Terrorismo
La Russia aggiunge il senatore USA Lindsey Graham alla lista dei «terroristi»
Il senatore statunitense repubblicana Lindsey Graham, che la scorsa settimana aveva chiesto al governo degli Stati Uniti di designare la Russia come stato sponsor del terrorismo, è stato aggiunto alla lista degli estremisti e terroristi di Mosca. Lo riporta la testata governativa russa RT.
Graham è la voce numero 3967, secondo il Federal Financial Monitoring Service, l’agenzia russa responsabile dell’elenco. Il database non cita ragioni specifiche per cui entità o individui sono inclusi.
Le osservazioni del senatore sono arrivate domenica in risposta alla notizia della morte del leader dell’opposizione russa Aleksej Navalnij. Parlando al programma della CBS Face the Nation, il parlamentare ha proposto la designazione come un modo per far «pagare un prezzo» ai russi per aver ucciso Navalnij.
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Finora non sono stati rilasciati i risultati dell’autopsia. Il governo russo ha citato la fretta dei politici occidentali di incolpare Mosca per la sua morte come prova dei loro pregiudizi.
Graham è un convinto sostenitore di un approccio aggressivo alla politica Estera. L’anno scorso, durante una visita a Kiev, il repubblicano ha salutato gli aiuti militari statunitensi forniti all’Ucraina come «il miglior denaro che abbiamo mai speso».
L’affermazione suscitò uno scandalo mediatico all’epoca, dopo che l’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj modificò le osservazioni di Graham per far sembrare che stesse descrivendo l’uccisione di russi da parte di ucraini, il che non era il caso. Graham, tuttavia, suggerì che la morte dei russi per mano degli ucraini sul campo di battaglia fosse una buona cosa.
Il comitato investigativo russo ha aperto un procedimento penale contro Graham per l’episodio del maggio 2023. Il Ministero dell’Interno ha quindi inserito l’americano nella lista dei ricercati.
Il senatore della Carolina del Sud ora si schiera con la maggior parte dei suoi colleghi repubblicani nel campo scettico sull’Ucraina del Congresso degli Stati Uniti e si è espresso contro la continuazione dei finanziamenti a Kiev.
«Non aiuterò l’Ucraina finché non aiuteremo noi stessi», ha detto il senatore alla CNN a dicembre, mentre l’amministrazione del presidente Joe Biden esortava i legislatori a fornire all’Ucraina un secondo pacchetto di aiuti militari, del valore di decine di miliardi di dollari.
Come riportato da Renovatio 21, allo scoppio della guerra due anni fa il senatore Graham, già premiato a Kiev per il suo supporto già prima del conflitto, arrivò a domandare l’assassinio di Putin durante un’apparizione su Fox News, citando esempi storici di complotti per uccidere famosi leader politici, tra cui Giulio Cesare e Adolf Hitler.
«C’è un Bruto in Russia? C’è un colonnello Stauffenberg nell’esercito russo?» ha domandato Graham. «L’unico modo in cui questo… finisce, amico mio, è che qualcuno in Russia faccia fuori questo tizio».
Il senatore Graham, considerato un conservatore, non è nuovo a posizioni antirusse. Nell’agosto 2011, Graham ha sostenuto una risoluzione in cui affermava che «l’invasione russa della terra georgiana nel 2008 è stata un atto di aggressione, non solo alla Georgia ma a tutte le nuove democrazie». Nel 2013, Graham aveva suggerito che gli Stati Uniti dovrebbero prendere in considerazione il boicottaggio delle Olimpiadi invernali del 2014 a Sochi, in Russia, a causa di «ciò che il governo russo sta facendo in tutto il mondo».
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Graham si è reso protagonista anche di una udienza prima dello scorso Natale del capo dell’FBI Christopher Wray, in cui ha chiesto, quale saldo sostenitore di Israele, quale pericolo rappresentasse Hamas e se potesse essere descritto come la più grande minaccia che gli Stati Uniti si trovano ad affrontare dall’11 settembre.
Pur essendo allineato con i neocon per quanto riguarda la politica estera, in patria non ha fatto mistero del suo allineamento, almeno in apparenza, con Donald Trump, arrivando a sostenere che Trump «avrebbe vinto le elezioni 2020 se la teoria della fuga del virus dal laboratorio di Wuhan fosse stata dimostrata».
Tuttavia, duranti i momenti del 6 gennaio 2021, Graham non si schierò con i trumpisti, venendo per questo richiamato apertamente anche in pubblico dalla base.
Di fatto, varie volte Graham ha parlato pubblicamente dell’amicizia che lo lega a Joe Biden.
Nel 2020 un attore pornografico omosessuale, Sean Harding, accusò un senatore di iniziali LG di aver impiegato «ogni prostituto di mia conoscenza». Come riporta il Washington Post, «l’hashtag #LadyGraham è esploso sui social (…) l’hashtag, insieme alla forma abbreviata “Lady G”, si riferisce presumibilmente al soprannome di Graham tra i lavoratori del sesso maschile».
La conduttrice TV Chelsea Handler si è quindi riferita al senatore come ad un omosessuale non dichiarato. Graham è considerato dal mondo omosessualista di aver passato legislazioni «omofobiche».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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Terrorismo
L’afghano della sparatoria di Washington aveva collaborato con la CIA
Rahmanullah Lakanwal, il presunto responsabile dell’attentato mortale contro due militari della Guardia Nazionale a Washington DC, aveva collaborato con la CIA durante l’occupazione americana dell’Afghanistan.
Mercoledì l’uomo, cittadino afghano, ha aperto il fuoco a bruciapelo contro due appartenenti alla Guardia Nazionale della Virginia Occidentale che stavano effettuando un pattugliamento. Il giorno dopo è deceduta la specialista dell’Esercito Sarah Beckstrom, mentre il sergente maggiore dell’Aeronautica Andrew Wolfe versa ancora in condizioni critiche.
Secondo le autorità, Lakanwal è arrivato negli Stati Uniti nel settembre 2021 grazie a un visto speciale riservato agli afghani a rischio – inclusi quelli che avevano lavorato con le forze occidentali – dopo la riconquista talebana del Paese.
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Giovedì il direttore della CIA John Ratcliffe ha confermato che il sospettato era stato ammesso negli USA «in virtù del suo precedente impiego con il governo statunitense, compresa la CIA, come membro di una forza partner a Kandahar», rapporto terminato subito dopo l’evacuazione caotica dell’agosto 2021.
«Questo individuo – e purtroppo tanti altri come lui – non avrebbe mai dovuto mettere piede qui», ha dichiarato Ratcliffe, facendo eco alle dure critiche del presidente Donald Trump nei confronti del «disastroso» ritiro ordinato dall’amministrazione Biden.
Anche il direttore dell’FBI Kash Patel ha confermato che Lakanwal «manteneva rapporti in Afghanistan con forze alleate» e che tali legami sono attualmente oggetto di indagine.
Il servizio pashto della BBC ha intervistato un ex comandante che aveva operato accanto a Lakanwal: questi lavorava come specialista GPS in un’unità denominata Scorpion Forces, inizialmente sotto il controllo diretto della CIA e poi passata alla Direzione Nazionale per la Sicurezza afghana. Sempre secondo l’ex comandante, Lakanwal contribuì inoltre a proteggere le truppe USA all’aeroporto di Kabul nelle ultime, concitate settimane del ritiro.
Lakanwal ha lasciato Kandahar per Kabul cinque giorni prima dell’ingresso dei talebani nella capitale (agosto 2021) ed è stato evacuato in aereo verso gli Stati Uniti appena sei giorni dopo.
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Immagine screenshot da YouTube
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