Connettiti con Renovato 21

Epidemie

Cina, Hebei, cristiani accusati come «untori». Il ritorno di Nerone

Pubblicato

il

 

 

 

Renovatio 21 pubblica questo articolo di Shan Ren Shen Fu (山人神父) su gentile concessione di Asianews.

 

 

Fedeli e missionari stranieri sono additati come la fonte della nuova epidemia di COVID-19 nell’Hebei. In realtà, i villaggi accusati non hanno cristiani e le attività religiose della Chiesa sono bloccate dalla vigilia di Natale. Come Nerone, alla ricerca di un capro espiatorio. Il risultato: chiese ancora chiuse in nome della prevenzione.

Fedeli e missionari stranieri sono additati come la fonte della nuova epidemia di COVID-19 nell’Hebei

Strani e anonimi messaggi apparsi sui social, accusano i cristiani e i missionari stranieri di Gaocheng (Shijianzhuang) di essere la fonte della nuova epidemia di Covid nell’Hebei.

 

La falsa notizia è stata denunciata dai sacerdoti della capitale provinciale, che hanno fatto notare che dalla vigilia di Natale non ci sono attività religiose, né messe, né incontri.

 

Per Shanren Shenfu, il sacerdote blogger, questa diffusione di notizie tendenziose ricorda la mossa dell’imperatore Nerone, che ha attribuito ai cristiani le responsabilità dell’incendio di Roma (appiccato invece su suo comando) per sfogare la rabbia del popolo.Anche nell’Hebei i cristiani sono innocenti, ma l’Associazione patriottica ha fatto chiudere tutte le chiese – da poco riaperte – per precauzione contro la pandemia.

 

In realtà, i villaggi accusati non hanno cristiani e le attività religiose della Chiesa sono bloccate dalla vigilia di Natale. Come Nerone, alla ricerca di un capro espiatorio

Verso le 2 del pomeriggio un fedele mi chiede: «Padre, c’è un post in cui si legge: il villaggio di Xiao Guozhuang, vicino a Gaocheng è un villaggio cattolico; 20 giorni fa, qui c’è stata un’attività religiosa, erano presenti diversi sacerdoti originari dell’Europa e Stati Uniti, ma c’era…». «Questa notizia è affidabile?».

 

In quel momento non avevo ben capito la faccenda e ho chiesto: «Ma c’era cosa?». Attraverso lo schermo riesco a percepire il suo timore, poiché aveva paura che «questa notizia studiata ed analizzata dagli esperti» potesse diventare un dato di fatto.

 

Prima di allora non ne avevo mai sentito parlare; era la prima volta che sentivo una cosa simile da lui e non sapevo se la notizia fosse vera o no. Tuttavia, in un momento così critico di pandemia nella provincia dell’Hebei, mi viene da pensare come mai qualcuno tira fuori una notizia così «provocatoria». Proprio perché non conosco bene come stanno le cose, per il momento non oso trarre alcuna conclusione.

 

Il risultato: chiese ancora chiuse in nome della prevenzione

Poi ho chiesto ai fedeli del luogo e un insegnante ha detto: «Sono le ragioni fornite dalla scuola: secondo loro, il contagiato di Xiao Guozhuang è tale perché è andato in chiesa per partecipare ad un’attività religiosa». Ma anche lui non sapeva neanche dove di preciso si trovi questo villaggio né come stanno davvero le cose. Per cui credo che siano solo voci metropolitane, anche da parte della scuola.

 

Ho così continuato a chiedere accertamenti anche ad altri, e più vado a fondo, più trovo quella notizia inaffidabile.

 

Anzitutto, le chiese della zona di Shijiazhuang hanno ricevuto un avviso alla Vigilia di Natale (24 dicembre), in cui si chiedeva di sospendere le celebrazioni di Natale; durante la Notte di Veglia c’era solo il sacerdote nella propria parrocchia, e tutte le preparazioni fatte per il Natale sono state inutili.

