Oligarcato
«Epstein rap»: Puff Daddy avrebbe segreti su «politici» e «principi»

L’icona dell’hip-hop Sean «Diddy» Combs è stata accusata in un tribunale federale degli Stati Uniti dall’ex fidanzata Casandra Ventura di numerosi casi di stupro e traffico sessuale in quella che secondo lei è stata una campagna decennale di abusi e violenze contro di lei.
La causa, depositata giovedì presso il tribunale distrettuale federale di Manhattan, sostiene che l’artista rap e produttore ha ripetutamente violentato e abusato fisicamente di Ventura – una cantante che si esibiva sotto il nome di Cassie – per un periodo di dieci anni a partire da quando lei aveva 19 anni e lui aveva 37 anni. Ha aggiunto che Combs ha controllato ogni aspetto della sua vita sotto una costante minaccia di violenza fino alla fine della loro relazione nel 2018.
In una dichiarazione pubblicata giovedì dal New York Times, la Ventura ha affermato di essere «finalmente pronta a raccontare la mia storia e a parlare a nome mio e a beneficio di altre donne che affrontano violenza e abusi nelle loro relazioni».
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La causa descrive Combs come un «aggressore domestico seriale» che, a suo dire, avrebbe spesso abusato fisicamente di Ventura «lasciando occhi neri, lividi e sangue». Si sostiene inoltre che Combs «ha tormentato la vulnerabile signora Ventura» con droghe e alcol al punto che le sostanze «controllavano la sua vita».
Tra le varie altre accuse descritte nella causa, si aggiunge che Combs ha costretto Ventura a fare sesso con prostituti maschi mentre filmava gli incontri e che, nel 2018, è entrato con la forza nella sua casa e l’ha violentata. In un altro incidente, l’accusa dice che Combs ha fatto penzolare un socio di Ventura dal balcone di un grattacielo.
Le magioni del Combs in Florida e California sarebbero quindi state oggetto di un raid da parte del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale, durante i quali gli agenti federali hanno sequestrato computer e altri dispositivi elettronici. Notizie per cui l’uomo sarebbe scappato all’estero con il suo jet privato si sono rivelate infondate. Il 54enne è stato visto in pubblico giovedì mentre andava in bicicletta a Miami e sembrava indifferente. Non è stato accusato di alcun crimine.
Quello che sta emergendo, tuttavia, è un quadro diverso rispetto ad un brutto conflitto legale tra due ex amanti. Secondo quanto pare emergere, Puff Dady avrebbe istituito una sorta di sistema à la Epstein dove avrebbe segretamente videoregistrato tanti personaggi di calibro che frequentavano i suoi party.
A sostenere questa tesi è l’ex guardia del corpo del Combs, il quale afferma che il magnate della musica aveva registrazioni di ricatti di politici, principi e altri personaggi importanti coinvolti nelle sue feste a sfondo sessuale.
Combs, che è stato colpito da una raffica di accuse di abusi fisici, stupri e traffico sessuale, il mese scorso ha subito un’irruzione nelle sue case di Miami e Los Angeles da parte del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale.
Il bodyguard Gene Deal, che era presente la notte in cui Notorious B.I.G. è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel 1997, ha fatto i commenti sensazionali durante un’intervista per un canale YouTube.
NEW: Diddy’s former bodyguard Gene Deal suggests that Diddy may have tapes of politicians, princes and even preachers which could now be in the hands of the feds.
“I don’t think it’s only celebrities gonna be shook. He had politicians in there, he had princes in there. He also… pic.twitter.com/hheJPwrKMe
— Collin Rugg (@CollinRugg) April 5, 2024
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«Non penso che solo le celebrità saranno colpite. Lì c’erano dei politici, c’erano dei principi. C’erano anche un paio di predicatori lì», ha detto il Deal. «Puoi immaginare, aveva messo delle microspie in ogni stanza».
Quando gli è stato chiesto perché il dipartimento dei media di Combs fosse rimasto in silenzio sulle accuse contro di lui, Deal ha risposto: «o hanno preso parte ad alcune delle cose che sono accadute, o hanno paura che ciò possa rovinare il loro marchio».
