Spirito
Mons. Viganò sulla realtà virtuale cita il profeta Isaia
Questa settimana l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha rilasciato su X un conciso commento su Chiesa e realtà virtuale che riporta solo versetti biblici.
Il prelato scrive in merito ad una notizia apparsa lo scorso novembre, in cui alcuni cardinali, nell’ambito di una mostra d’arte in Vaticano, avevano indossato alcuni visori VR.
«Durante l’anteprima dell’11 novembre, il cardinale Silvano Maria Tomasi, delegato speciale del papa per il Sovrano Ordine Militare di Malta, è stato uno dei primi a testare i visori VR. Il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, ha definito la mostra “intrigante ed estremamente innovativa”» aveva riporta EWTN. «Usando visori VR prodotti da META, Tolentino ha sperimentato un’opera di Hung Yu Hao, che unisce digitalmente elementi architettonici di Taiwan e Piazza San Pietro in uno spazio virtuale condiviso. “Le opere che oggi abbiamo davanti agli occhi nascono dalla creatività del genio umano, potenziato dall’uso dell’intelligenza artificiale”, ha dichiarato il cardinale portoghese».
Viganò, riprendendo la notizia su X, pubblica le parole del profeta Isaia.
«Questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi,
figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore.
Essi dicono ai veggenti: «Non abbiate visioni»
e ai profeti: «Non fateci profezie sincere,
diteci cose piacevoli, profetateci illusioni!»
Is 30, 9-10
Questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi,
figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore.
Essi dicono ai veggenti: «Non abbiate visioni»
e ai profeti: «Non fateci profezie sincere,
diteci cose piacevoli, profetateci illusioni!»Is 30, 9-10https://t.co/oBz631f88s pic.twitter.com/bCCMU9fDpG
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) May 24, 2025
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Curioso notare come la notizia dello scorso autunno ripescata da monsignore contenesse riferimenti inquietanti riguardo anche alla collaborazione della Santa Sede con la multinazionale di Bill Gates Microsoft.
«Questa settimana ad alta tecnologia per una delle istituzioni più antiche del mondo include anche una collaborazione tra il Vaticano e Microsoft» scriveva ETWN. «Brad Smith, vicepresidente e presidente di Microsoft, ha svelato un modello digitale 3D della Basilica di San Pietro, sviluppato con l’ausilio di IA avanzata, che consente ai visitatori virtuali di esplorare l’arte e la storia della basilica. “È letteralmente uno dei progetti tecnologicamente più avanzati e sofisticati mai realizzati”, ha dichiarato Smith, che è stato un partner chiave nelle iniziative del Vaticano sull’etica dell’IA. Smith ha anche annunciato il lancio di un gioco educativo su Minecraft dedicato alla Basilica di San Pietro e una nuova mostra immersiva sulla terrazza della basilica, progettata per il Giubileo della Chiesa cattolica».
Il gioco Minecraft, popolarissimo tra i bambini, è noto anche perché, è emerso, infiltrato da pedo-satanisti e orchi vari, come pare essere il caso anche di altre piattaforme del metaverso. Minecraft, gioco di duraturo, assoluto successo specie presso i giovani, è stato acquistato da Microsoft nel 2014 per 2,5 miliardi di dollari. L’azienda di Gates aveva rincorso il metaverso anche cercando di comprare per 68,7 miliardi dollari la casa di videogiochi Activision Blizzard.
Monsignor Viganò si era già espresso riguardo il tema della realtà virtuale nell’omelia di Pentecoste 2023. «Satana è il grande scenografo della realtà virtuale del mondo odierno, della società globalista schiava del Nuovo Ordine, in cui la simulazione e la contraffazione sono il marchio dell’azione dell’Avversario» aveva detto l’arcivescovo.
In una intervista del 2021 Viganò aveva parlato del ruolo della realtà virtuale nel Nuovo Ordine fatto partire con il Grande Reset, che, assieme alla spinta transumanista, contiene aspetti propri del comunismo: «elemento di contiguità con l’ideologia comunista è la «transizione digitale», ossia l’uso di strumenti tecnologicamente avanzati per il controllo capillare della popolazione, già implementato nella dittatura cinese e fortissimamente sponsorizzato dal Great Reset secondo il pensiero transumano. Il transumanesimo consiste nell’ibridazione dell’uomo con la macchina, nell’impianto di chip sottocutanei, nell’internet delle cose e delle persone – IoT e IoP – e addirittura nella diffusione della realtà virtuale del «metaverso», oggetto del prossimo rebranding di Facebook».
