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Vaccini

La finalista di Miss Mondo lascia la competizione perché rifiuta di vaccinarsi

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Dilay Willemstein – che avrebbe dovuto rappresentare i Paesi Bassi a Miss Mondo a Porto Rico il prossimo dicembre – ha ritenuto opportuno di non partecipare al concorso affermando di «non essere pronta» a sottoporsi al vaccino sperimentale COVID. 

 

La sua storia è diventata virale sui media olandesi e turchi – suo padre è dei Paesi Bassi e sua madre è anatolica – dopo che ha pubblicato un breve messaggio su Instagram dicendo che avrebbe lasciato alla seconda classificata il suo posto.

 

 

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Commentando la decisione di Willemstein, l’amministratore delegato di Miss Olanda, Katja Maes, ha affermato che gli organizzatori non sapevano in anticipo se lo stato della avvenuta vaccinazione sarebbe stata una discriminante e non avevano chiesto informazioni in merito perché non volevano richiedere informazioni mediche riservate alle parteciparti. 

 

Miss Mondo Olanda Dilay Willemstein  ha ritenuto opportuno di non partecipare al concorso affermando di «non essere pronta» a sottoporsi al vaccino sperimentale COVID

Poter andare in viaggio a Porto Rico non richiede alcun obbligo di vaccinazione COVID, ma i non vaccinati devono avere un test negativo da meno di tre giorni e sono obbligati ad autoisolarsi per sette giorni sull’isola per poi mostrare la prova di un test negativo.

 

Tuttavia, per grandi eventi come l’elezione di Miss Mondo, viene richiesta la «vaccinazione completa» a tutti i partecipanti, perché se le persone non vaccinate dovessero partecipare, la location sarebbe autorizzata solo per metà della sua capienza. 

 

In diverse interviste riguardanti la sua decisione, inclusa una di AD Nederland, la bella miss ha dichiarato:

 

 

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«A oggi non mi sento ancora pronta a vaccinarmi e non ho scelta. Se non mi vaccino, questo significa che non mi è permesso andare, e questo ha davvero aiutato la mia scelta perché davvero, non sono pronto per questo e per me questo significa che non mi è permesso unirmi a Miss Mondo anche se sono finalista. Per me questa è davvero la ragione principale per cui non ci vado più». 

 

«Se lo facessi, andrei contro i miei stessi principi ed è qualcosa che non ho mai fatto e non lo farò proprio ora»

«Se lo facessi, andrei contro i miei stessi principi ed è qualcosa che non ho mai fatto e non lo farò proprio ora». 

 

Mentre Willemstein non ha spiegato perché non vuole il siero sperimentale, ha dato una testimonianza molto forte del fatto che è pronta a perdere la possibilità di migliorare la sua carriera come reginetta di bellezza internazionale piuttosto che vaccinarsi. 

 

 

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La Dobbe ha reagito con «sorpresa e gioia» ma si è rifiutata di dire ai media se era vaccinata, dicendo che si trattava di «informazioni mediche» coperte da riservatezza. «Sto con tutti, vaccinati e non vaccinati», ha aggiunto. 

 

La responsabile della kermesse di bellezza ha affermato di aver trovato la decisione della Willemstein di rendere pubblica la sua scelta su Instagram «non molto educata», anche se «la amiamo ancora e siamo orgogliosi di lei». Ma non ha commentato l’ingiustizia di una situazione in cui un «vaccino» sperimentale è diventato necessario per eventi pubblici. 

 

 

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Nell’intervista con AD Nederland, la Willemstein ha riconosciuto di non mostrare molta rabbia o delusione. 

 

«Certo, ho pensato molto a questa scelta, non è che sapessi cosa avrei fatto in un solo giorno. Ho continuato a rimandare, e ora l’ho reso pubblico, è davvero un sollievo, perché la gente me lo chiedeva. Non sapevo davvero cosa fare. Ora è davvero un sollievo per me che tutto sia stato reso pubblico».

 

I commenti sul post di Instagram della reginetta di bellezza olandese sono stati per lo più di supporto e hanno dimostrato «rispetto» per la sua scelta.

 

La volontà della Willemstein di rinunciare al suo titolo per rimanere fedele alle sue scelte personali probabilmente ha influenzato la risposta positiva, ma è abbastanza sorprendente nel contesto olandese, dove quasi il 75% della popolazione ha fatto almeno una dose (il 66,6% è completamente vaccinato fino ad oggi), e sebbene una minoranza attiva stia combattendo il vaccino sperimentale e un passaporto sanitario recentemente introdotto che è a un passo dalla vaccinazione obbligatoria, il controllo sociale è eccezionalmente rigoroso. 

