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Campione MMA e pornostar sostengono i palestinesi. Justin Bieber chiede preghiere per Israele con una foto di Gaza distrutta

Khabib Nurmagomedov, l’ex combattente russo di MMA che è stato il primo musulmano a vincere un titolo UFC, ha condiviso un messaggio di sostegno al popolo palestinese durante i combattimenti in Medio Oriente.
Lunedì, l’ex campione dei pesi leggeri nato in Daghestan ha condiviso un post con i suoi 35 milioni di follower su Instagram in cui si pregava Allah di difendere coloro che non possono difendersi. Il messaggio includeva emoji di palme aperte alzate – un gesto di supplica nell’Islam – la bandiera palestinese e un cuore, ma nessun altro contenuto.
Nelle scorse ore, al termine di un incontro a cui assisteva Khabib avrebbe preso una bandiera palestinese dal pubblico per piazzarle sulle spalle di un atleta di arte marziali miste che stava accompagnando.
The support of Habib Nurmagomedov, the famous UFC champion and known as an invincible fighter from Palestine#GazaUnderAttack#Gaza#IsraelPalestineWar#PalestineUnderAttack#Palestine#FreePalestine#Israel pic.twitter.com/v6sxnqEmr5
— Zara Albro (@ZaraAlbro) October 12, 2023
UFC legend Khabib Nurmagomedov hands over Palestinian???????? flag to @bullyb170
Free Palestine ????????#PalestineUnderAttack #FreePalastine #FreeGaza #طوفان_الاقصى_ #غزة_الآن #طوفان_الأقصى #IsraelPalestineWar #Gaza #GazaUnderaAttack pic.twitter.com/MNgV0IXg50— Samim Ahmed Laskar (@Samimahmed267) October 11, 2023
Anche la stella russa delle MMA Khamzat Chimaev, nato nella Repubblica di Cecenia e residente in Svezia, avrebbe pubblicato un messaggio di supporto solo grafico.
La sua foto, condivisa dai media russi, includeva il contorno della terra di Palestina, con la bandiera palestinese e un disegno della moschea di Al-Aqsa nella Vecchia Gerusalemme.
— Khamzat Chimaev (@KChimaev) October 7, 2023
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Dalle stelle delle arti marziali alle stelle del porno: Playboy ha tagliato i suoi legami con la pornostar Mia Khalifa dopo che l’attrice a luci rosse di origine libanese ha pubblicato una serie di tweet che celebravano l’attacco di Hamas a Israele, ha riferito Fox News martedì. Khalifa ha insistito dicendo di non sostenere la violenza.
Israel became state in 1948 and Palestine exists since more than 1000 of years!!!!#hamas #Gaza_under_attack #IsraelPalestineWar #PalestineUnderAttack #MiaKhalifa #FreePalaestine pic.twitter.com/vpuUkRc9W7
— Mia Khalifa (@MlA_Khalifa) October 11, 2023
«Negli ultimi giorni, Mia ha fatto commenti disgustosi e riprovevoli celebrando gli attacchi di Hamas contro Israele e l’assassinio di uomini, donne e bambini innocenti», ha detto Playboy in una e-mail lunedì ai creatori di contenuti, secondo il sito di notizie americano. «Noi di Playboy incoraggiamo la libertà di espressione e il dibattito politico costruttivo, ma abbiamo una politica di tolleranza zero per l’incitamento all’odio. Ci aspettiamo che Mia capisca che le sue parole e le sue azioni hanno delle conseguenze».
La rivista ha aggiunto che il canale Playboy di Khalifa sarebbe stato cancellato e tutti i suoi video bloccati sul suo sito web.
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La controversia è iniziata sabato quando Khalifa ha pubblicato un tweet incoraggiando «i combattenti per la libertà in Palestina a girare i loro telefoni e filmare in orizzontale», spiegando poi che «voglio solo assicurarmi che ci siano filmati in 4K della mia gente che abbatte i muri della prigione ad aria aperta in cui sono stati costretti a lasciare le loro case e ad entrare, quindi abbiamo buone opzioni per i libri di storia che scrivono su come si sono liberati dall’apartheid».
This is unfair
FreePalaestine ????????#IsraelPalestineConflict #FreePalaestine #Gaza #IsraelTerrorists #Isreal pic.twitter.com/yelSeeLOb0— Mia Khalifa (@MlA_Khalifa) October 11, 2023
Durante tutto il fine settimana, Khalifa aveva pubblicato un flusso di contenuti filo-palestinesi. Ha paragonato la foto di un camion carico di membri armati di Hamas a «un dipinto rinascimentale» e ha dichiarato che chiunque si schierasse con Israele era «dalla parte sbagliata dell’apartheid e la storia lo dimostrerà col tempo».
