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Spirito

Vaccino, esenzioni religiose per i cattolici tradizionali spiegate ai datori di lavoro

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Renovatio 21 pubblica questo testo apparso sul sito del distretto canadese della Fraternità Sacerdotale San Pio X.

 

 

Il Distretto del Canada della Fraternità San Pio X, seguendo il magistero della Chiesa cattolica, sostiene i fedeli che chiedono l’esenzione religiosa dai vaccini COVID-19.

 

Sono due le questioni morali, che portano a rifiutare molti cattolici, che aderiscono al perenne magistero della Chiesa: la collaborazione al reato di aborto e il principio della «proporzionalità terapeutica».

 

La Chiesa cattolica insegna che una persona può essere obbligata a rifiutare un intervento medico, compresa la vaccinazione, se la sua coscienza informata giunge a questo giudizio

Questo articolo spiega come l’insegnamento della Chiesa cattolica abbia portato molti cattolici a rifiutare certi interventi medici con convinzione religiosa.

 

La Chiesa cattolica insegna che una persona può essere obbligata a rifiutare un intervento medico, compresa la vaccinazione, se la sua coscienza informata giunge a questo giudizio. I seguenti principi riflettono il magistero autentico: 

  • Esiste un dovere morale generale di rifiutare l’uso di prodotti medici, compresi alcuni vaccini prodotti utilizzando linee cellulari umane derivate da aborti diretti. È consentito utilizzare tali vaccini solo in determinate condizioni specifiche del caso, sulla base di un giudizio di coscienza. (1)

 

  • I giudizi informati di una persona sulla proporzionalità terapeutica degli interventi medici devono essere rispettati a meno che non contraddicano gli autorevoli insegnamenti morali cattolici. (2)

 

  • Una persona è moralmente tenuta a obbedire alla propria coscienza sicura. (3)

 

 

Collaborazione al reato di aborto

I cattolici tradizionali sono ben noti per la forte opposizione all’aborto. I vaccini COVID hanno utilizzato linee cellulari fetali abortite nel loro sviluppo e test. (4)

 

La credenza cattolica tradizionale, così come molte altre tradizioni religiose, sostenute dalla scienza di base, credono che la vita inizi al momento del concepimento, e quindi, per questi gruppi, lo sviluppo di questi particolari vaccini rappresenta un grave abuso della vita umana.

 

I cattolici tradizionali sono ben noti per la forte opposizione all’aborto. I vaccini COVID hanno utilizzato linee cellulari fetali abortite nel loro sviluppo e test

La Congregazione della Fede il 21 dicembre 2020, ha affermato al paragrafo 5 della «Nota sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-COVID-19»: 

 

«…. la ragione pratica rende evidente che la vaccinazione non è, di regola, un obbligo morale e che, quindi, deve essere volontaria. In ogni caso, dal punto di vista etico, la moralità della vaccinazione dipende non solo dal dovere di tutelare la propria salute, ma anche dal dovere di perseguire il bene comune. In assenza di altri mezzi per fermare o anche solo prevenire l’epidemia, il bene comune può consigliare la vaccinazione, soprattutto per tutelare i più deboli ed esposti. Chi, invece, per motivi di coscienza, rifiuta i vaccini prodotti con linee cellulari provenienti da feti abortiti, deve adoperarsi per evitare, con altri mezzi profilattici e comportamenti adeguati, di divenire veicolo di trasmissione dell’agente infettivo…» (5)

 

 

Proporzionalità terapeutica

Per quanto riguarda la «proporzionalità terapeutica», si tratta di valutare se i benefici di un intervento medico superano gli effetti collaterali e gli oneri indesiderati alla luce del bene interno della persona, compresi i beni spirituali, psicologici e corporei. (6)

 

Il giudizio di proporzionalità terapeutica deve essere espresso dalla persona che è il potenziale destinatario dell’intervento mediconelle circostanze concrete, non dalle autorità sanitarie pubbliche o da altri soggetti che potrebbero giudicare diversamente nelle proprie situazioni

Il giudizio di proporzionalità terapeutica deve essere espresso dalla persona che è il potenziale destinatario dell’intervento medico (7) nelle circostanze concrete, non dalle autorità sanitarie pubbliche o da altri soggetti che potrebbero giudicare diversamente nelle proprie situazioni. 