 

Il post degli esperti dice: «Circa 20 giorni fa, il villaggio di Xiao Guozhuang ha organizzato un’attività religiosa ed erano presenti diversi sacerdoti originari dell’Europa e Stati Uniti…»

In secondo luogo, dal 24 dicembre ad oggi sono decorsi esattamente 14 giorni, ma il post degli esperti dice: «Circa 20 giorni fa, il villaggio di Xiao Guozhuang ha organizzato un’attività religiosa ed erano presenti diversi sacerdoti originari dell’Europa e Stati Uniti…». Ho continuato ad accertarmi quale attività è stata organizzata 20 giorni fa nel villaggio di Xiao Guozhuang, tanto da far venire persino diversi sacerdoti stranieri.

 

In terzo luogo, oggi [7 gennaio] alle 11.40 è stato postato un articolo scritto da un anonimo, intitolato «La proliferazione religiosa nei villaggi: il villaggio di Xiao Guozhuang, a Gaocheng, quali attività misteriose organizza ogni mercoledì e venerdì?», per quale scopo pubblica un articolo simile in un momento così critico?

 

Per fortuna il sacerdote locale di Shijiazhuang ha subito pubblicato una dichiarazione per bloccare queste menzogne. Nella dichiarazione si legge: «Il villaggio di Xiao Guozhuang, Liu Jiazuo, Nan Qiaozhai non sono villaggi cattolici, ci sono solo pochi fedeli cattolici residenti. Questi villaggi non hanno un luogo di preghiera cattolico, non organizzano incontri religiosi cattolici. Per partecipare alle consuete attività religiose, tutti i fedeli vanno nel villaggio adiacente di Bei Qiaozhai, etc..

 

Questa farsa è solo un modo per dare la colpa [della pandemia] agli incontri religiosi. Al presente la normale vita religiosa è soggetta a numerose restrizioni: la messa della Notte alla vigilia di Natale, senza fedeli in tutta la regione, ne è già una prova inconfutabile

Pertanto, questa farsa è solo un modo per dare la colpa [della pandemia] agli incontri religiosi. Al presente la normale vita religiosa è soggetta a numerose restrizioni: la messa della Notte alla vigilia di Natale, senza fedeli in tutta la regione, ne è già una prova inconfutabile. Questa ondata di epidemia risale al 4 gennaio.

 

Le attività religiose sono state sospese già a partire dalla notte della vigilia di Natale. Coloro che intendono diffondere calunnie non possono fare altro che anticipare la data a 20 giorni fa, usando un villaggio non cattolico come quello di Xiao Guozhuang come origine dell’epidemia.

 

A quanto pare è una notizia costruita ad arte; se viene assorbita dal pubblico, i fedeli non avranno nessun modo per difendersi. Se invece non viene accettata, può passare come uno scherzo, o qualcosa di poca rilevanza. Ma se i fedeli ci pensano bene, è una cosa terrificante. In nome del rispetto verso le regole di prevenzione, ciò porterà senz’altro alla sospensione delle attività religiose, che erano appena riprese.

 

L’opinione pubblica viene indirizzata verso i sacerdoti originari dell’Europa e degli Stati Uniti

[E infatti], l’Associazione patriottica e la Commissione amministrativa [nazionale della Chiesa cattolica in Cina] della diocesi, su richiesta dei propri capi, hanno chiesto a tutte le parrocchie della diocesi di sospendere le attività. Per di più, nella comunicazione orale si accenna agli incontri fra i fedeli di Shijiazhuang come centro della diffusione. L’opinione pubblica viene indirizzata verso i sacerdoti originari dell’Europa e degli Stati Uniti, senza dimenticare di aggiungere la seguente frase: «dopo le analisi degli esperti, si conferma che il virus rinvenuto a Shijiazhuang e Xingtai è importato dall’Europa».

