Geopolitica
La Zakharova condanna Londra per aver tentato di sabotare gli sforzi di pace in Ucraina

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha rilasciato il 18 agosto una nota in relazione alle dichiarazioni dei funzionari britannici sul conflitto ucraino.
«Sullo sfondo del genuino desiderio dimostrato dai leader di Russia e Stati Uniti ad Anchorage di una soluzione globale, equa e sostenibile del conflitto in Ucraina, che includa, tra le altre cose, l’eliminazione delle sue cause profonde, da Londra continuano a piovere dichiarazioni che non solo sono dissonanti con gli sforzi di Mosca e Washington, ma sono anche chiaramente volte a indebolirli» dichiara la Zakharova.
«Pertanto, in una dichiarazione congiunta del 17 agosto a seguito del loro ultimo incontro online, la “coalizione dei volenterosi” presieduta dal primo ministro britannico K. Starmer e dal presidente francese E. Macron ha rilanciato l’idea, ovviamente irrealizzabile, di schierare un contingente militare occidentale in Ucraina qualora si raggiunga un accordo per un cessate il fuoco».
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A sua volta, il 15 agosto, il Ministro della Difesa britannico J. Healey ha dichiarato direttamente che «Albione era pronta a inviare truppe in Ucraina per sostenere il cessate il fuoco una volta entrato in vigore» aggiunge la portavoce.
«Il ruolo degli inglesi nell’alimentare il conflitto in Ucraina è ben noto. E prima dell’inizio dell’SVO [l’«operazione militare speciale» della Russia in Ucraina, ndr], Londra non ha nascosto il fatto di considerare questo Paese esclusivamente come uno strumento geopolitico contro la Russia».
«Da diversi anni, la Gran Bretagna cerca di dimostrare la propria leadership sulla questione del sostegno al regime fantoccio ucraino e della mobilitazione degli aiuti esteri alle Forze Armate ucraine» continua la funzionaria del Cremlino. «Incoraggiando i propri protetti a Kiev, gli inglesi li stanno saldamente tenendo su una rotta euro-atlantica e anti-russa, che è mortale per il popolo ucraino».
«Londra è ossessionata dal desiderio di alzare costantemente la posta in gioco nel conflitto e sta spingendo i suoi partner della NATO su un baratro pericoloso, oltre il quale un nuovo conflitto globale non è lontano».
«Queste invettive bellicose, che di fatto sono un cinico incitamento a proseguire le azioni militari, non fanno che confermare che Londra non è interessata a risolvere la situazione, ma sta facendo tutto il possibile per prolungare lo spargimento di sangue».
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«Con la loro politica, gli inglesi semplicemente non lasciano a Kiev la possibilità di uscire dal conflitto attraverso i negoziati e, per abitudine, prolungano con arroganza e sicurezza di sé le sofferenze del popolo ucraino» tuona la Zakharova.
«È improbabile che le autorità della Gran Bretagna, che da tempo ha abbandonato la “premier league” della politica mondiale, siano in grado di rendersi conto dell’intero peso della responsabilità che si stanno arbitrariamente assumendo, nonché delle conseguenze potenzialmente catastrofiche della politica distruttiva che hanno scelto per la sicurezza internazionale e regionale».
«A questo proposito, invitiamo Londra ad abbandonare le rischiose e sconsiderate manovre geopolitiche e, come minimo, a non interferire con il meticoloso lavoro dei negoziatori russi e americani» conclude la nota.
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Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
Maduro ha offerto ampie concessioni economiche agli Stati Uniti

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Geopolitica
Haaretz: Israele sarà indifendibile se violeremo questo piano di pace

L’editoriale principale del quotidiano israeliano Haaretz, pubblicato il 10 e l’11 ottobre, lancia un severo monito agli israeliani attratti dai piani del primo ministro Benjamin Netanyahu e dei suoi sostenitori estremisti per ostacolare gli accordi di pace negoziati.
«Se Israele fosse così sprovveduto da liberare gli ostaggi e poi trovare un pretesto banale per riprendere i combattimenti, consolidando la sua nuova immagine di Stato guerrafondaio che viola ripetutamente gli accordi, le proteste che hanno scosso l’Europa per la reazione di Israele alla flottiglia per Gaza si intensificheranno con una forza doppia e saranno inarrestabili».
L’editoriale, scritto dall’editorialista Carolina Landsmann, ribadisce: «se Israele riprendesse i combattimenti dopo aver recuperato tutti gli ostaggi, compirebbe un autentico suicidio diplomatico. Difendere il Paese diventerebbe impossibile. Nemmeno Trump potrebbe riuscirci».
L’editoriale è stato innescato dalle dichiarazioni del giornalista israeliano Amit Segal, trasmesse sul Canale 12 israeliano, secondo cui «non esiste una fase due, questo è chiaro a tutti, no?». Segal ha escluso qualsiasi soluzione che richiami gli accordi di Oslo, vantandosi che, una volta liberati gli ostaggi, Israele riprenderà a combattere,.
La Landsmann ha replicato che questo gioco è finito: «Il mondo ha compreso la realtà meglio di Israele», e persino i sostenitori di Trump «sono stanchi» di vedere i contribuenti americani finanziare le guerre di Israele. L’editorialista ha riportato le parole di Trump a Netanyahu: «Israele non può combattere contro il mondo, Bibi; non può combattere contro il mondo».
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Immagine di IDF Spokesperson’s Unit via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Geopolitica
Il Cremlino dice di essere pronto per un accordo sull’Ucraina

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