Terrorismo

Zelens’kyj minaccia Putin. Il Cremlino risponde

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Durante un’intervista rilasciata da Volodymyr Zelenskyj al tabloid britannico Sun, il presidente ucraino ha affermato di essere sopravvissuto ad almeno cinque tentativi di omicidio russi e ha suggerito che avrebbe ucciso Putin se ne avesse avuto l’opportunità.

 

«Questa è guerra e l’Ucraina ha tutti i diritti per difendere la nostra terra», ha risposto Zelens’kyj alla domanda della testata britannica circa la sua decisione se l’occasione di assassinare il presidente russo si presentasse.

 

Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha risposto dicendo che le minacce di Kiev di assassinare il presidente russo Vladimir Putin non sono una novità, ma sono rimaste per lo più nel regno delle favole piuttosto che della realtà.

 

«Se ricordate, ci sono stati più volte attentati alla vita di Putin da parte dell’Ucraina a vari livelli», ha detto Peskov al giornalista Pavel Zarubin. «Non ci riusciranno».

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Le spie ucraine sono state responsabili di una serie di omicidi in Russia negli ultimi due anni, ha riferito il mese scorso il Washington Post, citando fonti della CIA, che ha ammesso di finanziare l’intelligence di Kiev.

 

Kiev ha ufficialmente negato di avere qualcosa a che fare con l’omicidio della giornalista Darja Dugina e del blogger Vladlen Tatarsky, o con il tentato omicidio dello scrittore Zakhar Prilepin.

 

Lo stesso Zelens’kyj ha negato la responsabilità dell’attacco dei droni a Mosca del 3 maggio, che ha causato lievi danni al tetto del Cremlino. Mentre l’ufficio di Putin ha rilasciato una dichiarazione in cui condannava il «tentativo di assassinio», Peskov ha poi chiarito che il presidente russo non era nel suo ufficio in quel momento.

 

Come riportato da Renovatio 21, in passato funzionari dei servizi segreti ucraini hanno confermato alla stampa l’esistenza di piani per uccidere il presidente russo. Alla domanda della testata tedesca Die Welt se l’Intelligence tentando di assassinare il capo di Stato russo, il vice capo dell’agenzia Vadim Skibitsky ha risposto dicendo che il presidente Putin «nota che ci stiamo avvicinando sempre di più a lui».

 

Tale programma di assassinio di Putin erano già visibili da mesi numerosi pezzi, in particolare riguardo ai droni. Poi, a inizio maggio, a mo’ di avvertimento per la parata del Giorno della Vittoria (la Pobieda, il 9 maggio: celebrazione della vittoria sul nazismo nella «Grande guerra patriottica», cioè nella Seconda Guerra Mondiale) ci fu l’attacco diretto al Cremlino, con due o tre droni – Kiev ha detto di non c’entrare nulla, tuttavia le poste ucraine stanno preparando un francobollo che celebra lo schianto dei velivoli senza pilota sul palazzo del potere moscovita.

 

Peskov all’epoca dichiarò che «l’Ucraina è oramai uno Stato sponsor del terrorismo».

 

Va considerato, nel quadro ucraino, l’assassinio di giornalisti, l’assassinio di parlamentari ucraini, l’assassinio dei suoi stessi negoziatori, la corruzione, la paranoia, la creazione di liste di morte piene di cittadini occidentali (anche americani, anche italiani), la mancanza di rispetto perfino per il papa, la volontà di trascinare il mondo in un conflitto termonucleare, unica vera prospettiva in cui può sperare di mantenere la cadrega di presidente-comico a capo del Paese più povero d’Europa. Pardon, dopo tutti i soldi che gli abbiamo dato, e la cresta fatta per la rivendita delle armi abbuonate, ex Paese più povero d’Europa.

 

Nell’intervista con il Sun Zelens’kyj ha confermato di essere preoccupato dell’«operazione Maidan 3», ossia di un possibile moto popolare che porti a sostituirlo.

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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) 

 

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