Geopolitica
Autodifesa con armi da fuoco in Costituzione: l’idea della Repubblica Ceca
Il governo della Repubblica Ceca (che oggi vuole farsi chiamare «Cechia») ha detto che sosterrà la proposta del Senato per inserire nella Costituzione ceca il diritto all’autodifesa con armi da fuoco assieme ad altri diritti fondamentali dell’individuo.
Lo afferma il ministro della Giustizia di Praga Marie Benesova.
Secondo la proposta del Senato la Costituzione dovrà prevedere il diritto all’autodifesa armata «nelle situazioni stabilite dalla legge».
Il governo della Repubblica Ceca ha detto che sosterrà la proposta del Senato per inserire nella Costituzione ceca il diritto all’autodifesa con armi da fuoco assieme ad altri diritti fondamentali dell’individuo
Non è la prima volta che la Repubblica Ceca si fa notare per simili proposte legislative; anche nel 2017 la Camera Bassa aveva avviato l’iter politico di una simile idea.
«La nuova iniziativa legislativa avanzata dal Senato giunge dopo la bocciatura da parte della corte di giustizia europea rispetto al ricorso presentato dal Paese contro la direttiva 2017/853, che in questi mesi è all’esame delle commissioni parlamentari nazionali per il recepimento, e si propone di fungere per l’appunto da baluardo nei confronti di ulteriori iniziative “disarmiste” di matrice europea» scrive Armi e Tiro.
Praga, facente parte del cosiddetto gruppo di Visegrad, sfida Bruxelles e Strasburgo anche sulla questione della difesa personale armata.
«La nuova iniziativa legislativa avanzata dal Senato giunge dopo la bocciatura da parte della corte di giustizia europea rispetto al ricorso presentato dal Paese»
La Repubblica ceca è la patria di grandi produttori di armi da fuoco come CZ, tuttavia rimane al nono posto nella classifica Global Peace Index dei Paesi può pacifici – nel 2010 occupava il decimo posto.
Una volta ancora, abbiamo bisogno di governi come quello ceco che sfidino il delirio legiferante ed illiberale degli enti transnazionali europei.
La difesa personale con qualsiasi mezzo dovrebbe essere un caposaldo anche in Italia, specie nel momento in cui il crimine, causa crisi pandemica e altre dinamiche incontrollate come l’immigrazione illegale, potrebbe mettere a rischio le case degli italiani.
Abbiamo bisogno di governi come quello ceco che sfidino il delirio legiferante ed illiberale degli enti transnazionali europei
In Italia di autodifesa non parla la Costituzione ma il Codice Penale, che all’articolo 52 recita:
«Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa».
Ciò detto, sono note a tutti i lunghi processi che talvolta chi si difende in casa propria – anche senza sparare – deve poi subire. È il caso di quei cittadini denunciati per essersi difesi chiudendo in una stanza l’intruso in casa.
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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