 

Mettere in discussione la narrativa ufficiale del governo sul virus e sui vaccini COVID significa essere criticati e la maggior parte delle persone si rifiuta di discutere qualsiasi argomento razionale contro le misure restrittive e la «vaccinazione», anche se ultimamente qualche movimento di protesta sta montando.

 

Le statistiche sugli effetti avversi non includono più informazioni sui decessi dopo il vaccino. L’ultimo aggiornamento pubblico è  stato pubblicato a luglio e includeva dati fino al 15 aprile 2021. A quel punto, nei Paesi Bassi erano stati registrati 257 decessi dopo 3,5 milioni di dosi. 

 

Mentre la Willemstein ha fatto notizia a causa del suo rifiuto di conformarsi alla follia ipervaccinista, altri post sui social media dipingono un brutto quadro della vita sociale olandese in base alla legge sul lasciapassare sanitario che richiede alle persone di essere vaccinate o dimostrare lo stato di COVID negativo per mangiare all’interno di ristoranti e partecipare ad altre attività collettive. 

 

Come riporta Lifesitenews, una donna, Karin Maria Keser,  ha raccontato in lacrime una sua brutta esperienza su YouTube il primo di ottobre scorso. È andata in una sauna, dove l’accesso non è regolamentato, e le è stato dato un braccialetto di colore diverso per mostrare il suo stato di non avvenuta vaccinazione. Dopo essersi goduta il bagno, sperava di mangiare al ristorante della struttura sulla terrazza riscaldata. Poiché le mancava il pass sanitario, è stata mandata in una parte non riscaldata della terrazza e ha mangiato cibo che presto si è raffreddato a causa della fredda temperatura esterna. 

 

 

«Mi sentivo come un cane, come qualcuno a cui non è permesso far parte della normale società», ha detto in un video.

 

«Un uomo si è allontanato da me dicendo che era preoccupato e non si sentiva al sicuro». Ha osservato che era stata in stanze chiuse e calde con tutti gli altri ospiti senza bisogno di mostrare un pass e si era effettivamente seduta accanto allo stesso signore senza causare alcuna preoccupazione. Lamentandosi della completa incoerenza delle misure istituite per «combattere il virus», ha chiesto: «Sono questi i Paesi Bassi? Questo è il nostro paese tollerante?».

 

Ha poi lasciato il ristorante senza mangiare il suo pasto dicendo: «Ho pensato, non lo farò più, non farò parte di questo questo. Come siamo caduti così in basso?». 

 

 

 

 

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Vaccini

Il vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani

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I recenti titoli che decantano la superiore efficacia del vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer ignorano le scoperte della stessa Pfizer secondo cui, per le persone con più di 65 anni, il loro prodotto a mRNA è più pericoloso dei vaccini antinfluenzali standard, che sono già inefficaci e dannosi. Lo riporta LifeSite.

 

Il motivo della falsa informazione da parte dei media tradizionali e del prestigioso New England Journal of Medicine (NEJM) è che Pfizer ha occultato i risultati dei test del suo prodotto sugli anziani, che hanno evidenziato effetti avversi più accentuati del farmaco.

 

«I risultati sono così pessimi che non è chiaro se la Food and Drug Administration potrebbe o vorrebbe approvare un vaccino a mRNA sulla base di questi dati», ha scritto il giornalista Alex Berenson, noto per le sue inchieste durante la pandemia. «Pfizer sembra sapere benissimo che questi risultati sono disastrosi».

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«Pfizer non ha mai annunciato i risultati, tenendoli nascosti per anni», ha scritto Berenson sul suo Substack. «Dimostrano che gli anziani che hanno ricevuto l’mRNA hanno avuto PIÙ infezioni influenzali, decessi ed effetti collaterali rispetto a coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».

 

Pertanto, è improbabile che il vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer venga approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) di Trump.

 

«Un vaccino antinfluenzale a mRNA non ha funzionato negli anziani», ha dichiarato il commissario della FDA, il dottor Marty Makary, a Fox News nel fine settimana. «La sperimentazione non ha mostrato alcun beneficio».

 

«Non ci limiteremo ad approvare automaticamente nuovi prodotti che non funzionano, che falliscono in una sperimentazione clinica. Sarebbe una presa in giro della scienza se approvassimo automaticamente prodotti senza dati», ha affermato Makary. «Questo era il modus operandi dell’amministrazione Biden», ha aggiunto.

