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Geopolitica

429° giorno di guerra

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– L’Ucraina sarebbe pronta per una controffensiva: le truppe stanno aspettando la decisione del comando, ha detto il ministro della Difesa ucraino Alexej Reznikov.

 

– Zelens’kyj: libereremo sicuramente la Crimea, quando avvicineremo i russi scapperanno.

 

– L’Ucraina ha chiesto alla Polonia e alla UE di riprendere le importazioni agricole e il transito di prodotti agricoli. Il rappresentante del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko ha affermato di aver presentato note all’ambasciata polacca e alla delegazione della UE in Ucraina sull’inaccettabilità della situazione relativa alle restrizioni commerciali all’importazione di prodotti agricoli ucraini.

 

– Eni avvia la produzione di GNL in Congo. Martedì Eni e il governo della Repubblica del Congo hanno lanciato un progetto di liquefazione del gas da 5 miliardi di dollari che dovrebbe raggiungere una capacità produttiva di 3 milioni di tonnellate all’anno nel 2025. Il progetto rientra nella strategia italiana per ridurre la dipendenza dalla Russia. Ad agosto, Eni ha acquisito un impianto di liquefazione galleggiante per produrre ed esportare GNL dal Congo e ha dichiarato di voler rendere operativo l’impianto nella seconda metà del 2023.

 

– Sui canali russi sono apparsi video di semoventi M109 che transitano dalla stazione di Verona. I russi suggeriscono che siano diretti in Ucraina. La circostanza è impossibile da verificare.

 

– Vladimir Putin non potrà entrare in Moldavia, ha detto il primo ministro Dorin Recean. Secondo lui, esiste un elenco di persone a cui è vietato l’ingresso in Moldavia, ma è ancora segretato. Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha risposto al divieto di ingresso in Moldavia ai funzionari russi, affermando che nessuno vuole andarci, e che non esiste più questo Paese.

 

– Le rilevazioni di aprile indicano che in Russia l’inflazione si attesta stabilmente sotto il 3%. Ricordiamo che i tassi di sconto della Banca Centrale sono ancora fermi al 7,5%.

 

– Mikhail Podolyak, consigliere del capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina, dice che la guerra è scoppiata a causa della politica dei paesi occidentali che hanno indotto l’Ucraina a rinunciare alle armi nucleari.

 

– Un centro culturale russo è stato incendiato a Cipro. Secondo quanto riferito, persone non identificate hanno lanciato bottiglie molotov contro l’edificio del centro di cultura e scienza nella città di Nicosia.

 

– La Gran Bretagna non è obbligata a partecipare all’eliminazione delle conseguenze dell’uso di proiettili con uranio impoverito, che Londra fornisce a Kiev, ha detto il vice ministro della Difesa britannico James Heappey. Ha detto che ora le munizioni sono controllate dalle forze armate ucraine e il ministero della Difesa britannico non controlla i luoghi in cui vengono utilizzate le munizioni all’uranio impoverito.

 

– La controffensiva che tarda – Perché la controffensiva ucraina tarda? Ecco le ragioni principali secondo CNN.
1) la linea di difesa russa. «I russi hanno avuto quasi 6 mesi per costruire un complesso di difesa. Sfondarlo sarà un’enorme impresa». La difesa russa è costituita da «fossati anticarro, barriere, campi minati e trincee che si estendono per centinaia di miglia lungo il tortuoso fronte meridionale». Le immagini satellitari confermano i timori dei giornalisti occidentali, mostrano «migliaia di posizioni difensive su un vasto territorio» nella parte Sud-Est della regione di Zaporozhye. 2) La seconda ragione è la mancanza dell’elemento sorpresa. «Le autorità ucraine hanno riconosciuto che, a differenza della riconquista di parte della regione di Kharkiv nello scorso settembre, potrebbero non avere l’elemento sorpresa in una controffensiva più ampia». 3) La terza ragione è il vantaggio dell’esercito russo nell’aria. «Questo potrebbe essere fondamentale per rallentare l’avanzata dell’Ucraina».

 

– Il comandante in capo delle Forze Armate alleate della NATO in Europa, il generale americano Christopher Cavoli, ha affermato che oltre il 98% di attrezzature militari promesse è già stato consegnato a Kiev. A sua volta, il consigliere del capo dell’ufficio del presidente ucraino Mikhail Podolyak ha affermato che «Kiev dubita della valutazione del Pentagono che l’Ucraina abbia ricevuto oltre il 98% delle attrezzature militari promesse dall’Occidente».

 

– Il deposito petroliero di Sebastopoli in fiamme. Nell’attacco sono state danneggiate quattro petroliere. Le operazioni di spegnimento si prolungheranno almeno fino a sera.