 

Tre particolari preoccupazioni mediche sono: uso sperimentale, mancanza di dati a lungo termine sugli effetti sulla salute e reazioni avverse inclusa la morte. 

 

Tutti i trattamenti commercializzati come vaccini COVID-19 sono ancora in sperimentazione clinica di Fase III fino al 2023 e, quindi, si qualificano come esperimento medico.

 

Le persone che accettano questi trattamenti sono essenzialmente cavie. Non conosciamo le conseguenze sulla salute a medio e lungo termine di questi vaccini

Le persone che accettano questi trattamenti sono essenzialmente cavie. Non conosciamo le conseguenze sulla salute a medio e lungo termine di questi vaccini. 

 

Sappiamo, anche ora, dalle etichette di avvertimento e dalle ammissioni delle aziende farmaceutiche e di Health Canada che i rischi del vaccino includono miocardite, pericardite e paralisi di Bell.

 

I normali test sui vaccini richiedono 5-10 anni o più. Ci sono state molte segnalazioni serie di effetti collaterali, le cui statistiche sono sufficienti a destare gravi preoccupazioni. Ciascuno dovrebbe fare liberamente un’analisi del rischio di beneficio. Se il rischio supera il beneficio, si è moralmente obbligati a seguire la propria coscienza. (8)

 

 

Obbedendo alla propria coscienza

Sebbene alcuni leader religiosi in tutto il Canada e nel mondo siano noti per promuovere i vari vaccini/iniezioni contro il COVID-19, ogni persona è tenuta a seguire il proprio dettame di coscienza per rifiutare un trattamento medico che ritiene offensivo per Dio e contrario non solo per il bene della società, ma anche per il suo benessere spirituale, morale e fisico.

 

Ogni persona è tenuta a seguire il proprio dettame di coscienza per rifiutare un trattamento medico che ritiene offensivo per Dio e contrario non solo per il bene della società, ma anche per il suo benessere spirituale, morale e fisico

Ciascuno, inoltre, riconosce di dover rispondere delle proprie azioni nel giorno del giudizio.

 

 

Il diritto positivo supporta tali esenzioni:

Codice di Norimberga – I vaccini contro il COVID-19 sono sperimentali. Costringere i cittadini canadesi ad accettare un’iniezione contraddice il Codice di Norimberga che richiede il consenso volontario e informato a qualsiasi trattamento medico: … prima dell’accettazione di una decisione affermativa da parte del soggetto sperimentale, dovrebbero essergli resi noti la natura, la durata e lo scopo del sperimentare; il metodo e i mezzi con cui deve essere condotto; tutti gli inconvenienti e i rischi ragionevolmente prevedibili; e gli effetti sulla sua salute o persona che possono eventualmente derivare dalla sua partecipazione all’esperimento. (Codice di Norimberga, 1)

 

I vaccini contro il COVID-19 sono sperimentali. Costringere i cittadini canadesi ad accettare un’iniezione contraddice il Codice di Norimberga che richiede il consenso volontario e informato a qualsiasi trattamento medico

Esistono altri accordi internazionali che contravvengono ai programmi di vaccinazione coercitivi, tra cui la Dichiarazione universale sulla bioetica ei diritti umani (2005) e la Dichiarazione di Helsinki (1964).

 

Carta dei diritti e delle libertà – Costringere le persone ad accettare un’iniezione contraddice la Carta canadese dei diritti e delle libertà che garantisce a tutti i canadesi la libertà di coscienza e di religione (Articolo 2) e il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona e del diritto a non esserne privato se non in conformità con i principi di giustizia fondamentale (articolo 7).

 

Giurisprudenza canadese – In Canada, il consenso informato agli interventi medici, compresi i vaccini, è la legge. (Vedi Cuthbertson vs Rasouli 2013-10-18; 2013 SCC 53).

