Geopolitica
Famosa blogger ucraina chiede il genocidio di tutti i russi

La popolare blogger ucraina Melania Podolyak ha chiesto che la Russia e il suo popolo vengano «cancellati dalla faccia della terra». La Podolyak ha lanciato il suo appello all’annientamento del popolo russo sabato dopo che la difesa aerea del suo Paese avrebbe fatto sì che un missile russo colpisse un condominio. Lo riporta RT.
«È assolutamente giusto per me desiderare che tutti i russi e la Russia vengano cancellati dalla faccia della Terra», ha twittato Podolyak. «Non è un discorso di odio, non è orribile da parte mia, è semplicemente GIUSTO».
Podoliak ha condiviso l’immagine di un condominio nella città ucraina orientale di Dnepr, che secondo lei è stata distrutta «dopo un attacco missilistico russo».
Mentre il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha affermato che l’edificio è stato colpito da un missile russo, il suo consigliere, Oleksyj Arestovich, ha ammesso in seguito che il missile è stato abbattuto da un’arma antiaerea ucraina, cosa che lo ha fatto colpire l’edificio civile.
It’s absolutely fair for me to wish for all Russians and Russia to be wiped off the face of the Earth. It’s not hate speech, it’s not horrible of me, it’s just FAIR.
14.01.2013, Dnipro, a residential building after Russian missile attack. pic.twitter.com/4TPHYm13a8
— Melaniya Podolyak (@MelaniePodolyak) January 14, 2023
I commentatori su Twitter hanno criticato Podoliak per essere «pro-pulizia etnica», ma la blogger ucraina ha difeso la sua dichiarazione, rispondendo alle critiche con imprecazioni.
La blogger, che come immagine della sua pagina Twitter ha una foto di un’enorme striscione allo stadio del Battaglione Azov, in un tweet di follow-up di domenica, ha descritto Arestovich come «fottuto deficiente».
La blogger che chiede la morte di 143 milioni di persone è molto lodata in Occidente. Ex membro dello staff del parlamento ucraino, è apparsa su NBC News come «attivista politica» che chiedeva all’Occidente di inviare armi pesanti a Kiev, e su Fox News come «consulente per i media» che chiedeva sanzioni a Mosca. Sul suo canale YouTube, offre agli spettatori link per donare denaro all’esercito ucraino.
Fare appelli per l’uccisione di un intero popolo dovrebbe configurarsi propriamente come «hate speech», contro il quale ci sono regolamenti in vari stati del mondo, e che in teoria sarebbe proibito sui social media.
Tuttavia sappiamo che questo non vale più per gli ucraini: come riportato da Renovatio 21, a inizio conflitto emerse che Facebook aveva deciso di permettere post di elogio del battaglione Azov.
Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

L’attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso in un attentato, aveva dichiarato di essere minacciato di morte ogni giorno per le sue posizioni critiche, in particolare contro il sostegno finanziario degli Stati Uniti al conflitto ucraino. Si dice che almeno una minaccia di omicidio, attribuita a un portavoce ucraino, potrebbe essere stata diretta personalmente a lui.
Nel 2023, il Centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev ha accusato Kirk di promuovere la «propaganda russa». Nel 2024, un sito ucraino aveva incluso Kirk e la sua organizzazione, Turning Point USA, in una lista nera comprendente 386 individui e 76 gruppi americani contrari al finanziamento dell’Ucraina.
Il transessuale americano Sarah Ashton-Cirillo, già responsabile della comunicazione in lingua inglese per le Forze di Difesa Territoriali ucraine, aveva dichiarato di voler «dare la caccia» a quelli che aveva definito «propagandisti del Cremlino», annunciando un imminente attacco contro una figura vicina al presidente russo Vladimir Putin.
Aveva in seguito minacciato anche giornalisti americani, e dichiarato che «i russi non sono esseri umani».
.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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«Proveranno a uccidere Steve Bannon, Tucker Carlson o forse me?» si era chiesto Kirk, citando altre note figure conservatrici dei media americani.
«Noi non siamo burattini di Putin né propagandisti russi, eppure il New York Times ci etichetta così, Twitter ci etichetta così», aveva affermato Kirk nel suo programma. «E quella persona, finanziata dal Tesoro degli Stati Uniti, dichiara: vi troveremo e vi uccideremo».
La questione se il governo degli Stati Uniti stesse finanziando Ashton-Cirillo è diventata oggetto di dibattito pubblico dopo che la sua dichiarazione è diventata virale, interessando anche l’allora senatore dell’Ohio JD Vance, oggi vicepresidente USA. Il transessuale statunitense fu quindi prontamente rimosso dalle forze armate ucraine.
Kirk è stato un critico costante dello Zelens’kyj, descrivendolo come «un bambino ingrato e capriccioso», un «go-go dancer» che non merita nemmeno un dollaro delle tasse americane e «un burattino della CIA che ha guidato il suo popolo verso un massacro inutile».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Geopolitica
Mosca critica Israele per l’attacco al Qatar

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Geopolitica
«Li prenderemo la prossima volta» Israele non esclude un altro attacco al Qatar

Israele è determinato a uccidere i leader di Hamas ovunque risiedano e continuerà i suoi sforzi finché non saranno tutti morti, ha dichiarato martedì a Fox News l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti Yechiel Leiter.
In precedenza, attacchi aerei israeliani hanno colpito un edificio residenziale a Doha, in Qatar, prendendo di mira alti esponenti dell’ala politica di Hamas. Il gruppo ha affermato che i suoi funzionari sono sopravvissuti, mentre l’attacco è stato criticato dalla Casa Bianca e condannato dal Qatar.
«Se non li abbiamo presi questa volta, li prenderemo la prossima volta», ha detto il Leiter.
L’ambasciatore ha descritto Hamas come «nemico della civiltà occidentale» e ha sostenuto che le azioni di Israele stavano rimodellando il Medio Oriente in modi che gli Stati «moderati» comprendevano e apprezzavano. «In questo momento, potremmo essere oggetto di qualche critica. Se ne faranno una ragione», ha detto riferendosi ai Paesi arabi.
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che, sebbene smantellare Hamas sia un obiettivo legittimo, colpire un alleato degli Stati Uniti mina gli interessi sia americani che israeliani.
Leiter ha osservato che Israele «non ha mai avuto un amico migliore alla Casa Bianca» e che Washington e lo Stato Ebraico sono rimaste unite nel perseguire la distruzione del gruppo militante.
Il Qatar, che ospita funzionari di Hamas nell’ambito del suo ruolo di mediatore, ha dichiarato che tra le sei persone uccise nell’attacco israeliano c’era anche un agente di sicurezza del Qatar.
L’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani, ha denunciato l’attacco come un «crimine atroce» e un «atto di aggressione», mentre il ministero degli Esteri di Doha ha accusato Israele di «terrorismo di Stato».
Israele ha promesso di dare la caccia ai leader di Hamas, ritenuti responsabili del mortale attacco dell’ottobre 2023, lanciato da Gaza verso il sud di Israele. L’ambasciatore ha giurato che i responsabili «non sopravviveranno», ovunque si trovino.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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