Politica
Trapelata telefonata tra Trump e Kennedy: parlano di danni dei vaccini pediatrici e di Biden. C’è un accordo tra i due?

Il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Robert F. Kennedy Jr. si è scusato dopo che suo figlio ha pubblicato una registrazione video di una recente telefonata con il suo sfidante repubblicano, Donald Trump.
Durante la chiamata, Trump ha cercato l’appoggio di RFK Jr. e ha detto di condividere le preoccupazioni dell’indipendente sulla vaccinazione dei bambini.
Un estratto della chiamata, avvenuta domenica, è stato pubblicato su X martedì da Bobby Kennedy III, figlio di Robert F. jr, prima di essere eliminato poco dopo.
Secondo gli screenshot del post, il giovane Kennedy ha pubblicato il video perché riteneva che «questo genere di conversazioni dovrebbe essere fatto in pubblico».
Nel video, Trump ha detto al candidato sfidante che «chiaramente c’è qualcosa che non va» nel programma di vaccinazione infantile degli Stati Uniti.
«Ho detto che voglio fare piccole dosi», ha detto Trump a Kennedy Jr., che stava ascoltando tramite il viva-voce del suo telefono. Trump si è lamentato del fatto che ai bambini viene somministrata una «vaccinazione che comprende circa 38 vaccini diversi, e sembra pensata per un cavallo, non per un bambino di dieci o venti libbre. E poi vedi il bambino che all’improvviso inizia a cambiare… e poi senti che non ha alcun impatto».
«Ne abbiamo parlato io e te molto tempo fa», ha aggiunto Trump.
Trump after the assassination attempt discussed how he agrees with RFK Jr. on vaccines:
“I agree with you, man. Something’s wrong with that whole system, and it’s the doctors you find.
Remember I said I want to do small doses. Small doses. When you feed a baby, Bobby, a… pic.twitter.com/gDpYUuNTjQ
— End Tribalism in Politics (@EndTribalism) July 16, 2024
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Nel video il 45° presidente descrive il fischio della pallottola che gli ha tagliato l’orecchio come «la zanzara più grande del mondo», che, per un attentato da cui si campa per puro miracolo, è una descrizione francamente divertente fino all’irresistibile.
A poche ore dalla pubblicazione del video, Kennedy Jr si è scusato per la fuga di notizie. «Quando il presidente Trump mi ha chiamato, stavo registrando con un videografo interno», ha spiegato in un post su X. «Avrei dovuto ordinare al videografo di interrompere immediatamente la registrazione. Sono mortificato che questo sia stato pubblicato. Chiedo scusa al presidente».
Non è chiaro se il «videografo» fosse il figlio Bobby III. Il quale, il giorno prima, in un altro post aveva invitato Biden a «ficcarsi i Servizi Segreti su per il culo» e detto che pregava per Trump e famiglia.
Nel suo messaggio ora cancellato Bobby III sembrava caustico nei confronti della scelta del vicepresidente JD Vance, facendo capire che avrebbe preferito un «ticket dell’unità», cioè, par di capire, avrebbe voluto che Trump scegliesse RFK jr. come vicepresidente. L’offerta, secondo alcuni giornali americani, è stata a lungo sul tavolo, ma RFK ha più volte ribadito che non sarebbe mai accaduto.
Bobby Kennedy III has since deleted his post but the video’s captured in the comments. Kennedy III missed the sarcasm in Vance’s nurse tweet. At the end of the day both Vance & RFK Jr are Zionists + JD =Thiel so I still have a meh attitude about it all. https://t.co/7KqScPPr2M pic.twitter.com/PLzVQta5bD
— Deece (@Deece5555) July 16, 2024
Ad ogni modo, Bobby III attacca Vance per aver chiesto il licenziamento degli infermieri non-vaccinati, ma sbaglia: si tratta di un post ironico che il senatore aveva scritto per significare l’esatto contrario.
Come riportato da Renovatio 21, il figlio del candidato sposato un’ex agente della CIA, Amaryllis Fox, divenuta poi a capo della campagna presidenziale del suocero Robert F. Kennedy jr.
Il candidato Kennedy Jr. non ha parlato durante la parte della chiamata pubblicata online. Dopo aver esposto le sue opinioni sui vaccini, Trump è sembrato chiedere l’approvazione del candidato indipendente, dicendogli «sarebbe così positivo per te».