 

Legge sulla discriminazione non genetica (2017) – Questa legislazione federale canadese proibisce esplicitamente a qualsiasi persona di sottoporsi a qualsiasi test genetico come condizione per l’impiego e altri contratti. Il test PCR sarebbe considerato un test genetico come definito dalla legge

Legge sulla discriminazione non genetica (2017) – Questa legislazione federale proibisce esplicitamente a qualsiasi persona di sottoporsi a qualsiasi test genetico come condizione per l’impiego e altri contratti. Il test PCR sarebbe considerato un test genetico come definito dalla legge. 

 

Al centro della questione c’è che la vaccinazione non è un obbligo universale e una persona deve obbedire al giudizio della propria coscienza informata e certa.

 

Pertanto, se una persona arriva alla decisione, come molti hanno fatto, che deve rifiutare di ricevere un vaccino per motivi religiosi, è moralmente obbligata a farlo.

 

Costringere una persona a una diretta violazione della sua coscienza non può mai essere tollerato da una società libera e giusta.

Costringere una persona a una diretta violazione della sua coscienza non può mai essere tollerato da una società libera e giusta.

 

 

NOTE

1) Cfr. Pontificia Accademia per la Vita, «Riflessioni morali sui vaccini preparati da cellule derivate da feti umani abortiti», 9 giugno 2005; Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione Dignitas personae, 2008, nn. 34-35; Congregazione per la Dottrina della Fede, «Nota sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-COVID-19», nn. 1-3. Quando c’è una ragione sufficientemente seria per usare il prodotto e non c’è un’alternativa ragionevole disponibile, la Chiesa cattolica insegna che può essere permesso usare il prodotto di provenienza immorale sotto protesta. In ogni caso, che il prodotto venga utilizzato o meno, la Chiesa cattolica insegna che tutti devono manifestare il proprio dissenso e chiedere lo sviluppo di prodotti uguali o migliori utilizzando materiale biologico che non provenga da aborti.2) Cfr. United States Conference of Catholic Bishops (USCCB), Ethical and Religious Directives for Catholic Health Care Services, 6a ed. (Washington, DC: USCCB Publishing, 2018), n. 28. Di seguito «ERD».

3) «L’essere umano deve sempre obbedire al giudizio certo della sua coscienza. Se dovesse agire deliberatamente contro di essa, si condannerebbe. Eppure può accadere che la coscienza morale rimanga nell’ignoranza e dia giudizi errati su atti da compiere o già commessi». Catechismo della Chiesa Cattolica (Città del Vaticano: Libreria Editrice Vaticana, 1993), www.vatican.va, n. 1790 e Prummer Tomus I p. 203 Sola conscientia certa (sive directe sive indirettamente est recta regula morum.

4) https://www.lifesitenews.com/news/vaccine-specialist-details-which-shots…

5) https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con…

6) Cfr. ERD, nn. 32-33; nn. 56-57; Parte terza, Introduzione, par. 2; Parte quinta, introduzione, par. 3.

7) Cfr. ERD, nn. 56-57. Entrambe queste direttive affermano che la proporzionalità degli interventi medici è stabilita «a giudizio del paziente».

8) Negli Stati Uniti al 13 agosto 2021, ci sono stati 13.627 decessi attribuiti ai vaccini COVIDe oltre 623.341 reazioni avverse. Di queste reazioni, 84.466 sono state gravi. Più di 2 milioni di eventi avversi e 21.000 decessi sono stati segnalati a un database delle reazioni ai farmaci dell’Unione europea. Fonte: https://openvaers.com/covid-data/mortality

 

 

 

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Cina

Il cardinale Parolin conferma che il Vaticano vuole rinnovare l’accordo segreto con la Cina

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Il Segretario di Stato del Vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha confermato che la Santa Sede intende rinnovare il suo accordo segreto con la Cina comunista entro la fine dell’anno. Lo riporta LifeSiteNews, che cita comunicazioni dirette col segretario di Stato vaticano.

 

In uno scambio di e-mail con il sito pro-life canadese, Parolin ha affermato che il controverso accordo sino-vaticano che la Santa Sede ha con le autorità comuniste di Pechino sarà rinnovato quest’autunno.

