Salute
L’andare a dormire tardi correlato a tassi più elevati di depressione e ansia: studio su larga scala

Un nuovo studio su larga scala della Stanford Medicine suggerisce che, indipendentemente dal cronotipo, andare a dormire tardi aumenta significativamente i rischi di depressione, ansia e altri disturbi comportamentali. Lo riporta Epoch Times.
I risultati sono stati davvero inaspettati, ha detto al giornale statunitense Jamie Zeitzer, autore senior dello studio e professore di psichiatria e scienze comportamentali a Stanford. Anche se i motivi per cui i mattinieri tendono ad avere una salute mentale migliore rispetto ai nottambuli rimangono poco chiari, sappiamo che è legato ai tempi del sonno.
Inizialmente i ricercatori si aspettavano che allineare il programma del sonno con il cronotipo biologico – l’insieme variante dei ritmi circadiani con base genetica – o le preferenze del sonno avrebbe apportato maggiori benefici alla salute mentale. Tuttavia la loro analisi dei dati di 73.888 adulti, pubblicata su Psychiatry Research, ha dimostrato che, indipendentemente dal fatto che una persona preferisca naturalmente la mattina o la sera, andare a letto prima è associato a migliori risultati in termini di salute mentale.
Andare a dormire presto sembra prevalere sull’impatto del cronotipo quando si tratta di benessere mentale.
Quando le persone si allineano alle norme sociali e più persone sono sveglie contemporaneamente, può promuovere un migliore benessere mentale. I nottambuli, tuttavia, potrebbero sperimentare una salute mentale peggiore a causa del disallineamento con i modelli di sonno comuni. Spesso ci si aspetta che si sveglino presto per andare al lavoro nonostante il sonno insufficiente, con conseguente stordimento, prestazioni ridotte e esiti negativi sulla salute mentale.
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Una revisione del 2022 in Frontiers in Network Physiology esplorava l’ipotesi della «Mente dopo mezzanotte», suggerendo che una significativa veglia notturna porta a una disregolazione comportamentale e cognitiva, con il risultato che le persone vedono il mondo negativamente e intraprendono comportamenti rischiosi. Si discute di come le interruzioni del ciclo giorno-notte possano provocare comportamenti disadattivi come l’abuso di sostanze, la criminalità violenta e il suicidio.
La revisione esamina anche le differenze nel funzionamento esecutivo, nell’elaborazione della ricompensa e nell’umore durante la veglia notturna, suggerendo che la disinibizione prefrontale, l’alterata elaborazione della ricompensa e i pregiudizi dell’attenzione contribuiscono ai disturbi psichiatrici e ai problemi comportamentali.
Nel suo libro intitolato Perché dormiamo, Matthew Walker, che ha conseguito un dottorato in neurofisiologia ed è professore di neuroscienze e psicologia all’Università della California-Berkeley, spiega lo stato cerebrale dei nottambuli, in particolare la corteccia prefrontale, che rimane in uno stato di stato simile al sonno al mattino presto. Quest’area governa il ragionamento logico, il pensiero di ordine superiore e la regolazione emotiva.
Il professor Walker paragona il cervello di un nottambulo costretto a svegliarsi presto all’avviamento di un motore freddo: ci vuole molto tempo per riscaldarsi e funzionare in modo efficiente.
L’interruzione del sonno è una caratteristica ben nota in tutti i disturbi d’ansia. La ricerca suggerisce che il sonno profondo a onde lente con movimento oculare non rapido (NREM) ha un effetto anti-ansia sulle reti cerebrali, indicando che il sonno NREM potrebbe servire come obiettivo terapeutico per ridurre significativamente i livelli di ansia, secondo un articolo del 2020 su Nature Human Behaviour.
Durante un tipico ciclo di sonno di 90 minuti, il rapporto tra sonno NREM e REM cambia drasticamente durante la notte. La prima metà è dominata dal sonno NREM profondo, con pochissimo sonno REM, mentre l’equilibrio si sposta nella seconda metà, con un sonno NREM profondo minimo e un’abbondanza di sonno REM, osserva lo Walker, secondo cui la perdita del sonno NREM nella prima metà della notte compromette il processo di rimozione e potatura delle connessioni neurali non necessarie.
