ha affermato che l’aumento dei casi recenti nella Carolina del Sud «è dovuto alle esposizioni avvenute durante grandi raduni religiosi tra comunità sotto-vaccinate e nelle scuole, tra cui una scuola internazionale a Greenville, nella Carolina del Sud». Ha aggiunto che si prevedono altri casi nella prossima settimana.
Secondo il DPH, 16 casi sono stati causati dall’esposizione alla chiesa Way of Truth di Inman, mentre 43 studenti della scuola media di Inman sono in quarantena.
I dati del DPH mostrano che la maggior parte dei casi è stata identificata nei bambini, compresi 75 casi in bambini di età compresa tra 5 e 17 anni e 20 casi in bambini di età inferiore ai 5 anni.
Bell ha affermato che l’impennata dei casi in tutto lo Stato è stata causata dai viaggi durante il fine settimana del Ringraziamento e dalla mancanza di vaccinazioni.
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Il vaccino MPR responsabile di lesioni «catastrofiche»
I dati del DPH mostrano che la copertura vaccinale contro il morbillo, la parotite, il morbillo e la rosolia tra gli scolari della Carolina del Sud è diminuita da circa il 96% nel 2020 al 93,5% quest’anno.
Secondo NBC News, la vaccinazione contro morbillo, parotite, rosolia e morbillo nella contea di Spartanburg, una delle aree più colpite dall’ultima epidemia, è stata del 90% per l’anno scolastico 2024-25.
Nella conferenza stampa di mercoledì, Bell ha attribuito «l’elevata copertura vaccinale» all’eliminazione della trasmissione in corso nel Paese. Ha esortato il pubblico a «considerare l’efficacia del vaccino e la possibilità che questa malattia scompaia sostanzialmente». Ha affermato che l’epidemia potrebbe concludersi se più persone si vaccinassero.
Il Post ha riferito che anche un «piccolo calo delle vaccinazioni può aumentare significativamente la probabilità di un’epidemia», citando i dati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) che indicano che una dose del vaccino MPR è efficace al 93% contro il morbillo e la serie di due dosi è efficace al 97%.
Hilliard ha affermato: «Il modo migliore per proteggersi dal morbillo è la vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia (MPR). Il CDC incoraggia le persone a consultare un medico per sapere qual è la vaccinazione più adatta a loro».
Brian Hooker, Ph.D., direttore scientifico di Children’s Health Defense (CHD), concorda sul fatto che il vaccino MPR sia il modo migliore per prevenire il morbillo, ma si chiede se sia necessario prevenirlo in primo luogo.
«Prima dell’introduzione del vaccino, la mortalità per morbillo era di 2 casi su 10.000», ha affermato Hooker. «Non credo che sia necessario evitare di contrarre il morbillo, a differenza del rischio correlato al vaccino».
Polly Tommey, conduttrice del programma «Good Morning CHD» su CHD.TV, ha intervistato genitori i cui figli sono rimasti feriti o sono morti a causa di una reazione avversa al vaccino MPR. «La devastazione causata da questo particolare vaccino è catastrofica», ha affermato.
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«Abbiamo visto così tanti bambini e adulti che hanno ricevuto diversi vaccini MPR e hanno comunque avuto il morbillo», ha detto Tommey. «Non solo il vaccino non funziona quasi per niente, ma può anche uccidere dei bambini. Lo so perché ho intervistato i genitori… Tanti danni cerebrali, problemi intestinali che hanno cambiato la vita, per citarne alcuni».
Tommey ha aggiunto che, sebbene il morbillo «non sia molto divertente», i suoi sintomi non durano a lungo e che «con le cure adeguate e il riposo, i bambini si riprendono molto rapidamente».
La dottoressa Michelle Perro, pediatra, ha affermato che l’infezione da morbillo può fornire un’immunità naturale che dura tutta la vita.
«È ampiamente dimostrato che l’infezione naturale da morbillo produce un’immunità duratura e permanente, una caratteristica riconosciuta nell’epidemiologia classica delle malattie infettive. Sebbene nessuno raccomandi di ricercare l’infezione, è inesatto affermare che l’immunità dall’infezione sia debole o transitoria», ha affermato Perro.
Karl Jablonowski, Ph.D., ricercatore senior presso il CHD, ha affermato che il vaccino MPR contiene il virus vivo del morbillo, in particolare il genotipo A, che viene allevato in cellule di pollo ed è considerato poco adatto a proliferare negli esseri umani.
«In teoria, questo dà al nostro sistema immunitario il tempo di imparare a combatterlo, insieme agli altri ceppi selvaggi del morbillo», ha affermato. Ma la teoria «non sempre si traduce in pratica, e i virus del morbillo originati dal vaccino possono persistere e infettare altri».
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Gli esperti mettono in discussione la narrativa «spaventosa» dei media tradizionali sul morbillo
Il Post ha riportato che il peggioramento della crisi del morbillo in Carolina del Sud è la prova che gli Stati Uniti stanno «vacillando per la recrudescenza di una malattia prevenibile e altamente contagiosa». L’organizzazione giornalistica ha citato le epidemie di morbillo di quest’anno nel West Texas e in altre regioni, che sarebbero costate la vita a tre persone non vaccinate, come prova del prezzo da pagare per l’esitazione vaccinale.
