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Nota dottrinale Mater Populi fidelis: Comunicato della Casa Generalizia Fraternità Sacerdotale San Pio X
Comunicato sulla Nota dottrinale del Dicastero per la Dottrina della fede, Mater Populi fidelis, del 4 novembre 2025.
Lo scorso 4 novembre, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha pubblicato una «Nota dottrinale su alcuni titoli mariani riferiti alla cooperazione di Maria all’opera della salvezza».
Questo testo, apparentemente attento a non «oscurare l’unica mediazione salvifica di Cristo», insegna che «usare il titolo di “Corredentrice” per definire la cooperazione di Maria è sempre inappropriato» e che «è necessaria una speciale prudenza nell’applicare a Maria tale titolo di “Mediatrice”».
Caricaturando, per meglio distanziarsene, la terminologia tradizionale della Chiesa, e peraltro prolissa in belle considerazioni sul ruolo materno della Vergine, questa «Nota» pretende di minimizzare il ruolo affidato da Dio alla sua Associata nell’opera della Redenzione e della salvezza delle anime: da un lato, si afferma che la Santissima Vergine Maria non è intervenuta nell’acquisizione della grazia; dall’altro, si attenua quasi fino alla negazione il suo ruolo universale e necessario nella dispensazione delle grazie. Le si riconosce solo un vago ruolo di intercessione materna.
Con i suoi fallaci avvertimenti, il Dicastero per la Dottrina della Fede «oscura» la collaborazione unica della Madonna all’opera della salvezza. Detronizza la Vergine Maria e insulta la Sapienza divina. Infine scandalizza tutti i cristiani, intimamente feriti da questo grave attacco alla grandezza della loro Madre, e sconcertati davanti l’intenzione di limitare la sua missione presso le loro anime.
Profondamente indignati e desiderosi di riparare pubblicamente a tale danno, i sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X invitano tutti i sacerdoti amici e i fedeli a unirsi alla loro preghiera, domenica 16 novembre. A tutte le messe pubbliche che celebreranno quel giorno, aggiungeranno un’intenzione di riparazione per l’oltraggio e lo scandalo commessi. E ogni messa sarà seguita dal canto o dalla recita delle litanie della Santa Vergine e dello Stabat Mater.
Che con la sua potente mediazione, la Vergine Corredentrice illumini le tenebre presenti e ravvivi la fede dei suoi figli.
«Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».
Menzingen, 11 novembre 2025
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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Renovatio 21 partecipa alla Tabarrata dell’Oca 2025
Renovatio 21 parteciperà in forze alla Tabarrata dell’Oca indetta a Mirano (città metropolitana di Venezia) questa domenica 9 novembre.
Alla manifestazione saranno presenti la direzione, alcuni collaboratori nonché diversi lettori di questa testata.
La Tabarrata dell’Oca è stata indetta dall’associazione Civiltà del Tabarro, custode appassionata della tradizione del soprabito dell’eterna meraviglia. L’evento si pone nel contesto della festosa atmosfera della storica Fiera de l’Oca di Mirano, dove la Piazza principale del Comune veneziano si trasforma in una vera pedana da gioco dell’oca (Zogo dell’Oca, nella lingua locale) live-action. Sono i giorni di San Martino, che secondo la leggenda si occultò per evitare di divenire vescovo, ma delle oche ne rivelarono il nascondiglio.
La Tabarrata dell’Oca è organizzata dalla Civiltà del Tabarro in collaborazione con il Tabarrificio Veneto di Mirano, storico produttore dei più bei tabarri del pianeta – anche perché esistente, grazie alla pervicacia e all’eleganza del maestro Sandro Zara, da ben 51 anni, molti dei quali passati a lavorare e studiare il tabarro per farlo tornare fra noi.
«Il tabarro non è solo un indumento, ma un emblema della nostra civiltà, un dispositivo che, avvolgendoci, può farci transitare dal passato al presente al futuro», dichiara Roberto Dal Bosco, presidente della Civiltà del Tabarro e, sì, direttore di Renovatio 21. «Questa Tabarrata è un’opportunità per indossarlo con fierezza, celebrando il legame indissolubile tra il Tabarro, questi luoghi e San Martino, che condivise il suo mantello con un povero».
Secondo la leggenda, infatti San Martino (la sua festa cade il prossimo 11 novembre), cavaliere romano, in una notte gelida divise il suo mantello – il suo tabarro – con la spada per donarne metà a un mendicante seminudo, rivelando in quel gesto la sua futura santità.
Il Tabarro è generosità, il tabarro è abbondanza, il tabarro è bontà.
Il Tabarro può bastare per più di una persona – lo sa chi ha figli piccoli che possono esservi contenuti, o chi ha marito, moglie, fidanzato, fidanzata, che con il Tabarro possono esseri abbracciati dentro, cosa unica al mondo, un solo indumento.
Il Tabarro non ha taglie, né sesso. Il Tabarro è davvero inclusivo,
Il Tabarro non ha età. Renovatio 21 ricorda una sua conferenza nel modenese dove si presentò un relatore con un Tabarro che risaliva al 1907, ancora bellissimo.
Il Tabarro è eterno. Non è nella moda, non è nel tempo (c’è nei secoli, nei millenni) e viene tramandato per generazione. Chi indossa un Tabarro oggi può star certo di poterlo lasciarlo ai figli, ai nipoti, ai posteri.
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Il programma della Tabarrata dell’Oca 2025 prevede:
Ore 11:00 – Ritrovo e sfilata: l’appuntamento è al Ristorante Ai Molini (Via Belvedere 14, Mirano), immerso nel suggestivo parco settecentesco di Villa Belvedere. Da qui partirà la parata verso Piazza Martiri della Libertà, dove sarà in corso il grande Zogo de l’Oca.
La Tabarrata sarà accompagnata dalla musica di tamburo e piva emiliana suonati dal vivo da artisti ammantati.
Più tardi, alle ore 15:00 è prevista una sessione di tabarro-fitting e foto professionali scattate dal fotografo Sandro Pupella presso il Tabarrificio Veneto (Via Antonio Meucci 16, Mirano), cuore pulsante della produzione artigianale del tabarro dal 1974 grazie alla maestria di Sandro Zara.
Qui si potranno provare tabarri in grandi varietà, indossando questo capo unico che va al di là della moda e del tempo.
Sono inclusi servizi fotografici professionali individuali per catturare l’eleganza eterna del Tabarro indossato da chi sarà presente.
La Tabarrata dell’Oca è aperta a tutti: soci dell’Associazione, curiosi, famiglie e appassionati di ogni sorta. Non è richiesta prenotazione, ma si consiglia di contattare l’Associazione per dettagli sul tabarro-fitting (info@civiltadeltabarro.com).
Il maestro Sandro Zara ha prodotto un tutoriale su come indossare, e togliere, il tabarro: un filmato che è divenuto virale in pochi minuti.
Certo c’è la classe abbagliante di questo signore, ma anche quella del soprabito cui ha dedicato tanta parte della sua vita, tanto sacrificio, per arrivare a mettere a portata di tutti questo magnifico strumento di bellezza umana.
L’evento si svolgerà con qualsiasi condizione atmosferica, celebrando proprio quel tabarro che ha protetto generazioni dal maltempo veneto.
I lettori di Renovatio 21 che sono interessati a venire ci scrivano. Se sono sprovvisti, la Civiltà del Tabarro provvederà.
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