 

Rispondendo a una domanda di LifeSiteNews che chiedeva se il Vaticano intendesse rinnovare l’ accordo, Parolin ha dichiarato che «con riferimento alla tua domanda sull’accordo della Santa Sede con la Cina… speriamo di rinnovarlo».

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«Su questo punto dialoghiamo anche con i nostri interlocutori cinesi», ha aggiunto il cardinale segretario di Stato.

 

Parolin è segretario di Stato e capo diplomatico del Vaticano dall’ottobre 2013 ed è nel servizio diplomatico della Santa Sede dal 1986. La sua conferma dell’intenzione del Vaticano arriva mentre l’accordo altamente segreto con la Cina è pronto per il suo terzo rinnovo biennale a settembre o ottobre.

 

Si ritiene che l’ accordo ufficialmente segreto riconosca la Chiesa approvata dallo Stato in Cina e consenta al Partito comunista cinese (PCC) di nominare i vescovi. Apparentemente il Papa mantiene il potere di veto, anche se in pratica pare essere il solo PCC ad avere il controllo. Inoltre, presumibilmente, la rimozione dei vescovi legittimi può essere sostituita da vescovi approvati dal PCC.

 

Parlando nel luglio 2023, Parolin difese la natura segreta dell’accordo, affermando che «il testo è confidenziale perché non è stato ancora approvato definitivamente».

 

L’accordo, che «ruota attorno al principio fondamentale della consensualità delle decisioni che riguardano i vescovi», si realizza «confidando nella saggezza e nella buona volontà di tutti», ha detto il cardinale.

 

Nei commenti della scorsa estate, il porporato veneto aveva inoltre difeso l’accordo come mezzo necessario di «dialogo» con le autorità comuniste in Cina.

 

Papa Francesco e il cardinale Parolin si sono entrambi espressi in difesa dell’accordo, con il Papa che ha affermato prima del suo rinnovo nel 2022 che l’accordo «sta andando bene». In una lettera del 2018 ai cattolici cinesi, Francesco ha descritto l’accordo come la formazione di un «nuovo capitolo della Chiesa cattolica in Cina».

 

Ma fuori dalle mura del Palazzo Apostolico del Vaticano, le critiche sono arrivate dal clero cattolico, dai sostenitori della libertà e dagli esperti cinesi, scrive LifeSite.

 

L’accordo altamente segreto sino-vaticano è stato definito dal cardinale emerito di Hong Kong Joseph Zen come un «tradimento incredibile», con l’amato cardinale che accusa ulteriormente il Vaticano di «svendere» i cattolici cinesi. Nel 2018, il presule chiese le dimissioni di Parolin, criticando la sua «resa completa» della Chiesa alle autorità comuniste.

 

«È un tradimento della vera Chiesa», ha poi detto Zen dell’accordo nel luglio 2020 prima di aggiungere: «non è un episodio isolato. Quella di non offendere il governo cinese è già una politica di lunga data del Vaticano».

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Come noto, il cardinale Zen è sotto processo nell’Hong Kong oramai interamente pechinizzata In una conferenza stampa aerea, di ritorno da Budapest, Bergoglio aveva di fatto mollato il cardinale cinese, ex arcivescovo di Hong Kong che ha passato la vita a combattere le persecuzioni della Cina comunista e a difendere quei cattolici cinesi «sotterranei» che da quando è in corso l’accordo sino-vaticano, hanno il tremendo timore di essere stati abbandonati dal Vaticano. Zen è sotto processo nella nuova Hong Kong telecomandata da Pechino: l’assenza di mosse del Vaticano per difenderlo ha spinto persino il Parlamento Europeo (!) a chiedere alla Santa Sede di fare qualcosa.

 

L’inchiostro sull’accordo si era appena asciugato nel 2018 prima che AsiaNews riferisse che «i cattolici (sotterranei) sospettano amaramente che il Vaticano li abbia abbandonati».

