Terrorismo

Droni suicidi attaccano cerimonia ecumenica in Siria. Da dove provengono?

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Attacco terrorista ad una funzione religiosa che raccoglieva le principali confessioni religiose nella provincia di Hama, in Siria.

 

L’attento è avvenuto quando vari leader religiosi – cristiani ortodossi e cattolici, musulmani sciiti e sunniti – si sono uniti a rappresentati siriani e agli ambasciatori in Siria di diversi Paesi e  a circa 1.000 altri cittadini tra cui molti bambini domenica 24 luglio.

 

Secondo le ultime stime, vi sarebbero due morti e dozzine di feriti.

 


Si trattava dell’attesa cerimonia di l’apertura di una Chiesa Ortodossa che è una replica della Basilica di Santa Sofia a Istanbul (che, come riportato da Renovatio 21, Erdogan ha recentemente ri-convertito in moschea assieme da altre chiese e monasteri in Turchia…)

 

La piccola replica di Santa Sofia sarebbe stata realizzata con l’aiuto materiale della Russia.

 

La cerimonia di Hama è stata attaccata da due droni suicidi dei terroristi centrati nella provincia di Idlib, uccidendone due e ferendone molti altri, e interrompendo la cerimonia ecumenica.

 

Vanessa Beeley, la giornalista investigativa britannica che da anni scrive dall’interno della Siria e che ha svolto un ruolo importante nello smascherare i Caschi Bianchi e nel trattare i crimini contro la Siria, era sulla scena ed è scampata per un pelo all’essere uccisa o ferita.

 

L’uso di droni per attentati è documentato da tempo in Medio Oriente, con il caso clamoroso dell’attentato nella residenza del premier iracheno Mustafa al-Kadimi (fortunatamente scampato alla morte per robot volante assassino) il 7 dicembre 2021.

 

Non è chiaro quali droni siano stati usati per l’attacco ai religiosi siriani. Tuttavia, sappiamo come nella provincia di Idlib hanno preso a comparire misteriosamente armi che l’Occidente starebbe invece fornendo agli ucraini.

 

Uno degli armamenti che gli americani hanno regalato a Kiev è il drone suicida Switchblade, forse usato qualche giorno fa dalle forze ucraine per attaccare, incredibilmente e nella spirale del silenzio dei media dei Paesi NATO, la centrale atomica di Zaporiggia.

 

Alcuni droni Switchblade sono già stati avvistati come in vendita sul Dark Web ucraino.

 

 

 

 

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