I commenti di Khalifa l’hanno vista anche licenziata dalla Red Light Holland, un’azienda di funghi allucinogeni con la quale ha lavorato come consulente sui social media. «Direi che sostenere la Palestina mi ha fatto perdere opportunità di affari, ma sono più arrabbiata con me stessa per non aver controllato se stavo entrando o meno in affari con i sionisti», ha twittato in risposta.
This is such a horrendous tweet @miakhalifa. Consider yourself fired effective immediately. Simply disgusting. Beyond disgusting. Please evolve and become a better human being. The fact you are condoning death, rape, beatings and hostage taking is truly gross. No words can… https://t.co/ez4BEtNzj4
— Todd Shapiro (@iamToddyTickles) October 8, 2023
Nata in Libano, Khalifa è diventata famosa come la star più apprezzata di Pornhub nel 2014, prima di lasciare il settore dopo soli tre mesi davanti alla telecamera. In seguito ha affermato di aver guadagnato solo 12.000 dollari nel settore della pornografia e da allora è passata alla produzione di contenuti per adulti su OnlyFans, una piattaforma che consente agli utenti di pagare direttamente i creatori per foto, video e altri contenuti erotici virtuali.
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Non estranea alle polemiche, Khalifa è stata accusata di antisemitismo nel 2021 dopo aver pubblicato una foto di se stessa mentre beveva vino dalla Francia occupata dai nazisti, che secondo lei era più antico dello «stato» di apartheid di Israele. Tre anni prima, aveva ricevuto minacce di morte dall’ISIS per aver filmato una scena di sesso indossando un hijab.
My wine is older than your apartheid “state” pic.twitter.com/CTpAitpKZP
— Mia K. (@miakhalifa) May 30, 2021
Ieri l’appello rivolto dal cantante Justin Bieber ai suoi 293 milioni di follower su Instagram a «pregare per Israele» era grotterscamente accompagnato da un’immagine del danno inflitto da Israele al territorio palestinese di Gaza.
La pop star canadese ha condiviso l’immagine come parte di una storia sulla piattaforma di proprietà di Meta. Ieri pomeriggio, però, mancava dopo che numerosi utenti dei social media avevano sottolineato l’incongruenza. La storia sostitutiva di Bieber ha mantenuto il testo «prega per Israele», ma utilizzava invece uno sfondo bianco e un’emoji con il cuore spezzato.
Popstar Justin Bieber posts the words "Praying for Israel" over a picture of Gaza. pic.twitter.com/z2ttzxaU49
— Lowkey (@Lowkey0nline) October 11, 2023
La strana combinazione di immagine e sentimento condivisa da Bieber sembra aver avuto origine con Churchome, un gruppo cristiano aconfessionale di cui è membro. Da allora l’hanno cancellato anche dal loro profilo Instagram.
La foto dell’Associated Press utilizzata nel post originale mostra le conseguenze di un attacco aereo israeliano su Gaza, un territorio palestinese utilizzato come base da Hamas.
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L’attrice Jamie Lee Curtis, nota per le sue battaglie pro-trans, ha fatto un passo falso simile il giorno prima, condividendo una foto intitolata «terrore dai cieli, Israele» che ha poi cancellato quando è emerso che i bambini nella foto erano in realtà palestinesi a Gaza che guardavano un attacco aereo israeliano in arrivo.
.@jamieleecurtis posted what she thought was a photo of Israeli kids looking up at Hamas rockets & wrote “terror in the skies ????????.” Then she learned they were Palestinian kids looking up at Israeli air strikes so sh deleted it. #israeliLivesMatterButNotPalestinian. @samarabuelouf pic.twitter.com/Zsm6wBRUFH
— Katie Halper (@kthalps) October 10, 2023
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato guerra a Hamas, mentre il suo ministro della Difesa, Yoav Gallant, ha definito il gruppo «animali» e ha ordinato un «assedio completo» di Gaza. Il governo degli Stati Uniti ha dato un sostegno inequivocabile a Israele.
Il governo russo ha condannato la violenza contro i civili, indipendentemente da chi la perpetra. Martedì il presidente Vladimir Putin ha affermato che la crisi è la prova del fallimento della diplomazia degli Stati Uniti, sostenendo che Washington non si è mai preoccupata degli interessi fondamentali del popolo palestinese.
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Immagine screenshot da YouTube
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Ecco l’iPhone con cover in pelle umana

