Politica
Il Terzo Tempio di Israele e il nuovo presidente della Camera Mike Johnson
Il neoeletto presidente della Camera USA, Mike Johnson, un insegnante di scuola domenicale battista, si definisce un «cristiano evangelico». Il primo atto della Camera sotto la sua guida è stato quello di approvare a stragrande maggioranza una risoluzione a sostegno di Israele.
Johnson sarebbe associato ad alcuni degli elementi più estremisti in Israele, sostengono vari articoli comparsi su testate internazionali. Il Johnson avrebbe accompagnato il deputato Jim Jordan in Israele nel 2020, in un viaggio pagato da una fondazione gestita da Avi Abelow, un americano che si è trasferito in Israele ed è stato coinvolto nel movimento dei coloni.
Parte del loro tour è stata organizzata dal Temple Institute, che mira a costruire il «Terzo Tempio» sul sito della Moschea di Al-Aqsa. Come noto, secondo una corrente ebraica la costruzione del Terzo Tempio farà sì che il Messia degli ebrei finalmente appaia, una figura che per certa tradizione cristiana corrisponde all’anticristo. Al di là della fede apocalittica, il Terzo Tempio per essere edificato deve esserlo fatto dove ore sorge una delle moschee più importanti per l’Islam, teatro di scontri anche negli scorsi mesi. La strategia del Temple Institute è quella di «generare la consapevolezza necessaria per preparare il popolo ebraico a dichiarare poi la sovranità» sul Monte del Tempio a Gerusalemme.
Il deputato Jordan, trumpiano, aveva fatto in precedenza quattro viaggi precedenti in Israele nel decennio precedente, che includevano un incontro con Simcha Hochbaum, un discepolo del fondamentalista ebreo-americano Meir Kahane, he esigeva che tutti gli arabi lasciassero Eretz Israel, la Terra di Israele secondo gli ideali dell’estrema destra israeliana. Il partito di Kahane fu messo al bando in Israele nel 1994. Kahane fu assassinato in un vicolo di Nuova York nel 1990.
EIRN scrive che uno di questi viaggi di Jordan, quello del 2011, prevedeva l’incontro con il famigerato attivista del partito Kach di Kahane, David Ha’ivri, l’autore di un libro che rivendica il Monte del Tempio, che includeva un resoconto dei suoi sforzi per organizzare 10.000 ebrei per impedire al governo di ritirare gli insediamenti illegali da Israele e marciare sul Monte del Tempio. Ha’ivri è stato arrestato per aver celebrato l’assassinio di Yitzhak Rabin il 4 novembre 1995 e per aver commercializzato le magliette di Kach, «Niente arabi, niente terrore».
Kach è nella lista ufficiale delle organizzazioni terroristiche di USA, Canada e, fino al 2010, su quella del Consiglio dell’Unione Europea. Il ministro Ben Gvir era associato al movimento.
Nel febbraio 2020, il controverso rabbino Yehudah Glick ha regalato a Jordan e Johnson la sua speciale guida turistica del sito di Al-Aqsa per la loro esperienza sul «Monte del Tempio». Nel 2005, Glick era diventato il direttore esecutivo del Temple Institute. Da notare, si era appena dimesso dal governo in segno di protesta contro Israele che ritirava gli insediamenti illegali da Gaza.
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Jordan e Johnson avevano trascorso i quattro giorni precedenti visitando siti biblici in «Giudea e Samaria», come i nazionalisti che invocano il Grande Israele chiamano la Cisgiordania. in Palestina. Il 20 febbraio 2020, il giorno dopo il tour del Monte del Tempio, Abelow ha prodotto un’intervista con i due, in cui si riferiscono a Israele come al «più importante alleato» dell’America.
Abelow vede Donald Trump come la migliore opportunità che abbiano mai avuto per restaurare le terre bibliche. I due hanno anche incontrato il primo ministro Benjamin Netanyahu, che aveva battezzato uno degli insediamenti illegali delle alture di Golan siriane «Trump Heights».
La settimana scorsa il quotidiano israeliano Haaretz ha pubblicato un articolo di Ben Samuels intitolato «Il presidente della Nuova Camera Mike Johnson, un cristiano evangelico, ha legami con l’estrema destra israeliana». Il resoconto di Samuels del viaggio di Johnson al Monte del Tempio si basa sull’articolo apparso sul sito Jewish Currents il 7 ottobre 2022 sui rapporti tra il Partito Repubblicano USA e i piani di costruzione del Terzo Tempio.