 

I risultati nascosti sono oltremodo sconvolgenti per gli anziani. Secondo Berenson:

 

«Gli anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA avevano circa il 6% di probabilità in più di contrarre l’influenza rispetto a quelli sottoposti a vaccinazione standard. E 49 anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA sono deceduti, rispetto ai 46 sottoposti a vaccinazione antinfluenzale».

 

«Lo studio ha anche rivelato un significativo segnale di sicurezza per gli mRNA sul danno renale. A ventidue pazienti anziani che hanno ricevuto l’iniezione di mRNA è stata diagnosticata una lesione renale acuta, una malattia renale cronica o una malattia renale allo stadio terminale, rispetto ai nove che hanno ricevuto l’iniezione standard».

 

«Un altro dato preoccupante è che 17 anziani a cui è stato somministrato mRNA hanno sofferto di “insufficienza respiratoria acuta”, rispetto ai soli sei che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».

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«Anche i pazienti trattati con mRNA avevano una probabilità molto maggiore di manifestare effetti collaterali meno gravi. Ad esempio, circa il 69% ha segnalato gonfiore nel sito di iniezione o altri effetti collaterali locali dopo la vaccinazione, rispetto al 26% di coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale».

 

«Ritengo che questo rappresenti una grave mancanza di integrità nel processo di revisione paritaria. Il comitato editoriale del NEJM dovrebbe fornire una spiegazione chiara di come si sia verificato questo errore e… richiedere agli autori di correggere gli articoli attuali e di riferire sui risultati completi dello studio», ha dichiarato alla testata Epoch Times Retsef Levi, professore al Massachusetts Institute of Technology (MIT) .

 

«Ancora una volta, quando vengono condotti studi adeguati, si scopre che i vaccini a base di mRNA per persone sane non sono ancora pronti per il grande pubblico e probabilmente non lo saranno mai», conclude il Berensone.

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Vaccini

La FDA di Trump afferma che i vaccini COVID hanno ucciso almeno 10 bambini e promette nuove misure di sicurezza

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Almeno 10 minori sono deceduti in seguito e a causa delle somministrazioni del vaccino anti-COVID, stando a un’e-mail diffusa di recente dai vertici della Food and Drug Administration (FDA) dell’amministrazione Trump. Lo riporta la testata americana Daily Caller.   «Almeno 10 bambini sono morti dopo e in conseguenza della vaccinazione contro il COVID-19», ha scritto venerdì Vinay Prasad, direttore sanitario della FDA, in un messaggio indirizzato al personale, acquisito dal Daily Caller.   «Si tratta di una rivelazione sconvolgente. Per la prima volta, la FDA statunitense ammetterà che i vaccini anti-COVID hanno provocato la morte di infanti americani», ha proseguito Prasad nella comunicazione.

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Tale conclusione rafforza i dati emersi dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che di recente hanno correlato almeno 25 lutti pediatrici al siero COVID attraverso il Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS). Entrambe le stime, tuttavia, sottintendono verosimilmente una sottostima drastica del totale effettivo di decessi infantili legati alle inoculazioni, alla luce di indagini che attestano una grave sottorilevazione dei danni vaccinali nel VAERS.   Nel memorandum del venerdì, Prasad ha aspramente censurato l’esecutivo Biden per aver sollecitato l’iniezione di queste dosi sperimentali a mRNA sui minori.   «Bambini in piena salute, con un rischio di letalità da COVID pressoché nullo, sono stati obbligati – su impulso dell’amministrazione Biden, mediante vincoli scolastici e professionali – a sottoporsi a un vaccino potenzialmente letale», ha argomentato Prasad.   «In svariati episodi, tali imposizioni si sono rivelate rovinose. È penoso esaminare circostanze in cui fanciulli tra i 7 e i 16 anni potrebbero aver perso la vita per effetto dei vaccini anti-COVID».   L’amara confessione da parte dell’ente regolatorio dell’era Trump accentua il mutismo dell’amministrazione Biden su questi decessi e accende nuovi interrogativi sulla sua attendibilità.   «Perché si è dovuto attendere il 2025 per condurre questa indagine e varare le contromisure indispensabili? Tali lutti sono stati denunciati dal 2021 al 2024 e trascurati per anni», ha interrogato Prasad. Ha ammesso che i vaccini potrebbero aver mietuto più vittime infantili complessive, tenuto conto del rischio COVID praticamente inesistente per quella fascia d’età.   «La realtà è che ignoriamo se, nel bilancio, abbiamo preservato vite umane», ha osservato. «È agghiacciante ipotizzare che la normativa vaccinale statunitense, incluse le nostre determinazioni, possa aver nociuto a più bambini di quanti ne abbia tutelati. Ciò impone modestia e autoesame».   Il Center for Biologics Evaluation and Research (CBER), a quanto trapela, irrigidirà i protocolli di sicurezza vaccinale: ad esempio, imponendo trial clinici più estesi anziché affidarsi a test di laboratorio sugli anticorpi, rivedendo il rilascio annuale del vaccino antinfluenzale e valutando gli effetti della somministrazione multipla di sieri in un’unica sessione.   Quest’anno, il CDC ha escluso i vaccini anti-COVID dalle raccomandazioni per i bambini in salute. Nel 2022, un panel del CDC aveva deliberato l’inserimento dei sieri anti-COVID nel calendario pediatrico, malgrado il loro carattere sperimentale e la produzione in un arco temporale frazionario rispetto agli standard consueti per l’immissione in commercio.   La promozione dei vaccini COVID per i minori è stata in parte trainata dal direttore del CBER Peter Marks, che ha caldeggiato l’approvazione piena per i giovani e i sani, gettando le basi per gli obblighi vaccinali.