 

– Accordo fra la commissione UE e 5 paesi dell’est Europa. Questi revocheranno i divieti all’importazione del grano ucraino in cambio di 100 milioni di sussidi comunitari ai loro agricoltori.

 

– Ministro degli Esteri cinese: per quanto sia complicata la crisi ucraina, deve essere risolta attraverso negoziati. Il colloquio tra Xi Jinping e Zelensky è un passo importante verso la risoluzione politica del conflitto.

 

– È di 23 morti, compresi 6 bambini, il bilancio finale della distruzione di un condominio nella città da Uman’ (Ucraina centrale) provocata dall’attacco missilistico russo di venerdì sera.

 

– Soldati russi al fronte

 

– A Nikolaev è mancata la corrente elettrica e gas dopo l’attacco notturno dei missili Kalibr.

 

– Stoltenberg: I paesi della NATO hanno completato l’addestramento e hanno armato oltre 9 brigate delle forze armate dell’Ucraina. Inoltre i paesi della NATO hanno fornito il 98% dell’assistenza promessa all’Ucraina, inclusi 1.550 veicoli corazzati, 230 carri armati e enormi quantità di munizioni.

 

Bloomberg: le UE valuta di concedere deroghe alla disciplina di bilancio ai paesi membri che faranno investimenti straordinari nella produzione di munizioni.

 

– La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato una risoluzione che obbliga le autorità a rivelare i dati sul numero di militari statunitensi in Ucraina.

 

– Erdogan e Putin hanno avuto una conversazione telefonica, ha riferito il canale televisivo turco TRT. I media turchi pubblicano le foto di Erdogan, che, secondo loro, sono state scattate durante la conversazione con Putin.

 

– Erdogan e Putin partecipano online alla cerimonia di consegna del combustibile nucleare alla centrale nucleare di Akkuyu.

 

Washington Post: l’Intelligence americana nota che alcuni stati, tra cui Brasile, Egitto, India e Pakistan, non sono inclini a sostenere Washington nel confronto con Mosca e Pechino. Questa informazione sarebbe tratta da leak di documenti super segreti.

 

– Il Brasile ha rifiutato di inviare munizioni alla Germania per il loro successivo trasferimento all’Ucraina, per non diventare parte del conflitto militare, ha affermato il presidente brasiliano Luis Inácio Lula da Silva.

 

– Missili Kalibr in partenza dal Mar Nero.

 

– Le autorità polacche hanno sfrattato con esecuzione forzata la scuola dell’ambasciata russa a Varsavia. La Russia protesta denunciando una violazione della Convenzione di Vienna.

 

– Una modifica legislativa consente all’esercito russo di impiegare i coscritti nelle missioni estere di mantenimento della pace (tale non è la guerra in Ucraina).

 

– L’Unione europea ha investito sia nell’invio di armi a Kiev sia nel sostegno ai rifugiati «miliardi in più del previsto», secondo Bloomberg. Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia stanno gradualmente riducendo gli aiuti economici e invitano gli ucraini ad andare a lavorare.

 

– L’Ucraina ha rispettato tutte e sette le raccomandazioni della Commissione Europea per il paese candidato all’Unione Europea e si aspetta un rapporto dalle autorità europee entro la fine della primavera, ha detto il primo ministro ucraino Denis Shmygal.

 

– L’orrore di Bakhmut continua

 

– La Merkel dice da avere usato «ogni mezzo a sua disposizione» per cercare di prevenire l’attuale conflitto in Ucraina. Fra l’altro afferma di aver «parlato molto» con Poroshenko e Zelensky per indurli ad attuare i protocolli di Minsk, ma senza successo.

 

– Ucraina e Pakistan stringono la loro partnership militare. In cambio della fornitura di proiettili a Kiev, l’Ucraina fornirà a Islamabad motori e pezzi di ricambio per elicotteri Mi-17. Secondo the Economic Times, è stato firmato un contratto per un valore di 1,5 milioni di dollari. Ucraina e Pakistan hanno stretti legami militari e industriali. Tra il 1991 e il 2020, i paesi hanno stipulato contratti di armi per un valore di quasi 1,6 miliardi di dollari.

 

– Secondo il New York Times gli USA hanno fornito all’Ucraina rilevatori di radiazioni che dovrebbero servire a rilevare l’uso, da parte dei Russi, di armi nucleari.

 

– «Questa è Bakhmut. Questa è Bakhmut. Ecco»

 

– Il vice primo ministro russo Marat Khusnullin ha visitato Artiomovsk e ha dichiarato che in futuro la città sarà ricostruita.