I risultati dello studio suggeriscono che, indipendentemente dal fatto che i nottambuli dormano o meno, la loro salute mentale viene comunque influenzata, indipendentemente dalla durata totale del sonno, anche se, ad esempio, i nottambuli vanno a letto entro le 2 del mattino e dormono per un periodo prolungato.
Per migliorare la salute mentale, lo studio di Stanford consiglia di andare a letto prima dell’una di notte.
Un esercizio vigoroso a tarda notte attiva il sistema nervoso simpatico, rilasciando ormoni stimolanti e neurotrasmettitori che rendono più difficile per la nostra mente e il nostro corpo passare al sonno profondo. Anche mangiare a tarda notte può essere un fattore che contribuisce, soprattutto quando si tratta di cibi e bevande ricchi di tiramina, un amminoacido che attiva la vigilanza del cervello. Tra i colpevoli ci sono i formaggi stagionati, i vini, alcune birre e i salumi.
Per i nottambuli che desiderano modificare i propri programmi di sonno, si suggerisce un approccio graduale: cambiare l’assunzione di cibo e il sonno di 15 minuti prima al giorno fino a raggiungere i tempi di sonno desiderati, scrive Epoch Times sentendo il parere di esperti.
È raccomandato inoltre di incorporare alimenti che promuovono il sonno e che potenziano i neuropeptidi, come il triptofano e la melatonina. Questi includono tacchino, mandorle, camomilla, pesce grasso, kiwi, latte, ricotta, succo di amarena e banane.
Il sonno profondo può anche essere migliorato attraverso la stimolazione sonora, come l’ascolto del rumore rosa o bianco.
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Oggidì molti per dormire ricorrono a video YouTube, dove spopola l’ASMR.
L’acronimo sta per Autonomous Sensory Meridian Response (cioè «risposta sensoriale meridiana autonoma») e indica la sensazione di formicolio che si prova in alcune parti del corpo quando si è in stato di relax dopo che si è ricevuto stimoli di natura visiva, uditiva, tattile o personale.
Alla faccia della Scienza, l’ASMR è stato «scoperto» a fine anni 2000 da un gruppo Facebook, che si era chiesto cosa fosse quella sensazione al cuoio capelluto che si prova quando si sta in una situazione in cui ci si trova a proprio agio.
I video ASMR, che hanno in alcuni un immediato effetto di benessere, rilassatezza con conseguente addormentamento, sono di vario tipo: vi sono i video con ragazze che fingono di essere dottoresse, commesse, fidanzate, bibliotecarie, insegnanti di lingua, agenti di viaggio – ogni sorta di ruolo di persona che offre al ricevente un’esperienza di attenzione personale.
Altri sono video di massaggi veri e propri, la cui visione in alcuni sortisce un potente effetto ipnotico. Altre tipologie di video ASMR sono quelli che ripetono semplicemente il rumore della pioggia, di un viaggio in macchina, etc.
Esistono, inoltre, casi di ASMR involontario, con video di vario genere (medico, filosofico, calligrafico) che a distanza di anni divengono popolare per il loro effetto collaterale di rilassamento. Il caso più conclamato è quello di Bob Ross, l’uomo che teneva sul canale televisivo pubblico americano PBS un corso di pittura che per decenni ha rilassato milioni di americani.
Tra gli stimoli ASMR si possono annoverare: ascoltare una voce parlata a bassa voce o sussurrata; ascoltare una persona che soffia o espira in un microfono; ascoltare i suoni della bocca, come un lieve schiocco della lingua o un ticchettio; ascoltare il battito, tipicamente con le unghie, su superfici dure; ascoltare i pulsanti premuti, principalmente quelli delle tastiere dei computer o dei controller dei videogiochi; ascoltare suoni silenziosi e ripetitivi risultanti da qualcuno impegnato in un compito banale, come girare le pagine di un libro; osservare qualcuno eseguire con attenzione un compito banale, come preparare il cibo; ricevere attenzioni personali, come truccarsi, acconciarsi i capelli o sottoporsi a una visita medica; ascoltare il suono della pioggia; ascoltare oggetti che vengono piegati come carta, vestiti e sostanze come il polistirolo.
