Essere genitori
Per i bambini esisterà mai una Fase 2 o Fase 3?
Egregio Caporedattore,
Sono uno dei tanti operatori sanitari che ha contratto l’infezione sul luogo di lavoro e l’ha portata a casa, contagiando chiunque si potesse contagiare.
Sono, dopo circa 40 giorni, l’unico della mia famiglia — genitori inclusi — ad essere finalmente libero dalla quarantena.
Io, e a dire il vero anche mio figlio di 3 anni, quello che ne ha pagate, come milioni di bambini in tutta Italia, le più severe conseguenze.
«Papà potrò mai tornare a giocare in cortile con i miei amici?»
Mi rimbombano ancora nella testa e nel cuore tante delle sue domande nel periodo in cui era blindato in casa: «Papà — mi chiedeva con voce rotta — potrò mai tornare a giocare in cortile con i miei amici?»
Richieste che squarciavano in due il mio cuore e quello di mia moglie, anche lei provata da tutto ciò che sperava non ci dovesse capitare.
Pazienza per noi adulti, ma i bambini saranno segnati per sempre da queste circostanze straordinarie.
Il mio primo giorno di libertà, circa una settimana fa, mi sono catapultato fuori con il bimbo cercando di reinserirlo in un contesto di naturalezza, quello che aveva dovuto ingiustamente abbandonare per troppo tempo: i prati, i tagliaerba giocattolo, i suoi amichetti di quartiere, le passeggiate nei campi intorno a casa e il fiumiciattolo.
Il secondo step è stato portarlo al parco del paese, nella speranza di trovare tutto come prima. Purtroppo non è stato così, ma anzi abbiamo trovato tutti i parco-giochi blindati. O meglio: aperti, ma con i giochi sostanzialmente incatenati con tanto di cartello segnalante il divieto di salire o giocarci per disposizione comunale.
Parchi con i giochi sostanzialmente incatenati con tanto di cartello segnalante il divieto di salire o giocarci per disposizione comunale
Guardandomi intorno, anche nel piccolo del mio comune, vedo che tutto sommato la famosa «Fase 2» è iniziata per tutti: aperitivi al bar, attività commerciali, passeggiate di gruppo, addirittura — almeno nel mio comune — mercati non più con i soli banchi agroalimentari ma mercati al completo. Tutto questo, sia chiaro, è bellissimo.
Ciò che non capisco , però, da padre e da cittadino, è come mai non esista una reale «Fase 2» per i bambini più piccoli. La reazione di mio figlio, davanti ai giochi del parco chiusi a chiave, è stata desolante: triste e sperduta. Una beffa dopo il danno già ricevuto dal lungo periodo di quarantena.
Ciò che non capisco , però, da padre e da cittadino, è come mai non esista una reale «Fase 2» per i bambini più piccoli
Loro non ha diritto a riprendere una vita più o meno normale?
Non mi interessa sapere di chi sia la responsabilità, ma allo stesso tempo mi chiedo, semplicemente: se si riescono ad organizzare le Messe con percorsi quasi ad ostacoli, misure di prevenzione e volontari, se si riescono ad organizzare i mercati all’aperto, gli aperitivi, gli ingressi nei negozi e, fra poco, anche gli ingressi in palestra, è possibile che non si riescano a restituire i parco-giochi ai bambini? Dopo aver chiuso asili, materne, attività ludiche, è possibile che per i più piccoli e più indifesi non esista ancora una risposta o tutto sia lasciato all’interpretazione e alla soggettività dei singoli comuni? Ciò che appare è che per loro non sia mai esistita una «Fase 1», non esista una «Fase 2» e, se continuiamo così, non esisterà nemmeno uno «Fase 3».
Chi risponderà di questi traumi? Chi risponderà dei danni psicologici, sociali e umani dei bambini?
Chi risponderà di questi traumi? Chi risponderà dei danni psicologici, sociali e umani dei bambini?
Speriamo che la risposta o gli interventi per evitare il peggio non arrivino in una eventuale «Fase 15».
Cristiano Lugli
Animali
Scoperto in India un serpente lungo quanto uno scuolabus. Probabilmente pure molto meno letale
Gli scienziati dell’Istituto indiano di tecnologia Roorkee, in India, hanno pubblicato un articolo sulla rivista Scientific Reports per discutere della loro scoperta del Vasuki Indicus, una nuova specie di serpente gigante, vissuto circa 47 milioni di anni fa nello Stato indiano del Gujarat.
I resti del gargantuesco serpentone sono stati trovati nella miniera di carbone di Panandhro, nella regione di Kutch. Il suo nome è stato scelto in riferimento al luogo del ritrovamento e alla leggendaria creatura simile a un serpente associata alla divinità induista Shiva.
I ricercatori hanno osservato 27 vertebre, per lo più in buono stato di conservazione e alcune delle quali ancora articolate, che sembrano essere state raccolte da un individuo adulto. I pezzi ossei hanno dimensioni comprese tra 37,5 e 62,7 millimetri in lunghezza e tra 62,4 e 111,4 millimetri in larghezza, indicando un corpo ampio e cilindrico.
Sulla base di queste misurazioni, gli scienziati hanno ipotizzato che l’esemplare di Vasuki Indicus di cui facevano parte potesse raggiungere una lunghezza compresa tra 10,9 e 15,2 metri.
