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Geopolitica

447° giorno di guerra

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– Il «capo» del «Ministero degli affari interni di Lugansk» Igor Kornet è rimasto vittima oggi di un attentato dinamitardo. Le sue condizioni sono gravi ma stabili.

 

The Independent Barents Observer, testata norvegese: La Russia ha trasferito al confine con Norvegia e Finlandia il numero massimo di bombardieri strategici in grado di trasportare armi nucleari dal 2022. Su un’immagine satellitare del 7 maggio, si possono vedere due Tu-160 e due Tu-22, 14 Tu-95, tre aerei da trasporto An-22 (o An-12), un aereo cisterna Il-78 e tre elicotteri

 

– Stanotte, le forze speciali moldave hanno sequestrato scatole con schede elettorali dal tribunale della Gagauzia. Evgenia Gutsul, che domenica è stata eletta presidente dell’autonomia, ha condannato le azioni delle forze di sicurezza e ha affermato che il presidente della Moldavia, Sandu, sta andando contro il popolo e la sua volontà.

 

– L’Unione Europea ha riconosciuto le armi come un prodotto a emissioni zero. I prodotti del complesso militare-industriale sono esclusi dal Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), che impone una tassa sulle emissioni di CO2 derivanti dalla produzione. Questa decisione è stata presa nell’interesse dell’industria della difesa statunitense, secondo gli esperti.

 

– Il presidente della Corte Suprema dell’Ucraina Vsevolod Knyazev è stato arrestato ieri dall’Ufficio Nazionale Anticorruzione dell’Ucraina (NABU), un dipartimento ritenuto controllato direttamente da Washington, con l’accusa di aver ricevuto una tangente di 2,7 milioni di dollari. Le perquisizioni sono state effettuate da altri 18 giudici, hanno riferito i media. Le forze dell’ordine ucraine hanno riferito di aver identificato uno schema di corruzione su larga scala nella Corte Suprema.

 

– Il giornalista americano Seymour Hersh, nell’ennesima inchiesta destinata a far discutere, afferma che un gruppo di paesi UE, capeggiato dalla Polonia, starebbe facendo pressioni su Zelens’kyj per indurlo a porre fine al conflitto con un compromesso.

 

– L’UE dovrebbe prendere provvedimenti contro l’India, che riceve petrolio dalla Russia e vende benzina e diesel all’Europa, ha affermato Borrell. Secondo lui, bisogna prendere provvedimenti anche nei confronti degli acquirenti: «se vendono, è perché qualcuno sta comprando».

 

– Ministero degli Esteri ucraino: oggi la bandiera nazionale dell’Ucraina è stata ufficialmente alzata presso la sede del Cyber Center della NATO a Tallinn, segnando l’ingresso ufficiale dell’Ucraina nel Cyber Center.

 

– Le conseguenze dell’attacco russo nel quartiere industriale di Ternopil (Ucraina Occidentale).

 

– La Georgia ha autorizzato la compagnia russa Azimut a operare voli diretti Mosca Tblisi a partire da mercoledì prossimo.

 

– Bakhmut/Artemovsk, la sintesi del New York Times: nonostante gli Ucraini abbiano compiuto “piccoli progressi” i Russi controllano “circa il 90%” della città, “per lo più ridotta in rovine”.

 

– Il presidente del Sudafrica ha affermato che a nome dei paesi africani ha parlato con Putin e Zelens’kyj, hanno accettato di ricevere una missione dei leader africani sull’iniziativa di pace.

 

– Guerra in Ucraina: spunta l’iniziativa di pace africana. La settimana prossima le delegazioni di sei paesi africani visiteranno Kiev e Mosca per favorire una soluzione negoziale del conflitto.

 

– Prigozhin mostra la mappa di Bakhmut/Artemovsk.

 

– La trinità di Rublev è stata donata dallo stato alla Chiesa Ortodossa Russa. Verrà quindi rimossa dalla Galleria Tretjakov e trasferita al Monastero della Trinità di San Sergio a Sergiev Posad.

 

– Il Regno Unito inizierà ad addestrare i piloti ucraini quest’estate. Secondo alcune stime, l’addestramento di un pilota a pilotare un F-16 può richiedere circa un anno e il costo dell’addestramento di un pilota è di circa 6 milioni di dollari.