 

Ciò mi ricorda l’imperatore Nerone. Egli era un amante della poesia; gli altri scrivevano e lui amava recitarle, ma amava recitare anche quelle mediocri scritte da lui stesso, e ogni volta esigeva la compagnia dei propri ministri per ricevere gli applausi. Un giorno, poi, ritenendo che il silenzio della città di Roma non fosse degno della sua passione nel recitare le poesie, ha pensato di dare fuoco alla città e recitare le poesie tra le urla della popolazione. Per recitare una poesia l’imperatore ha ordinato di bruciare una città.

 

Tra le fiamme divampanti e la folla in fuga, l’imperatore era finalmente riuscito a dare sfogo alla propria passione. Quando tutto è finito, il palazzo imperiale è stato circondato dal popolo arrabbiato, e Nerone è stato preso dal panico. Qualcuno gli ha suggerito che ciò che il popolo romano voleva in quel momento era sfogare la sua rabbia, e [che bastava] accusare i cristiani di aver dato fuoco alla città. Quando la folla avrebbe visto i leoni che mangiavano gli uomini vivi, avrebbe dimenticato di indagare su chi fosse davvero il colpevole. Da qui è nata una persecuzione irragionevole nei confronti dei cristiani. Al popolo confuso, in verità, non importa quale sia la verità!

 

Da dove arriva questo vento malvagio?

La cosa buona è che la Chiesa di Shijiazhuang, questa volta, ha reagito in tempo, pubblicando immediatamente una dichiarazione per rompere le menzogne e bloccare le conseguenze negative. Ma voglio comunque rifare la domanda: da dove arriva questo vento malvagio? Nonostante non abbia creato conseguenze negative, non va comunque trascurato perché nel corso della storia, la Chiesa è stata ferita troppo volte per lo stesso motivo…

 

 

 

 

Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione Asianews e le sue campagne.

Continua a leggere

Epidemie

Il Congo dichiara una nuova epidemia di Ebola

Pubblicato

il

Da

Almeno 16 persone, tra cui quattro operatori sanitari, sono morte a causa di una nuova epidemia del mortale virus Ebola nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), hanno annunciato le autorità del paese dell’Africa centrale.

 

Finora sono stati segnalati 28 casi sospetti nella provincia di Kasai e i test di laboratorio hanno confermato il ceppo zairese della malattia, ha affermato giovedì il ministero della Salute congolese in una nota.

 

«Il tasso di mortalità è stimato al 57%, anche se le indagini e le analisi di laboratorio continuano a definire la situazione», ha affermato il ministero, aggiungendo che gli ultimi casi segnano la 16a epidemia registrata nella Repubblica Democratica del Congo.

Sostieni Renovatio 21

Il governo ha dichiarato di aver schierato squadre di risposta rapida, supportate da esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), per potenziare la sorveglianza epidemiologica e istituire strutture di triage e isolamento.

 

L’Ebola, una febbre emorragica altamente contagiosa, si diffonde attraverso il contatto diretto con fluidi corporei o tessuti infetti. I sintomi includono spesso febbre alta, affaticamento, mal di testa, mal di gola, vomito, diarrea, eruzioni cutanee ed emorragie interne o esterne.

 

Il Congo ha registrato l’ultima volta il virus nel 2022 nella provincia di Equateur, dopo una devastante epidemia tra il 2018 e il 2020 che ha ucciso quasi 2.300 persone. Il paese, attualmente alle prese con un conflitto armato nelle sue province orientali ricche di minerali, alimentato dal gruppo ribelle M23, ha anche sperimentato gravi epidemie negli ultimi mesi, che vanno da quelle descritte come «misteriose» al virus Mpox , precedentemente noto come vaiolo delle scimmie.

 

L’OMS ha dichiarato che consegnerà due tonnellate di forniture, tra cui dispositivi di protezione individuale, attrezzature per laboratori mobili e medicinali, per sostenere Kinshasa. Ha aggiunto che il Congo dispone di una scorta di trattamenti e di 2.000 dosi del vaccino Ervebo, che saranno inviate nel Kasai per vaccinare i contatti e gli operatori sanitari in prima linea.

