Politica
Il New York Times: la vittoria di Trump è «molto probabile»

Il New York Times ritiene che a questo punto dello spoglio dei voti delle elezioni USA 2024 il vincitore sarà «molto probabilmente» Donald J. Trump.
Il giornale neoeboraceno scrive che le probabilità di vittoria del candidato repubblicano sarebbero ora al 95%.
«In ogni Stato che ha contato la maggioranza dei suoi voti, Trump ha migliorato la sua performance del 2020. Ed è favorito in Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, Stati che di certo la Harris deve vincere».
Al momento in cui scriviamo le proiezioni indicano che Trump avrebbe ora vinto 306 voti di grandi elettori mentre la Harris solo 232.
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L’ex presidente Donald J. Trump ha vinto in Georgia, secondo una proiezione del NYT, e ha conquistato la Carolina del Nord. I due stati indecisi che vanno a Trump restringono significativamente il percorso verso la vittoria della vicepresidente Kamala Harris.
I repubblicani si sono assicurati il controllo del Senato con vittorie decisive: Bernie Moreno in Ohio, Jim Justice in Virginia dell’Ovest e Deb Fischer, che ha mantenuto il suo seggio in Nebraska.
Nel frattempo, lo sgomento si starebbe propagando nel quartier generale della Harris.
BREAKING: Supporters leave Kamala’s election night party in droves. pic.twitter.com/dfAK3B7wzH
— johnny maga (@_johnnymaga) November 6, 2024
«La maggior parte delle persone che lasciano la festa di osservazione di Harris alla Howard University se ne vanno in silenzio. La scena sembra diversa da quando Hillary Clinton perse nel 2016» scrive il quotidiano neoeboraceno. «Non sembrano esserci shock o lacrime di stupore. Molti dei partecipanti con cui ho parlato stasera, prima che arrivassero i risultati, mi hanno detto che, indipendentemente da cosa fosse successo, credevano che Harris avesse fatto tutto il possibile per vincere».
Come precedentemente riportato da Renovatio 21, il team della Harris ha detto che non parlerà stanotte – quindi non vi sarebbe, al momento, il discorso di concessione.
L’investitore David Sacks, grande sostenitore di Trump nell’ultimo anno, ha dichiarato che il rifiuto della Harris di concedere nel corso della notta è un «insulto alla democrazia».
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Politica
L’editore ritira il libro in cui si sostiene che Epstein abbia presentato Melania a Trump

— MELANIA TRUMP (@MELANIATRUMP) October 7, 2025
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Politica
Trump non vince il Nobel. Premiato pure lo scrittore nemico di Orban

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato escluso dalla lista dei candidati al Premio Nobel per la Pace 2025, assegnato venerdì alla politica dell’opposizione venezuelana Maria Corina Machado.
Trump ha più volte dichiarato di meritare il premio per aver, a suo dire, risolto numerosi conflitti internazionali da quando è entrato in carica a gennaio, incluso il più recente a Gaza.
Il direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, Steven Cheung, ha commentato la notizia affermando che il comitato «ha dimostrato di anteporre la politica alla pace» e ha aggiunto che Trump «continuerà a stipulare accordi di pace, a porre fine alle guerre e a salvare vite umane».
Il Comitato norvegese per il Nobel ha lodato la Machado, nota critica del presidente venezuelano Nicolas Maduro, «per la sua instancabile difesa delle libertà democratiche in Venezuela e il suo impegno nel realizzare una transizione pacifica dalla dittatura alla democrazia». Maduro ha accusato Machado di aver convogliato fondi americani verso gruppi antigovernativi «fascisti», definendola una pedina per l’ingerenza di Washington negli affari venezuelani.
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La Machado ha mantenuto stretti legami con il governo statunitense per decenni. Nel 2005, fu ricevuta nello Studio Ovale dall’allora presidente George W. Bush.
Durante il primo mandato di Trump, gli Stati Uniti e diverse nazioni occidentali riconobbero il rappresentante dell’opposizione venezuelana Juan Guaidó come «presidente ad interim» del Paese, sebbene i tentativi di Guaidó di prendere il potere attraverso proteste e colpi di stato siano falliti.
Da quando è tornato al potere a gennaio, Trump ha intensificato la pressione su Caracas con sanzioni e operazioni militari, descritte dalla sua amministrazione come azioni antidroga.
Critici, tra cui il senatore repubblicano Rand Paul e Juan Gonzalez, ex diplomatico di alto livello nell’amministrazione di Joe Biden, sostengono che la Casa Bianca stia perseguendo una strategia di cambio di regime già sperimentata. Il Segretario di Stato di Trump, Marco Rubio, noto oppositore di Maduro, è considerato il principale promotore di questa linea.
All’inizio di questa settimana, il Comitato per il Nobel ha assegnato il Premio per la Letteratura allo scrittore ungherese Laszlo Krasznahorkai, critico del primo ministro ungherese Viktor Orban, uno dei più fedeli alleati di Trump in Europa.
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La Le Pen promette di bloccare qualsiasi nuovo governo francese

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