Geopolitica

Kiev nega di essere dietro ai droni contro il Cremlino. Le poste ucraine però preparano il francobollo celebrativo

Pubblicato

il

Dopo l’attacco con droni suicidi contro il Cremlino, lo scorso martedì Kiev ha detto di non aver «niente a che fare» con l’operazione, ritenuta da Mosca come mirata ad uccidere lo stesso vertice della Federazione Russa, Vladimir Putin.

 

«L’Ucraina non ha niente a che vedere con gli attacchi al di droni al Cremlino» ha dichiarato Mikhail Podolyak, portavoce della presidenza Zelens’kyj. «L’Ucraina non attacca il Cremlino, per prima cosa, perché non risolve obbiettivi militari».

 

Podolyak suggerisce che si tratti di un false-flag intentato dalla Russia. «Tali rapporti messi in scena dalla Russia dovrebbero essere considerati esclusivamente come un tentativo di preparare il contesto informativo per un attacco terroristico su larga scala contro l’Ucraina».

 

Se la presidenza di Kiev nega ogni addebito, le poste ucraine preparano invece un francobollo celebrativo.

 

Lo riporta la testata locale Kyiv Post, e non sappiamo dire se non si tratti per caso di uno scherzo.

 

 

Da notare il soldato ucraino disegnato di spalle, che con eleganza hooligan che contraddistingue l’ukronazismo imperante, fa il dito medio. Quel soldato in realtà lo si era già visto nel francobollo celebrativo dei «martiri dell’Isola dei Serpenti», quelli che avrebbero mandato a quel Paese una nave militare russa che intimava loro di arrendersi, prima di rifiutarsi morendo eroicamente per la patria ucraina.

 

Peccato che fosse, anche lì, una grande balla messa in circolazione spudoratamente da Kiev: i soldati sono stati catturati dai russi vivi e sono stati poi liberati, per trovare che in loro assenza il regime di Kiev aveva organizzato mediatici funerali di Stato per gabbare il mondo con la sua propaganda.

 

 

L’Ukrposhta non si era lasciata sfuggire l’occasione e emise, subito dopo l’attentato assassino, anche un francobollo per celebrare il bombardamento del Ponte di Crimea.

 

 

 

La rivendicazione filatelica del terrorismo di Stato, dobbiamo ammettere, ci mancava.

 

È istruttivo rivedersi a questo punto un vecchio video di Giulietto Chiesa sui nomi dati ai dolci per bambini delle scuole ucraine.

«Il dolce più interessante ha un che di cannibalesco, o addirittura di vampiresco» dice Chiesa. «Si chiama “il sangue dei bambini russi”. Questo non viene venduto ma regalato».

 

Ce ne era poi uno chiamato «Carri armati all’assalto di Mosca».

 


In mancanza dei tanki, che pure arrivano dall’Occidente, su Mosca arrivano i droni. Non abbiamo dubbi che vi sarà ad un certo punto un dolciume che si chiama «droni sul Cremlino».

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

Più popolari

Exit mobile version