 

Come riportato da Renovatio 21, all’inizio di quest’anno, anche la vicina Uganda ha dichiarato una nuova epidemia di Ebola dopo che un’infermiera di 32 anni è morta per insufficienza multiorgano. L’OMS ha registrato 14 casi, di cui 12 confermati e due probabili, con quattro decessi.

 

Come riportato da Renovatio 21, la lotta in Congo tra le forze governative e i ribelli del gruppo M23 secondo molti sostenuto dal Ruanda, sta continuando in queste ore, con i ribelli ad accusare gli accordi di pace.

Aiuta Renovatio 21

Nel frattempo si consumano anche cruenti attacchi contro i villaggi cristiani, con diecine di morti.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) aveva lanciato un allarme secondo cui gli scontri in corso nella città di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo orientale, potrebbero causare la fuga di campioni di Ebola e di altri agenti patogeni da un laboratorio.

 

Come riportato da Renovatio 21, dichiarazioni di allarme simili sono state lanciate due anni fa dall’OMS anche nel caso del conflitto in Sudan, con rischi riguardo a biolaboratori che, abbiamo appreso, sono siti pure lì.

 

A maggio 2024 era emerso che scienziati cinesi hanno progettato in un laboratorio un virus con elementi dell’Ebola che ha ucciso un gruppo di criceti.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di World Bank Photo via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0

 

Continua a leggere

Armi biologiche

I vaccini COVID «sono armi biologiche» che «hanno provocato danni profondi»: nuovo studio

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Lo studio, condotto da 11 esperti scientifici e legali, ha rilevato che le caratteristiche artificiali del virus SARS-CoV-2 e dei vaccini mRNA contro il COVID-19 sono probabilmente il risultato di una controversa ricerca sul gain-of-function. L’articolo è stato pubblicato sul Journal of American Physicians and Surgeons.  

Un nuovo studio sottoposto a revisione paritaria suggerisce che il virus SARS-CoV-2 responsabile del COVID-19 mostra segni di «ingegneria deliberata» e che queste caratteristiche, tra cui la proteina spike presente anche nei vaccini mRNA contro il COVID-19, sono responsabili di danni alla salute diffusi a livello globale.

 

Lo studio, redatto da 11 esperti scientifici e legali, è stato pubblicato nell’edizione autunnale del Journal of American Physicians and Surgeons.

  Gli autori sostengono che le caratteristiche artificiali del SARS-CoV-2 e dei vaccini mRNA contro il COVID-19 siano probabilmente il risultato di una controversa ricerca sull’acquisizione di funzione, in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi biologiche.   La ricerca sul guadagno di funzione, che aumenta la trasmissibilità o la virulenza dei virus, è spesso utilizzata nello sviluppo dei vaccini.  

Secondo il documento, la diffusione del COVID-19, seguita dalla distribuzione dei vaccini a mRNA, ha provocato danni alla salute senza precedenti, che vanno da «malattie autoimmuni e catastrofi cardiovascolari a complicazioni della gravidanza e tumori aggressivi».

  «Lungi dall’essere benigni, questi vaccini hanno provocato danni profondi, sconvolgendo quasi tutti gli apparati del corpo umano e contribuendo a livelli di morbilità e mortalità senza precedenti», afferma il documento.   Il dottor Andrew Zywiec, primario presso Zywiec & Porter, è l’autore principale dello studio. Ha affermato che lo studio rivela un «modello di danno troppo costante e pervasivo per essere liquidato come casuale».   «La tossicità sistemica scatenata da questi interventi, che si manifesta sotto forma di malattie autoimmuni, devastazioni cardiovascolari, tumori aggressivi e danni riproduttivi catastrofici, rappresenta non solo un fallimento della salute pubblica, ma un profondo tradimento della fiducia» ha aggiunto.   Joseph Sansone, Ph.D., uno psicoterapeuta che ha intentato una causa per vietare i vaccini a mRNA in Florida, ha affermato che l’articolo è «estremamente significativo» in quanto è «il primo articolo di una rivista peer-reviewed che afferma che sia il COVID che le iniezioni di COVID violano la Convenzione sulle armi biologiche e che sia il COVID-19 che le iniezioni di COVID sono armi biologiche».  

