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Politica

Vaccini e M5S, intervista a Stefano Montanari

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Recentemente il Movimento 5 Stelle sembra aver drasticamente cambiato diverse sue posizioni sostenute in passato rispetto al tema Salute e alla lotta ai poteri forti. In particolare, ha molto colpito l’uscita di Beppe Grillo che chiede ai farmacisti di ritirare dalle farmacie i farmaci omeopatici, perché da lui considerati inutili.

Parliamo di questi “cambiamenti” con il Dr. Stefano Montanari, che con il leader-comico pentastellato ha avuto molto a che fare.



Dottor Montanari, dalla campagna elettorale al governo attuale, dove il Movimento 5 Stelle ha un ruolo fondamentale, sembrano cambiate molte cose, soprattutto in tema di vaccini. Questo la sorprende?

Mi sorprenderebbe il contrario. L’Italia è sempre stata molto accogliente nei riguardi di partiti politici che, per statura politica, culturale e morale, non mi pare abbiano riscontro nei paesi che pretendono l’aggettivo di avanzato o civile. I grillini, presi singolarmente, non hanno la più pallida idea di che cosa stiano sostenendo ora, di che cosa sostenessero ieri e di che cosa sosterranno domani. Il grillismo, se esiste la parola, è la traduzione tragica di quello che era un tempo la filosofia e il personaggio di Quelo, l’asse di legno con qualche chiodo piantato sopra che era visto come una specie d’incarnazione divina e muta e che, trattandosi di scenette divertenti, era spacciato come la fonte di buffe idiozie. Allora il comico Corrado Guzzanti credeva di aver inventato la caricatura di un personaggio archetipico, grottesco sì ma non di fatto esistente. Ora Quelo esiste sul serio e gli adepti di quella bislacca religione si contano a milioni. Se uno per uno i grillini sono così, immagini che cosa può essere la somma di ognuno di loro.

I grillini, presi singolarmente, non hanno la più pallida idea di che cosa stiano sostenendo ora, di che cosa sostenessero ieri e di che cosa sosterranno domani

 

Di Maio ha definito “una scelta scellerata” quella dei genitori che non vaccinano i propri figli.

Vabbè: stiamo parlando di Di Maio. Il giovane è un perfetto incompetente e tutto ciò che dice quando si esprime al di fuori del suo sapere, un sapere che, ammetto, ignoro quale possa essere, è semplicemente l’opinione del classico frequentatore di bar. Senza entrare in particolari scientifici che, di certo, troverebbero Di Maio spiazzato, sarebbe buffo chiedergli, se mai fosse in grado di capire la domanda, che ne dice di quanto i suoi correligionari, lui fra loro, raccontassero anche solo pochi mesi fa.


Però non è tutto: il Ministro del Lavoro ci ha tenuto a precisare, dopo le polemiche sul Milleproroghe, che la scuola inizierà con l’applicazione della legge Lorenzin. Il ché cambierebbe poco, o anzi nulla. Sbaglio?

Cornuti e contenti, becchi e bastonati… Il trattamento riservato agli ingenui che hanno votato per le stelline sta in quelle coppie di aggettivi. Un tempo, a Napoli, si facevano voti a San Gennaro implorando che facesse un certo miracolo. Se, poi, la cosa sperata avveniva e, dunque, la grazia veniva concessa, del voto si ci dimenticava subito e si diceva: «San Genna’, t’aggio fregato!»




Il Ministro Sig.ra Giulia Grillo, invece, continua a ribadire l’importanza della copertura vaccinale, e dice che l’obbligo deve essere flessibile in base alle coperture di ogni territorio. Cosa ne pensa?

Non mi faccia rischiare una querela. Posso solo consigliare alla ministra di studiare un po’. Non le farebbe male anche se acculturarsi le porrebbe qualche problema.

Un’epidemia è la diffusione rapida di una malattia infettiva che, in una popolazione, colpisce in brevissimo tempo una quantità di soggetti in netto eccesso rispetto a quanto statisticamente ci si può attendere. Al di fuori di questo siamo alla presa per i fondelli

 


Il Ministero della Salute, nella bozza recentemente redatta, dice anche che ci potrà essere coercizione nel caso di epidemia. Ma chi decide la definizione di epidemia?