 

– Le forze armate ucraine hanno utilizzato missili Storm Shadow di fabbricazione anglo-francese e un missile ADM-160B MALD prodotto dagli Stati Uniti durante il bombardamento di Lugansk il 12 maggio, riferiscono le autorità di Lugansk.

 

– Macron: nel conflitto in Ucraina la Russia ha già perso geopoliticamente in quanto è diventata un vassallo della Cina.

 

– Anatoly Chubais, vice premier e privatizzatore negli anni novanta, ha ricevuto la cittadinanza israeliana negli uffici del ministero degli interni del villaggio di Nof ha-Galil.

 

– Il Regno Unito invierà missili antiaerei e centinaia di droni come parte del nuovo pacchetto di aiuti per Kiev.

 

– Immagine da Bakhmut.

 

– Un divieto di importazione di gas da gasdotto come parte dell’11° pacchetto di sanzioni dell’UE è improbabile, scrive Politico citando diplomatici europei. I Paesi che ancora acquistano gas dalla Russia si sono opposti.

 

– Curiosità: i Turchi residenti in Russia hanno votato in maggioranza relativa (50%) per il candidato di opposizione Kılıçdaroğlu.

 

– L’ordine basato sulle regole promosso da un certo numero di paesi occidentali è problematico sia dal punto di vista giuridico che pratico, ha affermato il rappresentante permanente della Cina presso l’ONU Zhang Jun in una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. «Il cosiddetto ordine basato su regole è molto problematico in termini legali e pratici. Non ci sono scuse per l’imposizione di sanzioni unilaterali da parte degli Stati Uniti e di altri paesi. E difficilmente le sanzioni unilaterali godono di ampio sostegno o riconoscimento da parte della comunità internazionale».

 

– Attacco russo su depositi di munizioni a Khreson.

 

– Del pacchetto di aiuti da 48 miliardi di dollari per l’Ucraina approvato dal Congresso Usa a dicembre, rimangono circa 6 miliardi, scrive Politico. Ciò significa che i fondi potrebbero finire a luglio, con necessità di approvare un nuovo

 

– La Russia accetta di prorogare l’accordo sul grano (funzionari Turchi a Bloomberg).

 

– Nel corso della preparazione di un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, l’UE sta aumentando la pressione sulla Serbia, chiedendole di unirsi alle sanzioni. Il rappresentante dell’UE per le sanzioni O’Sullivan ha visitato Belgrado alla fine della scorsa settimana.

 

– I dipendenti dell’istituto Khristianovich di meccanica teorica applicata hanno pubblicato una lettera aperta per denunciare che tre «eccezionali scienziati aerodinamici del nostro istituto» sono stati arrestati nell’ultimo anno con l’accusa di tradimento. I firmatari dichiarano di «conoscere ognuno di loro come patriota sopra ogni sospetto». Gli accusati, si legge, sono rimasti in Russia negli anni Novanta, nonostante avrebbero potuto ottenere lavori prestigiosi ben remunerati all’estero. «Non temiamo solo per la sorte dei nostri colleghi». si legge in fondo alla lettera «Il fatto è che non capiamo come continuare a fare il nostro lavoro».

 

– L’Associazione Calcistica Ucraina ha annunciato (e quasi subito cancellato) tre partite in memoria di 300 mila caduti da tenere a tribune vuote. Non che si ritenga che l’Associazione Calcistica debba avere statistiche aggiornate sul numero di caduti ucraini, che il governo tiene segreto, ma è indicativa della confusione che regna in merito

 

– Attacco e incendio a Kharkiv.

 

– Il Dipartimento di Stato USA esprime «crescente preoccupazione» per la notizia della ripresa dei voli fra Georgia e Russia.

 

– Tajani: l’Italia prende in considerazione, quale unica prospettiva di soluzione della guerra in Ucraina, i 10 punti di Zelensky (che, in sostanza, prevedono la vittoria totale di Kiev).

 

– Fuoco a Ternopoli.

 

– La CIA sta cercando di reclutare cittadini russi tramite Telegram. Già ad aprile l’intelligence americana ha creato un apposito canale «per il contatto», ma fino ad oggi è rimasto in silenzio. Ora, l’intelligence americana pubblica lì video di propaganda in russo, con istruzioni su come contattarla in modo anonimo.

 

– A Baku è stato inaugurato il muro della memoria in onore degli azeri morti combattendo a fianco delle forze armate ucraine.