 

Nei quasi sei anni trascorsi dall’attuazione dell’accordo, la persecuzione dei cattolici – in particolare dei cattolici «clandestini» che non accettano la Chiesa controllata dallo Stato – è aumentata in modo evidente .

 

L’accordo ha portato ad un aumento della persecuzione religiosa, che la Commissione esecutiva del Congresso degli Stati Uniti sulla Cina ha descritto come una conseguenza diretta dell’accordo. Nel suo rapporto del 2020 , la Commissione ha scritto che la persecuzione testimoniata è «di un’intensità che non si vedeva dai tempi della Rivoluzione Culturale».

 

«Tutti i vescovi che rifiutano di aderire all’Associazione patriottica cattolica vengono messi agli arresti domiciliari, o scompaiono, dal PCC», ha detto a LifeSiteNews l’esperto cinese Steven Moser all’inizio di questo mese. «Sebbene il Vaticano abbia affermato diversi anni fa che l’accordo sino-vaticano non richiede che nessuno si unisca a questa organizzazione scismatica, il rifiuto di farlo comporta persecuzioni e punizioni. E il Vaticano resta a guardare e non fa nulla».

 

Il momento in cui la Santa Sede si è avvicinata di più al riconoscimento delle carenze dell’accordo è stato tramite il suo ministro degli Esteri, l’arcivescovo Paul Gallagher. L’arcivescovo, che funge da segretario vaticano per le relazioni con gli Stati e le organizzazioni internazionali, ha affermato l’anno scorso che l’accordo «non era il migliore accordo possibile» a causa della «controparte».

 

Proprio il mese scorso, il Gallagherro lo aveva descritto come ancora «un mezzo utile per la Santa Sede e le autorità cinesi per affrontare la questione della nomina dei vescovi», pur ammettendo con molta cautela dei limiti all’accordo. «Abbiamo sempre creduto che ciò sarebbe stato utile», non c’era alcuna «disponibilità o apertura» da parte delle autorità cinesi su questo punto, ha detto lo scorso mese il cardinale britannico.

 

Una serie di nomine episcopali – fatte mentre sacerdoti vengono torturati – dall’ultimo rinnovo dell’accordo nell’ottobre 2022 hanno evidenziato il primato del potere esercitato da Pechino nell’accordo. In tre occasioni note, tra cui la nomina del nuovo vescovo di Shanghai, il PCC ha nominato nuovi vescovi o li ha assegnati a nuove diocesi, lasciando che il Vaticano si mettesse al passo con gli eventi ed esprimesse la sua frustrazione espressa in termini diplomatici. «Appaiono quindi improbabili nuovi sviluppi nell’accordo a favore del Vaticano» scrive LSN.

 

Tutto dimostra che il papato del gesuita si è di fatto sottomesso al volere del Dragone.

 

Nel luglio 2023, il cardinale Parolino aveva dichiarato che la Santa Sede auspica «l’apertura di un ufficio di collegamento stabilito della Santa Sede in Cina» che «non solo favorirebbe il dialogo con le autorità civili ma contribuirebbe anche alla piena riconciliazione all’interno della Chiesa cinese e dei suoi viaggio verso una normalità desiderabile».

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I segni dell’infeudamento della gerarchia cattolica al potere cinese sono visibili da tempo, e appaiono in forme sempre più rivoltanti: un articolo in lingua inglese nel portale internet della Santa Sede sembrava lasciar intendere che le persecuzioni dei cristiani in Cina ad opera del Partito Comunista Cinese sono «presunte».

 

Come ipotizzato da Renovatio 21, dietro all’accordo sino-vaticano potrebbero esserci ricatti a vari membri del clero: la Cina per un periodo ha disposto dei dati di Grindr, l’app degli incontri omosessuali, dove si dice vi siano immense quantità di consacrati. Da considerare, inoltre, che per lungo tempo il messo per l’accordo con Pechino fu il cardinale Theodore McCarrick, forse la più potente figura cattolica degli USA, noto per lo scandalo relativo non solo ai suoi appetiti omofili (anche con ragazzini) ma alla struttura che vi aveva costruito intorno. McCarrick quando andava in Cina a trattare per la normalizzazione dei rapporti tra Repubblica Popolare e Santa Sede, dormiva in un seminario della Chiesa Patriottica Cinese….

