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Geopolitica

590° giorno di guerra

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– Lunedì la Duma discuterà la revoca della ratifica del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari. Putin ha detto a Valdai che la Russia potrebbe revocare la ratifica per mettersi alla pari con gli USA che non hanno ancora ratificato il trattato del 1996.

 

–  L’incontro dei leader europei a Granada, in Spagna, è stato un fallimento, ritiene Politico. Il vertice è stato presentato come un’opportunità per discutere una soluzione nei Balcani, nonché tra Armenia e Azerbaigian. «La speranza tra i partecipanti di risolvere la crisi umanitaria nel Nagorno-Karabakh è stata infranta quando sia l’azero Ilham Aliyev che il turco Recep Tayyip Erdoğan hanno deciso di saltare l’incontro. I tentativi di disinnescare le tensioni tra Kosovo e Serbia sono stati ugualmente inutili. Il presidente del Kosovo Vjosa Osmani ha rifiutato i colloqui con il suo omologo serbo Aleksandar Vučić a meno che non fossero imposte sanzioni contro Belgrado».

 

– Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha firmato a margine del vertice della Comunità politica europea a Granada una dichiarazione che riconosce la superficie dell’Azerbaigian di 86,6mila km quadrati, che comprende il Nagorno-Karabakh: «Le parti restano impegnate in tutti gli sforzi volti a normalizzare le relazioni tra Armenia e Azerbaigian, basate sul reciproco riconoscimento della sovranità, inviolabilità dei confini e integrità territoriale dell’Armenia (29.800 kmq) e dell’Azerbaigian ( 86.600 kmq), di cui si è già parlato nelle dichiarazioni del presidente del Consiglio Europeo Michel del 14 e 15 maggio 2023».

 

– Il governo ad interim slovacco annuncia la sospensione degli aiuti militari all’Ucraina.

 

– La Svizzera pagherà ai rifugiati ucraini tra 1.000 e 4.000 franchi svizzeri a persona perché lascino il paese, riferisce SwissInfo.

 

– Putin ha annunciato che è stato effettuato con successo l’ultimo test del Burevestnik, un missile da crociera a propulsione nucleare. Burevestnik è uno dei sistemi d’arma più recenti. Secondo il Ministero della Difesa si tratta di un missile da crociera intercontinentale di portata praticamente illimitata a propulsione nucleare. È in grado di trasportare una testata nucleare. Il missile da crociera stealth a bassa quota è invulnerabile a tutti i sistemi esistenti sia di difesa missilistica che di difesa aerea.

 

– La flotta russa aprirà una base navale a Ochamkira in Abkkazia (regione sul mar Nero di fatto indipendente dalle Georgia).

 

– Putin: la popolazione dell’Ucraina si è ridotta a 19 milioni, ma va nutrita, e nutrire 19 milioni di persone è un compito non banale. Se i Paesi della UE se ne vogliono occupare, prego, non abbiamo nulla in contrario. Non l’abbiamo mai avuto.

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Financial Times: L’Ucraina, se aderirà all’Unione europea, potrà ricevere 186 miliardi di euro in sette anni. Questi fondi comprendono 96,5 miliardi di euro per sostenere l’agricoltura. Allo stesso tempo, ciò significa anche una riduzione del 20% dei sussidi in questo settore per gli attuali membri della UE. Se verranno ammessi nove nuovi stati membri, tra cui Ucraina, Moldavia, Georgia e sei paesi dei Balcani, il bilancio della UE aumenterebbe del 21% arrivando a 1,47 trilioni di euro, pari circa l’1,4% del PIL dei 36 Paesi. «Tutti gli stati membri dovranno pagare di più e ricevere meno dal bilancio della UE. Molti stati membri che sono beneficiari netti diventeranno donatori netti».

 

– Ignorando le proteste russe, il Parlamento armeno ha ratificato lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale. L’opposizione non ha votato e ha abbandonato l’aula in segno di protesta.

 

Damnatio memoriae di Putin su Prigozhin: i cadaveri nell’areo (dice il presidente) avevano frammenti di granata. Gli investigatori non hanno fatto esami tossicologici ma avrebbero dovuto, visto che a casa di Prigozhin hanno trovato cinque chili di cocaina.

