Politica
Il giudice ordina a Steve Bannon di andare in galera

Un giudice federale ha ordinato a Steve Bannon, ex capo stratega della Casa Bianca dell’allora presidente Donald Trump, di iniziare a scontare la sua pena detentiva a quattro mesi per aver sfidato le citazioni della commissione del Congresso che ha indagato sulla rivolta del Campidoglio degli Stati Uniti del 2021.
Il giudice della Corte distrettuale degli Stati Uniti Carl Nichols ha emesso giovedì a Washington la sua ultima ordinanza sul caso Bannon, affermando che l’ex consigliere dovrà presentarsi in prigione il 1° luglio. Bannon era stato originariamente condannato nell’ottobre 2022 per oltraggio al Congresso, ma gli è stata concessa la cauzione per sospendere il processo. la sua incarcerazione mentre faceva appello alla sua condanna.
I pubblici ministeri federali hanno sostenuto che non vi era alcuna giustificazione legale per ritardare ulteriormente l’incarcerazione di Bannon dopo che una commissione della corte d’appello aveva respinto il suo appello a maggio. I suoi avvocati hanno cercato di continuare a sospendere la sentenza mentre facevano appello contro il suo caso fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Anche un altro ex consigliere senior di Trump, Peter Navarro, è stato condannato a quattro mesi di prigione per essersi rifiutato di collaborare con il comitato controllato dai democratici che indagava sulla rivolta del Campidoglio.
Navarro, un economista di 74 anni, si è presentato in una prigione federale in Florida a marzo. Ha avvertito che la sua condanna potrebbe assestare un «colpo paralizzante» alla separazione costituzionale dei poteri americana tra il ramo esecutivo e quello legislativo.
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Dopo l’udienza in tribunale di giovedì, Bannon ha detto ai giornalisti che i casi contro di lui e altri alleati di Trump facevano parte di uno sforzo da parte dell’amministrazione del presidente americano Joe Biden per mettere a tacere il movimento MAGA.
«Non c’è ancora stata costruita una prigione che mi farà mai tacere», ha detto. «Tutta la vittoria sarà per i MAGA. Vinceremo, vinceremo alla Corte Suprema. Ha aggiunto che, cosa ancora più importante, Trump riconquisterà la presidenza a novembre e i repubblicani otterranno il controllo della Camera e del Senato.
Il reato di contempt of Congress in altri casi celebri non ha mai sortito pene detentive, come per l’ex procuratore generale obamiano Eric Holder, che neanche lontanamente andò in galera.
Se Bannon dovesse scontare i quattro mesi in prigione, c’è da pensare, sarà completamente tagliato fuori dalla campagna per le elezioni di novembre: luglio, agosto, settembre ed ottobre lo stratega dell’ultima campagna elettorale vittoriosa di Trump li passerà dietro le sbarre.
Curiosamente, la popolare giornalista Megyn Kelly aveva recentemente parlato di lui, chiedendo che fosse riportato all’opera dall’ex presidente. A fronte dell’uso politico della magistratura da parte dei democratici, era la riflessione, i repubblicani dovranno fare lo stesso, ed una persona in grado di reagire con la necessaria aggressività, dice la Kelly, è Steve Bannon.
L’ordinanza contro Bannon arriva meno di una settimana dopo che Trump è stato dichiarato colpevole da una giuria di New York City per 34 reati di falsificazione di documenti aziendali.
Il procuratore generale del Texas Ken Paxton ha affermato che Biden sta utilizzando un’«arma da terzo mondo» del sistema legale per mettere a tacere i suoi nemici politici e trasformare persone come Bannon in «prigionieri politici»: «il Paese sta diventando irriconoscibile. Ciò non può continuare».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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I vaccini, l’euro, l’OMS e le proteste pro-Palestina. Renovatio 21 intervista il senatore Borghi

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Politica
Eurodeputati trollano la Von der Leyen offrendo una promozione telefonica

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, nota per aver smarrito centinaia di messaggi telefonici fondamentali per indagini su accordi multimiliardari, è stata oggetto di scherno da parte di un gruppo di legislatori che hanno proposto, ironicamente, di fornirle un telefono con una memoria più capiente.
La Von der Leyen aveva precedentemente cancellato o «perso» centinaia di messaggi relativi alla negoziazione di un contratto da 700 milioni di euro durante il suo discusso incarico come ministra della Difesa tedesca e a un accordo da 35 miliardi di euro per i vaccini mRNA di Pfizer.
Di recente, il suo ufficio si è rifiutato di rendere pubbliche le comunicazioni con il presidente francese Emmanuel Macron, in cui questi la spronava a bloccare un accordo commerciale con il blocco sudamericano del Mercosur. La difenditrice civica europea Teresa Anjinho ha avviato un’indagine sulla mancata conservazione di queste comunicazioni cruciali.
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La Commissione ha giustificato la perdita dei messaggi, inviati tramite l’app Signal, citando motivi come le limitazioni di archiviazione che avrebbero portato alla loro cancellazione automatica.
Un emendamento, proposto dagli eurodeputati Christine Anderson (Germania) e Charlie Weimers (Svezia), chiede «finanziamenti adeguati per dotare la Presidente della Commissione di un telefono cellulare con capacità di archiviazione sufficiente e un supporto informatico adeguato per garantire la conservazione di tutti i messaggi senza eccezioni», come riportato da Politico.
L’iniziativa, cofirmata da 57 eurodeputati, prevalentemente di destra, è stata descritta come un’azione di «trollaggio».
La Corte di Giustizia dell’UE ha già stabilito che le comunicazioni ufficiali, anche da dispositivi personali, devono essere adeguatamente archiviate, e la Commissione si è impegnata a rivedere i propri protocolli in seguito a questa sentenza.
La Von der Leyen, ex medico e controverso ex ministro della Difesa tedesco (nonché moglie di uno specialista in mRNA), ha respinto le accuse come «bugie» e bollato i critici come complottisti, agenti di Putin (poi definito «predatore») e no-vax.
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Immagine di © European Union, 2025 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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Trump dice che risolvere Gaza potrebbe non bastare per andare in paradiso

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