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Approvato il test per impianti cerebrali negli esseri umani

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Una piccola startup neurotecnologica di nome Synchron ha ottenuto l’approvazione normativa dalla FDA (l’ente regolatore per sostanze e biotecnologie negli USA) per iniziare a testare il suo impianto cerebrale su volontari umani.

 

Si tratta della versione più avanzata di quella che chiamano Human-Machine-Interface (HMI), interfaccia uomo macchina, che qui arriva a saldare la tecnologia elettronica con la materia cerebrale.

 

La notizia mette la nuova Synchron molto più avanti delle società rivali del settore, tra cui Neuralink di Elon Musk che deve ancora fare il salto dalla sperimentazione sugli animali (pur avendo pubblicizzato i suoi esperimenti su scimmie e suini) all’uomo.

 

Dopo il semaforo verde da parte dell’ente regolatore, Synchron ha annunciato con  un comunicato stampa che prevede di iniziare studi preliminari sull’uomo entro la fine 2021 con uno strumento chiamato Stentrode, riporta il sito Insider

 

Lo Stentrode è un impianto neurale che arriva al cervello attraverso la giugulare. L’obiettivo è usarlo come un’interfaccia cervello-computer impiantata per garantire a sei volontari il controllo della paralisi su dispositivi esterni

Lo Stentrode è un impianto neurale che arriva al cervello attraverso la giugulare. L’obiettivo è usarlo come un’interfaccia cervello-computer impiantata per garantire a sei volontari il controllo della paralisi su dispositivi esterni.

 

L’approvazione «riflette anni di test di sicurezza eseguiti in collaborazione con la FDA», ha affermato il CEO di Synchron Thomas Oxley nell’annuncio dell’azienda. 

 

«Abbiamo lavorato insieme per aprire la strada verso la prima approvazione commerciale per un BCI [Brain-Computer-Interface, ndr] permanentemente impiantato per il trattamento della paralisi. Siamo entusiasti di lanciare finalmente una sperimentazione clinica negli Stati Uniti quest’anno».

 

Nel 2019 Oxley descrisse lo Stentrode a Futurism nel 2019, descrivendolo come «una macchina che avrebbe consentito alle persone con paralisi di controllare tutti i tipi di macchinari, dai dispositivi di comunicazione agli arti robotici o agli esoscheletri» scrive il sito.

 

Tutto ciò che in campo medico inizia come beneficio per una nicchia terapeutica finisce per diventare eugenetica di massa

«Cosa c’è dietro la paralisi? L’intenzione di muoversi – diceva all’epoca – Quindi stiamo digitalizzando l’intenzione. In definitiva, se quei segnali sono davvero veloci, quei pazienti o quelle persone ora stanno controllando le tecnologie con un livello potrebbe non essere possibile con un normale corpo umano».

 

Scrive Futurism che «oltre a battere Neuralink – che il CEO Elon Musk in precedenza sosteneva sarebbe passato alla ricerca umana entro l’anno scorso – Synchron offre anche un approccio molto meno invasivo agli impianti neurali. L’impianto di Neuralink include fili che vengono fatti passare attraverso il cranio dell’utente, mentre lo Stentrode può rimanere completamente fuori dal cranio.

 

La corsa per sviluppare e testare gli impianti neurali si sta surriscaldando anche al di là di Synchron e Neuralink.

 

Bloomberg ha riferito che la società di neurotecnologie Paradromics ha raccolto 20 milioni di dollari per sviluppare e perfezionare ulteriormente il proprio impianto neurale, che ambisce a garantire alle persone con paralisi la capacità di muoversi e comunicare tramite l’interfaccia cervello-computer.

 

Come riporta Futurism, anche Paradromics è rimasta indietro rispetto a Synchron nel percorso normativo, ma afferma che chiederà il permesso di testare sugli esseri umani già il prossimo anno.

 

Dalla medicina al transumanismo il passo è – sempre – brevissimo.

Anche Facebook aveva in piano la creazione di un apparecchio in grado di leggere la mente degli utenti, ma ha comunicato di aver rinunziato al progetto.

 

Come ricordiamo sempre, tutto ciò che in campo medico inizia come beneficio per una nicchia terapeutica finisce per diventare eugenetica di massa. Quando il chip di interfaccia cerebrale sarà completo, difficile pensare che l’uomo comune non vorrà l’impianto che gli consentirà azioni speciali (guidare l’auto con il cervello, etc.), accessi (alla rete, alla comunicazione), etc.

 

Dalla medicina al transumanismo il passo è – sempre – brevissimo.

 

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