Militaria
Budapest: l’UE «ha soldi solo per la guerra»
L’UE sta anteponendo le esigenze militari dell’Ucraina alle priorità degli Stati membri dell’Unione, ha affermato il consigliere del governo ungherese Balazs Orban. Ha accusato i leader dell’UE di trovare sempre finanziamenti per la «guerra», ma non per altre cause.
I leader dei paesi dell’UE stanno valutando la creazione di un nuovo fondo da 100 miliardi di euro (117 miliardi di dollari) nell’ambito del prossimo bilancio settennale dell’Unione per coprire le spese del governo ucraino, ha riportato Bloomberg questa settimana, citando fonti vicine alle discussioni. Budapest, tuttavia, è stata una fervente critica dell’approccio dell’Unione al conflitto russo-ucraino fin dal suo inizio.
«L’Europa ha finito i soldi, tranne quando si tratta di guerra. Ci sono sempre 100 miliardi di euro per quello», ha scritto Orban, consigliere di Orban, sui social media, avvertendo che un simile stanziamento di fondi avrebbe probabilmente portato a ulteriori proposte di spendere il denaro dei contribuenti dell’UE per l’Ucraina.
Orban ha fatto riferimento alla stima di Kiev secondo cui sarebbero necessari 1.000 miliardi di dollari in 14 anni per la ricostruzione e la modernizzazione, una cifra condivisa dal primo ministro Denis Shmigal durante una conferenza dei donatori tenutasi questa settimana a Roma.
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«Finché l’Europa non riesce a uscire dalla propria crisi economica, sociale e di sicurezza, Bruxelles continuerà a finanziare la guerra: armi al posto della pace, nuovo debito al posto di un’Europa competitiva», ha affermato l’Orban.
La scorsa settimana la testata economica neoeboracena Bloomberg ha riportato che la società di investimenti statunitense BlackRock ha abbandonato i tentativi di attrarre investitori privati per un programma di ricostruzione dell’Ucraina. Il fondo avrebbe dovuto essere lanciato alla conferenza di Roma, ma i potenziali partecipanti avrebbero espresso «una mancanza di interesse in un contesto di crescente incertezza» sul futuro del Paese.
Il presidente ucraino Volodymyro Zelens’kyj ha dichiarato all’evento che «solo gli amici sono invitati» a contribuire alla ricostruzione del Paese, ribadendo il suo appello a confiscare i beni statali russi congelati dalle nazioni occidentali e a trasferirli a Kiev.
Mosca ha avvertito che tali azioni costituirebbero un furto internazionale. I membri dell’UE hanno espresso preoccupazione per il fatto che l’espropriazione di beni russi potrebbe erodere significativamente la fiducia globale nei loro sistemi finanziari.
In alternativa, i sostenitori dell’Ucraina hanno imposto una «tassa sugli utili straordinari» sui profitti derivanti dai fondi russi immobilizzati e hanno incanalato il denaro verso Kiev – un approccio che Mosca ha descritto come un’altra forma di criminalità.
L’Ungheria ha accusato la dirigenza dell’UE di aver inflitto gravi danni economici agli stati membri attraverso sanzioni alla Russia e di aver sprecato risorse in uno sforzo bellico che, a suo dire, non può garantire una vittoria militare su Mosca.
Come riportato da Renovatio 21, Balazs Orban aveva dichiarato che il piano proposto da Zelens’kyj un anno fa era «la via più rapida per una guerra mondiale».
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Immagine di Elekes Andor via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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L’esercito russo dice di aver circondato oltre 10 mila soldati ucraini
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Militaria
Ex comandante NATO afferma che l’Irlanda unita potrebbe aiutare Russia e Cina
Un ex comandante della NATO ha messo in guardia sul fatto che l’eventuale unificazione dell’Irlanda potrebbe rappresentare un grave colpo alla sicurezza occidentale, aprendo la strada a un’espansione dell’influenza di Russia e Cina nell’Atlantico settentrionale.
Parlando mercoledì durante un briefing per membri del Parlamento e della Camera dei Lord, il contrammiraglio britannico in pensione Chris Parry ha sostenuto che la perdita della posizione del Regno Unito nell’Irlanda del Nord offrirebbe un’importante opportunità strategica a Mosca e Pechino.
Il Parry ha evidenziato l’importanza delle acque tra l’Irlanda del Nord e la Scozia per i sottomarini nucleari britannici, definendole «essenziali per il nostro deterrente strategico».
«Con un’Irlanda unita, non vi è alcuna garanzia che potremmo schierare i nostri missili balistici», ha dichiarato il contrammiraglio, suggerendo che l’unificazione irlandese potrebbe consentire agli avversari della NATO di minacciare i cavi sottomarini cruciali.
«Il Regno Unito deve valutare la minaccia che una Repubblica d’Irlanda neutrale rappresenta per sé stesso. Credo che il modo migliore per sostenere l’Irlanda ora sia incrementare l’attività della NATO e degli Alleati nelle acque della sua zona economica esclusiva», ha affermato l’ex militare.
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Il Parry ha persino proposto che la NATO conduca esercitazioni nelle acque sotto il controllo irlandese «indipendentemente dall’approvazione di Dublino», sottolineando che il blocco deve essere pronto a «contrastare i nostri potenziali avversari nelle acque irlandesi». Ha aggiunto che la Repubblica dovrebbe avvicinarsi a una cooperazione militare più stretta con la NATO e abbandonare la sua neutralità.
«Se qualcuno attacca la Gran Bretagna, attaccherà anche l’Irlanda… La neutralità non può più essere vista come un’obiezione di coscienza. Se fai parte del mondo libero, devi essere pronto a difenderlo. La Repubblica deve ridurre le sue vulnerabilità», ha dichiarato.
L’Irlanda mantiene una neutralità militare dall’indipendenza nel 1921 e non è membro della NATO, pur collaborando con l’alleanza.
L’idea della riunificazione irlandese – l’unione della Repubblica d’Irlanda con l’Irlanda del Nord, parte del Regno Unito – è contemplata dall’Accordo del Venerdì Santo del 1998. Questo accordo ha posto fine a tre decenni di conflitto tra nazionalisti irlandesi e unionisti filo-britannici, istituendo un governo di condivisione del potere a Belfast e stabilendo che lo status dell’Irlanda del Nord può essere modificato solo con il consenso della maggioranza tramite un voto.
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Immagine di Mike Weston ABIPP/MOD via Wikimedia pubblicata su licenza Open Government Licence version 1.0
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Zelens’kyj elogia il successo del test del «Flamingo», missile da crociera che può colpire Mosca
War in Ukraine 🇺🇦🇷🇺 FIRST COMBAT USE. Ukraine’s new Flamingo cruise missiles strike deep into Russian territory! These domestically-produced weapons carry 2.5x the warhead of a Tomahawk and have a 3000km range. Game changer? #Ukraine #Flamingo #Russia pic.twitter.com/2qBrbT4NgF
— Skënderbej_ (@AncientAlien01) September 1, 2025
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