 

– Grande esplosione a Zaporiggia.


– Ministero degli Esteri finlandese: Mosca ha congelato i conti bancari degli uffici di rappresentanza diplomatica finlandesi in Russia.

 

– In Ucraina non ci saranno elezioni parlamentari questo autunno, se la legge marziale rimarrà in vigore, ha dichiarato Vladimir Zelensky in un’intervista al Washington Post. Le elezioni parlamentari si sarebbero dovute tenere il 29 ottobre 2023.

 

– Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa: con l’inizio della crisi in Ucraina, c’è una forte pressione sulla Repubblica Sudafricana per costringerci ad abbandonare la posizione di non allineamento e ad appoggiare una delle parti rivali tra Occidente e Russia. Siamo sempre stati fermi su questo tema: il Sudafrica non è stato e non sarà coinvolto nella lotta tra le potenze mondiali… non siamo d’accordo con le affermazioni che la nostra posizione di non allineamento favorisce la Russia. Inoltre, non siamo d’accordo sul fatto che ciò dovrebbe mettere a repentaglio le nostre relazioni con altri Paesi.

 

Bloomberg: i ministri delle finanze e i banchieri centrali del G7 si sono impegnati a riprendere il sostegno all’Ucraina con 44 mld $ di aiuti fino all’inizio del 2024, consentendo al FMI di approvare 15,6 mld. $ di sostegno in quattro anni.

 

– WSJ: L’alleato degli Stati Uniti respinge le richieste di bloccare i voli militari russi. L’Egitto sta dando a Mosca un accesso cruciale al suo spazio aereo, consentendo un passaggio per trasportare armi in Ucraina dalla Siria

 

– Li Hui, rappresentante speciale cinese incaricato delle trattative sul dossier ucraino, è in Ucraina. Poi visiterà l’Europa occidentale e la Russia.

 

– Secondo il Financial Times G7 ed UE stanno discutendo un divieto di riattivazione futura delle forniture di gas russo attraverso i gasdotti attraverso i quali la fornitura è (allo stato temporaneamente) diminuita o cessata.

 

–  Il consulente speciale John Durham ha concluso che l’FBI non avrebbe dovuto avviare un’indagine completa sui collegamenti tra la campagna di Donald Trump e la Russia durante le elezioni del 2016 non essendovi alcuna prova reale di collusione.

 

– Russia e Iran firmeranno un accordo sul collegamento ferroviario da San Pietroburgo al Golfo Persico. Un accordo tra Iran e Russia sulla costruzione della tratta ferroviaria Rasht – Astara sarà firmato durante la visita del vice primo ministro russo Alexandr Novak a Teheran il 16 e 17 maggio, ha annunciato martedì l’ambasciatore iraniano a Mosca, Kazem Jalali. Jalali ha anche osservato che il completamento della costruzione del corridoio di trasporto internazionale Nord-Sud è una delle priorità dei due Paesi. «Il ramo occidentale del corridoio nord-sud, che attraversa tre paesi – Russia, Azerbaigian e Iran, ha un tratto mancante di 162 chilometri tra Rasht e Astara. Con il completamento della costruzione della ferrovia Rasht-Astara, verrà stabilito un collegamento tra San Pietroburgo e il Golfo Persico».

 

– Vladimir Putin e il presidente iraniano Raisi partecipano alla cerimonia della firma dell’accordo sulla costruzione congiunta della tratta ferroviaria Rasht-Astara da parte di Russia e Iran.

 

– La pronipote di Krusciov, che ha regalato la Crimea all’Ucraina, sostiene la lotta di Zelens’kyj per la Crimea.

 

– Il ministro degli esteri ungherese dichiara che Budapest sostiene il piano di pace cinese per l’Ucraina.

 

– Nel corso del conflitto, l’Ucraina ha perso un terzo dei lavoratori: un milione è stato mobilitato, e gli altri 4,5 milioni hanno lasciato il paese o vivono nei nuovi territori russi, riferisce la Confederazione dei datori di lavoro dell’Ucraina. Questo è il doppio rispetto alla Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale.

 

 

 

Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia e Intel Slava Z.

