Gender
Vescovo celebra la «messa LGBT» e consente a una attivista drag queen di parlare

Il vescovo ausiliare di San Diego Ramón Bejarano ha recentemente celebrato la messa annuale «All are Welcome» LGBT «Pride» della chiesa di San Giovanni Evangelista e ha permesso a «Nicole» Murray-Ramirez, un’attivista «drag queen» LGBT e da tempo commissario della città di San Diego, di parlare durante la messa. Lo riporta LifeSite.
Bejarano ha celebrato la messa domenicale del 13 luglio, organizzata dal «Ministero LGBTQ» di St. John e con il pieno appoggio della diocesi di San Diego, guidata dal vescovo Michael Pham, uno dei primi vescovi nominati da Papa Leone XIV. Durante il suo discorso, Murray-Ramirez, ex membro del consiglio direttivo del gruppo pro-LGBT Human Rights Campaign, ha ringraziato il vescovo Bejarano per il suo impegno a «difendere» la «comunità LGBTQ».
«La Messa di Benvenuto per tutti celebra il dono della Chiesa come Madre che ama, abbraccia e accompagna chiunque desideri avvicinarsi a Cristo. Come ha proclamato il nostro defunto Papa Francesco, «Todos, todos, todos» scrive la diocesi su Facebook.
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Murray-Ramirez ha scritto ampiamente in un post su Facebook quanto sia stato un onore per lui parlare durante la messa e ha elogiato Bejarano. «Il sermone del vescovo è stato molto potente, incentrato sul fatto che Dio ama TUTTI noi così come siamo», ha scritto.
Sulla base del racconto di Murray-Ramirez, sembrerebbe che Bejarano abbia omesso qualsiasi riferimento all’insegnamento della Chiesa sul «matrimonio» tra persone dello stesso sesso.
«Ho avuto l’onore di essere invitato a parlare ed è stato meraviglioso vedere e sentire la meritata e fragorosa ovazione che ha ricevuto il vescovo Bajarano quando l’ho sinceramente ringraziato a nome di tutti noi per aver difeso non solo la comunità LGBTQ, ma anche gli immigrati clandestini e i rifugiati», ha continuato Murray-Ramirez.
Qui, l’attivista omotransessualista sembra riferirsi alla storia di Bejarano nel sostegno ai «cattolici LGBT». Il vescovo ha celebrato la Messa di San Giovanni del 2024 «Tutti sono benvenuti», dove, durante l’omelia, si è scusato con i «cattolici LGBT» presenti per tutto il presunto «dolore e l’angoscia» che la Chiesa cattolica ha causato loro.
«Mi scuso per il dolore e l’angoscia che io e la Chiesa abbiamo causato a molti di voi. Mi scuso per la stigmatizzazione e il trauma che abbiamo causato ad altri, dicendo loro che non sono apprezzati e che non sono degni dell’amore di Dio. Ci sono molti altri là fuori che si sentono rifiutati e non apprezzati», ha detto Bejarano durante quel sermone.
Il commento di Murray-Ramirez in cui ringrazia il vescovo per aver difeso gli immigrati illegali e i rifugiati si riferisce probabilmente alla «solidarietà» di Bejarano, insieme al vescovo Pham e ad altri leader religiosi, con i migranti che a giugno rischiano la deportazione presso un tribunale federale, scrive LifeSite.
Le foto pubblicate da Murray-Ramirez durante la messa su Facebook mostrano la «drag queen» in posa per una foto ricordo e benedetta da Bejarano. Alla messa pro-LGBT ha partecipato anche il sindaco di San Diego, Todd Gloria, apertamente gay e nominalmente cattolico, che ha posato per una foto con il vescovo.
Bejarano è stato anche tra i 68 vescovi americani che nel 2021 hanno firmato una lettera chiedendo alla Conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti (USCCB) di porre fine alle discussioni sul divieto di ricevere la Santa Comunione all’allora presidente Joe Biden e ad altri politici cattolici pro-aborto.
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La parrocchia di St. John è anche nota per aver celebrato numerose Messe del «pride» nel corso degli anni, come quella del 2017 per commemorare il 20° anniversario del documento «Always Our Children» della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti del 1997, che sottolineava l’«importanza» che i genitori accettassero l’attrazione per lo stesso sesso nei loro figli. Anche Murray-Ramirez ha partecipato alla Messa del 2017.
Secondo la loro pagina web, ricca di immagini di «Pride» e arcobaleno, il ministero LGBTQ della parrocchia organizza mensilmente servizi speciali e pranzi condivisi per i parrocchiani LGBT.
Dopo che il Vaticano ha pubblicato la Fiducia Supplicans, che ha permesso la benedizione delle «coppie» dello stesso sesso nel 2023, i responsabili del ministero LGBTQ di St. John’s hanno espresso la loro approvazione a un’agenzia di stampa locale di San Diego. Un responsabile del ministero sembrava indicare che molte “coppie” omosessuali frequentano St. John’s.
«Abbiamo molte coppie cattoliche impegnate qui, LGBT, che stanno insieme da parecchio tempo», hanno detto. «Io stesso sono impegnato in una relazione da 40 anni e sono sposato da 10, quindi questa è una notizia davvero gradita».
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Immagine generata artificialmente
Gender
Migliaia di «cattolici LGBT» entrano nella Basilica di San Pietro per il pellegrinaggio dell’Anno Giubilare