 

– La crisi ucraina non è un conflitto territoriale, si tratta dei principi su cui si baserà il Nuovo Ordine Mondiale, ha affermato Putin nel suo discorso al Club di Valdai.
Il presidente ha sottolineato in particolare che la Russia è il Paese più grande del mondo, con il territorio più vasto. Pertanto, non ha alcun interesse a conquistare ulteriori territori. La guerra in Ucraina non è una guerra per il territorio e nemmeno per il raggiungimento di un equilibrio geopolitico. Qui si tratta di qualcos’altro: stiamo parlando dei principi su cui si baserà il Nuovo Ordine Mondiale. E un mondo duraturo si stabilirà solo quando tutti si sentiranno al sicuro.

 

– Gli Ucraini denunciano che in seguito ad un bombardamento russo sul villaggio di Groza (Kharkov) è stato colpito un bar in cui si svolgeva una commemorazione. 50 morti e 7 feriti il bilancio provvisorio. Nessun commento ufficiale per ora da parte Russa.

 

Wall Street Journal: «La fine dei finanziamenti statunitensi minaccia la stabilità economica dell’Ucraina». «Gli Stati Uniti pagano i conti del governo e gli stipendi del settore pubblico insieme alle forniture di armi». La mancanza di aiuti americani minaccia il collasso dell’economia ucraina e richiede maggiori finanziamenti per l’Ucraina da parte dei suoi alleati.

 

– Crosetto: le nostre risorse per gli invii a Kiev non sono illimitate. (Avvenire) L’Italia ha bisogno di 2 anni per ripristinare le scorte di armi fornite. (Messaggero)

 

– Secondo il premier ucraino Shmyhal nell’ultimo anno la produzione di droni nel paese è aumentata 100 volte. Le aziende impegnate sarebbero oltre 200.

 

– La Corte costituzionale moldava annulla il divieto per i membri del partito di opposizione Shor di candidarsi alle elezioni.

 

– L’Ucraina ha incluso le tre maggiori compagnie petrolifere e del gas cinesi nella cosiddetta lista degli «sponsor di guerra» a causa della collaborazione con la Russia
L’elenco comprende il gruppo CNOOC, il gruppo Sinopec e la China National Petroleum Corporation.

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– Dall’inizio della guerra in Ucraina il Montenegro ha distrutto il 20% del suo mercato turistico, ha dichiarato il primo ministro Dritan Abazovic. Podgorica sostiene pienamente le sanzioni contro Mosca ed «è d’accordo al 100% con la politica della UE». «Aderiamo a ogni pacchetto di sanzioni contro la Russia, abbiamo ridotto a zero le relazioni politiche con Mosca. Abbiamo distrutto il 20% del nostro mercato turistico e viviamo di turismo. Il 25% del nostro PIL è rappresentato dal turismo, così come il 75% degli investimenti diretti. Abbiamo distrutto il nostro mercato più grande perché non lo guardiamo attraverso il prisma del denaro. Siamo pronti a cercare altri mercati per sopravvivere, ma non vogliamo far parte di un gruppo di paesi che hanno deciso di fare il doppio gioco e mantenere buoni rapporti con la Russia», afferma Abazovic.

 

– Negli ultimi 2 mesi, gli aiuti militari statunitensi all’Ucraina sono diminuiti del 74% rispetto al primo semestre.

 

– Kaisi Ollongren, ministro della Difesa dei Paesi Bassi: «è nel nostro interesse sostenere l’Ucraina. Perché sono loro che combattono questa guerra, non noi… Penso che dobbiamo anche essere coinvolti nel dialogo con i nostri colleghi e amici americani. Perché hanno lo stesso interesse. Perché sostenere l’Ucraina è un modo molto economico per garantire che la Russia e questo regime cessino di rappresentare una minaccia per gli alleati della NATO. Pertanto è fondamentale continuare a sostenerla».

 

– Zelens’kyj in un’intervista a Sky TG24 ha ammesso la possibilità delle elezioni l’anno prossimo. Per questo è necessario cambiare la legislazione, garantire la sicurezza e l’accesso delle persone al processo elettorale

 

– Circa 500 militari russi sono prigionieri in Ucraina, mentre il numero di prigionieri ucraini in Russia è molte volte superiore, ha affermato Denis Pushilin, capo della DPR. Secondo lui, la parte ucraina non fornisce informazioni sui prigionieri di guerra ed è piuttosto difficile trovare i loro dati.

