Fertilità
The Economist: «la fertilità globale è crollata»
Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
L’Economist, l’oracolo dei politici e degli economisti di tutto il mondo, è diventato ribassista sul futuro dell’umanità. Il leader che accompagna la sua ultima storia di copertina dichiara: «in gran parte del mondo lo scalpiccio di piccoli piedi viene soffocato dal rumore dei bastoni da passeggio. I primi esempi di Paesi che invecchiano non sono più solo Giappone e Italia, ma includono anche Brasile, Messico e Tailandia».
Al centro delle preoccupazioni di The Economist c’è la creatività degli anziani. Una popolazione che invecchia non sarà innovativa.
«I Paesi più anziani – e, a quanto pare, i loro giovani – sono meno intraprendenti e meno a loro agio nell’assumere rischi. Anche gli elettori anziani ossificano la politica. Poiché i vecchi beneficiano meno dei giovani quando le economie crescono, si sono dimostrati meno propensi alle politiche a favore della crescita, in particolare l’edilizia. È probabile che la distruzione creativa sia più rara nelle società che invecchiano, sopprimendo la crescita della produttività in modi che si trasformano in un’enorme opportunità persa».
A slump in births means more old people and less human genius—with profound consequences for the world https://t.co/EHFumTG2fT pic.twitter.com/GrHI490RiW
— The Economist (@TheEconomist) June 1, 2023
Quindi cosa si deve fare? Non so. The Economist – come quasi tutti gli altri – è perplesso. Elenca una per una le soluzioni che vengono proposte in tutto il mondo:
Immigrazione? No. «La natura globale del crollo della fertilità significa che, entro la metà del secolo, è probabile che il mondo affronti una carenza di giovani lavoratori istruiti a meno che qualcosa non cambi».
Sussidi per la famiglia? No. «Singapore offre sontuose sovvenzioni, sgravi fiscali e sussidi per l’assistenza all’infanzia, ma ha un tasso di fertilità di 1,0».
Più e migliore istruzione? No. Ci sono guadagni a breve termine da ottenere educando le persone in Africa, Cina e India. Ma «incoraggiare lo sviluppo è difficile, e prima i posti si arricchiscono, prima invecchiano».
ChatGPT? Possibilmente. The Economist sceglie l’Intelligenza Artificiale come il suo candidato più promettente per una rivoluzione della produttività.
«Un’economia iperproduttiva infusa di intelligenza artificiale potrebbe trovare facile sostenere un numero maggiore di pensionati. Alla fine ai potrebbe essere in grado di generare idee da solo, riducendo la necessità di intelligenza umana. In combinazione con la robotica, l’IA può anche rendere meno laboriosa la cura degli anziani. Tali innovazioni saranno sicuramente molto richieste».
Anche nella mente dell’autore del pezzo, questo deve suonare come un’illusione. E conclude: «meno bambini significa meno genio umano. Ma questo potrebbe essere un problema che il genio umano può risolvere».
Michael Cook
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Fertilità
Un nuovo studio collega il vaccino contro il COVID al forte calo delle nascite
Un nuovo studio pubblicato dal docente norvegese Jarle Aarstad dell’Institute of Economics and Business, Inland Norway University of Applied Sciences collega la somministrazione dei vaccini anti-COVID-19 a un calo significativo delle nascite negli Stati Uniti.
Secondo l’analisi, condotta su dati del CDC relativi a vaccinazioni e nati vivi in 566 contee (circa 260 milioni di abitanti), nel 2023 si sono registrati negli USA quasi 70.000 nati vivi in meno rispetto a quanto atteso in assenza di vaccinazione di massa. Estrapolando il risultato all’intera popolazione, il ricercatore attribuisce alla campagna vaccinale una riduzione di circa del 2% dei nati vivi e un corrispondente calo di 0,03 punti nel tasso di fertilità totale (TFR), passato da 1,65 nel 2022 a 1,62 nel 2023.
Sostieni Renovatio 21
Lo studio conclude che la flessione osservata tra il 2022 e il 2023 è imputabile in misura preponderante all’effetto dei vaccini, mentre fattori strutturali tradizionali (inflazione, costo degli alloggi, partecipazione femminile al lavoro, carenza di servizi per l’infanzia, età media al primo figlio) non mostrano variazioni sufficienti a giustificare da soli un anno all’altro un calo di tale entità.
Il meccanismo biologico responsabile non è ancora chiarito: l’autore lascia aperta l’ipotesi di un aumento di infertilità temporanea o permanente nelle donne vaccinate oppure di un incremento di aborti spontanei e nati morti. Durante il biennio 2021-2022 numerosi reparti ostetrici statunitensi avevano segnalato un anomalo incremento di feti morti in utero.
Nel 2024 il TFR americano è ulteriormente sceso al minimo storico di 1,60, alimentando il timore che parte dei danni alla fertilità femminile possa rivelarsi irreversibile.