Ma Hooker ha affermato che «la narrativa “spaventosa” nei media tradizionali è alimentata dall’evidente impennata del 2025 e dalle false notizie sui tre decessi erroneamente attribuiti al morbillo».
«Sappiamo che le due ragazze decedute nel West Texas sono morte a causa di una polmonite batterica curata in modo improprio. E nel terzo caso, un adulto del New Mexico, l’individuo ha negato ogni trattamento medico ed è stato diagnosticato con il morbillo solo tramite RT-PCR durante l’autopsia», ha detto Hooker.
Jablonowski ha affermato che le due ragazze del Texas «non sono morte di morbillo, ma a causa degli ospedali, delle infezioni contratte in ospedale e della fatale parzialità degli operatori sanitari».
Secondo la CNN, in Texas non sono stati segnalati nuovi casi di morbillo da agosto. Il CDC ha registrato 1.912 casi di morbillo negli Stati Uniti quest’anno.
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«Nessun vaccino garantisce un’immunità del 100%»
Perro ha affermato che, sebbene l’attuale epidemia venga attribuita ai non vaccinati, tali epidemie «hanno storicamente coinvolto sia persone vaccinate che non vaccinate».
«Nessun vaccino garantisce un’immunità al 100%, e in letteratura è stato documentato un fallimento secondario del vaccino, ovvero la perdita dell’immunità anni dopo la vaccinazione. I casi di recrudescenza sono generalmente più lievi, ma si verificano, e comprendere questi modelli è essenziale per un quadro epidemiologico completo», ha affermato Perro.
Hooker ha citato preoccupazioni sulla sicurezza del vaccino MPR, osservando che nel 1999 la Merck «ha iniziato ad aumentare segretamente il contenuto di virus nel vaccino MPR a livelli che potrebbero eclissare quelli che erano stati adeguatamente testati sulla sicurezza».
Ciò ha coinciso con un «drammatico aumento delle segnalazioni di decessi e anafilassi dovuti al vaccino» inviate al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS), il sistema governativo statunitense.
Il National Childhood Vaccine Injury Act del 1986 prevede una copertura di responsabilità per i produttori di vaccini inclusi nel programma di immunizzazione infantile del CDC. Di conseguenza, i produttori hanno meno incentivi a produrre vaccini sicuri, ha affermato Perro.
«Negli ultimi quarant’anni i produttori avrebbero potuto puntare su formulazioni più pulite, come prodotti senza alluminio, stabilizzanti migliorati o sistemi di distribuzione alternativi, ma senza responsabilità e supervisione normativa, l’incentivo semplicemente non c’era», ha affermato Perro.
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È «assurdo» dare la colpa a RFK Jr. per le epidemie di morbillo
I resoconti dei media hanno anche suggerito che le politiche di Kennedy come segretario dell’HHS abbiano contribuito all’«esitazione vaccinale» e all’aumento della diffusione del morbillo.
Secondo il Post, «un aumento della disinformazione sui vaccini che, a volte, si è propagata sui social media e tra alcuni funzionari pubblici, tra cui il presidente Donald Trump e il suo candidato per il segretario alla Salute, Robert F. Kennedy Jr.» ha contribuito alle epidemie.
Ma Perro ha affermato che i dati del CDC mostrano che i casi di morbillo negli Stati Uniti «sono in aumento da diversi anni, da 59 casi nel 2023 a 285 nel 2024, e ora sono oltre 1.900 i casi segnalati nel 2025 in 43 giurisdizioni». Ha affermato che queste tendenze «sono antecedenti all’attuale leadership dell’HHS».
«L’idea che una sola figura politica abbia ‘causato’ tutto questo non è supportata dai dati a lungo termine», ha affermato Perro.
Secondo Hilliard, i 1.912 casi di morbillo segnalati finora quest’anno negli Stati Uniti sono significativamente inferiori al numero di casi segnalati in Canada (5.298) e Messico (5.089). Entrambi i paesi hanno una popolazione sostanzialmente inferiore a quella degli Stati Uniti.
Tommey ha affermato che è «assurdo» incolpare Kennedy per le epidemie di quest’anno. «I genitori non vaccinano perché vedono la carneficina totale di chi di noi si è vaccinato. L’hanno vissuta o vista in prima persona… Una volta che sai, sai: ecco perché i tassi di vaccinazione sono in calo», ha affermato.
Michael Nevradakis
Ph.D.