 

 

Immagine da Telegram

 

 

 

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Geopolitica

La giunta militare birmana vieta agli uomini di andare a lavorare all’estero

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Si tratta di un provvedimento che si accompagna all’obbligo di leva obbligatoria imposto a febbraio agli uomini fino a 35 anni (e alle donne fino a 27). Negli ultimi tre mesi 100mila uomini hanno fatto domanda di espatrio e molti altri, per sfuggire al reclutamento, sono fuggiti in Thailandia.

 

La giunta militare al potere in Myanmar ha vietato agli uomini che hanno i requisiti per essere arruolati di andare a lavorare all’estero. La misura, annunciata dal ministero del Lavoro, è entrata in vigore due giorni fa, dopo che a febbraio era stata imposta la leva obbligatoria per gli uomini tra i 18 e i 35 anni e le donne tra i 18 e i 27 a causa delle continue perdite e sconfitte riportate dall’esercito birmano nel conflitto civile. Nei mesi successivi almeno 100mila uomini avevano fatto richiesta di espatrio.

 

Nyunt Win, segretario permanente del ministero del Lavoro, ha dichiarato che il provvedimento non si applica a coloro che hanno già ottenuto il permesso di partire. «Coloro che hanno già ottenuto l’autorizzazione sono esenti da questo divieto. Quando lo aboliremo dipende dalle circostanze. Questo è tutto ciò che posso dire per ora», ha spiegato.

 

Una fonte anonima ha rivelato a Myanmar Now che durante un incontro precedente all’annuncio i vertici militari si erano lamentati «del fatto che troppi giovani lasciano il Paese per sfuggire alla legge sulla leva obbligatoria».

 

Secondo lo United States Institute of Peace. l’esercito birmano è composto da appena 130mila soldati, di cui solo la metà pronti a essere dispiegati. Gli esperti concordano nel ritenere l’obbligo di leva un tentativo disperato per aumentare il numero di truppe, che si è progressivamente ridotto negli oltre tre anni di conflitto.

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Con l’inizio della guerra civile dopo il colpo di Stato del febbraio 2021, quando l’esercito ha spodestato il precedente governo guidato da Aung San Suu Kyi, migliaia di cittadini birmani sono fuggiti all’estero, cercando lavoro soprattutto in Thailandia, Malaysia, Singapore, Corea del Sud e anche Emirati Arabi Uniti.

 

Prima dell’introduzione della leva obbligatoria, il regime militare birmano, a corto di liquidità oltre che di uomini, aveva già introdotto due misure economiche che hanno penalizzato i lavoratori migranti: questi sono stati obbligati a utilizzare canali ufficiali per l’invio delle rimesse, versando (a tassi meno vantaggiosi) un quarto del loro stipendio, pena un divieto di espatrio per i tre anni successivi, e sono stati poi costretti a pagare le imposte sul reddito estero (su cui già pagano le tasse).

 

Ma ora, con l’imposizione del divieto di espatrio, «tutti hanno perso la speranza nel futuro», ha detto alla BBC un uomo che si stava preparando a lasciare il Myanmar per il Giappone. «Non ci sono opportunità di lavoro nel Paese e ora ci hanno anche proibito di lasciarlo. Non ci è permesso fare nulla?», ha aggiunto.

 

Molti giovani in età per essere arruolati nelle ultime settimane sono fuggiti in Thailandia grazie alle conquiste delle forze della resistenza, che sembrava avessero preso il controllo della città commerciale di Myawaddy. Un controllo, da parte delle milizie etniche locali e altri gruppi armati, durato però solo due settimane.

 

Circa 15mila persone sono fuggite durante gli scontri, rifugiandosi in monasteri e campi improvvisati lungo il fiume Moei, che separa il Myanmar dalla Thailandia. Secondo le Nazioni unite il numero totale di sfollati a causa del conflitto è di almeno 2,6 milioni.

