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Geopolitica

La «Sindrome dell’Avana» colpisce i diplomatici statunitensi a Vienna. Nuove armi in azione?

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Il prestigioso magazine americano New Yorker ha riferito venerdì scorso che il Dipartimento di Stato e i funzionari dell’Intelligence USA stavano indagando su una recente ondata di malattie misteriose che hanno colpito i diplomatici statunitensi a Vienna.

 

Le fonti dicono che molti dei sintomi assomigliano a quelli sperimentati dai diplomatici a Cuba negli anni 2016-2017. I malori dei diplomatici sono stati esaminati dalle agenzie di Intelligence , dal Dipartimento di Stato (il Ministero degli Esteri USA)  e dalla National Academy of Sciences, Non è noto a quali conclusioni siano arrivati. L’origine di queste malattie rimane quindi avvolta nel mistero.

Il Dipartimento di Stato si riferisce al problema, comunemente noto come «Sindrome dell’Avana», come a «incidenti sanitari inspiegabili»

 

Il fenomeno è stato rilevato per la prima volta tra i diplomatici USA all’Avana, dove Washington aveva appena riaperto l’ambasciata. Tuttavia anche altre ambasciate nell’Europa orientale hanno segnalato focolai della enigmatica malattia che colpisce i diplomatici americani anche in patria: casi individuali sono stati segnalati a Washington, e diversi casi sono stati scoperti a Miami.

 

Alcuni dei sintomi apparentemente persistono per mesi. La maggior parte ha riportato mal di testa, vertigini e sintomi compatibili con commozioni cerebrali. Alcuni hanno riferito di aver sentito un forte rumore prima dell’insorgenza improvvisa dei sintomi.

 

Il Dipartimento di Stato si riferisce al problema, comunemente noto come «Sindrome dell’Avana», come a «incidenti sanitari inspiegabili» (Unexplaned Health Incidents, per acronimo UHI, così come il mistero degli oggetti volanti ha UFO).

 

«Secondo i funzionari, i dipendenti con sede a Vienna hanno riferito di soffrire di sintomi misteriosi dall’insediamento del presidente Joe Biden»

«In coordinamento con i nostri partner in tutto il governo degli Stati Uniti, stiamo investigando vigorosamente sui rapporti di possibili incidenti sanitari inspiegabili tra la comunità dell’ambasciata degli Stati Uniti a Vienna», ha affermato il Dipartimento di Stato. «Tutti i dipendenti che hanno segnalato un possibile UHI hanno ricevuto attenzione e cure immediate e appropriate».

 

Nella comunità dell’Intelligence USA si è fatta largo intanto la credenza per cui gli UHI «cubani» siano il risultato di una sorta di arma a energia diretta. Il partito degli scettici crede invece che gli UHI non siano il risultato di un arma di nuovo tipo e suggeriscono che i sintomi possono essere spiegati come una sorta di «malattia psicogena di massa» in cui le persone che imparano vengono psicologicamente contagiate dal malessere altrui.

 

Un rapporto del Dipartimento di Stato sulla Sindrome dell’Avana ottenuto dalla CNN  attraverso una richiesta del FOIA (Freedom of Information Act) aveva concluso che la risposta e l’indagine del governo degli Stati Uniti sulla cosiddetta sindrome dell’Avana era caotica e disorganizzata sin dall’inizio.

 

«Secondo i funzionari, i dipendenti con sede a Vienna hanno riferito di soffrire di sintomi misteriosi dall’insediamento del presidente Joe Biden. I casi di Vienna sono stati segnalati per la prima volta venerdì dalla rivista The New Yorker» ha scritto AP.

 

«Vienna è stata per secoli un centro di spionaggio e diplomazia ed era un centro per attività clandestine di spionaggio contro spionaggio durante la Guerra Fredda. La città è attualmente sede di colloqui indiretti tra Iran e Stati Uniti per il salvataggio dell’accordo nucleare che è stato negoziato lì nel 2015».

 

«Vienna è stata per secoli un centro di spionaggio e diplomazia ed era un centro per attività clandestine di spionaggio contro spionaggio durante la Guerra Fredda. La città è attualmente sede di colloqui indiretti tra Iran e Stati Uniti per il salvataggio dell’accordo nucleare che è stato negoziato lì nel 2015»

«Per quanto ci abbiano provato, gli investigatori non sono stati in grado di duplicare i sintomi dell’UHI usando le microonde o qualsiasi altra fonte di energia. In effetti, non c’è nulla nella letteratura scientifica che suggerisca che qualcosa di simile accada da qualche parte».

 

Tuttavia, se una simile tipologia di attacco fosse avvenuta, costituirebbe un atto di guerra. Una guerra di tipo nuovo, dove la deterrenza non è possibile, perché non si è mai certi dell’origine dell’attacco. Esattamente come avviene con la guerra cibernetica o (riflessione difficile) per la guerra biologica.