Trump ha incontrato Kennedy Jr. il giorno dopo la telefonata per discutere della sua possibile sospensione della candidatura alla Casa Bianca e dell’adesione alla campagna del repubblicano, ha riferito Politico lunedì. La campagna di Kennedy ha riconosciuto che l’incontro ha avuto luogo, ma ha affermato che i due hanno discusso di «unità nazionale» e che Kennedy Jr. sarebbe rimasto in corsa.
Sondaggi recenti mostrano Kennedy Jr. vincere circa il 10% dei voti nazionali in una gara ipotetica che include Jill Stein del Green Party e Cornel West del Justice for All Party. Questi stessi sondaggi mostrano Trump in vantaggio sul presidente Joe Biden con un distacco compreso tra uno e sei punti.
Come riportato da Renovatio 21, all’indomani dell’attacco Trump ha chiesto a Biden e ottenuto che a Kennedy fosse accordata la protezione del Servizio Segreto, cosa che gli era stata fino a ieri incredibilmente negata, nonostante la scia di morte tra i Kennedy. La teoria dietro a tale ingiustizia potrebbe essere di carattere politico: obbligando Kennedy – che ha già avuto un caso sospetto con una persona infiltratasi ad un evento con falsi documenti – a pagare la protezione privata, si pensava forse così di dissanguarne la campagna e così levarlo dalla corsa.
RFK aveva quindi ringraziato Trump per aver chiesto che fosse assegnata anche a lui la protezione dovuta a presidenti e candidati presidenti.
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La speculazione che fanno molti è che una volta tornato alla Casa Bianca Trump nominerà Kennedy a capo del dipartimento della Salute o di altre istituzioni sanitarie da cui potrà lanciare indagini che potrebbero essere devastanti per il sistema medico-farmaceutico.
In realtà, tale idea era già partita nel tardo 2016, quando da presidente eletto Donald convocò Kennedy alla Trump Tower e gli disse di cominciare un’operazione di indagine istituzionale sui vaccini. Kennedy incontrò quindi Fauci, che non fu in grado di produrre documentazione richiesta che pure diceva di avere.
Durante un’intervista con il comico Theo Von di qualche anno fa, Kennedy fa capire che più tardi Trump, divenuto presidente, perse interesse nella materia.
Come riportato da Renovatio 21, è emerso in questi anni che Trump avrebbe cercato di far incontrare Bill Gates e Kennedy, dicendo al magnate informatico che voleva presentargli RFK di modo che potessero parlare di vaccini. Gates si sarebbe sottratto all’invito. Chissà perché.
Trump negli scorsi mesi ha ammesso la questione dei danni da vaccino COVID ed ha attaccato Big Pharma.
Le possibilità che questo video leak sia concordato tra la campagna Kennedy e la campagna Trump sono alte. Tuttavia, non è chiara ancora la strategia di turno.
C’è da dire, comunque, che i due non possono che essere ora più vicini: essendo un candidato presidente a cui hanno sparato, come al padre e allo zio di RFK, Trump è ora un «Kennedy ad honorem».
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Politica
Una cattolica esclusa dalle elezioni presidenziali irlandesi

È difficile essere cattolici orgogliosi delle proprie convinzioni e tuttavia raggiungere la carica più alta in Irlanda: questo è ciò che Maria Steen, una politica che non è riuscita a ottenere il sostegno dei parlamentari irlandesi per candidarsi alle elezioni presidenziali del 24 ottobre 2025, ha imparato a sue spese.
L’Isola dei Santi non è certo più quella di una volta, e San Patrizio potrebbe rivoltarsi nella tomba: Maria Steen, un’avvocatessa che ha difeso pubblicamente gli insegnamenti della Chiesa durante i dibattiti referendari sull’aborto, il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la definizione di famiglia, non è riuscita a ottenere un sostegno sufficiente per candidarsi alle elezioni presidenziali.
Questo appoggio ha richiesto l’approvazione di 20 membri dell’Oireachtas – il Parlamento irlandese, che comprende 174 membri del Dail Éireann e 60 senatori del Seanad Éireann – consentendole di candidarsi alle elezioni presidenziali del 24 ottobre.
