Politica
Dopo i cercapersone esplosi in Libano, Maduro mette in guardia i venezuelani sui regali di Natale

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha messo in guardia i membri del suo governo dal accettare dispositivi elettronici come regali di Natale.
Le dichiarazioni di Maduro rilasciate venerdì durante un incontro sulla cultura venezuelana a Caracas fanno seguito a una serie di esplosioni mortali che hanno coinvolto apparecchiature di comunicazione in Libano la scorsa settimana.
«Non accettate regali elettronici… fate attenzione ai telefoni, ai cellulari, fate attenzione tutti quanti», ha detto il presidente durante un discorso trasmesso in televisione nazionale. «Avete visto cosa è successo in Libano, tutti dovrebbero stare in allerta».
Al loro posto, ha suggerito il Maduro, si potrebbero donare prodotti artigianali, libri e prodotti tradizionali venezuelani come caffè e rum.
Come riportato da Renovatio 21, Maduro si era già occupato del Natale questo mese ordinando il suo anticipo al 1° di ottobre.
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La detonazione di massa di cercapersone e walkie-talkie in Libano la scorsa settimana ha causato almeno 37 morti e circa 3.000 feriti. L’Intelligence israeliana è sospettata di aver orchestrato gli attacchi, che hanno preso di mira il gruppo armato libanese Hezbollah.
Maduro ha vinto un terzo mandato consecutivo come presidente del Venezuela alle elezioni di luglio. Secondo il Consiglio elettorale nazionale, Maduro ha ottenuto il 52% dei voti. L’opposizione, tuttavia, ha accusato Caracas di aver truccato le urne, e organizzato manifestazioni di protesta per le quali il presidente ha promesso «nessun perdono».
Gli Stati Uniti, insieme all’Unione Europea e ad altri Paesi, hanno appoggiato il candidato dell’opposizione Edmundo Gonzalez nel rifiutarsi di riconoscere la vittoria di Maduro.
All’inizio di questo mese, il ministro degli Interni venezuelano ha affermato che i servizi di sicurezza avevano sventato un complotto sostenuto dalla CIA per assassinare Maduro e organizzare atti di terrorismo.
Come riportato da Renovatio 21, Maduro recentemente si è scagliato X, ed il suo padrone Elon Musk, e Whatsapp, considerato come una forma di «imperialismo tecnologico», di cui ha disinstallato l’app in diretta TV.
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Immagine di Prensa Presidencial – Government of Venezuela via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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Elezioni in Bolivia, il Paese si sposta a destra

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Politica
Sarkozy sarà messo in cella di isolamento

L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, riconosciuto colpevole di associazione a delinquere per ottenere fondi illeciti per la sua campagna elettorale del 2007, sconterà la pena in isolamento, secondo quanto riportato dall’AFP.
Il 25 settembre, un tribunale parigino ha condannato Sarkozy, 70 anni, a cinque anni di carcere per un complotto del 2005 volto a ottenere finanziamenti segreti dal leader libico Muammar Gheddafi. Il tribunale ha stabilito che, in cambio dei fondi, Sarkozy si sarebbe impegnato a migliorare la reputazione internazionale della Libia. Il giudice, sottolineando la «gravità eccezionale» del crimine, ha disposto l’incarcerazione immediata, anche in caso di appello.
Presidente della Francia dal 2007 al 2012, Sarkozy è il primo ex capo di Stato di un Paese membro dell’UE a essere incarcerato. La sua detenzione inizierà martedì.
Domenica, l’AFP ha riferito fonti del carcere parigino di La Santé, secondo cui Sarkozy sarà probabilmente confinato in una cella di nove metri quadrati nell’ala di isolamento, per limitare i contatti con altri detenuti.
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Sarkozy ha definito il verdetto un’«ingiustizia», ribadendo la propria innocenza. I suoi legali hanno presentato ricorso e intendono richiedere la conversione della pena in arresti domiciliari una volta iniziata la detenzione.
L’inchiesta è partita nel 2013, dopo le dichiarazioni del 2011 di Saif al-Islam, figlio di Gheddafi, secondo cui il padre avrebbe versato circa 50 milioni di euro (54,3 milioni di dollari) per la campagna di Sarkozy.
Sarkozy ha avuto un ruolo chiave nell’intervento NATO che ha portato alla caduta e all’uccisione di Gheddafi nell’ottobre 2011 da parte di gruppi armati antigovernativi.
In precedenza, l’ex presidente era stato condannato in due casi separati per corruzione, traffico di influenze e finanziamento illecito di campagne elettorali, scontando in entrambi i casi gli arresti domiciliari.
Sarkozy è stato privato pure della Legion d’Onore, la più alta onorificenza statale di Francia. Nelle accuse era finita, ad un certo punto, anche la moglie Carla Bruni.
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Immagine di UMP via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Politica
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