«Il team, guidato da Debajit Datta e Sunil Bajpai, ha scoperto i resti fossili della specie, che poteva raggiungere una lunghezza stimata tra gli 11 e i 15 metri, praticamente quanto uno scuolabus» scrive La Stampa.
Tuttavia non è dato sapere quanto letale per l’uomo potrebbe essere stato il rettilone. Sappiamo invece perfettamente quando posso ferire, di questi tempi, il suo termine di paragone, lo scuolabus.
«Autista dello scuolabus ha un malore e muore a Chiavari: aveva appena concluso il giro con i bambini»: Il Messaggero di due settimane fa.
«Incidente a Cittadella: autista di scuolabus ha un malore e va a sbattere contro una corriera». Il Resto del Carlino, 25 gennaio 2023.
La Spezia, maggio 2022: «Malore improvviso per l’autista dello scuolabus, mezzo fa un volo di venti metri». Lo riporta La Città della Spezia.
«Padova, autista di scuolabus muore alla guida». Automoto, ottobre 2023.
Corridonia, provincia di Macerata: «Malore fatale in strada, arrivano i soccorsi e uno scuolabus resta bloccato sui binari mentre arriva il treno». Il Resto del Carlino, il mese scorso.
Ottobre 2023: «Autista di scuolabus ha un malore alla guida: Jessica muore a 15 anni schiacciata dal mezzo». Lo riporta il Corriere Adriatico.
Stati Uniti, aprile 2023: «L’autista dello scuolabus ha un malore: studente di 13 anni prende il controllo del mezzo».
Roma, dicembre 2022: «Scuolabus fuori strada a Roma, paura per 41 bambini: Malore dell’autista». Lo riporta IlSussidiario.net.
Renovatio 21 ha riportato tanti altri casi.
«I ricercatori ipotizzano inoltre che il predatore preistorico cacciasse in modo lento, come le anaconde» scrivono gli scienziati scopritori del serpentazzo indico.
Abbiamo imparato invece che il suo termine di paragone, lo scuolabus, miete vittime all’improvviso.
«Malori improvvisi» del conducente, che rischiano di tirare giù con loro le vite di diecine di bimbi trasportati.
E quindi: cosa è più pericoloso? Il boa preistorico di 15 metri o mandare il proprio figlio a scuola?
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Essere genitori
Il 25% dei bambini di età compresa tra 3 e 4 anni possiede uno smartphone: studio
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Essere genitori
«Influencer» per genitori condannata per abusi su minori
Una madre americana di sei figli, i cui consigli online sui genitori hanno attirato più di due milioni di abbonati su YouTube, è stata condannata il mese scorso ad almeno quattro anni di carcere con l’accusa di aggravamento di abusi su minori.
Ruby Franke, 42 anni, che gestiva il canale YouTube «8 Passengers», ora cancellata, è stata arrestata lo scorso agosto nello stato americano dello Utah quando suo figlio dodicenne malnutrito è scappato dalla casa di un’altra donna, Jodi Hildebrandt, 54 anni, per chiedere cibo e acqua a un vicino.
Il bambino era stato legato con nastro adesivo e aveva ferite aperte visibili a causa dell’essere stato legato con una corda, secondo i documenti della polizia. Hildebrandt, con il quale Franke collaborava in un’impresa commerciale separata, è stata condannata alla stessa pena detentiva di quattro pene da uno a 15 anni ciascuna.
Entrambe si erano dichiarate colpevoli a dicembre delle accuse di abuso aggravato di secondo grado su minori.
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Scusandosi con i suoi figli dopo la sua condanna, Franke ha detto di aver «creduto che l’oscurità fosse luce e che il giusto fosse sbagliato. Farei qualsiasi cosa al mondo per voi. Ho preso da voi tutto ciò che era tenero, sicuro e buono». Nella sua stessa dichiarazione, la Hildebrandt ha detto che spera che i bambini possano «guarire fisicamente ed emotivamente».
Durante il processo dell’anno scorso, il pubblico ministero Eric Clarke ha detto alla corte che due dei figli di Franke erano stati costretti a vivere in un «ambiente simile a un campo di concentramento» e gli erano stati «regolarmente negati cibo, acqua, letti in cui dormire e praticamente ogni forma di divertimento».
La Franke aveva creato il suo canale YouTube «8 Passengers» nel 2015 e l’estate scorsa aveva accumulato 2,3 milioni di abbonati, molti dei quali attratti dai video della vita familiare suburbana di Franke.
Tuttavia, alcuni spettatori si sono preoccupati nel 2020 quando uno dei suoi figli ha detto in un video che aveva dormito su un pouf per sette mesi. Altri video descrivevano Franke che tratteneva il cibo dai suoi figli e «annullava» il Natale come punizione.
Il canale YouTube «8 Passengers» è stato cancellato nel 2022, lo stesso anno in cui la Franke si era separata dal marito Kevin.
Nell’ambito di un patteggiamento, Hildebrandt – che ha collaborato con Franke in una serie di video di «life coaching» – ha ammesso di essere a conoscenza degli abusi sui minori e di aver costretto uno dei figli di Franke a «saltare più volte in un cactus».
Ha aggiunto che Franke aveva detto ai suoi figli che erano «malvagi e posseduti» e dovevano «pentirsi».
In una dichiarazione rilasciata dal suo avvocato prima del processo l’anno scorso, Kevin Franke ha chiesto che fosse inflitta la pena massima al suo ex partner per l’abuso «orribile e disumano» dei suoi figli.
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Immagine screenshot da YouTube
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