 

Mentre continuano i cattolici desaparecidos, le delazioni sono incoraggiate e pagate apertamente, il lavaggio del cervello investe quantità di sacerdoti, le suore sono perseguitate e le demolizioni di chiese ed istituti religiosi continua senza requie, il Vaticano invita due vescovi patriottici al Sinodo, e Pechino, come ringraziamento, «ordina» nuovi vescovi senza l’approvazione di Roma – mentre i veri sacerdoti vengono torturati dal governo del Dragone.

 

Il controverso miliardario cinese Guo Wengui, ora rifugiato negli USA, sostiene che il Vaticano sarebbe corrotto con «1,6 miliardi di dollari l’anno per  fermare le critiche alla politica religiosa di Pechino».

 

Il disastro del gesuita sul trono di Pietro va così. Come abbiamo già detto varie volte: prepariamoci ad ondate di sangue di martiri, che il pontefice attuale non riconosce come semen christianorum.

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Pensiero

«Preghiera» pagana a Zeus ed Apollo recitata durante cerimonia di accensione della torcia olimpica. Quanti sacrifici umani verranno fatti, poi, con l’aborto-doping?

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All’inizio di questo mese, il rituale dell’accensione della torcia olimpica – di fatto la prima cerimonia dei Giochi Olimpici – si è tenuta ad Olimpia, in Grecia, presso l’antico tempio di Era, la moglie di Zeus, padre degli dei greci detti, appunto, olimpici. Lo riporta LifeSite.   Accompagnata da uno stuolo di vestali per qualche ragione tutte bianche, l’attrice greca Mary Mina ha interpretato il ruolo di «alta sacerdotessa» che aveva funzione, tra le altre cose, di offrire una «preghiera» agli dèi olimpici.   «Apollo, dio del sole e dell’idea della luce, invia i tuoi raggi e accendi la sacra fiaccola per la città ospite», cioè Parigi. «E tu, Zeus, dona la pace a tutti i popoli della terra e incorona i vincitori della corsa sacra».    