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Un corpus crescente di evidenze dimostra che le iniezioni a mRNA si sono rivelate nocive per la salute umana in molteplici forme e hanno indotto decessi a un ritmo di gran lunga eccedente gli standard di sicurezza vaccinali ordinari. Come ha illustrato ad aprile alla dottoressa Mary Talley Bowden, otorinolaringoiatra di Houston, Texas, in un’intervista a Tucker Carlson.   «Solitamente, la FDA appone un alert di sicurezza su un farmaco dopo cinque decessi. Lo ritira dal commercio dopo cinquanta. Eppure, secondo il VAERS – il sistema di notifica degli eventi avversi da vaccino, i cui dati sono notoriamente sottostimati, come ho verificato di persona – si contano 38.000 lutti attribuibili a queste vaccinazioni anti-COVID».   Da allora, i dati VAERS hanno registrato un ulteriore incremento: al 29 agosto, 38.773 decessi, 221.257 ospedalizzazioni, 22.362 infarti e 29.012 episodi di miocardite e pericardite legati al vaccino anti-COVID, tra ulteriori complicanze.

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Fertilità

Un nuovo studio collega il vaccino contro il COVID al forte calo delle nascite

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Un nuovo studio pubblicato dal docente norvegese Jarle Aarstad dell’Institute of Economics and Business, Inland Norway University of Applied Sciences collega la somministrazione dei vaccini anti-COVID-19 a un calo significativo delle nascite negli Stati Uniti.

 

Secondo l’analisi, condotta su dati del CDC relativi a vaccinazioni e nati vivi in 566 contee (circa 260 milioni di abitanti), nel 2023 si sono registrati negli USA quasi 70.000 nati vivi in meno rispetto a quanto atteso in assenza di vaccinazione di massa. Estrapolando il risultato all’intera popolazione, il ricercatore attribuisce alla campagna vaccinale una riduzione di circa del 2% dei nati vivi e un corrispondente calo di 0,03 punti nel tasso di fertilità totale (TFR), passato da 1,65 nel 2022 a 1,62 nel 2023.

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Lo studio conclude che la flessione osservata tra il 2022 e il 2023 è imputabile in misura preponderante all’effetto dei vaccini, mentre fattori strutturali tradizionali (inflazione, costo degli alloggi, partecipazione femminile al lavoro, carenza di servizi per l’infanzia, età media al primo figlio) non mostrano variazioni sufficienti a giustificare da soli un anno all’altro un calo di tale entità.

 

Il meccanismo biologico responsabile non è ancora chiarito: l’autore lascia aperta l’ipotesi di un aumento di infertilità temporanea o permanente nelle donne vaccinate oppure di un incremento di aborti spontanei e nati morti. Durante il biennio 2021-2022 numerosi reparti ostetrici statunitensi avevano segnalato un anomalo incremento di feti morti in utero.

 

Nel 2024 il TFR americano è ulteriormente sceso al minimo storico di 1,60, alimentando il timore che parte dei danni alla fertilità femminile possa rivelarsi irreversibile.

 

Lo studio sottolinea che, a differenza di altri determinanti demografici (livello di istruzione, età al matrimonio, scelta di non avere figli) che rientrano nella sfera della libera decisione individuale, la vaccinazione anti-COVID è stata in molti casi imposta o fortemente incentivata da datori di lavoro, enti pubblici e misure governative, limitando di fatto la libertà di scelta di decine di milioni di cittadini.

 

I dati completi della ricerca sono stati resi pubblici e sono attualmente in fase di revisione paritaria.

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