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In Irlanda, la qualificazione per le elezioni presidenziali richiede un filtro parlamentare, ufficialmente per impedire un numero eccessivo di candidati, ma – alcuni sostengono – per bloccare la strada ai candidati non politicamente corretti.
Madre di cinque figli e candidata indipendente, Maria Steen ha comunque ottenuto il sostegno di 18 membri, ma non è riuscita a raccogliere le due firme mancanti prima della scadenza del 24 settembre. Storicamente, è stato difficile per un candidato non affiliato ai principali partiti politici irlandesi, come Fianna Fáil o Fine Gael, qualificarsi per le elezioni presidenziali.
Presentando la sua candidatura a fine agosto, l’avvocatessa ha cercato di proporsi come alternativa ai candidati dei partiti tradizionali, in un contesto di crescente sfiducia dell’elettorato nei confronti della classe politica irlandese. La presidenza irlandese, pur essendo in gran parte simbolica, gode comunque di grande visibilità, rappresentando il Paese a livello internazionale.
Il 24 settembre, annunciando la fine della sua campagna, Maria Steen ha dichiarato: «sebbene sia onorata di aver ottenuto il 90% delle firme richieste, mi dispiace dire che questo non è stato sufficiente e che il termine ultimo è ormai scaduto». Ha aggiunto: «Sebbene sarebbe stato l’onore di una vita servire come prima cittadina irlandese, essere cittadina è un onore sufficiente per me».
David Quinn, editorialista di un quotidiano nazionale irlandese, ha elogiato la performance di Maria Steen: «penso che raggiungere questo livello sia già un enorme riconoscimento per Maria e le sue capacità, ma allo stesso tempo è molto deludente che sia arrivata così vicina a entrare nella corsa presidenziale», ha dichiarato in un’intervista al sito web di informazione religiosa The Pillar.
Ha aggiunto: «I partiti stanno impedendo la nomina di qualcuno esterno». Considerando il cattolicesimo dichiarato di Maria Steen come una delle ragioni del suo fallimento, David Quinn ritiene che «sia un fattore determinante. Molti politici disapproverebbero che qualcuno noto per le sue convinzioni cattoliche e pro-life ottenga la carica più alta del paese, anche se quella carica non ha potere legislativo e lei non userebbe quella posizione per promuovere le sue convinzioni».
Ha concluso: «Ironicamente, il prossimo presidente potrebbe benissimo essere protestante» – del Fine Gael – «e dubito che la sua religione sarà molto discussa». Le elezioni presidenziali metteranno a confronto questo protestante con un politico sostenuto dai partiti di sinistra e un ex giocatore di football gaelico, sostenuto dal Fianna Fail. Tutti e tre i candidati hanno votato a favore dell’aborto nel referendum del 2018 e condividono opinioni simili su molte cosiddette questioni sociali.
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Ma Maria Steen potrebbe non aver detto l’ultima parola: la politica è diventata nota in Irlanda per le sue straordinarie comparse nei dibattiti televisivi prima di tre referendum molto contestati. Il primo è stato il referendum del 2015 sul «matrimonio per tutti», dove ha difeso il «No» durante un dibattito, prima che l’Irlanda votasse con il 62,07% dei voti per legalizzare le unioni tra persone dello stesso sesso.
Ha anche sostenuto il «No» nei dibattiti televisivi precedenti il referendum del 2018 sull’aborto, dove i cittadini irlandesi hanno votato con il 66,40% per abrogare l’Ottavo Emendamento della Costituzione, che tutelava il diritto alla vita dei nascituri.
In vista dei referendum costituzionali del 2024 sulla definizione di famiglia, si è confrontata con l’ex Tanaiste (Vice Primo Ministro) Micheál Martin in un dibattito. È uscita vittoriosa quando i cittadini hanno respinto gli emendamenti con il 67,69% dei voti contro il 32,31%.
La candidatura proposta da Maria Steen ha ricevuto riscontri positivi da alcune personalità inaspettate, come il giornalista liberale Fintan O’Toole, che ha sostenuto che le elezioni presidenziali necessitavano di un «cattolico conservatore serio». E tra sette anni – la data delle prossime elezioni presidenziali – molto potrebbe cambiare in Irlanda e nel Vecchio Continente, regioni sempre più stremate da decenni di progressismo.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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Politica
Merz contro la Von der Leyen

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