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Il Comitato Olimpico Ellenico organizza l’evento, che ha una durata di circa 30 minuti, ed elenca sul suo sito il resto dell’«Invocazione ad Apollo».   Silenzio sacro   Risuonino il cielo, la terra, il mare e i venti. Le montagne tacciono. I suoni e i cinguettii degli uccelli cessano. Per Febo, il Re portatore di Luce ci terrà compagnia.   Apollo Dio del sole e dell’idea della luce manda i tuoi raggi e accendi la sacra fiaccola per l’ospitale città di… E tu Zeus dona la pace a tutti i popoli della terra e incorona i vincitori della Razza Sacra   Il gruppo spiega che la prima cerimonia di accensione della torcia ebbe luogo nel 1936 con «l’alta sacerdotessa Koula Pratsika, considerata una pioniera della danza classica in Grecia e fu la prima coreografa della cerimonia di accensione». La Pratsika nell’ambito dei celeberrimi Giochi di Berlino – quelli dello Hitler e di Jesse Owens, e di Leni Riefenstahl – e che da allora si è svolta più o meno prima di ogni Olimpiade.   La coreografa Artemis Ignatiou dirige lo spettacolo dal 2008. Originaria della Grecia, ha precedentemente interpretato il ruolo di «alta sacerdotessa» ed è stata coinvolta nella produzione dagli anni Novanta.   È, ammetterà anche il lettore, molto molto curioso: la preghiera ai dei dell’Ellade rispunta per lo Sport, quando invece, l’invocazione che nei secoli si è pronunziata per la medicina – il giuramento di Ippocrate – è oramai quasi del tutto sparito in tutto il mondo – e mica lo vediamo solo in Israele, lo abbiamo visto anche sotto casa durante il COVID. I motivi, li sapete: quelle frasi sul fatto che il medico non darà sostanze abortive, né cagionerà la morte del paziente… Siamo lontani anni luce da ciò che oggi deve fare il dottore, e cioè servire la Necrocultura, estendendo la morte ovunque si possa.   È bene ricordare anche che il mondo moderno ora esige un altro culto pagano greco, quello alla dèa preolimpica (cioè, ctonia) Gaia, che tramite le elucubrazioni dell’ambientalismo è divenuta la Terra stessa, intesa come unico essere vivente minacciato dalla presenza umana. Del resto, Gaia apparteneva alla stirpe dei titani, come Crono, il dio che divorava i suoi figli…   Ma torniamo al fuoco pagano dei Giuochi. Il sito olimpico ricorda che i giochi iniziarono nel 776 a.C. e continuarono fino al 393 d.C. quando l’imperatore cristiano Teodosio I li abolì. «Le sue cerimonie di apertura sembrano quasi sempre incorporare temi massonici o globalisti» scrive LifeSite. «I giochi di quest’anno sono stati annunciati come le prime Olimpiadi “della parità di genere”. Ciò significa che uomini e donne avranno una rappresentanza 50-50 nella competizione. Detto in altro modo, ci saranno tanti atleti maschi quante sono le atlete. Questo è stato presentato come un importante segno di “progresso”».   Alla cerimonia di accensione della torcia, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach ha sottolineato che i giochi di quest’anno saranno «più giovani, più inclusivi, più urbani, più sostenibili». Si riferiva al fatto che sarà allestita una «Pride House» pro-LGBT per «sostenitori, atleti e alleati LGBTI+».   «I Giochi sono una celebrazione della diversità», afferma il sito ufficiale delle Olimpiadi. «In occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, Parigi 2024 ribadisce il suo impegno nella lotta contro ogni forma di discriminazione», riferendosi eufemisticamente a qualsiasi opposizione all’omosessualità o al transgenderismo e aggiungendo che la «Pride House» ha lo scopo di «celebrare» le «minoranze» LGBT e il loro «orgoglio».   LifeSiteNews ci tiene a ricordare che «come i precedenti Giochi Olimpici, Parigi 2024 sarà probabilmente una cloaca di impurità. (…) la fornicazione è dilagante e nel Villaggio Olimpico dove soggiornano gli atleti vengono distribuiti contraccettivi gratuiti».   Riguardo al sesso al villaggio olimpico, chi ha partecipato da atleta ad un’Olimpiade in genere torna con racconti impressionanti – dionisiaci, erotici, del resto sempre di dèi greci si tratta, Dioniso, Eros, e mettiamoci pure dentro pure la poetessa greca Saffo, che dea non è, ma popolare di certo lo deve essere presso certe giocatrici di basket, ad esempio, e neanche solo quelle.   Del resto, metti quantità di giovani sani (in teoria: da Tokyo sappiamo quanti ne ha rovinati, financo sportivamente, l’mRNA) tutti insieme nello stesso luogo, e cosa vuoi che succeda? Sappiamo che la cosa capita anche alla Giornate Mondiale della Gioventù organizzate dai papati moderni, al termine delle quali trovano a terra tra la spazzatura, oltre che le ostie consacrate, anche preservativi usati da giovani e previdenti papaboys.   La questione, semmai, è capire che l’abominio pagano dello sport olimpico potrebbe essere andato molto oltre le semplici fornicazioni degli atleti: da anni si parla sommessamente del fenomeno dell’aborto-doping. Funziona così: per giovarsi della biochimica ormonale fantastica offerta dalla gravidanza e migliorare quindi le proprie prestazioni sportive, le atlete si fanno ingravidare per poi uccidere il figlio e godere del beneficio organico e muscolare della gravidanza.   Praticamente: vero e proprio doping, senza alcuno steroide sintetico – quindi perfettamente legale. Specie, immaginiamo, nelle Olimpiadi delle «pari opportunità».   «Ora che i test antidroga sono di routine, la gravidanza sta diventando il modo preferito per ottenere un vantaggio sulla concorrenza» avvertiva ancora nel 2013 Mona Passiganno, direttrice di un gruppo pro-life texano. In quell’anno emerse anche la storia di un atleta russo che avrebbe raccontato a un giornalista che già negli anni Settanta, alle ginnaste di appena 14 anni veniva ordinato di dormire con i loro allenatori per rimanere incinte e poi abortire. La procedura sarebbe così conosciuta da arrivare persino anche sui libri di testo: un libro di testo online di fisiologia del dipartimento di Fisiologia Medica dell’Università di Copenaghen sembra averne ancora traccia.   «Le atlete di punta – proprio dopo il momento in cui hanno dato alla luce il loro primo figlio – hanno stabilito diversi record mondiali» scrive il testo danese di fisiologia sportiva. «Naturalmente, questo è accettabile come evento naturale e non intenzionale. Tuttavia, in alcuni Paesi le atlete rimangono incinte per 2-3 mesi, al fine di migliorare le loro prestazioni subito dopo l’aborto».