Il conduttore di Fox News Jesse Watters ha ipotizzato che i nastri, se esistono, sono ora nelle mani dei federali e «questo equivale un sacco di ricatti».
I commenti del Deal fanno eco a quelli del rapper Rodney «Lil Rod» Jones, che affermava che Combs aveva telecamere nascoste in tutta la sua casa per registrare video porno che coinvolgevano celebrità durante le sue feste «fuori di testa».
Il Jones ha affermato che il Combs aveva «centinaia di telecamere» nelle sue case di Los Angeles, New York e Miami, che usava per registrare «celebrità, dirigenti di etichette musicali, politici e atleti» in atti sessuali con prostitute minorenni drogate.
Le affermazioni hanno alimentato paragoni con il defunto finanziere Jeffrey Epstein, caduto in disgrazia, che tendeva anche a intrattenere politici, magnati e celebrità nelle sue proprietà – con donne minorenni vittime di tratta, come si è scoperto. Epstein è stato trovato morto in una prigione di Nuova York nell’agosto 2019 e la spiegazione ufficiale del governo secondo cui si sarebbe suicidato è stata oggetto di alcune controversie.
Combs ha negato tutte le accuse contro di lui e non è stato ancora colpito da alcuna accusa penale.
La storia di questo incredibile «Epstein rap» si è infittita ulteriormente con le dichiarazioni dell’ex rivale di Puff Daddy, Marion «Suge» Knight, in un podcast fatto in prigione.
Il Knight, già fondatore della Death Row Records, ha inviato un avvertimento a Combs negli scorsi giorni. «Ti dico una cosa, Puffy, la tua vita è in pericolo perché conosci i segreti, chi è coinvolto in quella piccola stanza segreta a cui voi ragazzi state partecipando», ha detto Knight nel suo podcasto «Collect Call», registrato al telefono mentre è detenuto in un carcere californiano, dove sconta una pena di 28 anni per omicidio colposo.
«È un brutto giorno per l’hip-hop, per la cultura, per i neri, perché quando uno sembra brutto, sembriamo tutti cattivi», ha detto Knight nel podcasto. «Non c’è sicuramente niente di cui rallegrarsi».
Il Combs era conosciuto come «Puffy» e «Puff Daddy» durante la sua ascesa all’Olimpo dell’hip-hoppo negli anni ’90, quando fondò la Bad Boy Records e lavorò con artisti del calibro di Notorious BIG, Mary J. Blige e Lil’ Kim. Il soprannome artistico fu in seguito per qualche ragione abbreviato in «P. Diddy».
Il rapperro neoeboraceno aveva incuriosito molti per il fatto che mentre i suoi colleghi morivano in sparatorie (i casi Notorius B.I.G. e Tupac) o finivano nel dimenticatoio, lui era sempre riuscito a mantenersi sulla cresta dell’onda, e per decenni.
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Immagine di Daniel Incandela via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic
Oligarcato
«Surreale» cena alla Casa Bianca con Trump, Zuckerberg, Bill Gates

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Molti hanno reagito malamente alle immagini di Bill Gates che pontifica a fianco di un’occhiuta Melania, paventando un cedimento del presidente. Il Gates ha ostentato con vanto la sua carriera di filantrocapitalista riguardo alla sanità globale, che significa, ovviamente, vaccini.Mark Zuckerberg gets caught on a hot mic admitting he is totally making up Meta’s U.S. investment numbers based on whatever Trump wants to hear:
pic.twitter.com/DnxMALqJgK — Spencer Hakimian (@SpencerHakimian) September 5, 2025
Tuttavia, a poche ore dalla cena, Trump ha pubblicato su Truth Social un segmento di un vecchio documentario sui vaccini che mostra la loro assoluta pericolosità.It’s infuriating to see Bill Gates at the White House in a position of honor. I want a future where we stop giving power to evil people like Gates. He’s a globalist who hates the America First ideology. His God complex deserves nothing but contempt. pic.twitter.com/IpfuXbRekI
— Robby Starbuck (@robbystarbuck) September 5, 2025
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Misteri
Il Congresso USA pubblica il filmato mancante della prigione di Epstein

Una commissione del Congresso degli Stati Uniti ha reso pubblico il «minuto mancante» dalle riprese delle telecamere di sicurezza all’esterno della cella del miliardario pedofilo condannato Jeffrey Epstein, la notte della sua morte.