© 11 dicembre 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
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Intelligence
Il Congresso USA potrebbe costringere le agenzie di spionaggio a declassificare le prove sulle origini del COVID
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Arrivare a vedere le prove
A sei anni dai primi casi di Wuhan, le origini del COVID-19 restano incerte. Sebbene all’inizio di quest’anno l’amministrazione Trump abbia creato una pagina web accattivante sul sito della Casa Bianca intitolata Lab Leak: The True Origins of COVID-19, non ha pubblicato alcuna nuova prova sostanziale che dimostri che il virus sia emerso da un laboratorio e la posizione ufficiale della comunità dell’Intelligence rimane quella secondo cui l’origine del COVID-19 è incerta e controversa. Alcune agenzie propendono ancora per una ricaduta naturale, altre per un incidente di laboratorio, e molte si collocano a metà strada, esprimendo scarsa fiducia nelle proprie valutazioni. Ma la questione non è più solo quale ipotesi vincerà. È se il pubblico avrà mai accesso alle prove e ai dibattiti che hanno plasmato quei giudizi interni. Tali informazioni potrebbero essere utili per elaborare nuove politiche in grado di prevenire la prossima pandemia, affermano alcuni esperti. Delle oltre 200 richieste di accesso ai documenti pubblici presentate negli ultimi sei anni dall’organizzazione statunitense US Right to Know su questo argomento, decine sono ancora aperte presso le agenzie di intelligence statunitensi. Diverse richieste hanno dato luogo a cause legali contro l’FBI, la CIA, la DIA, l’ODNI e il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Anche quando i giudici ordinano a queste agenzie di consegnare i documenti, molti di questi arrivano sepolti sotto censura. Fino alla scorsa settimana, sette mesi dopo aver richiesto alla DIA la «valutazione più recente» sulle origini del COVID-19, l’agenzia ha prodotto solo 12 pagine. Inizialmente aveva affermato che non esistevano tali documenti. Solo dopo una causa legale ha restituito quelle 12 pagine, 11 delle quali sono così pesantemente censurate che non si riesce quasi a leggere nulla di sostanziale. Lewis Kamb Pubblicato originariamente da US Right to Know. Lewis Kamb è un giornalista investigativo specializzato nell’uso delle leggi sulla libertà di informazione e dei registri pubblici per scoprire illeciti e chiamare i potenti a risponderne.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Vaccini
Il comitato consultivo del CDC vota per porre fine alla raccomandazione di vaccinare i neonati contro l’epatite B
Il Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione (ACIP) ha deliberato per revocare la raccomandazione storica che imponeva la vaccinazione contro l’epatite B a tutti i neonati subito dopo la nascita. Questa decisione rappresenta un trionfo significativo per la campagna «Make America Healthy Again» promossa dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr., mirata a una revisione del calendario vaccinale pediatrico, in un’epoca di crescenti interrogativi sull’impennata dei casi di autismo tra i bambini.
Con 8 voti a favore e 3 contrari, l’ACIP ha indicato che le madri risultate negative al test per l’epatite B possano concordare con il proprio pediatra «quando o se» somministrare il vaccino ai loro neonati. Le direttive per i piccoli nati da madri positive o con status ignoto al virus restano immutate.
Si prevedono ulteriori revisioni alla politica vaccinale nei mesi a venire, mentre il panel valuta l’intero protocollo di immunizzazioni infantili. Diversi oratori intervenuti all’assemblea, e almeno parte degli esperti consultati, sono noti per le loro riserve sul tema dei vaccini.
Kennedy si definisce «pro-sicurezza», non «anti-vaccini», ma i media mainstream – pesantemente influenzati dai contributi pubblicitari delle multinazionali farmaceutiche – hanno ritratto il titolare dell’HHS come un «anti-vaccinista». Tale immagine è lontana dalla realtà, come ha ribadito di recente lo stesso Kennedy: «Credo che i vaccini abbiano salvato milioni di vite e svolgano un ruolo fondamentale nell’assistenza sanitaria».
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Il Ssegretario sta esaminando un potenziale nesso tra il vaccino e l’aumento dei disturbi autistici, evidenziando come il piano vaccinale per l’infanzia sia passato da poche somministrazioni a un ventaglio di decine di dosi.
Il vaccino contro l’epatite B ha provocato danni così estesi nella popolazione americana che nel 1999 ABC News gli dedicò un’inchiesta e il Congresso indisse un’audizione. Eppure, gli specialisti allineati alla narrazione ufficiale hanno negato l’esistenza di legami provati. È sufficiente rammentare che le contestazioni più accese alla riforma vaccinale di RFK Jr. proverranno dai media corporate e dai parlamentari, che dipendono in misura preponderante dai finanziamenti dell’industria farmaceutica.
L’Italia è stata il primo Paese europeo a rendere obbligatoria la vaccinazione per i nuovi nati e per gli adolescenti di 12 anni con la legge 27 maggio 1991, n. 165, entrata in vigore dal 1992.
I giornali riportano che la decisione fu presa dal ministero dove direttore generale e ministro della Sanità stesso ricevettero una tangente di 600 milioni di lire da GlaxoSmihKline, produttrice del vaccino Engerix B contro l’epatite B per i neonati.
In Italia l’obbligo è rimasto per i nati dal 1992 in poi (coorti 1981-2000 anche per la dose adolescenti) fino al 2017, quando la legge Lorenzin (119/2017) lo ha confermato estendendolo a 10 vaccinazioni. Oggi resta obbligatorio 0-15 anni.
Va ricordato che l’epatite B si trasmette per via sessuale o scambio di siringhe tra tossicodipendenti: perché, quindi, vaccinare un neonato per tale morbo?
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