Il virus SARS-CoV-2 è «indicativo di manipolazione di laboratorio»

Secondo l’articolo, il virus SARS-CoV-2 «presenta molteplici caratteristiche genomiche indicative di manipolazione di laboratorio», tra cui il sito di scissione della furina, che «aumenta l’infettività» e che è «assente nei virus simili alla SARS presenti in natura».

  Diverse altre caratteristiche del virus SARS-CoV-2 «migliorano l’evasione immunologica e la trasmissibilità tramite aerosol», rendendo il virus «insolitamente resistente… e cinque volte più stabile nell’aria» rispetto ad altri virus respiratori.  

«Queste caratteristiche combinate, insieme ai modelli di mutazione del virus, sono una forte prova che il SARS-CoV-2 non avrebbe potuto evolversi naturalmente», afferma il documento.

 

L’articolo cita due articoli di riviste scientifiche sottoposte a revisione paritaria, redatti da scienziati militari, che affermano che il SARS-CoV-2 contiene «prove di manipolazione» che rendono il virus un «patogeno attraente» per le sue caratteristiche, che ricordano quelle di un’arma biologica.

  Queste manipolazioni «rappresentano una violazione della Convenzione sulle armi biologiche», sostiene il documento.   Promulgata nel 1975, la convenzione «proibisce di fatto lo sviluppo, la produzione, l’acquisizione, il trasferimento, lo stoccaggio e l’uso di armi biologiche e tossiche». È stata firmata da quasi 200 Paesi.  

Un articolo accusa Fauci di aver deliberatamente nascosto le origini del SARS-CoV-2

Secondo il documento, la ricerca sull’acquisizione di funzione implica «tecniche di manipolazione virale» che possono portare allo sviluppo di agenti patogeni vietati dalla convenzione.   Tuttavia, il governo degli Stati Uniti, in particolare il National Institute of Allergy and Infectious Diseases, guidato dal dottor Anthony Fauci fino al 2022, è da tempo coinvolto nella ricerca sul guadagno di funzione, «inclusa una collaborazione di lunga data tra istituzioni finanziate dagli Stati Uniti e il Wuhan Institute of Virology» in Cina.   I sostenitori della «teoria della fuga dal laboratorio» sulle origini del SARS-CoV-2 sostengono che la ricerca sul guadagno di funzione nel laboratorio di Wuhan e una successiva fuga di notizie abbiano portato allo scoppio dell’epidemia globale di COVID-19, che è stata insabbiata.   Ad aprile, l’amministrazione Trump ha lanciato una nuova versione del sito web ufficiale del governo dedicato al COVID-19, presentando prove che il COVID-19 sia emerso a causa di una fuga di notizie dal laboratorio di Wuhan. La CIAl’FBIil Dipartimento dell’Energia degli Stati Unitiil Congresso degli Stati Uniti e diverse agenzie di Intelligence straniere hanno avallato questa teoria.   Il documento fa riferimento al Progetto DEFUSE, una proposta presentata dall’EcoHealth Alliance e dagli scienziati di Wuhan alla Defense Advanced Research Projects Agency degli Stati Uniti nel 2018. Sebbene la proposta sia stata respinta, descriveva la creazione di coronavirus con caratteristiche che ne aumentavano l’infettività, tra cui il sito di scissione della furina.   EcoHealth Alliance e il suo ex presidente, il dottor Peter Daszak, hanno collaborato con i ricercatori di Wuhan. L’anno scorso, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha sospeso tutti i finanziamenti per EcoHealth Alliance dopo aver scoperto che l’organizzazione non aveva monitorato adeguatamente gli esperimenti rischiosi sul coronavirus.   Il documento afferma che Fauci e l’intelligence statunitense non hanno mai rivelato l’esistenza della ricerca. Al contrario, «hanno oscurato quella che è, di fatto, la prova dell’intenzione di produrre un virus molto simile a quello che ha causato la pandemia di COVID-19».   L’articolo cita una teleconferenza del 1° febbraio 2020 con Fauci e importanti virologi, tra cui diversi coautori dell’ormai famigerato articolo «The proximal origin of SARS-CoV-2». L’articolo, che promuoveva l’origine naturale del COVID-19, è stato pubblicato su Nature Medicine nel marzo 2020.   Sebbene diversi coautori di «Proximal Origin» abbiano espresso dubbi sul fatto che il SARS-CoV-2 si sia sviluppato naturalmente, Fauci «ha cercato di sopprimere» tali preoccupazioni durante la chiamata del 1° febbraio 2020.   «Proximal Origin» è diventato uno degli articoli più citati del 2020, con oltre 6 milioni di accessi. Nel 2023, The Nation ha riportato che oltre 2.000 testate giornalistiche hanno citato l’articolo.   Successivamente, il governo degli Stati Uniti, la comunità scientifica e i media hanno utilizzato il termine «origine prossimale» per promuovere la teoria «zoonotica» – o dell’origine naturale – dell’origine del SARS-CoV-2 e per screditare i sostenitori della «teoria della fuga di laboratorio».   «L’occultamento deliberato di caratteristiche genomiche critiche ha ritardato la consapevolezza pubblica e gli sforzi di mitigazione della pandemia, consentendo potenzialmente una diffusione più ampia e un maggior numero di decessi», afferma il documento.   A maggio, il presidente Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo che ha sospeso la ricerca sul guadagno di funzione negli Stati Uniti per 120 giorni, in attesa dello sviluppo di un nuovo quadro normativo. Ha inoltre interrotto i finanziamenti statunitensi per tale ricerca in alcuni Paesi.  