Uno studio del 2017 condotto su 130 intervistati ha rilevato che i suoni più bassi e complessi e i video dal ritmo lento e incentrati sui dettagli sono fattori scatenanti particolarmente efficaci.
Pioniere dell’ASMR fu la TV sovietica, che mandò in onda il «guaritore» e sensitivo Allan Chumak (1935-2017). All’altezza della perestroika gorbacheviana, i russi, si diceva, erano talmente coinvolti dal personaggio che mettevano i bicchieri d’acqua sopra il televisore affinché vi si trasmettesse quell’energia che sentivano guardando i video dello Chumak.
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Autismo
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As usual, the mainstream media attacks me for something I didn’t say in order to distract from the truth of what I did say.
At yesterday’s Cabinet meeting, I said: “There are two studies that show children who are circumcised early have double the rate of autism, and it’s highly… — Secretary Kennedy (@SecKennedy) October 10, 2025
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Big Pharma
Bayer punta sulla cura del Parkinson dopo decenni di vendita di prodotti come il glifosato legati alla malattia

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Bayer sta avviando una sperimentazione clinica di Fase 3 per un trattamento del Parkinson a base di cellule staminali attraverso la sua controllata BlueRock, nonostante l’azienda stia affrontando migliaia di cause legali relative ai pesticidi collegati alla malattia. Questa mossa evidenzia il duplice ruolo di Bayer nel contribuire al Parkinson e nel cercare di trarne profitto.
Bayer sta lanciando un nuovo trattamento sperimentale per il morbo di Parkinson, nonostante il colosso farmaceutico e chimico continui a trarre profitto dalla vendita di pesticidi collegati alla malattia.
La società ha annunciato la scorsa settimana che la sua sussidiaria BlueRock Therapeutics LP ha avviato una sperimentazione clinica di fase 3 per il bemdaneprocel, un farmaco progettato per sostituire le cellule cerebrali produttrici di dopamina uccise dalla malattia neurodegenerativa.
Il farmaco deriva da cellule staminali impiantate chirurgicamente nel cervello di una persona affetta dal morbo di Parkinson. Una volta impiantate, le cellule staminali possono svilupparsi in neuroni dopaminergici maturi, contribuendo a riformare le reti neurali colpite dal Parkinson.
Ripristinano «potenzialmente» la funzionalità motoria e non motoria dei pazienti. Il farmaco è stato approvato dalla Food and Drug Administration statunitense nel 2021.
Bemdaneprocel sarà probabilmente disponibile sul mercato tra anni, eppure Bayer sta investendo molto nelle infrastrutture produttive per i futuri prodotti di terapia cellulare e genica. Parte di questo sforzo include la costruzione di uno stabilimento da 250 milioni di dollari in California, secondo Reuters.
Le tecnologie di terapia cellulare e genica contro il cancro stanno già generando profitti per altre aziende, ma BlueRock è la prima azienda a portare una terapia cellulare per il Parkinson alla fase 3 degli studi clinici.
Le difficoltà finanziarie della Bayer derivano in parte dai brevetti scaduti su due dei suoi farmaci di successo: l’anticoagulante Xarelto e il medicinale per gli occhi Eylea.
Ma i maggiori problemi finanziari di Bayer sono radicati nell’acquisizione di Monsanto nel 2018, secondo Reuters. Il glifosato, un diserbante di Monsanto, è collegato al cancro e al Parkinson, le stesse malattie da cui Bayer potrebbe trarre profitto con un nuovo trattamento.
Finora, Bayer ha pagato circa 11 miliardi di dollari per risolvere le cause legali relative al glifosato e si stima che siano ancora pendenti 67.000 cause legali nei suoi confronti.