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Altro che preghiera ad Apollo: questo è un sacrificio umano, un atto propiziatorio tramite l’uccisione della propria prole al dio pagano della prestanza fisica, della vittoria sportiva, della ricca sponsorizzazione, dell’ego incoronato etc.   E quindi: quanti sacrifici umani agli dèi antichi e moderni verranno consumati per i Giochi parigini?   Va ricordato l’aborto nel mondo sportivo non è una novità, una importante multinazionale di vestiario, negli anni, è stata accusata di aver fatto pressioni affinché le proprie atlete sponsorizzate abortissero, anche se non è chiaro se semplicemente per continuare a sfruttarne le prestazioni o per ottenerne anche i benefici corporei del doping feticida.   Diciamo pure che la strage olimpica occulta dei bambini delle atlete non potrebbe essere l’unico accento di morte da aspettarsi a Giochi di Parigi. Come noto, Macron ha fatto capire di temere per l’incolumità della sua Olimpiade, arrivando a chiedere, anche grottescamente, una «tregua» dei conflitti in corso – lui che, contro l’opinione degli omologhi europei e dello stesso popolo francese, paventa truppe NATO in Ucraina, e che secondo alcuno già sarebbero state spedite ad Odessa.   Abbiamo visto, nel frattempo, come qualcuno degli organizzatori olimpici si stia lamentando del fatto che per il nuoto la Senna sembra non andare bene: è stata rilevato troppo Escherichia Coli, cioè troppa materia fecale. Parigi è baciata da un fiume escrementizio, e vuole che gli atleti di tutto il globo vi si tuffino.   Questa immagine, del fiume di cacca in cui obbligano la gente ad immergersi, racconta bene il senso occulto dell’Olimpiade.   Tuffatevi anche voi nell’acqua marrone: dietro l’Olimpiade non c’è solo l’afflato neopagano e massonico (con le logge che da sempre rivendicano la consonanza con i principi olimpici), potrebbe esserci un’ondata di morte vera e propria.   Giochi di morte: lo Stato moderno pare volerceli infliggere a tutti i costi.   Roberto Dal Bosco

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Spirito

I funerali di mons. Huonder

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Secondo il suo desiderio, espresso più volte, mons. Vitus Huonder è stato sepolto nel seminario di Ecône, «vicino al vescovo che ha tanto sofferto per la Chiesa», ha detto. La messa funebre pontificia è stata celebrata nella chiesa del seminario da mons. Bernard Fellay. Successivamente nella cripta del seminario furono deposte le spoglie del vescovo emerito di Coira.

 

Un lungo corteo ha accompagnato il feretro del vescovo Huonder dalla cripta alla chiesa dove è stato celebrato il pontificale, dove è stata vegliata tutta la notte dopo il canto dell’Ufficio dei Morti. Il corteo lo accompagnerà poi alla tomba dove furono resi gli ultimi onori al vescovo Huonder e dove troverà la sua ultima dimora.

 

Erano presenti, infatti, 150 sacerdoti e seminaristi, una trentina di suore e circa 900 fedeli tra cui i 150 studenti della scuola Wangs, dove mons. Huonder ha concluso santamente e felicemente i suoi giorni.

 

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

 

Immagini da FSSPX.news

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