Lo studio sottolinea che, a differenza di altri determinanti demografici (livello di istruzione, età al matrimonio, scelta di non avere figli) che rientrano nella sfera della libera decisione individuale, la vaccinazione anti-COVID è stata in molti casi imposta o fortemente incentivata da datori di lavoro, enti pubblici e misure governative, limitando di fatto la libertà di scelta di decine di milioni di cittadini.
I dati completi della ricerca sono stati resi pubblici e sono attualmente in fase di revisione paritaria.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Fertilità
Un ingrediente comune presente in shampoo e lozioni può compromettere la fertilità femminile per generazioni
Sostieni Renovatio 21
- Meno follicoli ovarici, che contengono cellule uovo immature.
- Aumento dell’atresia follicolare, ovvero più follicoli muoiono o si rompono prima di poter rilasciare un ovulo maturo.
- Cellule uovo di qualità inferiore, che non sono sane o non funzionano come dovrebbero per maturare e promuovere la normale crescita dell’embrione.
- Livelli più bassi di ormone antimulleriano, un indicatore chiave della fertilità femminile e della riserva ovarica.
- Una maggiore morte delle cellule ovariche specializzate (cellule della granulosa) è essenziale per lo sviluppo degli ovuli, contribuendo a ridurre i livelli dell’ormone antimulleriano e a ridurre la quantità di ovuli sani.
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Fertilità
I leggings stanno facendo diventare le donne sterili?
Da anni i leggings – che un tempo si chiamavano fuseaux, o «fusò» nei cartelli delle bancarelle nei mercati cittadini – dominano il guardaroba occidentale da decenni. Indossati al supermercato, nei locali o durante la messa domenicale, sono diventati il simbolo della moda «athleisure»: pratica, comoda e onnipresente. Tuttavia, ciò che per molte donne rappresenta una scelta di libertà e comfort, potrebbe nascondere un lato meno noto e potenzialmente preoccupante.
Molti dei modelli dei marchi più venduti sono realizzati in tessuti sintetici come poliestere, nylon o elastan (spandex). Materiali che offrono elasticità e resistenza, ma che, secondo alcuni studi, potrebbero interferire con il sistema ormonale e la fertilità.
Uno dei riferimenti più citati è una ricerca condotta alcuni decenni fa su animali: a un gruppo di cagne furono fatti indossare «pantaloni» in tessuti diversi – 100% poliestere, 100% cotone, lana e miscele poliestere-cotone. I risultati mostrarono che circa il 75% delle femmine vestite con indumenti in poliestere non rimase incinta, mentre quelle in cotone o lana registrarono un tasso di gravidanza del 100%.
Secondo i ricercatori, il poliestere e le sue miscele avrebbero generato un campo elettrostatico in grado di interferire con la comunicazione ormonale, effetto però reversibile dopo la rimozione del tessuto.
Un esperimento simile, condotto su cani maschi, ha evidenziato una riduzione della conta spermatica nei soggetti che indossavano biancheria in poliestere. In alcuni casi, i valori si sono normalizzati nel tempo; in altri, le alterazioni sono risultate più persistenti.
Sostieni Renovatio 21
Da qui il dubbio: se i tessuti sintetici possono influire sulla fertilità animale, è possibile che abbiano effetti analoghi sull’essere umano?
Il nylon, altro materiale comune nei leggings e nell’abbigliamento sportivo, è noto per rilasciare microplastiche che possono penetrare nell’organismo attraverso la pelle. Studi recenti suggeriscono che tali particelle possano alterare gli ormoni e danneggiare la qualità degli ovuli e dello sperma.
Inoltre, molti tessuti sintetici vengono trattati con ftalati, PFAS e coloranti — sostanze chimiche classificate come interferenti endocrini. «Alti livelli di questi composti sono stati associati a tempi più lunghi per concepire, scarsa qualità degli ovuli e dello sperma e rischio di aborto spontaneo», spiega la dottoressa Lora Shahine, esperta di fertilità.
In un contesto in cui la fertilità è già messa alla prova da fattori come lo stress, l’età sempre più avanzata della maternità, l’obesità o le infezioni sessualmente trasmissibili, l’iniezione mRNA COVID, anche l’abbigliamento potrebbe giocare un ruolo minore ma non trascurabile.
Chi desidera «vestirsi bene anche per la salute», dunque, potrebbe valutare un ritorno ai materiali naturali: cotone, lino o lana. Forse meno elastici, ma – secondo alcune ricerche – decisamente più amici della fertilità.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Salute2 settimane faI malori della 48ª settimana 2025
-



Politica1 settimana faIl «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini
-



Persecuzioni1 settimana faFamosa suora croata accoltellata: possibile attacco a sfondo religioso
-



Spirito1 settimana fa«Rimarrà solo la Chiesa Trionfante su Satana»: omelia di mons. Viganò
-



Fertilità2 settimane faUn nuovo studio collega il vaccino contro il COVID al forte calo delle nascite
-



Vaccini1 settimana faIl vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani
-



Spirito1 settimana faGran Bretagna, ondata persistente di conversioni al cattolicesimo
-



Senza categoria6 giorni faI malori della 49ª settimana 2025