Di epidemia ci sono varie definizioni: da quella corretta alle mille e una che fanno comodo a chi conta. Un’epidemia è la diffusione rapida di una malattia infettiva che, in una popolazione, colpisce in brevissimo tempo una quantità di soggetti in netto eccesso rispetto a quanto statisticamente ci si può attendere. Al di fuori di questo siamo alla presa per i fondelli, azione, a quanto pare, praticata con lena e con successo da chi conta.


Allora avremo da preoccuparci? La Grillo ha parlato, poco più di una settimana fa, di una confermata epidemia di morbillo avvenuta lo scorso anno.

Temo che la ministra non solo non conosca il significato della parola epidemia ma non sia stata informata di ciò che dice. In Italia non c’è né c’è stata in tempi recenti alcuna epidemia. Sarebbe divertente se l’onorevole dottoressa ci facesse vedere i dati e, magari, fosse disponibile a fare due chiacchiere, meglio se in pubblico e senza censure.


Accadono però altre cose curiose: come saprà, Davide Barillari, consigliere regionale dei 5 Stelle in Lazio, è stato firmatario di una proposta di legge che richiedeva l’isolamento da 4 a 6 settimane per i bambini appena vaccinati, come d’altronde consigliano alcuni bugiardini. 

Prima o poi qualcuno deciderà che l’accelerazione di gravità ha cambiato valore, che il principio di conservazione della massa non esiste, cosa, peraltro, sostenuta dai luminari che vivono e prosperano di corruzione, che il ciclo di Krebs è abolito… Barillari ha detto semplicemente una banalità ovvia e non c’è bisogno di una legge per qualcosa che fa parte della medicina elementare. Chiunque abbia anche solo una briciola di conoscenza nel settore sa che l’isolamento per i vaccinati è indispensabile per settimane. I produttori stessi dei farmaci sono chiari in proposito. Chiunque neghi quell’ovvietà si copre di ridicolo, cosa che, mi pare, non spaventa e non scoraggia certi personaggi. Resta il fatto che mandare a scuola un vaccinato a contatto con un bambino immunodepresso grida vendetta. Questo dal punto di vista medico. Di business non m’intendo abbastanza e così di psichiatria.

Chiunque abbia anche solo una briciola di conoscenza nel settore sa che l’isolamento per i vaccinati è indispensabile per settimane. I produttori stessi dei farmaci sono chiari in proposito

 

Nessuno, né Di Maio né la Grillo, ha proferito parola. Dopo pochi giorni però insorge Davide Casaleggio il quale, da privato cittadino quale dovrebbe essere, detta la linea:  «Il Movimento 5 Stelle prende totalmente le distanze dalle dichiarazioni del consigliere regionale del Lazio Davide Barillari. La linea sui vaccini è quella messa nero su bianco nel contratto di governo votato dagli iscritti e portata avanti dal ministro della Salute Giulia Grillo».

Io ho avuto la sventura di conoscere Casaleggio padre e quello mi è bastato. Quanto al ragazzo, nessuna obiezione: quella delle stelline è una ditta privata e non c’è niente d’insolito se ad occuparsene è un uomo d’affari. Ma, se lei dà un’occhiata alla Costituzione, si accorgerà che tutti i parlamentari sono privati cittadini. Se Casaleggio figlio ritiene di potersi esibire in campo sanitario, sono fatti suoi. Rendersi ridicoli non è reato e contro certe patologie non ci sono vaccini.

 

Dottor Montanari, ma allora chi comanda in questo partito politico? 

Le potrei rispondere Quelo. Pensi a qualcuno che si porta in casa un tale Guido Silvestri e si risponda da solo.

 

Qual è il vero volto della Casaleggio e Associati, secondo lei, e quale ruolo ricopre nelle politiche pentastellate?

Come le ho detto, il partito è un’impresa privata e come tale si comporta. Se, poi, deborda un po’ prendendosi gioco dei suoi clienti, beh, ricordi che siamo in Italia. Tempo fa io restai esterrefatto quando vennero allestite quelle caricature di elezioni primarie in cui si votava solo dopo aver superato la censura preliminare, i voti arrivavano ad un sito Internet e lo spoglio avveniva al di fuori di qualunque controllo. Una cosa del genere avrebbe chiarito immediatamente tante cose. Eppure, a sostenere quella ditta sono in diversi milioni. Hanno ragione loro: uno vale uno e il quoziente intellettivo non fa numero.

