Militaria
Il vescovo cappellano militare dell’esercito tedesco chiede una strategia di uscita dall’Ucraina
Il cappellano militare cattolico della Bundeswehr, il vescovo Franz-Josef Overbeck, ha invitato a «cercare compromessi salva-faccia» per porre fine alla guerra in Ucraina.
In un articolo per il mensile di Friburgo Herder Korrespondenz, riportato sul sito web dell’arcidiocesi di Colonia, monsignor Overbeck ha criticato sia i «pacifisti incondizionati» che i «militaristi entusiasti della guerra».
È tempo di una strategia di uscita, ha scritto Overbeck, «basata sulla convinzione che la pace futura debba essere preparata già durante la guerra».
Come vescovo militare, non si può dire che il vertice dell’ordinariato militare tedesco non conosca i pensieri intimi del suo gregge, che è l’esercito del più grande Paese d’Europa, purtroppo coinvolto in modo sempre più disastroso nell’aiuto – cioè nella fornitura di armi – al regime di Kiev, con il ministro degli Esteri Annalena Baerbock a dichiarare incredibilmente che sosterrà l’Ucraina anche se fosse contro il suo stesso elettorato. A gennaio la Baerbock, allieva della London School of Economics si è altresì lasciata scappare davanti all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa che «stiamo combattendo una guerra contro la Russia, non fra di noi».
Come riportato da Renovatio 21, la Germania, qualora scoppiasse un conflitto che la riguarda direttamente, avrebbe munizioni per due giorni.
Truppe ucraine sono state segnalate in territorio tedesco per essere addestrate dagli USA. Al contempo, Mosca ha fatto capire che la Germania potrebbe essere coinvolta in «attività biologiche militari» in Ucraina.
La Chiesa cattolica ha tenuto una posizione anfibola durante il conflitto, con un equilibrismo di Bergoglio che rilancia consacrazioni pseudo-fatimiste mentre la Segreteria di Stato parlava della legittimità delle risposte armate.
Bergoglio un anno fa è stato poi fotografato in udienza mentre baciava la bandiera di una «centuria» (cioè, gruppo militante) della rivolta di Maidan, il golpe del 2014 appoggiato dagli USA per togliere Kiev dall’orbita russa.
Il pontefice è stato altresì al centro dell’inedito episodio in cui il Vaticano ha dovuto chiedere scusa dopo che Bergoglio aveva insultato intere etnie della Federazione Russa come i ceceni e i buriati.
Come riportato da Renovatio 21, vi erano in Germania cattolici, perfino tradizionalisti, ai vertici delle forze armate: è il caso dell’ammiraglio Kay-Achim Schönbach, che anni fa, prima del conflitto, stupì per le sue dichiarazioni filorusse – ed anticinesi – ad una conferenza strategica in India. Fu costretto alle dimissioni
Immagine di ACBahn via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0)
Militaria
Ex generale NATO: l’Occidente deve negoziare con la Russia, altrimenti l’Ucraina subirà una «catastrofica sconfitta militare»
Il generale tedesco in pensione Harald Kujat, rispettato ex presidente del Comitato militare della NATO (2002-2005) ed ex capo di stato maggiore della Bundeswehr (2000-2005), ha espresso il suo disappunto in un’intervista del 2 maggio pubblicata su Preußische Allgemeine Zeitung riguardo al fatto che il cancelliere Olaf Scholz, durante il suo viaggio in Cina dal 16 al 18 aprile, non ha sostenuto il piano di pace cinese in Ucraina del 24 febbraio 2023.
«Avevamo sperato che il Cancelliere riprendesse l’iniziativa cinese di un anno fa e sostenesse Pechino in questa iniziativa» ha dichiarato il generale Kujat, spiegando che «nell’Unione Europea e nella NATO, il cancelliere dovrebbe prendere l’iniziativa e lottare per un ragionevole equilibrio di interessi tra le parti in conflitto, che in ultima analisi serve anche i nostri interessi e quelli di tutti gli europei».
«Il tempo sta finendo. Una catastrofica sconfitta militare per l’Ucraina può essere evitata solo se le ostilità cessano al più presto possibile e se si avviano negoziati di pace tra i due Stati belligeranti. Chiunque voglia salvare l’Ucraina deve intraprendere questa strada con risolutezza e fermezza».
«Perché, se guardi la situazione in modo imparziale, ti renderai presto conto che c’è solo una via per la sopravvivenza dell’Ucraina e per un futuro per il popolo ucraino: porre fine a questa guerra il più rapidamente possibile attraverso una soluzione politica» ha detto l’ex alto funzionario militare NATO.