La proteina Spike potrebbe causare danni irreversibili

Secondo gli autori dello studio, lo sviluppo del SARS-CoV-2 e delle caratteristiche del COVID-19 che presentano proprietà di acquisizione di funzione simili hanno causato danni significativi alla salute pubblica globale.   Il documento fa riferimento alle statistiche del Defense Medical Epidemiology Database che mostrano un aumento significativo dell’incidenza di miocardite (151,4%), embolia polmonare (43,6%), disfunzione ovarica (34,9%), malattia ipertensiva (22,9%), sindrome di Guillain-Barré (14,9%), cancro esofageo (12,5%) e cancro al seno (7%) nel 2021, l’anno in cui i vaccini contro il COVID-19 sono stati distribuiti a livello globale.   Ulteriori dati militari statunitensi citati nel documento mostrano «aumenti persistenti» di miocardite, cancro agli organi digestivi, cancro al cervello e altre lesioni tra il 2022 e il 2025.   Anche i danni riproduttivi sono aumentati significativamente in seguito alla distribuzione dei vaccini contro il COVID-19, sostiene il documento. Cita dati provenienti da fonti quali il Vaccine Adverse Event Reporting System ( VAERS ), gestito dal governo statunitense, il rapporto di sorveglianza post-marketing di Pfizer del 2021 e i dati degli studi clinici di fase 2/3 per il suo vaccino contro il COVID-19, che mostrano un aumento di aborti spontanei, nati morti e decessi neonatali.   Lo studio cita la proteina spike nei vaccini mRNA contro il COVID-19 come uno dei probabili fattori responsabili dell’aumento dell’incidenza di tumori e altre patologie negli ultimi anni.   «L’espressione proteica prolungata, esemplificata dal rilevamento della proteina spike S1 oltre 700 giorni dopo la vaccinazione contro il COVID, sottolinea il potenziale di danni irreversibili», afferma il documento.   Il documento sostiene che la soppressione di «trattamenti comprovati o promettenti» come l’idrossiclorochina a favore dell’obbligo vaccinale universale contro il COVID-19 – e la decisione politica di implementare la vaccinazione di massa durante la pandemia – hanno ulteriormente aggravato la salute pubblica globale e hanno avuto «effetti dannosi sulla fiducia del pubblico».   Il documento è stato pubblicato proprio mentre la Food and Drug Administration statunitense, all’inizio di questa settimana, ha interrotto l’ampia autorizzazione dei vaccini contro il COVID-19, limitando le iniezioni alle persone ad alto rischio di contrarre la malattia grave.   All’inizio di questo mese, l’HHS ha annunciato di aver cancellato quasi 500 milioni di dollari in contratti e sovvenzioni per lo sviluppo di vaccini a mRNA.   Un numero crescente di scienziati ha chiesto la sospensione o il ritiro dei vaccini a mRNA. Gli autori dello studio hanno affermato che i loro risultati rafforzano queste richieste.   «L’aumento delle malattie autoimmuni, dei tumori aggressivi, delle interruzioni di gravidanza, dei decessi cardiovascolari, della frammentazione sociale e dei rischi incombenti delle piattaforme avanzate di mRNA richiedono un’immediata sospensione dell’uso di vaccini a mRNA e di prodotti biologici, indagini approfondite sui motivi alla base di questa violazione senza precedenti della fiducia pubblica e misure robuste per ripristinare terapie sicure e pratiche etiche di salute pubblica» hanno affermato.   La dottoressa Irene Mavrakakis, una delle coautrici dell’articolo e professoressa associata presso il dipartimento di Chirurgia del Philadelphia College of Osteopathic Medicine, ha affermato che l’articolo sostiene le richieste di «ritiro completo di tutti i vaccini e farmaci biologici contro il COVID-19 e di una moratoria su tutti i farmaci biologici a mRNA».   La Mavrakakis ha anche chiesto che vengano «perseguiti penalmente i decisori che sono stati penalmente negligenti e hanno mancato ai loro doveri». Ha affermato che i produttori di vaccini dovrebbero essere privati ​​dell’immunità di cui godono ai sensi del National Childhood Vaccine Injury Act del 1986 e del Public Readiness and Emergency Preparedness Act ( PREP Act ) del 2005.   Karl Jablonowski, Ph.D., ricercatore senior presso Children’s Health Defense, concorda. Ha affermato che la ricerca sul guadagno di funzione «avrà sempre i suoi sostenitori», ma l’umanità si trova ad affrontare «rischi estremi e inevitabilmente paga un prezzo elevato per tale ricerca».   «I laboratori possono avere perdite, e lo fanno», ha affermato. «Un singolo evento al Wuhan Institute of Virology alla fine del 2019 ha causato innumerevoli sofferenze e morti. Finché non saremo in grado di costruire un laboratorio a prova di perdite, non dovremmo assemblare virus che potrebbero devastare il mondo al suo interno».   Michael Nevradakis Ph.D.   © 29 agosto 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
   
SAN GIACOMO BIANCA
Continua a leggere

Epidemie

Caso di verme divoratore di carne umana in USA

Pubblicato

il

Da

Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha segnalato il primo caso umano di verme divoratore di carne umana associato ai viaggi nel Maryland, dopo il ritorno di un «paziente» da El Salvador. Lo riporta l’agenzia Reuters, citante il portavoce dell’HHS Andrew G. Nixon

 

Si tratta di una creatura chiamata New World screwworm (verme a vite del Nuovo Mondo), il cui nome scientifico è Cochliomyia hominivorax, conosciuta come «Mosca assassina», una specie di mosca parassita le cui larve (o vermi) mangiano i tessuti vivi degli animali a sangue caldo.

 

Non sono stati resi noti dettagli sullo status di immigrazione del paziente, sebbene sia importante sottolineare che il Maryland è una roccaforte dell’estrema sinistra del Partito Democratico USA e un Sanctuary State, uno Stato-rifugio per gli immigrati.

