Vaccini
Carcere per i non vaccinati: disegno di legge in Austria
I cittadini austriaci che si rifiutano di sottoporsi alla vaccinazione genetica COVID-19 prima di una scadenza imposta dal governo di Vienna potrebbero affrontare pene detentive e ingenti multe per il mancato rispetto della legge pandemica.
Si tratta del primo Paese che parla apertis verbis dell’uso del carcere per punire i dissidenti: si parla di quattro settimane in prigione qualora si rifiuti il siero genico sperimentale.
Dopo aver inizialmente messo sotto lockdown i non vaccinati, una politica che è immediatamente fallita , il neocancelliere Alexander Schallenberg ha annunciato che il vaccino sarà obbligatorio dal 1 febbraio.
Si tratta del primo Paese che parla apertis verbis dell’uso del carcere per punire i dissidenti: si parla di quattro settimane in prigione qualora si rifiuti il siero genico sperimentale
Le domande su cosa sarebbe successo a coloro che ancora rifiuteranno la siringa mRNA hanno ora ricevuto risposta sotto forma di una bozza che è trapelata ai media.
«Secondo il disegno di legge, chiunque si rifiutasse di partecipare a un appuntamento programmato per la vaccinazione riceverà una convocazione ufficiale dalle autorità locali. Se la persona non si presenterà, sarà convocata un’altra volta entro le prossime quattro settimane», riferisce la testata russa RT.
E se il carcere non dovesse bastare? Se la popolazione non vaccinata accettasse in massa di farsi un mese in galera?
«Se anche la seconda richiesta ufficiale dovesse essere ignorata, la persona dovrebbe affrontare una multa di 3.600 euro o quattro settimane di carcere. La multa aumenterebbe a € 7.200 euro per coloro che erano già stati multati due volte per aver violato l’obbligo di vaccinazione».
Al momento non è prevista la vaccinazione forzata – i cittadini non verranno presi di forza e portati al centro vaccinale. Tuttavia, la forza è da considerarsi implicita nel portare i renitenti in carcere e tenerceli per quattro settimane.
Se passerà, la legislazione rimarrà in vigore per tre anni, con il governo che deciderà se la guarigione dal COVID sia un’esenzione ragionevole. Saranno esenti, al momento, solo le donne incinte e i bambini di età inferiore ai 12 anni, oltre a coloro che affrontano «un pericolo per la vita o la salute» facendo il vaccino.
Il disegno di legge renderà obbligatorie anche tutte le dosi di richiamo.
Lo Stato pandemico è finito in un vicolo cieco: arriverà al punto di incarcerare i cittadini per la cui libertà lo Stato stesso esiste?
Abbiamo timore a chiederci quale sarà il prossimo passo. Se anche il carcere non dovesse funzionare, a cosa si potrebbe arrivare?
E se il carcere non dovesse bastare? Se la popolazione non vaccinata accettasse in massa di farsi un mese in galera?
È possibile. Sarebbe uno scacco non indifferente per lo Stato dell’Apartheid biotica.
Tuttavia, abbiamo timore a chiederci quale sarà il prossimo passo. Se anche il carcere non dovesse funzionare, a cosa si potrebbe arrivare?
Vaccini
Il vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani
I recenti titoli che decantano la superiore efficacia del vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer ignorano le scoperte della stessa Pfizer secondo cui, per le persone con più di 65 anni, il loro prodotto a mRNA è più pericoloso dei vaccini antinfluenzali standard, che sono già inefficaci e dannosi. Lo riporta LifeSite.
Il motivo della falsa informazione da parte dei media tradizionali e del prestigioso New England Journal of Medicine (NEJM) è che Pfizer ha occultato i risultati dei test del suo prodotto sugli anziani, che hanno evidenziato effetti avversi più accentuati del farmaco.
«I risultati sono così pessimi che non è chiaro se la Food and Drug Administration potrebbe o vorrebbe approvare un vaccino a mRNA sulla base di questi dati», ha scritto il giornalista Alex Berenson, noto per le sue inchieste durante la pandemia. «Pfizer sembra sapere benissimo che questi risultati sono disastrosi».
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«Pfizer non ha mai annunciato i risultati, tenendoli nascosti per anni», ha scritto Berenson sul suo Substack. «Dimostrano che gli anziani che hanno ricevuto l’mRNA hanno avuto PIÙ infezioni influenzali, decessi ed effetti collaterali rispetto a coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».
Pertanto, è improbabile che il vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer venga approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) di Trump.
«Un vaccino antinfluenzale a mRNA non ha funzionato negli anziani», ha dichiarato il commissario della FDA, il dottor Marty Makary, a Fox News nel fine settimana. «La sperimentazione non ha mostrato alcun beneficio».