 

Pensa possano esserci interessi con le lobby farmaceutiche? 

Se lei mi chiede un’opinione, le dico che sì: le lobby farmaceutiche sono pesantemente intrecciate con il partito di Grillo. Se lei mi chiede se ne ho una prova, le rispondo di no. Insomma, mi astengo. Chiunque rifletta sul loro comportamento e si faccia la sua opinione.

Se lei mi chiede un’opinione, le dico che sì: le lobby farmaceutiche sono pesantemente intrecciate con il partito di Grillo.

 

Ha letto l’ultima agghiacciante uscita di un suo vecchio conoscente, Beppe Grillo, a proposito dei farmaci omeopatici che secondo Grillo andrebbero ritirati dalle farmacie?

Ricordi sempre che stiamo parlando di un tale Giuseppe Piero Grillo la cui cultura scientifica è molto prossima allo zero assoluto. Se ha detto bestialità del genere, ripensi alla domanda che mi ha fatto sulle lobby farmaceutiche. Va da sé che anche lo scemo del villaggio ha diritto di espressione ed è giusto che Grillo, che sarà sì ignorantissimo di scienza ma che ha un’intelligenza che tutti gli invidiano, si esprima.

 

Come spiega questa uscita? 

Evidentemente qualcuno gli ha detto che cosa doveva sottoscrivere, atteggiamento non nuovo al personaggio. Chi si ricorda del giochetto del microscopio portato via sa di che cosa parlo.

 

Per saperne di più di Grillo e dei suoi rapporti intercorsi con lui bisogna leggere “Il Grillo Mannaro”. Riusciremo mai a vederlo in formato libro?

Certo che no. Comunque quel libro è ormai datato e ha solo un valore storico, se quell’aggettivo è applicabile a qualcosa di accaduto pochi anni fa. Oggi non sarei in grado di aggiornarlo perché da molto tempo non m’interesso di personaggi al di sotto di un certo livello.

 

Un’ultima domanda, legata ad un fatto di strettissima attualità. La vicenda del Ponte Morandi pone grandi interrogativi sulle politiche e sulle priorità delle precedenti legislazioni. Pensa che vi siano delle responsabilità gravi su quanto accaduto?

Non ci sono dubbi: le responsabilità ci sono e sono quelle dei criminali del salottino buono. In Italia le opere pubbliche nascono quasi di regola precedute da gare d’appalto allestite ad hoc per favorire l’amico. I materiali usati sono troppo spesso scadenti per ridurre le spese e intascare di più e pensi, al proposito, ai viadotti che sono crollati negli ultimi pochissimi anni. Ma basta andare per strada e contare i buchi. Da un po’ i cementi contengono percentuali molto significative di ceneri da rifiuti, il che, oltre a renderli tossici, ne abbassa la qualità e le proprietà meccaniche. Poi non si fa manutenzione o, se la si fa, può avvenire che il compito sia affidato ad un amico un po’ frettoloso. In aggiunta, le responsabilità sono rimpallate senza che mai si arrivi alla radice e accade che non di rado a pagare sia qualche pesce piccolo, cosicché chi ha incassato può farla franca in attesa del prossimo lavoro da eseguire. Quando arriva il guaio, poi, si risolve tutto con qualche piagnisteo televisivo, qualche intervista ai parenti delle vittime e, magari, il lutto al braccio dei calciatori quanto non il rimandare due partite: si voleva di più? Le confesso che io trovo tutto questo nauseante: a me delle partite rimandate o delle interminabili riproposizioni delle stesse immagini di macerie o del giornalista che strilla non importa un fico secco. Io vorrei che le opere pubbliche fossero fatte e mantenute come si deve ma, evidentemente, qui si andrebbero a toccare interessi troppo grossi: molto meglio una lacrimuccia in TV.

 

 

Cristiano Lugli

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Politica

Il pensiero di Fico: «nessun Paese dovrebbe essere punito per la sua sovranità»

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Le condizioni del primo ministro slovacco Fico si sono stabilizzate e ora è in grado di comunicare con i medici. La situazione per il premier centroeuropeo era sembrata critica e l’operazione è durata a lungo a causa del danno a diversi organi. Tuttavia, secondo quanto riportato dai media slovacchi, alla fine l’intervento chirurgico ha avuto successo.