Tuttavia il giornalista racconta anche idi Abelow con la sua «12 Tribe Films Foundation» come sponsor del viaggio Jordan-Johnson. Secondo Samuels, Abelow è stato un fattore, lo scorso anno, che ha portato il fondamentalista religioso di estrema destra Bezalel Smotrich nella coalizione di governo di Netanyahu.
Come riportato da Renovatio 21, Smotrich, attuale ministro delle finanze israeliano, è quello che ha dichiarato a una cerimonia commemorativa privata a Parigi che non esiste un popolo palestinese, che è un’invenzione del mondo arabo e che lui e i suoi nonni sono i veri palestinesi.
Abelow ha spiegato ad Haaretz che il suo passaggio dal Likud al partito «sionista religioso» di Smotrich è stato dovuto alla «sua profonda sfiducia nei confronti degli arabi in servizio nel parlamento israeliano e ai genuini timori per la propria sicurezza vivendo nei territori occupati». L’articolo spiega che Abelow ha organizzato una visita di Jordan e Johnson al Kohelet Policy Forum, il think tank conservatore al centro dell’iniziativa volta a indebolire il sistema giudiziario israeliano e massimizzare il potere della coalizione di Netanyahu.
Come noto, la presa del potere da parte di Netanyahu ha generato massicce proteste contro di lui nell’ultimo anno, al punto che si può dire che il massacro degli israeliani di Hamas il 7 ottobre abbia salvato la sua posizione. Secondo speculazioni basate su documenti USA trapelati, le proteste erano organizzate dal Mossad con il placet del potere degli Stati Uniti, che stava di fatto promuovendo una rivoluzione colorata contro l’eterno premier Netanyahu.
Dopo il massacro del rave e dei kibbutz, il Mossad è finito sul banco degli imputati, con Netanyahu che può legittimamente decapitare i servizi per non aver saputo prevedere la catastrofe.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
La nuova presidente irlandese è NATO-scettica e contraria alla militarizzazione dell’UE
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Politica
Il presidente romeno fischiato per il sostegno all’Ucraina
Il presidente rumeno Nicusor Dan è stato contestato per il suo sostegno all’Ucraina durante un evento commemorativo tenutosi venerdì.
Decine di manifestanti hanno espresso il loro dissenso quando Dan è giunto al Teatro Nazionale di Iasi per partecipare a una celebrazione storica, come riportato dall’emittente locale Digi24.
Un video mostra Dan scendere dall’auto e salutare i manifestanti, che gridavano «Vergogna!» e «Vai in Ucraina!».
🇷🇴 ROMANIAN PRESIDENT NICUSOR DAN BOOED!
People shouted “Shame,” “Traitor,” “Go to Ukraine.” pic.twitter.com/b0LuAALd91
— Lord Bebo (@MyLordBebo) October 24, 2025
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Secondo il quanto riportato, le proteste sono continuate anche dopo l’evento, al momento dell’uscita del presidente dal teatro.
Come riportato da Renovatio 21i, Dan, politico favorevole all’UE, è salito al potere quest’anno dopo una controversa ripetizione delle elezioni, in seguito all’annullamento della vittoria iniziale del candidato conservatore Calin Georgescu, critico esplicito della NATO e delle forniture di armi occidentali all’Ucraina. Georgescu è stato successivamente escluso dalla competizione elettorale e affronta accuse di aver pianificato un colpo di Stato, tanto da essere arrestato.
Georgescu, che ha sempre avuto il favore di migliaia e migliaia di manifestanti pronti a scendere in piazza, ha definito la UE «una dittatura». Di contro, Bruxelles ha rifiutato di commentare l’esclusione del candidato dalle elezioni rumene. A inizio anno Georgescu aveva chiesto aiuto al presidente americano Donaldo Trump.
Georgescu aveva definito Zelens’kyj come un «semi-dittatore», accusando quindi la NATO di voler utilizzare la Romania come «porta della guerra».
Il CEO di Telegram Pavel Durov aveva parlato di pressioni su di lui da parte della Francia per influenzare le elezioni presidenziali in Romania.
Il Dan ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina. La Romania ha già destinato 487 milioni di euro a Kiev, principalmente in aiuti militari, dall’intensificarsi del conflitto nel 2022, secondo i dati del Kiel Institute tedesco.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia riprodotta secondo indicazioni.
Politica
I detenuti minacciano Sarkozy e giurano vendetta vera per Gheddafi
A viral video shows a prisoner confronting Nicolas Sarkozy, saying, “We’ll avenge Gaddafi. Give back the billions.” The former French president, jailed for conspiracy, is accused of taking Libyan money before leading NATO’s 2011 war that killed Gaddafi. pic.twitter.com/KlAISnFVSX
— comra (@comrawire) October 22, 2025
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