Geopolitica
L’Intelligence USA sapeva dell’ammutinamento di Prigozhin a metà giugno

Le agenzie di Intelligence statunitensi avevano ricevuto indicazioni secondo cui il capo del gruppo Wagner, Evgenij Prigozhin, poteva aver pianificato un ammutinamento e avevano informato la Casa Bianca e altre agenzie governative in modo che non venissero colti alla sprovvista. Lo riporta il New York Times.
«Le informazioni mostrano che gli Stati Uniti erano a conoscenza di eventi imminenti in Russia, in modo simile a come le agenzie di Intelligence avevano avvertito alla fine del 2021 che Vladimir Putin stava progettando di invadere l’Ucraina» scrive NYT. «L’informazione è stata considerata sia solida che allarmante a causa della possibilità che un importante rivale degli Stati Uniti dotato di armi nucleari potesse precipitare nel caos».
Una fonte che ha parlato in condizione di anonimato ha affermato che «c’erano segnali sufficienti per poter dire alla leadership… che qualcosa stava succedendo», sebbene i dettagli dei piani di Prigozhin non fossero chiari.
Nelle ultime due settimane, le agenzie di Intelligence avevano informato la Casa Bianca, così come alti funzionari del Dipartimento di Stato, del Pentagono e del Congresso, hanno detto al giornale funzionari anonimi.
Un altro organo di stampa statunitense ha riferito che l’intelligence non è stata declassificata poiché le agenzie di spionaggio statunitensi erano preoccupate che la Russia le accusasse di aver orchestrato un colpo di Stato. Avevano anche «scarso interesse» ad aiutare le autorità russe, afferma l’articolo.
I rapporti dell’Intelligence pubblicati come parte delle fughe di notizie di Discord hanno anche mostrato che gli Stati Uniti avevano intercettato le comunicazioni tra alti leader militari russi che discutevano su come gestire le continue richieste del Prigozhin di più munizioni.
Mentre il Cremlino si è finora astenuto dall’incolpare i tumultuosi eventi degli Stati Uniti o dei paesi della NATO, ha indirettamente accennato e avvertito che l’Occidente potrebbe sfruttare la situazione.
«Il tentativo di ammutinamento armato nel nostro Paese ha suscitato forte disapprovazione nella società russa, che sostiene fermamente il presidente Vladimir Putin», ha affermato sabato una dichiarazione del ministero degli Esteri. «Mettiamo in guardia i Paesi occidentali contro i minimi tentativi di utilizzare la situazione interna in Russia per raggiungere i loro obiettivi russofobi. Tali tentativi sono futili e non suscitano alcun sostegno né in Russia né tra le forze politiche sobrie all’estero».
Come riportato da Renovatio 21, il presidente serbo Vucic ha parlato di una longa manus straniera dietro all’insurrezione di Prigozhin.
Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

L’attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso in un attentato, aveva dichiarato di essere minacciato di morte ogni giorno per le sue posizioni critiche, in particolare contro il sostegno finanziario degli Stati Uniti al conflitto ucraino. Si dice che almeno una minaccia di omicidio, attribuita a un portavoce ucraino, potrebbe essere stata diretta personalmente a lui.
Nel 2023, il Centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev ha accusato Kirk di promuovere la «propaganda russa». Nel 2024, un sito ucraino aveva incluso Kirk e la sua organizzazione, Turning Point USA, in una lista nera comprendente 386 individui e 76 gruppi americani contrari al finanziamento dell’Ucraina.
Il transessuale americano Sarah Ashton-Cirillo, già responsabile della comunicazione in lingua inglese per le Forze di Difesa Territoriali ucraine, aveva dichiarato di voler «dare la caccia» a quelli che aveva definito «propagandisti del Cremlino», annunciando un imminente attacco contro una figura vicina al presidente russo Vladimir Putin.
Aveva in seguito minacciato anche giornalisti americani, e dichiarato che «i russi non sono esseri umani».
.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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«Proveranno a uccidere Steve Bannon, Tucker Carlson o forse me?» si era chiesto Kirk, citando altre note figure conservatrici dei media americani.
«Noi non siamo burattini di Putin né propagandisti russi, eppure il New York Times ci etichetta così, Twitter ci etichetta così», aveva affermato Kirk nel suo programma. «E quella persona, finanziata dal Tesoro degli Stati Uniti, dichiara: vi troveremo e vi uccideremo».
La questione se il governo degli Stati Uniti stesse finanziando Ashton-Cirillo è diventata oggetto di dibattito pubblico dopo che la sua dichiarazione è diventata virale, interessando anche l’allora senatore dell’Ohio JD Vance, oggi vicepresidente USA. Il transessuale statunitense fu quindi prontamente rimosso dalle forze armate ucraine.
Kirk è stato un critico costante dello Zelens’kyj, descrivendolo come «un bambino ingrato e capriccioso», un «go-go dancer» che non merita nemmeno un dollaro delle tasse americane e «un burattino della CIA che ha guidato il suo popolo verso un massacro inutile».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Geopolitica
Mosca critica Israele per l’attacco al Qatar

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Geopolitica
«Li prenderemo la prossima volta» Israele non esclude un altro attacco al Qatar

Israele è determinato a uccidere i leader di Hamas ovunque risiedano e continuerà i suoi sforzi finché non saranno tutti morti, ha dichiarato martedì a Fox News l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti Yechiel Leiter.
In precedenza, attacchi aerei israeliani hanno colpito un edificio residenziale a Doha, in Qatar, prendendo di mira alti esponenti dell’ala politica di Hamas. Il gruppo ha affermato che i suoi funzionari sono sopravvissuti, mentre l’attacco è stato criticato dalla Casa Bianca e condannato dal Qatar.
«Se non li abbiamo presi questa volta, li prenderemo la prossima volta», ha detto il Leiter.
L’ambasciatore ha descritto Hamas come «nemico della civiltà occidentale» e ha sostenuto che le azioni di Israele stavano rimodellando il Medio Oriente in modi che gli Stati «moderati» comprendevano e apprezzavano. «In questo momento, potremmo essere oggetto di qualche critica. Se ne faranno una ragione», ha detto riferendosi ai Paesi arabi.
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che, sebbene smantellare Hamas sia un obiettivo legittimo, colpire un alleato degli Stati Uniti mina gli interessi sia americani che israeliani.
Leiter ha osservato che Israele «non ha mai avuto un amico migliore alla Casa Bianca» e che Washington e lo Stato Ebraico sono rimaste unite nel perseguire la distruzione del gruppo militante.
Il Qatar, che ospita funzionari di Hamas nell’ambito del suo ruolo di mediatore, ha dichiarato che tra le sei persone uccise nell’attacco israeliano c’era anche un agente di sicurezza del Qatar.
L’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani, ha denunciato l’attacco come un «crimine atroce» e un «atto di aggressione», mentre il ministero degli Esteri di Doha ha accusato Israele di «terrorismo di Stato».
Israele ha promesso di dare la caccia ai leader di Hamas, ritenuti responsabili del mortale attacco dell’ottobre 2023, lanciato da Gaza verso il sud di Israele. L’ambasciatore ha giurato che i responsabili «non sopravviveranno», ovunque si trovino.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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