 

– Il ministro della Difesa svedese ha affermato che il trasferimento dei caccia dell’aeronautica nazionale a Kiev sarà possibile solo dopo l’adesione della stessa Svezia alla NATO.

 

– La turca Canik avrebbe fornito mitragliatrici pesanti all’Ucraina. Questo smentisce le voci recenti di una interruzione delle forniture turche a Kiev. Beninteso, non si tratta di beneficenza: la vendita è stata regolarmente pagata.

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– Il Canada ha segretamente permesso agli imprenditori di aggirare le proprie sanzioni contro la Russia, scrive Le Devoir con riferimento ai risultati dell’analisi dei dati federali sul commercio internazionale. Quindi le aziende russe continuano a fornire materiali per la costruzione, l’esplorazione geologica e i beni di lusso al Canada. A sua volta, il Canada ha esportato alla Russia parti in alluminio, convertitori statici elettrici, nonché «dispositivi a raggi X e apparecchi che utilizzano alfa, beta, gamma e altri tipi di radiazioni ionizzanti».

 

– Una nuova linea ferroviaria è in costruzione nelle regioni di Zaporiggia e Donetsk. Questo percorso diventerà un’alternativa al ponte di Crimea. Un altro motivo per cui viene costruita: senza la comunicazione ferroviaria, è impossibile avviare lo stabilimento metallurgico di Mariupol’. Per far funzionare anche solo una parte dello stabilimento, è necessario fornire enormi quantità di materie prime e una parte significativa delle materie prime deve essere fornita su rotaia.

 

– Al vertice di Granada i leader UE non sono riusciti a concordare la data per il nuovo allargamento dell’organizzazione. Von Der Leyen dice che l’accesso sarà «guadagnato per merito» e non ci saranno concessioni.

 

– A ottobre la Turchia ospiterà un vertice internazionale per promuovere la «pace duratura» in Ucraina. Al vertice parteciperà il consigliere alla sicurezza nazionale Sullivan. Non parteciperà alcun delegato russo.

 

– È arrivato a Kaliningrad il primo porta container cinese passato per la rotta marittima settentrionale.

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– Secondo il Wall Street Journal il Pentagono dispone di stanziamenti già destinati all’Ucraina per 5,2 miliardi di dollari. Al ritmo di sostegno sino ad ora tenuto sarebbero sufficienti per sei mesi.

 

– Reuters: esplosione su una nave mercantile turca per un urto con una mina al largo delle coste romene.

 

– Kadyrov ha decorato il figlio Adam, di 15 anni, con la stella di eroe della Cecenia. Recentemente Adam è salito alla ribalta per aver picchiato a favore di telecamere Nikita Zhuravel, detenuto per aver bruciato una copia del Corano.

 

– Le autorità azere diffondono il filmato dell’arresto di Arayik Harutyunyan, già Presidente della Repubblica del Nagorno Kharabak. Harutyunyan verrà verosimilmente processato per secessionismo.

 

– Il direttore dell’Agenzia spaziale israeliana Uri Oron e il presidente dell’Agenzia spaziale dell’Azerbaigian Samadin Asadov hanno firmato il primo accordo di cooperazione nel campo spaziale tra i Paesi.

 

– Il ministero degli esteri russo annuncia un rincaro del costo dei visti per i cittadini UE. Le pratiche più urgenti avranno un costo fino a 300 dollari. Resteranno a 50 dollari i visti elettronici brevi per i turisti.

 

Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia.