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Molti dei pesticidi della Bayer sono collegati al Parkinson
Il morbo di Parkinson è il disturbo neurologico in più rapida crescita al mondo, caratterizzato dalla perdita di neuroni nella parte del cervello che produce dopamina e che è responsabile del controllo motorio.
Sebbene non esista una cura nota per il Parkinson, esistono alcune cause note. Studi dimostrano che l’esposizione a diversi pesticidi è fortemente correlata allo sviluppo della malattia.
I collegamenti più ampiamente segnalati tra pesticidi e morbo di Parkinson riguardano l’erbicida paraquat della Syngenta.
Attraverso un’indagine sui documenti interni di Syngenta, il giornalista Carey Gillam ha rivelato che l’azienda era consapevole che il suo pesticida causava cambiamenti neurologici che sono il segno distintivo della malattia, ma lavorava segretamente per insabbiare le prove scientifiche del collegamento.
Tuttavia, studi recenti collegano anche l’esposizione ad altri pesticidi alla malattia.
Numerosi studi di casi, uno studio epidemiologico, studi sugli animali e recenti studi che esaminano molteplici esposizioni a pesticidi dimostrano che il glifosato, una nota neurotossina, probabilmente gioca un ruolo nel Parkinson.
Tuttavia, gli scienziati che scrivono sulle più importanti riviste mediche affermano che sono necessarie ulteriori ricerche e una migliore regolamentazione, citando il legame poco studiato tra glifosato e Parkinson come esempio paradigmatico del problema.
Parte del problema, affermano, è che sono le aziende produttrici di pesticidi a condurre la maggior parte delle ricerche, e la maggior parte di queste riguarda singoli pesticidi in modo isolato.
Nuove prove dimostrano che il Parkinson è anche – e forse più frequentemente – collegato all’esposizione a «cocktail» di pesticidi. Questi causano «una neurotossicità maggiore per i neuroni dopaminergici rispetto a qualsiasi singolo pesticida», perché i diversi pesticidi hanno meccanismi d’azione diversi. Se combinati, possono causare danni neurologici maggiori.
Una ricerca pubblicata su Nature Communications ha esaminato la storia dell’esposizione chimica dei pazienti affetti da Parkinson e ha identificato 53 pesticidi implicati nella malattia.
Tra le 10 sostanze chimiche identificate come direttamente tossiche per i neuroni collegate al Parkinson figurano pesticidi, erbicidi e fungicidi prodotti dalla Bayer.
Tra questi ci sono l’endosulfan, prodotto dall’azienda ma gradualmente eliminato in risposta alle pressioni internazionali; il diquat, un ingrediente chiave utilizzato dalla Bayer per sostituire il glifosato nel Roundup e vietato nell’UE, nel Regno Unito e in Cina; e i fungicidi contenenti solfato di rame e folpet.
Un altro studio ha identificato l’esposizione a lungo termine a 14 pesticidi con un aumento del rischio di morbo di Parkinson nelle persone che vivono nella regione delle Montagne Rocciose e delle Grandi Pianure.
I tre pesticidi con l’effetto più forte sono stati simazina, atrazina e lindano. Bayer produce diversi pesticidi contenenti simazina e atrazina. Bayer in precedenza utilizzava il lindano nei suoi prodotti, ma ne ha gradualmente eliminato l’uso come pesticida agricolo negli Stati Uniti.
Bayer è una delle quattro aziende, insieme a Syngenta, Corteva e BASF, che controllano da anni il mercato mondiale dei pesticidi.
Negli Stati Uniti, l’azienda ha tentato di proteggersi da ulteriori contenziosi sui rischi per la salute causati dai suoi prodotti chimici, sostenendo una legislazione a livello federale e statale che renderebbe più difficile per gli stati regolamentare i pesticidi o per le persone danneggiate dai prodotti agrochimici fare causa ai produttori.
Brenda Baletti
Ph.D.
© 1 ottobre 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Immagine di Mister F. via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 2.0
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