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Geopolitica

Gonzalo Lira trovato morto in carcere

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Il giornalista cileno-americano Gonzalo Lira è morto mentre era in custodia ucraina. Lo ha annunciato ieri suo padre Gonzalo Lira senior, che ha contattato il giornalista Tucker Carlson, che si era occupato varie volte del caso di Lira.

 

«Gonzalo Lira Sr. dice che suo figlio è morto a 55 anni in una prigione ucraina, dove era detenuto per il reato di aver criticato i governi Zelens’kyj e Biden», ha scritto Tucker Carlson su Twitter. «Gonzalo Lira era un cittadino americano, ma l’amministrazione Biden ha chiaramente sostenuto la sua incarcerazione e tortura».

 

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La notizia è stata confermata anche dall’agenzia di stampa russa TASS, che sostiene di avere a sua volta conferma da una risposta del Dipartimento di Stato Americano.

 

«Non posso accettare il modo in cui è morto mio figlio. È stato torturato, estorto, in incomunicato per 8 mesi e 11 giorni e l’ambasciata americana non ha fatto nulla per aiutare mio figlio. La responsabilità di questa tragedia è del dittatore Zelens’kyj con la complicità di un senile presidente americano, Joe Biden», ha scritto suo padre Gonzalo Lira Sr. in una nota pubblicata dal sito americano The Grayzone.

 

Lira, 55 anni al momento della sua morte, viveva a Kharkov ed era noto in varie piattaforme come «CoachRedPill», tuttavia era arrivato alla fama mondiale con video di lucidità geopolitica straordinaria pubblicati su YouTube dopo che la Russia ha lanciato l’operazione militare in Ucraina nel febbraio 2022. Era stato arrestato e riarrestato dal Servizio di sicurezza ucraino (SBU) e accusato di «screditare» la leadership ucraina e l’esercito.

 

Lira era riemerso dalla custodia alla fine di luglio con una serie di post su Twitter, rivelando le sue torture in prigione e i tentativi da parte di estorcergli denaro.

 

Nei post e nei video successivi, diceva che stava cercando di fuggire in Ungheria e chiedere asilo. «O attraverserò il confine e mi metterò in salvo, oppure verrò fatto sparire dal regime di Kiev», ha scritto nel suo ultimo messaggio pubblico, prima di essere ri-arrestato al confine. Anche questa sua predizione è stata estremamente accurata.

 

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Quando è stato rapito dall’esercito ucraino, il portavoce militare transessuale «Sarah» Ashton-Cirillo si era vantato dell’arresto in un bizzarro video per la stampa mondiale.

 

 

Un portavoce del servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) aveva affermato che Lira è stato arrestato per aver violato la legge ucraina poiché «giustificava sistematicamente» le azioni della Russia in Ucraina e «divulgava opinioni filo-russe sui suoi account sui social media». Un’altra accusa era che «ha anche affermato che le forze armate ucraine stavano bombardando il proprio territorio, mentre in Ucraina regnava un regime neonazista».

 

Ad agosto un giornalista di The Grayzone aveva chiesto a un portavoce del Dipartimento di Stato americano sullo status di Lira dopo che era stato fatto sparire dalla SBU, ma il funzionario dell’amministrazione Biden si è rifiutato di commentare.

 

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Secondo una nota scritta a mano che la sorella di Lira ha ricevuto il 4 gennaio e fornita a Grayzone da suo padre, Gonzalo Lira Jr. aveva gravi problemi di salute causati da polmonite e collasso polmonare, iniziati a metà ottobre. Le autorità carcerarie ucraine hanno riconosciuto il problema solo il 22 dicembre e hanno dichiarato che si sarebbe sottoposto a un intervento chirurgico.

 

 

«Ho avuto una doppia polmonite (entrambi i polmoni), così come uno pneumotorace e un caso molto grave di edema (gonfiore del corpo). Tutto questo è iniziato a metà ottobre, ma è stato ignorato dalla prigione. Hanno ammesso che avevo la polmonite solo a un’udienza del 22 dicembre», si legge nella lettera. «Sto per sottopormi a una procedura per ridurre la pressione dell’edema nei polmoni, che mi sta causando un’estrema mancanza di respiro, al punto da svenire dopo un’attività minima, o anche solo parlare per 2 minuti».

 

Dopo che il padre era stato intervistato da Tucker Carlson, Elon Musk, aveva chiesto personalmente del caso di Lira sia al presidente degli Stati Uniti Joe Biden che al presidente ucraino Zelens’kyj, apparentemente senza alcun risultato.

 

Lira era cittadina sia degli Stati Uniti che del Cile. Secondo il suo thread dello scorso luglio, l’ambasciata cilena a Kiev ha almeno cercato di aiutarlo, mentre la missione americana non aveva fatto nulla. Lira ha suggerito che ciò fosse dovuto al fatto che Victoria Nuland – attualmente vice ad interim del Segretario di Stato Antony Blinken – lo odiava personalmente.

 

In passato Renovatio 21 aveva chiesto ai suoi lettori di pregare per Gonzalo. Ora chiediamo di pregare per la sua anima.

 

Requiscat.

 

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Geopolitica

La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco

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Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.   Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.   «Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.   Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.

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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.   All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.   La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.   Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.   Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.  

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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset

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La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.

 

Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.

 

Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».

 

Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.

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Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».

 

«Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.

 

Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.

 

Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».

 

«La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.

 

Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.

 

Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».

 

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Geopolitica

Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania

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Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.   Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.   Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.   Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)

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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.   Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».   «Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».   Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».   Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.  

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