Geopolitica
Orban: l’UE non accetta la realtà della sconfitta in Ucraina
Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha accusato l’Unione Europea di negare la sua incapacità di assicurare una vittoria all’Ucraina nel conflitto con la Russia. Parlando all’emittente M1 domenica, Orban ha criticato i leader del blocco per aver ignorato la realtà sul campo e ha affermato che il loro attuale approccio sta semplicemente prolungando il conflitto senza ottenere risultati significativi.
Negli ultimi mesi, le forze russe sono avanzate rapidamente nella regione del Donbass, spingendosi costantemente verso ovest da quando hanno catturato la città strategica di Avdeevka a febbraio. A ottobre, hanno conquistato un’altra roccaforte ucraina chiave, la città di Ugledar, e ora sono vicine a prendere il controllo di Kurakhovo, un importante hub logistico ucraino.
«La realtà è che l’Ucraina non sta vincendo sul campo di battaglia», ha detto Orban durante l’intervista. «I leader di Bruxelles vivono in una bolla auto-creata, rifiutandosi di riconoscere che questa guerra non può essere vinta nel modo in cui immaginano».
Ha sostenuto che il continuo supporto militare e le sanzioni contro la Russia sono controproducenti, danneggiando le economie europee più del raggiungimento degli obiettivi prefissati. «Le sanzioni hanno fallito», ha affermato Orban. «Invece di paralizzare la Russia, hanno indebolito l’Europa. Eppure, Bruxelles si rifiuta di affrontare questa verità».
L’Ungheria è stata spesso in disaccordo con i suoi partner dell’UE sul loro approccio al conflitto. Mentre il blocco è rimasto fermo nel fornire aiuti militari e imporre sanzioni alla Russia, Orban ha ripetutamente chiesto colloqui di pace immediati.
«Dobbiamo smettere di sognare una soluzione militare», ha detto. «L’unica via d’uscita è attraverso i negoziati. La sconfitta dell’Ucraina non è solo possibile, ma sempre più probabile, e più a lungo si protrae questa guerra, peggio sarà per tutta l’Europa».
I commenti dell’Orban hanno suscitato critiche da parte di altri leader dell’UE, che sostengono che le sue dichiarazioni compromettono l’unità del blocco contro la Russia nel conflitto.
Nonostante la reazione, Orban ha insistito sul fatto che l’Ungheria non avrebbe sostenuto misure che avrebbero aggravato ulteriormente il conflitto. «L’Ungheria difenderà la pace e gli interessi del suo popolo», ha affermato. «È tempo di dare priorità alla diplomazia rispetto alle illusioni di vittoria».
La Russia ha ripetutamente insistito sul fatto che le forniture di armi occidentali all’Ucraina non le impediranno di raggiungere i suoi obiettivi militari, né cambieranno l’esito del conflitto. Piuttosto, armare il regime di Kiev serve solo a prolungare le ostilità, ritiene Mosca.
Come riportato da Renovatio 21, in settimana Orban aveva dichiarato che gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno fornito oltre 300 miliardi di dollari in aiuti finanziari e assistenza militare a Kiev dall’escalation del conflitto in Ucraina nel 2022.
All’inizio di questo mese, Orban ha proposto un cessate il fuoco di Natale tra Ucraina e Russia, descrivendolo come un ultimo disperato tentativo di mediare una risoluzione diplomatica del conflitto. Ha proposto l’idea a Kiev e Mosca, così come a Trump, che ha incontrato personalmente nella sua magione floridiana di Mar-a-Lago.
Il portavoce del Cremlino, Demetrio Peskov, ha affermato che Mosca «sostiene pienamente gli sforzi di Orban volti a trovare una soluzione pacifica e a risolvere le questioni umanitarie legate allo scambio di prigionieri».
Tuttavia, il leader ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha respinto l’offerta di Budapest sostenendo di non aver «bisogno di mediatori».
Come riportato da Renovatio 21, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha poi rivelato che la leadership ucraina ha rifiutato una richiesta di telefonata da parte di Orban e lo ha fatto in un modo che è «del tutto senza precedenti nella diplomazia».
Il primo ministro magiaro, che da mesi chiede un cessate il fuoco e l’avvio di processi di pace venendo respinto dalla UE, ha definito il piano ucraino «più che terrificante». L’Orban ha dichiarato che la UE potrebbe fermare il conflitto ucraino in 24 ore, ma vi è una guerra per procura dell’Occidente alla Russia per impadronirsi delle sue risorse.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa un consigliere omonimo di Orban ha dichiarato che il piano di Zelens’kyj è «la via più rapida per una guerra mondiale».
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Immagine Valsts kanceleja/State Chancellery via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0di
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Sanzioni sul petrolio, Trump ora è «completamente sul piede di guerra con la Russia»: parla Medvedev
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