Armi biologiche

I test DNA commerciali usabili per produrre bioarmi personalizzate: lo dice Commissione Intelligence USA

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La genetica di consumo, sempre più diffusa, può servire per curare e per intrattenere la curiosità degli utenti – ma potrebbe anche essere usata per ucciderli.

 

Due membri dei comitati di Intelligence del Congresso hanno avvertito gli americani che le informazioni raccolte dai kit di test del DNA come 23andMe – popolare servizio di test genetico fondato dal giro di Google e poi partecipato da AstraZeneca –  così come quelle utilizzate in agricoltura, potrebbero essere utilizzate per sviluppare armi biologiche mirate a gruppi di americani o persino a individui specifici.

 

Lo ha rivelato lo scorso venerdì all’Aspen Security Forum il rappresentante democratico del Connecticut Jason Crow, che siede nel comitato di intelligence della Camera ammonendo riguardo al fatto che gli americani si fidano troppo di trasmettere loro DNA nelle mani di società private.

 

«Ora ci sono armi in fase di sviluppo, e sviluppate, progettate per prendere di mira persone specifiche», ha affermato il Crow, un ex Ranger dell’esercito.

 

«Non si può discutere di questo senza parlare di privacy e protezione dei dati commerciali perché le aspettative sulla privacy sono peggiorate negli ultimi 20 anni», ha aggiunto il politico statunitense. «I giovani in realtà hanno pochissime aspettative sulla privacy, questo è ciò che mostrano i sondaggi e i dati».

 

Ciò comporta un rischio di sicurezza esiziale per la popolazione della Superpotenza.

 

«Ecco cos’è: è una cosa dove si può effettivamente prendere il DNA di qualcuno, sapete, il suo profilo medico, e si può prendere di mira con un’arma biologica che ucciderà quella persona o la metterà fuori gioco sul campo di battaglia o la renderà inutilizzabile».

 

Durante lo stesso panel, la senatrice repubblicana dell’Indiana Joni Ernst, un membro del Comitato per i Servizi Armati del Senato, ha ampliato l’argomento, aggiungendo che gli avversari statunitensi potrebbero utilizzare la stessa tecnologia per attaccare la sicurezza alimentare degli Stati Uniti, prendendo di mira bestiame e raccolti per indurre una carestia.

 

«Se guardiamo alla sicurezza alimentare e cosa possono fare i nostri avversari con le armi biologiche che sono dirette alla nostra agricoltura animale, al nostro settore agricolo… influenza aviaria ad alta patogenicità, peste suina africana», ha dichiarato la senatrice. «Tutte queste le cose sono circolate in tutto il mondo, ma se presi di mira da un avversario, sappiamo che provoca insicurezza alimentare. L’insicurezza alimentare genera molte altre insicurezze in tutto il mondo».

 

«Cosa possono fare i nostri avversari con le armi biologiche dirette al nostro settore agricolo?» si è chiesta infine la senatrice.

 

A novembre il dipartimento dello sceriffo della contea di Los Angeles aveva notificato al consiglio dei supervisori della contea che non avrebbe più lavorato con un’azienda di genetica legata alla Cina assunta dalla contea per condurre test e registrazione di COVID-19, dopo che l’FBI aveva condiviso «informazioni molto preoccupanti» sull’azienda in questione, la quale aveva avuto il contratto per assegnazione diretta.

 

«Questa lettera è per informarvi che il dipartimento (dipartimento) dello sceriffo della contea di Los Angeles non parteciperà alla registrazione o al test COVID-19 con Fulgent Genetics Corporation (Fulgent), poiché i dati del DNA ottenuti non sono garantiti per essere sicuri e protetti da governi stranieri e “saranno probabilmente condivisi con la Repubblica cinese», aveva scritto lo sceriffo Alex Villanueva in una lettera.

 

È noto che la Cina abbia intenzione di creare un grande database genetico. Sulla questione sempre a novembre 2021 lanciò l’allarme il controspionaggio nazionale chiedendo alle aziende americane di mettere al sicuro le tecnologie critiche, perché Pechino vuole dominare quella che chiamano l’era «della bioeconomia».

 

Un mese dopo, l’amministrazione Biden aveva inserito nella lista nera 12 istituzioni biotecnologiche cinesi coinvolte nella tecnologia di raccolta di massa del DNA e nella sorveglianza.

 

Durante le Olimpiadi invernali a Pechino, era emerso il rischio per cui, grazie ai tamponi COVID imposti agli atleti, la Cina potrebbe aver raccolto il DNA dei migliori atleti stranieri.

 

Va ricordato inoltre che l’ex direttore dell’Intelligence americana John Ratcliffe aveva accusato Pechino di avere un programma di produzione in laboratorio di esseri umani geneticamente modificati di modo da servire da «supersoldati». Come sappiamo la Cina è stata, per lo meno ufficialmente, il primo Paese al mondo a modificare eugeneticamente degli embrioni tramite la tecnologia CRISPR. La Cina è così a suo agio con i bambini sintetici da aver visto la pubblicazione di «regole per il benessere» dei bambini geneticamente modificati.

 

Come riportato da Renovatio 21, anni fa, il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin si chiese perché gli americani stessero raccogliendo DNA russo.

 

«Sapete che il materiale biologico viene raccolto in tutto il Paese, in diversi gruppi etnici e persone che vivono in diverse regioni geografiche della Federazione Russa? La domanda è: perché viene eseguita questa raccolta? È stato fatto intenzionalmente e professionalmente».

 

È stato detto che nella sua visita a Mosca a inizio anno, il presidente francese Emmanuel Macron abbia rifiutato il testo PCR per paura che i russi possano mettere le mani sul suo DNA.

 

Negli incontri bilaterali tra Nord Corea e USA voluti da Trump, emerse che il leader di Pyongyang Kim Jong-un viaggiasse con strumenti che consentivano di non rilasciare le sue deiezioni nel sistema fognario dei luoghi sedi dei meeting: nelle feci e nelle urine vi sono troppe informazioni (non solo genetiche…) che possono servire all’Intelligence straniera per determinare lo stato di salute del vertice della Nazione e, al contempo, magari generare un’arma biologica personalizzata del tipo ora riconosciuto i deputati americani.

 

Ma non sono solo le armi a dover preoccupare: Renovatio 21 sta insistendo sull’avvicinarsi della gametogenesi umana (In Vitro Gametogenesis, o IVG), cioè la possibilità di creare cellule sessuali (spermatozoi, ovuli) a partire da poche cellule raccolte da un individuo, magari cellule della pelle prese dal letto dove ha dormito, magari a sua insaputa.

 

I giornali americani lo hanno chiamato «scenario Brad Pitt»: sarà possibile riprodurre il divo semplicemente ottenendo qualche sua cellula. Ciò ha già spinto in molti a pensare che bizzarre inserzioni sui siti di aste online, come il chewing gum sputato dalla diva, o lo stecco del gelato buttato nella spazzatura dal campione, potrebbero aprire a prospettive terrificanti.

 

La genetica, come l’informatica, è un’arma a doppio taglio: fornisce all’uomo abbondanza di informazioni e comodità, ma può essere usata per spiare gli esseri umani, o perfino per uccider li o, antiteticamente, riprodurli artificialmente a piacimento.

 

Non deve essere un mistero per il lettore quindi il fatto che l’uomo che grazie al software più si è arricchito, Bill Gates, da decenni stia concentrando investimenti sulla genetica e la bioingegneria.

 

 

 

 

 

Immagine di obliczcompl via Deviantart pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0)

 

 

 

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