 

Come noto, nella città di Handlova, dove si era tenuta una riunione del governo, ieri è avvenuto l’attentato al primo ministro di Bratislava. L’aggressore ha sparato fino a cinque colpi al primo ministro, che ha ricevuto ferite da arma da fuoco al petto, all’addome e al braccio.

 

L’attentatore è stato arrestato. Si è scoperto che si trattava dello scrittore slovacco Juraj Cintula, 71 anni, che era anche un attivista del partito liberale Slovacchia progressista (PS). Prima di aprire il fuoco, l’aggressore ha gridato a Fico: «Robo, vieni qui».

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Il partito guidato da Fico, Direzione-Socialdemocrazia (SMER), ha prevalso alle elezioni parlamentari dello scorso ottobre. Di conseguenza, il 59enne è tornato trionfalmente alla presidenza del primo ministro, che aveva precedentemente ricoperto dal 2006-2010 e dal 2012-2018.

 

Nella sua campagna preelettorale, Fico ha affermato chiaramente che la Slovacchia non dovrebbe fornire armi al regime di Kiev. Dopo essere diventato primo ministro (poco prima di un viaggio al vertice UE a Bruxelles), ha immediatamente incontrato i deputati slovacchi e ha ribadito le sue priorità di politica estera. In particolare, Fico ha sottolineato che Bratislava non fornirà più armi all’Ucraina.

 

Come riportato da Renovatio 21, in realtà Fico ha fatto numerose dichiarazioni anche riguardo alle restrizioni pandemiche, all’obbligo vaccinale, ai vaccini stessi, nonché al Trattato Pandemico OMS in via di ratifica.

 

In ultimo, si era opposto, assieme ad un nutrito gruppo di Parlamentari polacchi, al Trattato Pandemico, definito uno sforzo «globalista» per indebolire le sovranità nazionali.. Era noto inoltre che il premier slovacco aveva ordinato a inizio anno un’indagine sulla risposta al COVID-19 e sui vaccini, con occhio di riguardo agli oltre 21.000 morti in eccesso registrati nel Paese dal 2020.

 

Ieri il sito Dagospia titolava, ridacchiando, che in rete i no-vax stavano già dando la colpa dell’attentato all’organizzazione sanitaria. Crediamo che non ci sia nulla da ridere.

 

Di più: consideriamo che Fico, come Orban, era leader di un Paese NATO, un’altra organizzazione transnazionale che, diciamo così, è in ebollizione. Il Fico aveva accusato pubblicamente l’atmosfera guerrafondaia nell’alleanza. Teniamo a mente ulteriormente che Bratislava, primo Paese a farlo, ha riavviato i rapporti culturali con Mosca.

 

Certo, può essere l’opera di un pazzo, un lupo solitario, un Lee Harvey Oswald polacco qualunque. Tuttavia, vale la pena di ripercorrere, sulla scorta di quanto raccolto da RT, qualche dichiarazione del Fico, per comprenderne il pensiero – e quindi delineare dove poteva portare il suo Paese, magari trascinandosi dietro una certa parte della popolazione europea.

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Sul conflitto Russia-Ucraina

«Il mio popolo ha problemi più grandi dell’Ucraina»

 

«Lo dico forte e chiaro e lo farò: la guerra in Ucraina non è iniziata ieri o l’anno scorso. Tutto è iniziato nel 2014, quando i nazisti e i fascisti ucraini hanno iniziato a uccidere cittadini russi nel Donbass e a Lugansk».

 

«Ci deve essere una sorta di compromesso. Cosa si aspettano che i russi lascino la Crimea, il Donbass e Lugansk? Non è realistico».

 

«È letteralmente scioccante vedere come l’Occidente abbia ripetutamente commesso errori nel valutare la situazione in Russia».

 

«La Russia controlla militarmente completamente i territori occupati, l’Ucraina non è capace di alcuna controffensiva militare significativa, ed è diventata completamente dipendente dagli aiuti finanziari dell’Occidente con conseguenze imprevedibili per gli ucraini negli anni a venire».

 

«La posizione del presidente ucraino vacilla, mentre il presidente russo aumenta e rafforza il suo sostegno politico. Né l’economia russa né la valuta russa sono crollate, e le sanzioni anti-russe hanno aumentato l’autosufficienza interna di questo enorme Paese».