L’esistenza di questo filmato contraddice la precedente affermazione del Procuratore Generale Pam Bondi, secondo cui un minuto veniva cancellato ogni giorno a mezzanotte al reset delle telecamere.
Martedì, la Commissione per la Vigilanza e la Riforma del Governo della Camera ha pubblicato oltre 33.000 pagine relative al caso Epstein, in un contesto di crescente pressione sull’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il Dipartimento di Giustizia (DOJ) e l’FBI hanno finora insistito sul fatto che il defunto finanziere non avesse tenuto alcuna «lista di clienti» per la sua rete di pedofili.
I filmati di sorveglianza precedentemente pubblicati, provenienti dal blocco di celle di Epstein, mancavano di un minuto, dalle 23:59 alla mezzanotte del 9 e 10 agosto, scatenando diffuse speculazioni e accuse di insabbiamento. La sua morte è stata ufficialmente dichiarata suicidio.
Nel video appena diffuso, poco dopo il minuto 11:59, un uomo si allontana dal banco della guardia e scompare dall’inquadratura. Il campo visivo limitato della telecamera di sicurezza non mostra l’ingresso della cella di Epstein.
The missing minute from Jeffrey Epstein’s surveillance footage has finally been released.
The original tape jumped from 11:58 p.m. straight to midnight—but the recovered clip reveals guards walking toward Epstein’s cell at 11:59:39, just seconds before midnight. pic.twitter.com/fi4yXML24X
— Shadow of Ezra (@ShadowofEzra) September 2, 2025
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L’assenza di un errore nella registrazione contraddice la spiegazione precedentemente fornita da Bondi. «Quello che abbiamo appreso dal Bureau of Prisons è che ogni notte il video viene resettato e ogni notte dovrebbe mancare lo stesso minuto», aveva dichiarato ai giornalisti a luglio.
Nel video appena pubblicato mancano i metadati, ovvero informazioni tecniche solitamente incorporate in un file, che potrebbero aiutare a confermare che si tratta di un filmato grezzo e non modificato.
Il «minuto mancante» è anche di qualità molto inferiore, ha un frame rate ridotto e un formato di testo sullo schermo diverso, ha affermato mercoledì la CBS News, citando esperti forensi in materia di video.
La conclusione del Dipartimento di Giustizia e dell’FBI secondo cui Epstein non aveva tenuto alcuna «lista di clienti incriminanti» ha provocato una forte reazione da parte di legislatori e commentatori di spicco.
Trump, che durante la sua campagna di rielezione aveva promesso di pubblicare i file su Epstein, ha risposto alle critiche sulla sua gestione del caso, sostenendo che solo gli «stupidi» insistono nel voler vedere la presunta lista dei clienti del trafficante di sesso. Trump, che nega l’insabbiamento, aveva ordinato la pubblicazione delle trascrizioni riguardante Epstein.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa Trump aveva dichiarato che la sua amministrazione mai avrebbe pubblicato i video sequestrati ad Epstein.
Ieri la Commissione per la vigilanza e la riforma del governo della Camera USA ha pubblicato più di 33.000 pagine di documenti relativi al caso, stranamente in formato immagine, quindi non facilmente indicizzabile.
Secondo Tucker Carlson l’Intelligence starebbe proteggendo, più che Trump, il network di potere attorno a Epstein. Alcuni speculano sul fatto che la verità sul caso del magnate pedofilo potrebbe in realtà compromettere per sempre i rapporti con lo Stato di Israele, di cui Epstein è accusato di essere una spia.
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Immagine screenshot da Twitter
Intelligence
Il Congresso USA pubblica la prima serie di file su Epstein

There must be maximum transparency about the horrific crimes committed by Epstein and Maxwell. We will continue to follow the facts and seek justice for these survivors. pic.twitter.com/qNYXYMgl3p
— Oversight Committee (@GOPoversight) September 2, 2025
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