Geopolitica

Parlamentare ucraino d’opposizione assassinato, la lista nera scrive: «liquidato»

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Oleksij Kovaljov, parlamentare di opposizione alla Verkhovna Rada (il Parlamento di Kiev), è stato trovato assassinato nella sua casa.

 

Il 33enne Kovaljov, di professione imprenditore agricolo, era diventato un funzionario nella sua regione dopo che questa era passata sotto il controllo delle forze russe.

 

Secondo quanto riportato su Telegram dalle autorità investigative russe, Kovaljov è stato trovato ucciso a colpi di arma da fuoco nella sua casa di Kherson, la città conquistate dalle forze russe e filorusse e ora oggetto di una controffensiva di Kiev.

 

La moglie di Kovaljov è stata trovata accoltellata in modo grave ed è morta in ospedale.

 

Kovalyov era già sopravvissuto a un attacco con un’autobomba a giugno. Era stato eletto alla Rada, il Parlamento di Kiev, nel 2019, dove rappresentava l’oblast’ di Kherson proprio per il partito di Zelens’kyj, che si chiama esattamente come la serie TV che gli ha dato il successo sul canale dell’oligarca Kolomojskij, Sluha narodu («Servitore del popolo»).

 

Ad aprile, dopo essere tornato nella regione di Kherson, è stato espulso dal partito e dal gruppo parlamentare perché sospettato di collaborare con Mosca. La procura indagava su di lui per tradimento. Nell’autorità di occupazione dell’oblast’ di Kherson, ha servito come vice capo della regione e ministro dell’agricoltura.

 

Rilevante vedere la parola con cui la black list dell’Ucraina lo segnala ora: una scritta è posta sopra la sua foto segnaletica, «liqvidirovan». Proprio così: «liquidato».

 

Come riportato da Renovatio 21, la lista nera ucraina di recente ha incluso anche Henry Kissinger ed Edward Luttwak, nonché il Pink Floyd Roger Waters. In passato erano finiti nella black list anche Albano Carrisi detto «Al Bano» (con l’inspiegabile spazio in mezzo) nonché Toto Cutugno.

 

La pratica di uccidere coloro che sono ritenuti traditori non è rara nell’Ucraina di questi mesi: ricordiamo che hanno ammazzato in strada perfino Denis Kireev, ad uno dei negoziatori che nei primi giorni parlavano con la controparte russa in incontri ufficiali al confine con la Bielorussia.

 


Ricordiamo anche il caso, ad inizio conflitto, di Vladimir Struk, sindaco della piccola cittadina di Kreminna (18 mila abitanti)  rapito e ucciso, con un colpo d’arma da fuoco al cuore. La sua città, nell’oblast’ di Lugansk, era a maggioranza etnica russa.

 

 

 

Di queste barbare esecuzioni pare che l’Occidente non abbia contezza, o non voglia parlare, proseguendo con la pompa eroica sul regime Zelens’kyj e le sue azioni.
 

 

Immagine screenshot

 

 

 

 

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