 

Sugli aiuti all’Ucraina: «L’Ucraina è tra i Paesi più corrotti al mondo e stiamo condizionando quello che è un sostegno finanziario eccessivo alla garanzia che il denaro europeo (compreso quello slovacco) non venga sottratto».

 

«Se la strategia è continuare a versare soldi lì, 1,5 miliardi di euro al mese senza alcun risultato, e dobbiamo tagliare le nostre risorse? Dopotutto, abbiamo enormi problemi e il denaro pubblico versa in una situazione difficile».

 

«Possiamo riversare lì tutte le armi del mondo, tutto il denaro, e la Russia non sarà mai sconfitta militarmente. È la volta del 2023 e del 2024 e vedrete che la Russia inizierà a dettare i termini della risoluzione di questo conflitto».

 

«Sosterrò l’assenza di aiuti militari all’Ucraina… L’immediata sospensione delle operazioni militari è la migliore soluzione che abbiamo per l’Ucraina. L’UE dovrebbe trasformarsi da fornitore di armi in pacificatore».

 

«L’Ucraina potrebbe dire: “Vogliamo aderire alla NATO”. Questa sarà la loro decisione. Stiamo dicendo che non ratificheremo [i documenti sull’adesione dell’Ucraina alla NATO] in parlamento perché la Slovacchia ha bisogno di un’Ucraina neutrale. Gli interessi della Slovacchia saranno minacciati se l’Ucraina diventerà membro della NATO».

 

«Gli dirò [al primo ministro ucraino Denis Shmigal] che sono contrario all’adesione dell’Ucraina alla NATO e che porrò il veto. Sarebbe semplicemente una base per la Terza Guerra Mondiale, nient’altro».

 

«Sono contrario all’adesione dell’Ucraina alla NATO e porrò il veto. Se l’Ucraina fosse nella NATO, lì si scatenerebbero costantemente alcuni conflitti, e una volta che si verifica uno scontro tra la Russia e uno stato membro della NATO, avremo una guerra mondiale».

 

«In futuro possiamo immaginare che l’Ucraina avrà la più stretta collaborazione possibile con l’Unione Europea, inclusa l’adesione. Ma per questo, deve soddisfare le stesse condizioni che hanno soddisfatto tutti gli altri paesi che aspirano ad aderire».

 

«Sappiamo tutti, ad esempio, che l’Ucraina è tra i paesi più corrotti al mondo e che il regime governativo esistente è lontano dagli standard democratici».

 

«L’Ucraina non è uno stato membro della NATO. La Slovacchia non ha nulla a che fare con la guerra in Ucraina e vorrei mandare un messaggio chiaro a tutta la Slovacchia: chiunque ci chieda qualunque cosa, un soldato slovacco non metterà mai piede oltre il confine slovacco-ucraino».

 

«L’atmosfera [durante una riunione congiunta di funzionari dell’UE e della NATO sull’Ucraina tenutasi a Parigi a febbraio] era totalmente belligerante: continuare la guerra a tutti i costi e fare di tutto per farla andare avanti. Sono rimasto molto sorpreso dal fatto che non sia stata detta una sola parola su un piano di pace o su un’iniziativa di pace. Sì, posso confermare che ci sono paesi pronti a inviare truppe in Ucraina. Ci sono anche paesi che dicono “mai” e la Slovacchia è uno di questi. E ci sono alcuni paesi che affermano che tali idee meritano di essere prese in considerazione»

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Sulla sovranità dei Paesi

«Ai nostri partner all’estero è stato insegnato che qualunque cosa chiedano e richiedano alla Slovacchia, la otterranno automaticamente. Ma siamo un Paese sovrano e sicuro di sé».

 

«Finché sarò a capo del governo slovacco, non sarò mai d’accordo sul fatto che un paese debba essere punito per aver lottato per la propria sovranità. Non sarò mai d’accordo con un simile attacco all’Ungheria

 

«L’Ucraina non è un paese sovrano e indipendente, l’Ucraina è sotto l’influenza assoluta degli Stati Uniti d’America – e in questo l’UE sta commettendo un errore enorme, non volendo mantenere una visione sovrana dell’Ucraina e accettando solo ciò che dicono gli Stati Uniti».