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Geopolitica

Orban: il piano dell’UE per rubare i beni russi costituisce una «dichiarazione di guerra»

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Qualsiasi tentativo da parte dell’Unione Europea di confiscare i fondi russi congelati senza l’approvazione di Budapest e in contrasto con il diritto europeo rappresenterebbe una «dichiarazione di guerra», ha dichiarato il primo ministro ungherese Viktor Orban.   La settimana scorsa, l’UE ha approvato il mantenimento a tempo indeterminato del congelamento dei beni della banca centrale russa, ricorrendo a poteri di emergenza per bypassare il requisito di unanimità, nonostante le opposizioni di alcuni Stati membri.   La Commissione Europea, guidata dalla presidente Ursula von der Leyen, intende impiegare i circa 210 miliardi di euro per finanziare un «prestito per riparazioni» destinato a Kiev, un’iniziativa contrastata da vari Paesi, inclusi Ungheria e Slovacchia. La Russia ha definito illegale il congelamento e ha qualificato come «furto» qualsiasi impiego dei fondi, minacciando ripercussioni economiche e legali.   In un post sui social media, Orban ha affermato sabato che i responsabili UE stanno tentando di appropriarsi dei beni russi congelati «aggirando l’Ungheria» e «violando il diritto europeo alla luce del sole», un’azione che, secondo lui, equivarrebbe a una «dichiarazione di guerra», accusando Bruxelles di protrarre il conflitto, precisando che l’Ungheria «non parteciperà» a quello che ha descritto come uno schema «contorto».

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«Non ho mai visto un sequestro di 200-300 miliardi di euro da parte di un Paese che non abbia provocato qualche tipo di reazione», ha aggiunto lo Orban.   Secondo il premier ungherese, «sono tre i tedeschi a comandare». Ha puntato il dito contro il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il capogruppo del Partito Popolare Europeo Manfred Weber e von der Leyen, rei di aver guidato l’UE «in un vicolo cieco» o «dritta contro un muro».   La proposta di voto avanzata da von der Leyen ha riqualificato la gestione dei beni russi congelati come emergenza economica anziché politica sanzionatoria, permettendo alla Commissione di applicare l’articolo 122 dei trattati UE per decidere a maggioranza qualificata invece che all’unanimità, eludendo così possibili veti.   Anche il Belgio, dove è custodita la maggior parte dei fondi, ha espresso riserve per i potenziali rischi legali e finanziari. Il congelamento indefinito è concepito in parte per esercitare pressione su Bruxelles e ottenere il suo appoggio al piano UE di utilizzo dei fondi russi.    

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Immagine di Elekes Andor via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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Geopolitica

Trump annuncia attacchi terrestri in Venezuela «presto»

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che gli USA potrebbero avviare «molto presto» operazioni terrestri contro presunte reti di narcotraffico collegate al Venezuela, dopo aver quasi completamente interrotto i flussi di stupefacenti via mare. Caracas ha respinto con forza ogni accusa di legami con i cartelli della droga.

 

Parlando venerdì con i giornalisti alla Casa Bianca, Trump ha annunciato che il traffico di droga marittimo legato al Venezuela è calato del 92%, sostenendo che le forze americane stanno «eliminando la droga a livelli mai visti prima». «Abbiamo bloccato il 96% degli stupefacenti che arrivavano via mare», ha precisato, per poi aggiungere: «Presto le operazioni inizieranno anche sulla terraferma».

 

Il presidente statunitense non ha tuttavia fornito indicazioni su eventuali obiettivi o sull’estensione di tali azioni.

 

Da settembre le forze USA hanno intensificato sensibilmente la presenza militare nei Caraibi e nel Pacifico orientale, conducendo oltre 20 interventi contro imbarcazioni sospette di traffico di droga e causando la morte di decine di persone. Trump ha affermato che queste operazioni hanno salvato decine di migliaia di vite americane, impedendo l’ingresso di narcotici nel Paese.

 

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha sempre rigettato le accuse di Trump su presunti rapporti tra Caracas e i narcocartelli, sostenendo che Washington utilizzi la campagna antidroga come pretesto per destabilizzare e rovesciare il suo governo.

 

Come riportato da Renovatio 21, Maduro, che avrebbe offerto ampie concessioni economiche agli USA per restare al potere, sarebbe stato oggetto di un tentativo di rapimento tramite il suo pilota personale.

 

Il Venezuela ha stigmatizzato il rinforzo militare come violazione della sovranità e tentativo di golpe. Il governo venezuelano starebbe cercando appoggio da Russia, Cina e Iran. Mosca ha di recente riaffermato la sua alleanza con Caracas, esprimendo pieno sostegno alla leadership del Paese nella difesa della propria integrità. Mosca ha accusato il mese scorso Washington di preparare il golpe in Venezuela.