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«Tuttavia, chi vuole proseguire sulla strada attuale deve sapere che si carica di un senso di colpa inaccettabilmente grande. E dovrebbe essere pronto a dire al popolo ucraino quali ulteriori perdite di vite umane e quale livello di distruzione del Paese imporrà loro per raggiungere obiettivi politici che non sono realizzabili».
La linea del Kujat sulla guerra ucraina è oramai risaputa.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa in un’intervista del 21 marzo alla radio Berlino-Brandeburgo (RBB), il generale tedesco aveva definito un’«assoluta assurdità» l’idea che l’Ucraina sarebbe in grado, solo con più munizioni, di respingere le truppe di Mosca, aggiungendo per soprammercato che le forze armate russe sono «più forti che negli anni ’80».
La scorsa estate il generale aveva messo in guardia dalla minaccia di guerra se la Germania dovesse soccombere alle pressioni NATO e consegnare missili da crociera Taurus all’Ucraina.
Come riportato da Renovatio 21, il nome del generale Kujat appariva in un appello di inizio anno da parte di generali tedeschi che si opponevano alla fornitura di carrarmati Leopard all’Ucraina.
Kujat è stato ispettore generale della Bundeswehr nel 2000-2002 e ha concluso la sua carriera militare come presidente del comitato militare della NATO nel 2002-2005.
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Immagine di NATO North Atlantic Treaty Organization via Flickr pubblicata su licenza Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Geopolitica
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Militaria
Gli ucraini con l’HIV presteranno servizio nell’esercito
Le persone affette da HIV, tubercolosi e cancro, così come alcune persone con dipendenze da sostanze, saranno costrette a prestare servizio nelle forze armate ucraine, secondo la nuova bozza di regole pubblicata venerdì dal ministero della Difesa di Kiev.
Le nuove regole eliminano lo status di «ammissibilità parziale», costringendo coloro che precedentemente erano qualificati come tali a frequentare una commissione medica militare per la rivalutazione, ha spiegato il ministero. Gli ufficiali militari decideranno se la salute dei recluti consentirà loro di prestare servizio in prima linea o di svolgere lavori meno impegnativi nelle retrovie.
Ad esempio, i malati di tubercolosi verranno respinti solo se presentano gravi danni ai polmoni e rappresentano una minaccia di infezione attiva. Alle persone con malattie attive meno gravi verrà ordinato di presentarsi per un nuovo esame entro sei mesi. A quelli ritenuti «clinicamente curati» verranno assegnati ruoli meno impegnativi, mentre i pazienti con “cambiamenti residui dopo una tubercolosi trattata” potranno essere inviati in prima linea.
Anche i malati di cancro e le persone sieropositive in remissione sono considerati idonei per alcune o tutte le posizioni militari secondo le nuove regole, a seconda della loro funzionalità.
Il ministero sta adottando lo stesso approccio nei confronti delle malattie mentali. Ritiene idonee a svolgere compiti non di combattimento le persone affette da episodi «rari» di schizofrenia o da una dipendenza da sostanze «lieve». I pazienti con disturbo da stress post-traumatico verranno completamente respinti solo se soffrono di problemi «gravi manifestati» e saranno temporaneamente interdetti dal servizio dopo aver subito un episodio recente.
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All’inizio di quest’anno, Zelens’kyj ha affermato che l’Ucraina aveva subito solo 31.000 morti tra i soldati nel conflitto con la Russia, una cifra che persino i media occidentali favorevoli a Kiev hanno definito un eufemismo.
L’esercito ucraino intende arruolare centinaia di migliaia di truppe aggiuntive, spiegando che i soldati esausti in prima linea devono ruotare e riposarsi. Nel redigere le riforme, i legislatori hanno considerato il diritto di dimettersi dall’esercito dopo un certo periodo di servizio. Il governo ha affermato che non ci sarà alcuna smobilitazione finché durerà il conflitto con la Russia.
Il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu ha stimato venerdì che le vittime militari ucraine solo quest’anno hanno superato le 111.000, scrive il sito governativo russo RT.
Il reclutamento di sieropositivi, tubercolotici e malati di mente era già stato discusso dalla politica ucraina mesi fa.
Come riportato da Renovatio 21, a gennaio, per la prima volta dall’inizio del conflitto, il ministero della Difesa ha acquistato 50.000 uniformi femminili. Mesi fa era emerso che tutte le donne in Ucraina che hanno una formazione medica o farmaceutica sarebbero state obbligate a registrarsi presso l’esercito.
Al momento, la leva ucraina è risparmiati ai circensi, ma riguardo all’esclusione dei sacerdoti cattolici è in discussione.
Nel frattempo, decine di renitenti alla leva muoiono cercando di lasciare il Paese.
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Immagine generata artificialmente
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