 

La guerra del XXI secolo, resa possibile da tecnologie che appartengono per gli scettici al regno della fantascienza, è il paradiso del false flag: l’attacco può venire da un attore che finge di essere un altro; o ancora, un attacco non è percepito nemmeno come un attacco – perché non c’è paternità provata, rivendicata.

Armi non-cinetiche, cioè armi ad energia sono in prova presso l’esercito USA da anni – e la cosa non è un mistero

 

«Qualunque cosa stia causando la sindrome dell’Avana, i diplomatici americani sembrano andare in giro in alcuni paesi con il bersaglio sulle spalle» scrive PJ Media.

 

Armi non-cinetiche, cioè armi ad energia sono in prova presso l’esercito USA da anni – e la cosa non è un mistero.

 

Armi Laser sono montate su incrociatori della marina americana

 

Gli americani studiano l’uso di armi laser e microonde da prima della guerra del Vietnam

Circa dieci anni fa il Pentagono rivelò pubblicamente la creazione di «armi non-letali» chiamate Active Denial System: immense antenne a microonde in grado di direzionare il fascio sugli esseri umani e bloccarli.

 

La tecnologia sembra molto promettente per il controllo dei disordini popolari di massa.

 

Alcuni sostengono che tali armi elettromagnetiche paralizzanti già siano state utilizzate all’interno di manifestazioni.

 

Gli americani studiano l’uso di armi laser e microonde da prima della guerra del Vietnam.

 

«Il “Photic Driving” era un fenomeno per cui l’applicazione della luce stroboscopica entro un determinato intervallo di frequenza poteva far sì che le onde cerebrali di una persona “venissero trascinate alla stessa frequenza della luce lampeggiante”»

Come scrive la ricercatrice Annie Jacobsen nel libro The Pentagon Brain, l’ARPA, antesignana della DARPA (attuale misterioso e finanziatissimo ramo Ricerca & Sviluppo dell’esercito USA) aveva pubblicato un «rapporto di 130 pagine offriva centinaia di idee di sviluppo aggiuntive su come inabilitare i manifestanti senza ucciderli, programmi che erano in fase di ricerca per l’uso sul campo di battaglia ma non erano ancora stati schierati in Vietnam».

 

«Il “Photic Driving” era un fenomeno per cui l’applicazione della luce stroboscopica entro un determinato intervallo di frequenza poteva far sì che le onde cerebrali di una persona “venissero trascinate alla stessa frequenza della luce lampeggiante”. Ma i primi studi hanno dimostrato che questo tipo di luce tremolante era efficace solo nel 30% circa della popolazione».

 

«La radiazione laser è stata suggerita come un potenziale modo per accecare temporaneamente le persone, chiamata anche cecità da flash. Uno svantaggio, hanno notato gli scienziati dell’ARPA, era che “il laser deve essere puntato direttamente sull’occhio”, il che “riduce la sua praticità in una situazione di confronto”».

 

«Le microonde potrebbero essere potenzialmente utilizzate per inabilitare gli individui bruciando la loro pelle, ma la scienza non era ancora stata adeguatamente avanzata. “Le ustioni superficiali della pelle usando le microonde non si formerebbero abbastanza presto per creare un vantaggio tattico”, hanno scritto gli scienziati»

 

«Inoltre, provare a bruciare qualcuno con un raggio di microonde sarebbe “inefficace contro una persona che indossa abiti pesanti o che si trova dietro un oggetto”» scrivevano nel rapporto di più di 50 anni fa i cervelloni DARPA.

 

Non si tratta nemmeno della prima volta che gli americani lamentano di essere attaccati con emissioni di microonde. Gli annali ricordano il caso detto del cosiddetto «Moscow Signal»

Non si tratta nemmeno della prima volta che gli americani lamentano di essere attaccati con emissioni di microonde. Gli annali ricordano il caso detto del cosiddetto «Moscow Signal»: una trasmissione di microonde variabile tra 2,5 e 4 gigahertz, diretta all’Ambasciata degli Stati Uniti a Mosca dal 1953 al 1976. La sua scoperta portò ad un incidente diplomatico.

 

A quel tempo, il governo degli Stati Uniti alla fine ha stabilito che si trattava probabilmente di un tentativo di spionaggio e che non vi erano effetti significativi sulla salute del personale dell’ambasciata.

 

Ora le cose paiono essere cambiate.

 

 

 

 

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Geopolitica

La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco

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Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.

 

Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.

 

«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.

 

Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.

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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.

 

All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.

 

La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.

 

Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.

 

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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset

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La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.   Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.   Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».   Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.

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Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».   «Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.   Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.   Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».   «La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.   Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.   Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».  

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Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania

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Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.

 

Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.

 

Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.

 

Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)

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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.

 

Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».

 

«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».

 

Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».

 

Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.

 

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