 

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Immagine di EU Civil Protection and Humanitarian Aid via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NoDerivs 2.0 Generic

 

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Geopolitica

Borrell lamenta che alcuni Stati UE ancora considereno la Russia «un buon amico»

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Il capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, ha ammesso che non tutti gli Stati membri vedono la Russia come «la minaccia più esistenziale» per l’Europa, sostenendo che le controversie tra i membri impediscono al blocco di assumere una posizione unitaria su Mosca e frenano gli aiuti militari all’Ucraina.   Parlando venerdì all’Università di Oxford, nel Regno Unito, Borrell ha affermato di vedere «più confronto e meno cooperazione» negli affari mondiali, e ha sollevato esempi di dissenso tra i membri dell’UE quando si tratta del presidente russo Vladimir Putin e del conflitto in Ucraina.   «Oggi Putin rappresenta una minaccia esistenziale per tutti noi. Se Putin avrà successo in Ucraina, non si fermerà qui», ha dichiarato il Borrell, aggiungendo che una vittoria russa minerebbe la sicurezza dell’Europa. Tuttavia «non tutti nell’Unione europea condividono questa valutazione», ha sottolineato.   «Alcuni membri del Consiglio europeo dicono: “Ebbene, no, la Russia non è una minaccia esistenziale. Almeno non per me. Considero la Russia un buon amico”», ha detto al pubblico oxoniano l’alto funzionario della diplomazia UE, senza nominare contee specifiche. «In un’unione governata all’unanimità, le nostre politiche nei confronti della Russia sono sempre minacciate da un unico veto: ne basta uno».   L’UE ha imposto molteplici serie di sanzioni alla Russia da quando Mosca ha lanciato la sua operazione militare in Ucraina nel febbraio 2022.

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Tuttavia, i primi ministri ungherese Viktor Orban e slovacco Robert Fico si sono rifiutati di inviare armi all’Ucraina e hanno sottolineato che il conflitto dovrebbe essere risolto attraverso i negoziati.   L’Ungheria ha bloccato per diversi mesi il pacchetto di aiuti da 50 miliardi di euro dell’Ue all’Ucraina, finché Orban non ha revocato il suo veto nel febbraio 2024.   All’inizio di questa settimana, il presidente francese Emmanuel Macron ha rifiutato ancora una volta di escludere l’invio di truppe NATO in Ucraina, sostenendo che è in gioco «la sopravvivenza del continente». Le sue osservazioni sono state pesantemente criticate dal ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, che ha affermato che l’invio di forze NATO in Ucraina potrebbe innescare una guerra globale a tutto campo.   Mosca, nel frattempo, ha accusato Macron di aver causato una pericolosa «escalation verbale» che potrebbe portare il conflitto fuori controllo.   Il catalano Borrell, nominato come cosiddetto mister PESC (come viene chiamato l’Alto rappresentante della Politica Estera e di Sicurezza Comune) dalla Commissione Von der Leyen, a novembre si era vantato pubblicamente della «donazione» di 27 miliardi di euro che l’UE avrebbe fatto a Kiev. L’irriguardosa e poco diplomatica osservazione di Borrell arrivava dopo che il capo della Chiesa cattolica aveva dichiarato in un’intervista all’emittente svizzera RSI lo scorso fine settimana che sarebbe una dimostrazione di coraggio da parte di Kiev se alzasse «bandiera bianca» e avviasse negoziati di pace con la Russia.   Due mesi fa il Borrell aveva attaccato il papa per la sua posizione su negoziati in Ucraina, dichiarando che il romano pontefice era entrato in un giardino dove nessuno lo aveva invitato».   Come riportato da Renovatio 21, bizzarre uscite del Borrello si sono accumulate anche durante la crisi ucraina, con sparate guerrafondaie e insulti alla Federazione Russa – in particolare la storia per cui la Russia sarebbe «una stazione di benzina con armi atomiche», una frusta offesa al Paese orientale che rimbomba nei circoli diplomatici dall’Ottocento, molto prima delle armi nucleari, passando perfino per la penna di Leone Tolstoj.

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Geopolitica

Macron dice che con l’Ucraina sconfitta i missili russi minacceranno la Francia. Crosetto parla di «spiralizzazione del conflitto»

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Una vittoria totale della Russia sull’Ucraina, nella quale l’intero paese venisse sconfitto, sarebbe dannosa per la sicurezza europea e della NATO, poiché potrebbe consentire a Mosca di piazzare missili alle porte dell’UE, ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron.

 

Sabato, in un’intervista al quotidiano francese La Tribune, Macron, che notoriamente ha rifiutato di escludere l’invio di truppe occidentali in Ucraina, ha ancora una volta sostenuto una politica di «ambiguità strategica» nei confronti della Russia, sostenendo che l’idea chiave alla base di tale approccio è per proiettare forza «senza fornire troppi dettagli».

