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Truppe taiwanesi sparano contro droni cinesi

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Le truppe di Taiwan hanno sparato colpi di avvertimento contro un drone cinese che sorvolava un isolotto controllato da Taiwan vicino all’isola di Kinmen (alias Quemoy), che si trova a soli 10 km dalla città di Xiamen, sulla costa costa della Cina continentale.

 

Dopo che i colpi gli sono stati sparati contro, il drone della Cina comunista è tornato sulla terraferma, secondo un portavoce militare citato dall’agenzia Reuters.

 

Il portavoce del comando di difesa di Kinmen Chang Jung-shun ha detto che i proiettili sono stati sparati contro il drone che si era avvicinato all’isolotto di Erdan poco prima delle 18:00 ora locale.

 

Come riportato da Renovatio 21, negli ultimi giorni Taiwan si è lamentata di essere molestata da droni cinesi, denunce che sono state respinte da Pechino.

 

I filmati di almeno due missioni di droni che mostrano soldati taiwanesi ai loro posti e, in un caso, che lanciano sassi contro un drone, sono ampiamente circolati sui social media cinesi.

 


 

Il giornale di lingua inglese emanato dal Partito Comunista Cinese Global Times ha risposto al clamore sui droni dicendo che non c’è bisogno di fare storie perché erano droni civili che volavano legalmente sul territorio cinese.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, il wolf-warrior Zhao Lijian, ha detto in una conferenza stampa di routine che si trattava di «droni cinesi che volano sul territorio cinese: cosa c’è da sorprendersi?». Come noto, la Cina considera tecnicamente Formosa come suo territorio.

 

Il Global Times ha quindi riportato il parare di «esperti» riguardo ai frequenti voli di droni civili dalla terraferma, che  esporrebbero le deboli difese delle forze armate taiwanesi e, anche se Kinmen è dotato di sistemi anti-drone, si tratterebbe solo di droni civili, non di droni militari.

 

Come spesse volte riportato da Renovatio 21, droni civili, anche di tipo consumer, sono oggi utilizzati per attacchi violenti.

 

Il mese scorso droni suicidi hanno attaccato una chiesa nella provincia di Hama, in Siria, durante una cerimonia molto affollata. A inizio anno era stato attaccato da un gruppo di droni anche un impianto petrolifero negli Emirati Arabi. Misteriosi droni erano stati avvistati anche fuori dalle centrali nucleari in Isvezia.

 

Droni assassini fai-da-te sono stati utilizzati anche nel tentato assassinio del premier iracheno Mustafa al-Kadhimi il 7 novembre 2021, con attacco diretto alla sua residenza.

 

Droni economici modificati in modo da poter sganciare bombe si stanno vedendo in Ucraina così come sono usati dai cartelli della droga messicani, che li impiegano anche per trasportare gli stupefacenti oltre il confine americano.

 

In America è stata sviluppata una tecnologia in grado di «pilotare» con un singolo uomo circa 130 droni simultaneamente.

 

In Cina invece si è vista l’impressionante tecnologia degli sciami di droni autonomi in grado di dare la caccia agli esseri umani anche nei boschi.

 

L’Australia è un altro Paese che, in previsione di un’invasione cinese, sta creando sciami di micro-droni autonimi assassini – ad un passo, insomma, dagli Slaughterbots.

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

 

 

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