 

– Decreto di Putin: i residenti dei «nuovi territori» che non hanno preso la cittadinanza russa possono essere espulsi se vengono considerati una minaccia per la sicurezza nazionale.

 

– Secondo il canale russo di opposizione Brief in Russia, dopo un anno di sostanziale stabilità, potrebbero crescere i prezzi della benzina causa la pressione del fisco sulle aziende energetiche che vedono ridursi anche i profitti dell’export.

 

– L’ Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha votato una risoluzione che definisce «genocidio» la «deportazione in Russia di bambini» ucraini.

 

– Missile russo colpisce Nikolaev.

 

– Finché la Crimea fa parte della Russia, il sistema politico russo non vacillerà, ha dichiarato il leader dell’opposizione russa Garry Kasparov. «Sono illusioni che in Russia ci siano alcune possibilità per una divisione nelle élite, che il regime può in qualche modo vacillare, che ci sarà una sorta di resistenza, indignazione della gente: finché Putin controlla la Crimea, niente di tutto ciò accadrà».

 

– L’inviato speciale dell’UE per le sanzioni David O’Sullivan dopo aver incontrato il presidente uzbeko Mirziyoev, dice di aver ricevuto la promessa che l’Uzbekistan non aiuterà la Russia ad aggirare le sanzioni.

 

– La Russia ha sostenuto il prolungamento della vita operativa della Stazione Spaziale Internazionale fino al 2028. L’anno scorso il capo di Roskosmos aveva comunicato il ritiro dal progetto nel 2024.

 

– Zelens’kyj in un’intervista ha dichiarato che porta sempre una pistola e sa come usarla, nel caso in cui l’esercito russo voglia farlo prigioniero.

 

– I ministri della Difesa russo e cinese hanno discusso questioni di reciproco interesse a margine della riunione dei ministri della difesa degli stati membri della SCO a New Delhi.

 

– Giovedì un tribunale del Kirghizistan, ha ordinato la chiusura della filiale locale di Radio Free Europe/Radio Liberty, finanziata dagli Stati Uniti, i cui rappresentanti hanno criticato la sentenza definendola «oltraggiosa».

 

– Alcuni mezzi corazzati russi, fra cui un T90 ed un BMP-3, sono stati avvistati negli Stati Uniti, a cui sono stati forniti presumibilmente per motivo di studio dalle forze ucraine che li hanno catturati.

 

– Il Presidente russo Vladimir Putin ha visitato ieri il nuovo parco industriale Rudnevo, che fa parte della zona economica speciale Technopolis a Mosca.
Accompagnato dal sindaco della capitale, Sergej Sobjanin, il presidente ha preso conoscenza della costruzione della zona industriale, ha visitato l’officina di produzione dei droni ed esaminato il modello del parco industriale assieme a una mostra di produttori e operatori di sistemi aerei senza pilota. Nel nuovo parco industriale Rudnevo, la cui costruzione è stata avviata alla fine del 2020, oggi è in corso la formazione di un cluster di velivoli senza pilota: il Centro federale per i sistemi aerei senza pilota. Sono già stati costruiti 18 edifici di produzione con una superficie totale di 120.000 metri quadrati, compresa la produzione pilota e un ufficio di progettazione. 17 aziende dispiegheranno le loro strutture nel sito industriale, la maggior parte delle quali produrrà droni di varie classi.

 

– Putin firma la legge che limita la vendita dei vaporizzatori in Russia. Vietati ai minorenni, limitata la pubblicità, prezzo minimo fissato per decreto e divieto di aggiunta di aromi che possano aumentare la dipendenza.

 

ANSA: archiviata l’inchiesta sul caso Metropol, cioè la presunta trattativa tenutasi al prestigioso hotel di Mosca in un meeting dell’ottobre 2018, tra Gianluca Savoini (il presidente dell’associazione Lombardia-Russia), altri due italiani e tre presunti intermediari russi riguardo un commercio di petrolio che, stando alle accuse lette sui giornali, avrebbe dovuto essere finalizzato ad alimentare con 65 milioni di dollari le casse della Lega. Il GIP di Milano che ha accolto la richiesta dei PM archiviando le posizioni dei tre italiani, che erano indagati per corruzione internazionale.

 

 

 

Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia e Intel Slava Z.

 

 

 

Immagine da Telegram

 

 

 

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Geopolitica

La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco

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Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.

 

Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.

 

«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.

 

Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.

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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.

 

All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.

 

La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.

 

Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.

 

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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset

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La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.   Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.   Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».   Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.

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Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».   «Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.   Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.   Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».   «La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.   Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.   Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».  

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Geopolitica

Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania

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Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.

 

Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.

 

Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.

 

Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)

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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.

 

Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».

 

«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».

 

Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».

 

Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.

 

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