«Non ci limiteremo ad approvare automaticamente nuovi prodotti che non funzionano, che falliscono in una sperimentazione clinica. Sarebbe una presa in giro della scienza se approvassimo automaticamente prodotti senza dati», ha affermato Makary. «Questo era il modus operandi dell’amministrazione Biden», ha aggiunto.
I risultati nascosti sono oltremodo sconvolgenti per gli anziani. Secondo Berenson:
«Gli anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA avevano circa il 6% di probabilità in più di contrarre l’influenza rispetto a quelli sottoposti a vaccinazione standard. E 49 anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA sono deceduti, rispetto ai 46 sottoposti a vaccinazione antinfluenzale».
«Lo studio ha anche rivelato un significativo segnale di sicurezza per gli mRNA sul danno renale. A ventidue pazienti anziani che hanno ricevuto l’iniezione di mRNA è stata diagnosticata una lesione renale acuta, una malattia renale cronica o una malattia renale allo stadio terminale, rispetto ai nove che hanno ricevuto l’iniezione standard».
«Un altro dato preoccupante è che 17 anziani a cui è stato somministrato mRNA hanno sofferto di “insufficienza respiratoria acuta”, rispetto ai soli sei che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».
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«Anche i pazienti trattati con mRNA avevano una probabilità molto maggiore di manifestare effetti collaterali meno gravi. Ad esempio, circa il 69% ha segnalato gonfiore nel sito di iniezione o altri effetti collaterali locali dopo la vaccinazione, rispetto al 26% di coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale».
«Ritengo che questo rappresenti una grave mancanza di integrità nel processo di revisione paritaria. Il comitato editoriale del NEJM dovrebbe fornire una spiegazione chiara di come si sia verificato questo errore e… richiedere agli autori di correggere gli articoli attuali e di riferire sui risultati completi dello studio», ha dichiarato alla testata Epoch Times Retsef Levi, professore al Massachusetts Institute of Technology (MIT) .
«Ancora una volta, quando vengono condotti studi adeguati, si scopre che i vaccini a base di mRNA per persone sane non sono ancora pronti per il grande pubblico e probabilmente non lo saranno mai», conclude il Berensone.
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Vaccini
La FDA di Trump afferma che i vaccini COVID hanno ucciso almeno 10 bambini e promette nuove misure di sicurezza
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Fertilità
Un nuovo studio collega il vaccino contro il COVID al forte calo delle nascite
Un nuovo studio pubblicato dal docente norvegese Jarle Aarstad dell’Institute of Economics and Business, Inland Norway University of Applied Sciences collega la somministrazione dei vaccini anti-COVID-19 a un calo significativo delle nascite negli Stati Uniti.
Secondo l’analisi, condotta su dati del CDC relativi a vaccinazioni e nati vivi in 566 contee (circa 260 milioni di abitanti), nel 2023 si sono registrati negli USA quasi 70.000 nati vivi in meno rispetto a quanto atteso in assenza di vaccinazione di massa. Estrapolando il risultato all’intera popolazione, il ricercatore attribuisce alla campagna vaccinale una riduzione di circa del 2% dei nati vivi e un corrispondente calo di 0,03 punti nel tasso di fertilità totale (TFR), passato da 1,65 nel 2022 a 1,62 nel 2023.
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Lo studio conclude che la flessione osservata tra il 2022 e il 2023 è imputabile in misura preponderante all’effetto dei vaccini, mentre fattori strutturali tradizionali (inflazione, costo degli alloggi, partecipazione femminile al lavoro, carenza di servizi per l’infanzia, età media al primo figlio) non mostrano variazioni sufficienti a giustificare da soli un anno all’altro un calo di tale entità.
Il meccanismo biologico responsabile non è ancora chiarito: l’autore lascia aperta l’ipotesi di un aumento di infertilità temporanea o permanente nelle donne vaccinate oppure di un incremento di aborti spontanei e nati morti. Durante il biennio 2021-2022 numerosi reparti ostetrici statunitensi avevano segnalato un anomalo incremento di feti morti in utero.
Nel 2024 il TFR americano è ulteriormente sceso al minimo storico di 1,60, alimentando il timore che parte dei danni alla fertilità femminile possa rivelarsi irreversibile.
Lo studio sottolinea che, a differenza di altri determinanti demografici (livello di istruzione, età al matrimonio, scelta di non avere figli) che rientrano nella sfera della libera decisione individuale, la vaccinazione anti-COVID è stata in molti casi imposta o fortemente incentivata da datori di lavoro, enti pubblici e misure governative, limitando di fatto la libertà di scelta di decine di milioni di cittadini.
I dati completi della ricerca sono stati resi pubblici e sono attualmente in fase di revisione paritaria.
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