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Cesso modello Grande Reset: non ti dà la carta igienica se non paghi oppure ti infligge la pubblicità

In una scena massimamente distopica, alcuni bagni pubblici in Cina hanno introdotto un sistema che «tiene in ostaggio» la carta igienica dietro le pubblicità. A denunciarlo sono utenti esasperati, che si sono sfogati su un thread della piattaforma Reddit anti-consumo.
Un video diffuso da China Insider – definito «distopico» dagli spettatori – mostra persone costrette a scansionare codici QR sui distributori di carta igienica per guardare una breve pubblicità, prima di ricevere una quantità minima di rotoli. Chi desidera ottenere altra carta o saltare l’annuncio, deve pagare 0,5 RMB, circa 5 centesimi di euro.
🇨🇳 Peak capitalism in China.
A company opened public toilets, which dispense toilet paper only after watching an advertisement. pic.twitter.com/UwSPbmBWbt
— Lord Bebo (@MyLordBebo) September 13, 2025
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Le autorità cinesi giustificano il sistema come misura per ridurre gli sprechi, puntando il dito contro chi userebbe dosi eccessive di carta gratuita. Ma sui social le critiche non si sono fatte attendere. «Ecco come appare a prima vista la distopia comunista capitalista», ha commentato un utente. «L’ironia di questa società autoritaria e al tempo stesso economicamente espansionistica è sottile, ma pericolosa». Un altro ha ironizzato: «Nel Regno Unito questo non funzionerebbe: o la macchina verrebbe distrutta in breve tempo, oppure ci sarebbero escrementi sparsi ovunque».
Si tratta forse di un cesso prodromico del futuro da Grande Reset davosiano, quello per cui non avrai nulla e sarai felice – cioè non possiederai nemmeno la carta igienica, e neanche il bidet – beni a cui forse potrai aspirare solo con un credito sociale soddisfacente e la sottomissione biometrica totale della tua esistenza.
Del resto, sappiamo quanto la Cina comunista, con la sua distopia di telecamere e sorveglianza bioelettronica totale, sia nel cuore di Klaus Schwabbo.
In passato, la Cina è stata accusata di utilizzare l’Intelligenza Artificiale e il riconoscimento facciale per la sorveglianza della minoranza uigura nello Xinjiang. All’epoca emerse una tecnologia possibilmente ancora più inquietante: la capacità di ricreare un volto a partire dal DNA. Tre anni fa si parlò di una mirabolante tecnologia di face recognition che rilevava la fedeltà al Partito Comunista Cinese.
Come riportato da Renovatio 21, il riconoscimento facciale fu usato anche per individuare chi protestava per aver perso i propri risparmi nel grande crack del gruppo Evergrande due anni fa, e pure per scovare i rifugiati nordcoreani.
Di fatto non è nemmeno la prima volta che la Cina sperimenta soluzioni hi-tech nei bagni pubblici. Già nel 2017, nel parco del Tempio del Cielo a Pechino, erano stati installati distributori di carta igienica dotati di tecnologia di riconoscimento facciale, suscitando dubbi e polemiche sulla privacy.
Da allora, tuttavia, l’Amministrazione cinese per il cyberspazio e il Ministero della pubblica sicurezza hanno vietato l’uso del riconoscimento facciale senza consenso, proibendo in modo esplicito questi dispositivi in spazi pubblici come alberghi, bagni, spogliatoi e servizi igienici.
Tuttavia restano in rete i video in cui persino le macchinette che distribuiscono bibite in Cina posso funzionare con riconoscimento facciale.
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Immagine da Twitter
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La polizia di Nuova York sgombra Macron per far passare il corteo di Trump. Presidente francese a piedi

Priceless: Police in New York stops Macron’s car, because the street is closed for Trump’s convoy.
Macron calls Trump to allow him to pass, but Trump humiliates Macron and tells him to walk instead, which he does 🤣 pic.twitter.com/K1cnWUOBrB — Dr. Eli David (@DrEliDavid) September 23, 2025
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Secondo quanto riferito, il presidente francese ha dovuto attendere diversi minuti e poi ha proseguito a piedi verso l’ambasciata. Si dice che Trump abbia fornito il suo numero di telefono privato a leader stranieri per incoraggiare chiamate e messaggi diretti. Politico ha osservato a luglio che Macron era tra coloro che avevano contatti regolari. L’episodio può far ricordare quando, ad un UNGA del 2019 (la volta che ringhiò «How dare you…»), in una sala del Palazzo di vetro un’attonita Greta Thunberga fu messa da parte per far passare Donald Trump e la sua scorta.French President Macron phoned US President Trump after being stopped at a New York street blocked off for his US counterpart’s motorcade during the United Nations General Assembly pic.twitter.com/dIk13aIu7I
— Reuters (@Reuters) September 23, 2025
Un’immagine indelebile. Quasi quanto quella di Greta, cresciuta e inserita nella flottilla pro-palla, con look stile He-Man. Va detto pure che a Jair Messias Bolsonaro, giunto a Nuova York per l’UNGA 2021, andò peggio: con la città blindata dal green pass, il presidente del Brasile, non munito (e ostile al vaccino) fu costretto a mangiare un trancio di pizza con i collaboratori per strada.I will never forget the look on Greta Thunberg’s face after Trump passed near her in 2019. pic.twitter.com/aj5HFRyBoZ
— Defiant L’s (@DefiantLs) October 24, 2024

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