 

Questa settimana le autorità statunitensi hanno sequestrato anche la petroliera Skipper al largo delle coste venezuelane, una nave cargo che secondo gli USA trasportava petrolio dal Venezuela e dall’Iran. Le autorità di Caracas hanno condannato l’operazione definendola «furto manifesto» e «pirateria navale criminale».

 

Come riportato da Renovatio 21, nel frattempo, la Russia – da tempo alleata stretta del Venezuela – ha rinnovato pubblicamente il suo sostegno a Maduro. Secondo il Cremlino, il presidente Vladimir Putin «ha espresso solidarietà al popolo venezuelano e ha ribadito il proprio appoggio alla ferma determinazione del governo Maduro nel difendere la sovranità nazionale e gli interessi del Paese dalle ingerenze esterne». I due leader hanno inoltre confermato l’impegno a dare piena attuazione al trattato di partenariato strategico siglato a maggio.

 

Trump nelle scorse settimane ha ammesso di aver autorizzato le operazioni CIA in Venezuela. Di piani CIA per uccidere il presidente venezuelano il ministro degli Interni del Paese aveva parlato lo scorso anno.

 

Come riportato da Renovatio 21, Maduro aveva denunciato l’anno scorso la presenza di mercenari americani e ucraini in Venezuela. «Gli UA finanziano Sodoma e Gomorra» aveva detto.

 

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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Geopolitica

La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina

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Il primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che la Slovacchia si opporrà a qualsiasi misura che permetta di impiegare i beni russi congelati per fornire armi all’Ucraina, mettendo in guardia sul fatto che ulteriori sostegni militari non farebbero che protrarre l’«insensata uccisione quotidiana di centinaia di migliaia di russi e ucraini».   In seguito all’escalation del conflitto nel 2022, gli alleati occidentali di Kiev hanno bloccato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, in gran parte depositati nell’UE. Da quel momento è divampata una disputa tra i Paesi intenzionati a usare tali fondi come collaterale per un «prestito di riparazione» a favore di Kiev e quelli che si oppongono fermamente. La decisione finale spetterà ai membri dell’UE nel voto previsto per la prossima settimana.   Fico, da sempre critico del piano, ha illustrato la propria posizione in dettaglio in una lettera inviata all’inizio della settimana al Presidente del Consiglio europeo António Costa. In un post su X pubblicato venerdì, ha riferito di aver poi avuto un colloquio telefonico con Costa, durante il quale ha ribadito il suo rifiuto all’invio di armi a Kiev. Fico ha dichiarato di aver avvertito che proseguire con i finanziamenti prolungherebbe le ostilità e accrescerebbe le vittime, mentre Costa «ha parlato solo di soldi per la guerra».   «Se per l’Europa occidentale la vita di un russo o di un ucraino non vale un cazzo, non voglio far parte di un’Europa occidentale del genere», ha affermato Fico. «Non appoggerò nulla, anche se dovessimo restare a Bruxelles fino al nuovo anno, che comporti il sostegno alle spese militari dell’Ucraina».  

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Vari Stati membri dell’UE hanno manifestato riserve sul programma di prestiti, evidenziando rischi di natura legale e finanziaria. Secondo Politico, venerdì Italia, Belgio, Bulgaria e Malta hanno sollecitato la Commissione europea a considerare opzioni alternative al sequestro degli asset, quali un meccanismo di prestito comunitario o soluzioni temporanee. Obiezioni sono arrivate anche da Ungheria, Germania e Francia.   Venerdì la Commissione Europea ha dato il via libera a una norma controversa che potrebbe prorogare indefinitamente il congelamento dei beni russi, qualificando la materia come emergenza economica e non come misura sanzionatoria. Questo passaggio è interpretato come propedeutico all’attuazione del «prestito di riparazione», in quanto permette decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità, eludendo così i veti dei Paesi dissidenti.   Mosca ha stigmatizzato come illegittimo ogni tentativo di appropriarsi dei suoi asset. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato questa settimana che, con il programma di «prestiti di riparazione», l’Europa sta adottando un comportamento «suicida». Riferendosi al voto di venerdì, ha etichettato l’UE come «truffatori».

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