Cina

Pechino lancia «guerra» dei droni contro Taipei. Usa rispondono con incursioni e armi

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I taiwanesi pronti ad abbattere i velivoli senza pilota cinesi. La Cina comunista mantiene la pressione militare sull’isola «ribelle». Washington: manovre di Pechino non creeranno una «nuova normalità» lungo lo Stretto di Taiwan. Biden prepara vendita di armamenti a Taipei per 1,1 miliardi di dollari.

 

 

Il ministero taiwanese della Difesa ha dichiarato che le Forze armate abbatteranno i droni cinesi che violano lo spazio aereo nazionale.

 

Negli ultimi giorni Pechino ha intensificato il sorvolo di velivoli senza pilota sulle Kinmen, isole situate al largo della provincia cinese del Fujian, ma sotto il controllo di Taiwan.

 

L’uso di droni rientra nella «guerra» psicologica lanciata dalla Cina comunista per mantenere sotto pressione l’isola «ribelle»: l’obiettivo è di preparare il terreno per l’eventuale riconquista del territorio, nel caso anche con l’uso della forza.

 

Il 4 agosto Pechino aveva lanciato quattro giorni di esercitazioni in sei aree predefinite attorno a Taiwan, una risposta alla visita nella capitale taiwanese della speaker della Camera USA dei rappresentanti, Nancy Pelosi. Le manovre cinesi sono continuate oltre la data annunciata per la loro fine.

 

Nonostante lo stop ufficiale, ancora ieri le autorità militari taiwanesi hanno individuato la presenza intorno all’isola di 37 aerei e otto navi da guerra cinesi: 12 velivoli hanno oltrepassato la linea mediana dello Stretto di Taiwan, che divide in modo informale il braccio di mare tra le due parti, ma che la Cina non vuole più rispettare.

 

Ieri l’amministrazione Biden ha chiarito che gli Stati Uniti non accetteranno pretese di una «nuova normalità» lungo lo Stretto di Taiwan determinata dalle continue attività militari cinesi. Washington respinge soprattutto la posizione di Pechino secondo cui lo Stretto rientra nel proprio spazio sovrano.

 

In risposta alle operazioni cinesi nell’area, il 28 agosto due incrociatori lanciamissili Usa hanno navigato attraverso lo Stretto. Le autorità statunitensi hanno ribadito che il passaggio navale è stato condotto nel rispetto delle norme sulla navigazione in acque internazionali.

 

Come riporta però Taiwan News, la pagina Facebook Taiwan Adiz avrebbe intercettato trasmissioni radio tra militari cinesi e statunitensi con i primi che accusano Washington di aver inviato due elicotteri MH-60 Seahawk entro lo spazio aereo della Cina tra il 28 e il 29 agosto. Con ogni probabilità le due unità aeree erano di stanza con gli incrociatori in transito nelle acque dello Stretto.

 

Nel frattempo, secondo Politico il governo Usa è pronto a sottoporre al Congresso una nuova vendita di armi a Taipei.

 

Si tratterebbe di un pacchetto da 1,1 miliardi di dollari, con l’inclusione di almeno 160 tra missili anti-nave e aria-aria.

 

Il Taiwan Relations Act impegna gli Stati Uniti a mantenere la capacità militare dell’isola con la fornitura di armi difensive.

 

 

 

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