 

Sulle sanzioni contro la Russia

«L’Ucraina ha bisogno di essere aiutata, ma direi che l’aiuto viene fornito in un modo che non ha alcun effetto. Attualmente stiamo pagando 1,5 miliardi di euro al mese dall’Unione Europea. Stiamo imponendo sanzioni ai russi… Quanto tempo dovrebbe durare?»

 

«Per essere chiari, non voterò a favore di alcuna sanzione contro la Russia finché non avremo sul tavolo un’analisi del loro impatto sulla Slovacchia».

 

Sulle sanzioni nello sport

«Non mischierei mai politica e sport. Perché ci stiamo facendo del male facendo questo?»

 

«Immagina di avere uno sport in cui i leader assoluti provengono da Russia e Bielorussia. Li escludi dalla competizione e qualcuno che altrimenti avrebbe avuto una minima probabilità di vincere va avanti e vince. Che valore ha allora quella medaglia d’oro?»

 

«Mai nella mia vita avrei impedito agli atleti di gareggiare. Lasciamo che dimostrino di avere tutte le carte in regola per vincere».

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Sulla verità a Bruxelles

«Se non possiamo dire la verità al tavolo di Bruxelles che, ad esempio, le sanzioni anti-russe non hanno funzionato, che l’ulteriore distruzione dell’Ucraina e l’uccisione di ucraini non porteranno da nessuna parte, che l’attuazione fanatica del Green Deal sta uccidendo le nostre economie , che 20.000 vittime nella Striscia di Gaza non possono essere trascurate solo perché sono causate da Israele, siamo su un terreno scivoloso che può essere non solo politicamente, ma anche economicamente distruttivo per l’Europa».

 

Su COVID e Vaccini

«Se qualcuno aveva un’altra opinione sui vaccini COVID diventava molto pericoloso per la società, i media scrivevano apertamente, e cito: “ogni non vaccinato dovrebbe grugnire nel dolore come un maiale”. In più, uso della forza se qualcuno rigetta la “politica della siringa”. E oggi salta fuori che la nostra politica di libertà sulle passate vaccinazioni e sulle misure di governo per combattere il COVID, grandemente in violazione dei diretti umani, era corretta e giustificata».

 

«Uno studio dopo l’altro conferma le scandalose conseguenze della vaccinazione di massa con vaccini sperimentali non testati»

 

Sul Trattato Pandemico OMS

«Dichiaro inoltre molto chiaramente che il partito SMER non sosterrà il rafforzamento dei poteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a spese degli Stati sovrani nel gestire la lotta alle pandemie» tuonava il Fico tra gli applausi.

 

«Dirò anche che tale idiozia può essere stata solo inventata da avide compagnie farmaceutiche, che hanno iniziato a percepire l’opposizione di certi governi contro la vaccinazione obbligatoria».

 

«Secondo la Costituzione della Repubblica Slovacca, la validità di tale accordo internazionale a favore dell’OMS richiede il consenso del Consiglio Nazionale della Repubblica Slovacca, e io non credo che i partiti politici della Slovacchia sovrana possano esprimere tale approvazione».

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Putin ha licenziato anche il massimo funzionario della sicurezza russa

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Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che nomina il ministro della Difesa Sergej Shoigu a segretario del Consiglio di Sicurezza, andando così a sostituire Nikolaj Patrushev, ha detto domenica il Cremlino.   Il Patrushev è stato quindi sospeso dal suo incarico con un altro decreto specifico.   Secondo il portavoce Dmitrij Peskov, Putin ha scelto di assegnare un «civile» alla guida del ministero della Difesa, citando la necessità per l’agenzia di abbracciare innovazione e concetti di progresso. Peskov ha inoltre affermato che Shoigu, in qualità di segretario del Consiglio di Sicurezza, fungerà da vice del presidente all’interno della commissione sul complesso militare-industriale.   Il portavoce del Cremlino ha aggiunto che Valerij Gerasimov, capo dello stato maggiore del ministero della Difesa, manterrà il suo ruolo attuale.