Sostieni Renovatio 21

Dal 2023, le larve di mosca assassina si stanno spostando verso nord dall’America Centrale attraverso il Messico, con un nuovo caso identificato a luglio a circa 400 miglia a sud del confine statunitense, a Veracruz. La risposta del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) è stata quella di chiudere le attività transfrontaliere dei porti di ingresso del bestiame negli Stati Uniti per mitigare la minaccia alla biosicurezza.

 

«L’HHS ha segnalato negli Stati Uniti il ​​primo caso umano di parassita del Nuovo Mondo associato ai viaggi. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno confermato la presenza del parassita il 4 agosto in un paziente di ritorno da El Salvador» scrive Reuters. «Fonti del settore avevano precedentemente riferito a Reuters che il paziente proveniva dal Guatemala, e le email della Beef Alliance avevano diffuso questa versione ai responsabili dell’allevamento. L’HHS non ha chiarito la discrepanza».

 

L’HHS afferma che il rischio per la salute pubblica degli Stati Uniti è molto basso. Quest’anno non sono stati segnalati casi di contagio tra gli animali negli Stati Uniti.

 

Gli esseri umani possono sopravvivere alle infestazioni dal verme a vite del Nuovo Mondo con un trattamento adeguato, ma questo è il primo caso negli Stati Uniti che ha fatto scattare l’allarme tra i funzionari della sanità pubblica e l’industria del bestiame. Se non trattati, questi parassiti possono uccidere gli ospiti, come bovini, animali selvatici e animali domestici.

 

Il Segretario del dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America (USDA) Brooke Rollins ha recentemente annunciato i piani per un nuovo impianto sterile per mosche in Texas (base aerea miliare di Moore), ispirato alle passate campagne di eradicazione. La costruzione della struttura richiederà dai 2 ai 3 anni.

 

Anche il Messico sta costruendo un impianto per la produzione di mosche sterili da 51 milioni di dollari nel Sud. Attualmente, ne esiste solo uno (a Panama City), che produce 100 milioni di mosche sterili a settimana, ma ne serviranno 500 milioni per respingere le infestazioni fino al Darien Gap.

Aiuta Renovatio 21

L’USDA stima che un’epidemia di verme della vite senza fine del Texas potrebbe devastare l’industria bovina, causando perdite per 1,8 miliardi di dollari tra mortalità del bestiame, manodopera e costi di trattamento. La minaccia biologica arriva in un momento in cui il patrimonio bovino nazionale è il più piccolo degli ultimi 70 anni, i prezzi della carne bovina sono a livelli record e i margini di profitto degli allevamenti intensivi rimangono estremamente ridotti.

 

Una serie di fattori, tra cui la riduzione delle mandrie, la siccità e le tariffe doganali, sta facendo salire i prezzi della carne bovina nei supermercati a livelli record …

 

L’USDA classifica ufficialmente i vermi della vite come una «minaccia per la biosicurezza agricola» e, visti i recenti casi di cittadini cinesi sorpresi a introdurre clandestinamente funghi «agroterroristici» nel Paese, viene da chiedersi se questi parassiti potrebbero essere utilizzati come arma da parte di avversari stranieri per una guerra ibrida.

 

Come riportato da Renovatio 21, gli USA già in passato sono stati teatro di casi di batterio vibrio vulnificus, organismo noto per divorare la carne delle infezioni, detto anche batterio carnivoro. Parimenti, sono emersi altre creature inquietanti come l’ameba mangia cervello, segnalata nei fiumi del Nebraska e in Missouri.

 

Prioni sarebbero invece stati alla base anche di un’epidemia del 2019 di cervi-zombie: ai poveri ungulati, già martoriati dalle zecche portatrici di Lyme che ritengono il loro manto peloso il luogo migliore per accoppiarsi, viene «mangiato» il cervello da proteine infette, ingenerando così nelle tenere bestie cornute comportamenti di zomberia pura.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

Continua a leggere

Più popolari