Di recente, monsignore aveva usato il concetto per descrivere quanti si stanno aspettando un cambio di registro con il nuovo papato: «questo legittimo desiderio – certamente animato da buoni sentimenti e dall’amore per la Chiesa – non può trasformarsi in una realtà virtuale nella quale, anche contro ogni evidenza, tutto deve essere per forza letto come una conferma di ciò che vorremmo, e non di ciò che realmente accade. Non possiamo costruirci una “chiesa virtuale” con un “papato virtuale” che amiamo e serviamo in una finzione consolante ma irreale» ammonisce monsignore».
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Mons. Schneider incontra Leone e condivide proposte per il «bene spirituale della Chiesa»
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Papa Leone denuncia «l’antisemitismo» in una telefonata con il presidente israeliano dopo il massacro di ebrei in Australia
Papa Leone XIV ha condannato l’antisemitismo nel corso di una telefonata con il presidente israeliano Isaac Herzog, in seguito all’attentato di Sydney.
Il 15 dicembre 2025, Papa Leone ha ricevuto in Vaticano una chiamata dal presidente di Israele, Isaac Herzog, in vista delle prossime festività natalizie e della celebrazione ebraica di Hanukkah. Durante il colloquio, il Pontefice ha affrontato il tema dell’antisemitismo alla luce dell’attacco terroristico avvenuto domenica a Bondi Beach, a Sydney.
«Durante il colloquio, alla luce del recente attentato terroristico a Sydney, il Santo Padre ha ribadito la ferma condanna della Chiesa Cattolica verso ogni forma di antisemitismo, che in tutto il mondo continua a seminare paura nelle comunità ebraiche e nell’intera società», riporta il comunicato emesso dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Secondo quanto riferito dal Vaticano, la conversazione telefonica si è svolta in un’atmosfera cordiale. Papa Leone XIV ha incoraggiato la continuazione dei processi di pace in corso in Medio Oriente e ha sottolineato la necessità di intensificare e perseverare negli sforzi umanitari, specialmente considerando la situazione nella Striscia di Gaza, dove, a seguito del conflitto, persistono gravi problemi legati alla fame, al freddo e alle condizioni meteorologiche avverse.
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La telefonata segue le dichiarazioni pubbliche già espresse dal Pontefice immediatamente dopo l’attentato di Sydney. Durante l’udienza di lunedì 15 dicembre, il Papa ha manifestato vicinanza alla comunità ebraica e dolore per le vittime e i feriti, affermando: «Basta con queste forme di violenza antisemita! Dobbiamo eliminare l’odio dai nostri cuori».
Lo stesso giorno, in un telegramma inviato all’arcivescovo di Sydney, Anthony Fisher, il Papa ha definito l’attacco un «atto di violenza insensato» e ha invitato coloro che sono tentati dalla violenza a «convertirsi e cercare la via della pace e della solidarietà».
Rapporti diretti tra Papa Leone XIV e il presidente Isaacco Herzog erano già stati instaurati nei mesi precedenti. Il 4 settembre, Herzog è stato ricevuto in udienza privata dal Papa: un incontro che, secondo le parole dello stesso presidente israeliano al termine della visita, ha costituito «un segnale molto importante» del valore delle relazioni tra la Santa Sede, lo Stato di Israele e il popolo ebraico.
Nel corso dei colloqui con il papa, il Segretario di Stato vaticano e il Segretario per i Rapporti con gli Stati, Herzog ha riferito di aver prioritariamente discusso la necessità di liberare gli ostaggi ancora trattenuti a Gaza dopo gli attacchi del 7 ottobre.
Le discussioni hanno riguardato anche gli aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza, gli sforzi israeliani per favorirne la distribuzione, la lotta comune contro l’antisemitismo, gli sviluppi generali in Medio Oriente e l’esigenza di un dialogo interreligioso più profondo.
Durante l’incontro, il presidente israeliano ha infine evidenziato l’importanza delle comunità cristiane in Israele e nella regione, ha ribadito l’impegno dello Stato ebraico a garantire la libertà di religione e di culto e la protezione delle comunità cristiane in Terra Santa, e ha rivolto un invito ufficiale al Pontefice a visitare Israele.
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Immagine di Catholic Church England and Wales via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)
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Diocesi di Roma, Leone XIV riforma una decisione di Francesco
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