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Peskov ha sottolineato che nei prossimi giorni verrà rivelato chi sarà il successore di Patrushev dopo il suo addio alla carica di segretario del Consiglio di Sicurezza.   In precedenza era stato rivelato che tra i candidati nominati da Putin per i posti di gabinetto nel rimpasto di governo, il vice primo ministro ad interim Andrej Belousov era stato scelto per assumere il ruolo di ministro della difesa. Durante l’ultimo mandato del presidente, ha supervisionato il settore socioeconomico.   Come riportato da Renovatio 21, Patrushev in questi anni si era fatto notare per le sue dichiarazioni. Due anni fa, nei primi mesi del conflitto russo-ucraino, aveva detto che gli USA stanno cercando di far rivivere il fascismo in Europa.   L’anno scorso in un’intervista data al settimanale russo Argumenti i Fatkti l’alto funzionario del Cremlino aveva detto che quattro omicidi di presidenti USA erano «legati alle multinazionali».   Il mese scorso Patrushev, dopo aver fatto il nome dell’Ucraina sin dalle prime ore dopo l’attacco terrorista, aveva dichiarato che il legame tra la strage del Crocus e Kiev era stata confermata.   Il suo figlio maggiore, Dmitrij, è banchiere e ministro dell’Agricoltura russo dal 18 maggio 2018. Il suo figlio più giovane, Andrej, si è laureato nel 2003 all’Accademia del servizio di sicurezza FSB dove ha studiato legge con il suo compagno di classe Pavel Fradkov, figlio dell’ex primo ministro russo ed ex direttore del servizio segreto estero SVR Mikhail Fradkov, e ha lavorato in ruoli di leadership presso Gazprom Neft.  

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Putin rimuove Shoigu dal ministero della Difesa

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Il presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovich Putin ha proposto di sostituire Sergej Shoigu come ministro della Difesa russo con il vice primo ministro ad interim Andrei Belousov, ha annunciato domenica sera il Consiglio della Federazione.

 

Shoigu è stato nominato segretario del Consiglio di sicurezza russo, andando a prendere il posto di Nikolaj Patrushev, ora rimosso senza che vi sia segnale su cosa andrà a fare.

 

I senatori dovrebbero avviare consultazioni riguardo alle candidature presentate dal presidente durante le sessioni della commissione il 13 maggio e durante una riunione del Consiglio della Federazione il 14 maggio, come annunciato dalla camera alta del Parlamento russo.

 

Non sono state apportate ulteriori modifiche alla lista dei candidati che Putin ha presentato per le posizioni di gabinetto. Le sue candidature includono Vladimir Kolokoltsev per la carica di ministro degli Interni, Alexander Kurenkov per ministro delle situazioni di emergenza, Sergej Lavrov per ministro degli Esteri e Konstantin Chuichenko per ministro della Giustizia.

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Denis Manturov, vice primo ministro e capo del Ministero dell’Industria e del Commercio durante l’ultimo mandato di Putin, è stato nominato primo vice primo ministro.

 

Sergej Kuzugetovic Shoigu, che ha il grado di generale ed è di etnia tuvana, era in carica da 12 anni. Aveva assunto l’incarico nel 2012 dopo essere stato ministro per l’emergenza e, brevemente, governatore dell’oblast’ di Mosca. Nel 1999 aveva ricevuto l’encomio di eroe della Federazione Russa.

 

La situazione di Shoigu sembrava potersi incrinare quando pochi giorni fa era stato arrestato un suo vice, Timur Ivanov, per tangenti del valore di un miliardo di rubli, cioè circa 10 milioni di euro.

 

Alcuni osservatori ora notano che Shoigu viene rimosso in un momento del conflitto ucraino che pare favorevole ai russi.

 

Belousov, un civile, è noto per essere un cristiano ortodosso devoto, uso a frequentare i monasteri locali. Shoigu ha dichiarato nel 2008 di essere battezzato a cinque anni, voce che ha confutato la credenza secondo cui, come vari abitanti di Tuva, sua terra di origine, sarebbe stato praticante del buddismo o di una religione sciamanica.

 

Come prescritto dalla Costituzione russa, il governo guidato dal premier Mikhail Mishustin, si era dimesso dopo il giuramento del presidente lo scorso 7 maggio. Il Mishustin è stato riconfermato. Putin, prima del giuramento, avrebbe avuto un incontro con i ministri in ci avrebbe detto che l’esperienza di molti di loro sarebbe stata conservata per l’esecutivo seguente.

 

Il rimpasto non ha riguardato il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, 74 anni, che guida la diplomazia moscovita da due decenni.

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