Cervello

Elon Musk dice che il primo paziente Neuralink controlla il mouse del computer con i pensieri

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Elon Musk ha annunciato che il primo paziente a ricevere il chip cerebrale Neuralink si è completamente ripreso dall’operazione di impianto ed è già in grado di interagire con un computer utilizzando il pensiero.

 

Il miliardario aveva inizialmente riferito che il chip era stato impiantato con successo alla fine del mese scorso, dopo che Neuralink aveva ricevuto l’approvazione per il reclutamento nella sperimentazione umana a settembre. L’intervento prevedeva l’utilizzo di un robot appositamente progettato per posizionare il chip del computer – che ha le dimensioni di una moneta con fili flessibili ultrasottili – nella regione del cervello che controlla l’intenzione di muoversi, ha spiegato l’azienda.

 

Il chip viene quindi utilizzato per registrare e trasmettere i segnali cerebrali in modalità wireless a un’app che decodifica l’intenzione del movimento.

 

Lunedì, durante un evento di Spaces su Twitter (ora X), il Musk ha affermato che «i progressi sono buoni» e che il paziente ha avuto «un recupero completo senza effetti negativi di cui siamo a conoscenza». Inoltre, ha affermato che la persona senza nome a cui è stato impiantato il chip Neuralink è ora in grado di spostare il mouse del computer sullo schermo «semplicemente pensando».

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Neuralink sta ora cercando di ottenere dal paziente il maggior numero possibile di movimenti precisi del mouse e clic dei pulsanti sinistro e destro in modo che il volontario anonimo faccia clic, trascini e tenga premuti gli oggetti, ha aggiunto Musk.

 

La startup ha affermato che l’obiettivo finale del progetto, soprannominato Studio PRIME, è quello di sviluppare «un’interfaccia cervello-computer wireless completamente impiantabile» che garantirebbe inizialmente alle persone la capacità di controllare il cursore o la tastiera di un computer usando solo i loro pensieri aprendo in seguito a trattamenti innovativi per persone affette da varie disabilità fisiche come paralisi e cecità, nonché malattie come obesità, autismo, depressione e schizofrenia.

 

Musk ha anche sostenuto che l’umanità ha bisogno di sviluppare nuove forme di interazione con i computer e di elaborazione delle informazioni per garantire la sopravvivenza della razza umana in un mondo dominato dall’Intelligenza Artificiale.

 

In un’intervista con Joe Rogan nel 2018, il miliardario ha suggerito che oltre a curare le disabilità, Neuralink potrebbe un giorno consentire agli esseri umani di comunicare senza usare parole e possibilmente raggiungere uno stato di «simbiosi» con l’Intelligenza Artificiale, che si aspetta sarà onnipresente nel mondo futuro.

 

Come riportato da Renovatio 21, nei mesi scorsi, in concomitanza con la partenza degli esperimenti sugli esseri umani approvati dall’ente regolatorio americano FDA, era emerso che alle scimmie su cui era stato sperimentato l’impianto erano successe «cose terribili», cosa che Musk ha poi negato.

 

Neuralink, che aveva iniziato con impianti di microchip cerebrali sui suini, non è la prima azienda ad avviare sperimentazioni umane con un’interfaccia cervello-computer. Nel 2022, la società tecnologica con sede a New York Synchron, finanziata dai miliardari Bill Gates e Jeff Bezos, ha già impiantato il suo primo dispositivo per la lettura della mente in un paziente statunitense in una sperimentazione clinica.

 

Vi sono altri casi simili di impianti cerebrali che tentano di aiutare pazienti in condizioni estremamente critiche come quello portato avanti dagli scienziati della Stanford University, che consente ad un uomo con le mani paralizzate di poter «digitare» fino a 90 caratteri al minuto, semplicemente pensando alle parole.

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Anche un colosso digitale come Facebook era interessato alla tecnologia del pensiero degli individui.

 

Chip cerebrali sono stati utilizzati per comandare piante carnivore. Pochi mesi fa è emerso che gli scienziati sono riusciti a far giocare sempre a Pong anche delle cellule cerebrali in vitro.

 

La trasformazione cibernetica della vita umana è uno dei punto focali del transumanismo, predicato sia da entusiasti della Silicon Valley più o meno innocui che da vertici planetari come il Klaus Schwab, patron del World Economic Forum di Davos, che immagina un mondo dove in aeroporto saranno fatte «scansioni cerebrali» per evitare che il passeggero nutra idee pericolose. «Una fusione della nostra identità fisica, digitale e biologica» dice Klaus Schwab.

 

Elon Musk si conferma figura davvero significativa, e potenzialmente apocalittica, del nostro tempo.

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Immagine di Steve Jurvetson via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

 

 

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