 

Descrivendo la Russia come «un avversario», il presidente francese ha sottolineato che stabilire «limiti a priori» sarebbe interpretato come debolezza. «Dobbiamo togliergli ogni visibilità, perché è ciò che crea la capacità di deterrenza», ha sostenuto.

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Macron ha inoltre sottolineato che l’Ucraina è fondamentale per la sicurezza della Francia perché si trova a soli 1.500 chilometri dai suoi confini. «Se la Russia vince, un secondo dopo, non ci sarà più alcuna sicurezza in Romania, Polonia, Lituania e nemmeno nel nostro Paese. La capacità e la portata dei missili balistici russi ci espongono tutti», ha affermato.

 

I commenti del presidente arrivano dopo che, il mese scorso, aveva suggerito che le nazioni occidentali «dovrebbero legittimamente chiedersi» se dovrebbero inviare truppe in Ucraina «se i russi dovessero sfondare la linea del fronte, e se ci fosse una richiesta ucraina».

 

Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha risposto definendo la dichiarazione del Macron «molto importante e molto pericolosa», aggiungendo che è un’ulteriore testimonianza del coinvolgimento diretto di Parigi nel conflitto. Anche la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha avvertito che delle forze NATO «non rimarrà nulla» se verranno inviate in prima linea in Ucraina.

 

Alcune nazioni occidentali si sono espresse contro l’invio di truppe in Ucraina, compreso il Regno Unito, uno dei più convinti sostenitori di Kiev. Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha insistito venerdì sul fatto che, mentre Londra continuerà a sostenere l’Ucraina, i soldati della NATO nel Paese «potrebbero costituire una pericolosa escalation».

 

Il presidente russo Vladimir Putin, tuttavia, ha ripetutamente respinto l’ipotesi secondo cui Mosca potrebbe attaccare la NATO come «una sciocchezza», affermando che il suo Paese non aveva alcun interesse a farlo.

 

Nel frattempo, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha attaccato Macron per i suoi commenti continui su possibili forze occidentali in Ucraina.

 

Crosetto ha affermato al Corriere della Sera che, se personalmente non può giudicare il presidente di un «Paese amico come la Francia», allo stesso tempo non riesce a comprendere «la finalità e l’utilità di queste dichiarazioni, che oggettivamente innalzano la tensione».

 

Il ministro ha inoltre escluso la possibilità che l’Italia invii le proprie forze per intervenire direttamente nel conflitto ucraino, perché «a differenza di altri, noi abbiamo nel nostro ordinamento il divieto esplicito di interventi militari diretti, al di fuori di quanto previsto dalle leggi e dalla Costituzione». «Possiamo prevedere interventi armati solo su mandato internazionale, ad esempio in attuazione di una risoluzione dell’ONU» ha continuato il capo del Dicastero della Difesa.

 

«Quello ipotizzato in Ucraina non solo non rientrerebbe in questo caso, ma innescherebbe una ulteriore spiralizzazione del conflitto che non gioverebbe soprattutto agli stessi ucraini. Insomma, non esistono le condizioni per un nostro coinvolgimento diretto».

 

Anche il ministro degli Esteri dell’Ungheria – che è Paese NATO – Peter Szijjarto ha condannato le osservazioni del presidente francese, spiegando che se un membro della NATO «impegna truppe di terra, ci sarà uno scontro diretto NATO-Russia e sarà allora la Terza Guerra Mondiale».

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Il primo ministro della Slovacchia – pure nazione NATO – Robert Fico ha anche sottolineato che la NATO non ha alcuna giustificazione per inviare truppe in Ucraina perché il paese non è uno Stato membro e ha promesso che «nessun soldato slovacco metterà piede oltre il confine slovacco-ucraino».

 

Come riportato da Renovatio 21, le minacce francesi hanno invece trovato terreno fertile in Finlandia, Paese appena divenuto membro della NATO.

 

Il presidente francese si è spinto fino al punto di immaginare un ritorno della Crimea all’Ucraina. Putin ha sostenuto che truppe di Stati NATO già stanno operando sul fronte ucraino, e che l’Occidente sta flirtando con la guerra nucleare e la distruzione della civiltà.

 

Gli stessi francesi, secondo un sondaggio, sono contrari all’idea di soldati schierati su territorio ucraino proposta da Macron, il quale, bizzarramente, ha poi chiesto un cessate il fuoco per le Olimpiadi di Parigi della prossima estate.

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