Video of the LGBT Jubilee pilgrimage at the Vatican today, from @AP.
Bp Franceseco Savino (vp of Italian Bishops) said Mass for the group & reportedly with Pope Leo’s express approval The group carried a rainbow cross into the Vatican pic.twitter.com/W8pBPd4ehh — Michael Haynes 🇻🇦 (@MLJHaynes) September 6, 2025
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“F*ck the Rules” inside Saint Peter’s The LGBT group La Tenda di Gionata makes their entrance into St. Peter’s Basilica today, along with several other pilgrimage groups who were on the Jubilee Year calendar. But La Tenda… claws out and F*ck the Rules… this is the New… pic.twitter.com/dc49Mr6Y3t
— Michael J. Matt (@Michael_J_Matt) September 6, 2025
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Bizzarria
Chirurgo del servizio sanitario pubblico britannico si è fatto amputare le gambe per «gratificazione sessuale»

Le autorità britanniche hanno condannato il chirurgo Neil Hopper a 32 mesi di carcere dopo essersi amputato le gambe per gratificazione sessuale.
Il medico presso il Royal Cornwall Hospitals NHS Trust a Truro, in Cornovaglia, dove, secondo diverse fonti, ha effettuato centinaia di interventi di amputazione prima del 2019, anno in cui egli stesso ha subito l’amputazione di entrambe le gambe.
La Corte di Truro ha appreso che l’uomo ha mentito agli assicuratori sostenendo che le lesioni alle gambe erano dovute a sepsi e non autoinflitte. Si è appreso che nel maggio 2019 Hopper aveva subito amputazioni sotto il ginocchio a seguito di una «malattia misteriosa». In realtà, aveva usato ghiaccio e ghiaccio secco per congelarsi le gambe, quindi è stato necessario asportarle, ha affermato il procuratore Nicholas Lee.
I bizzarri dettagli del caso sono emersi durante il processo. Hopper era da tempo eccitato dall’idea di amputarsi le gambe, arrivando addirittura ad acquistare video pornografici di uomini che si facevano estrarre volontariamente i genitali. Secondo quanto appreso dalla corte, i reati di pornografia estrema erano collegati a video di mutilazioni corporee che lo Hopper aveva acquistato online e che non includevano bambini.
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Aveva inviato a un altro personaggio, Marius Gustavson precedentemente incarcerato per aver guidato un’organizzazione di body modification estreme come il sito EunuckMaker («produttore di eunuchi»), una foto del suo pene eretto prima di procedere con l’amputazione delle gambe.
L’operazione ha seguito un iter specifico. Sotto la guida del Gustavson, Hopper aveva immerso i piedi nel ghiaccio secco mentre moglie e figli erano fuori casa. Quando i paramedici sono arrivati, hanno creduto che soffrisse di sepsi.
Lo Hopper ha ricevuto 466.000 sterline dagli assicuratori dopo aver accettato quella richiesta di risarcimento. «Sarà fantastico essere un doppio amputato», ha scritto Hopper in un messaggio di testo prima di commettere il suo crimine.
Prima che emergesse lo scandalo e la frode, il medico della Cornovaglia era stato definito «il più coraggioso di Bretagna» e aveva partecipato a programmi TV in cui raccontava la sua esperienza di amputato. Particolare degno di nota è quello per il quale, secondo quanto si apprende, il chirurgo vascolare prima di programmare la propria auto-amputazione aveva eseguito come medico statale centinaia di amputazioni.
La questione richiama alla mente la possibilità che molti dottori, e infermieri, le cui storie talvolta finiscono nelle cronache, esprimano durante la loro pratica medica impulsi sadici e perversi, arrivando persino a totalizzare, secondo calcoli, centinaia di vittime.
Il medico era stato arrestato nel marzo 2023 ed è sospeso dall’albo dei medici dal dicembre 2023. Lo Hopper soffriva di «disforia corporea» fin dall’infanzia e i suoi piedi rappresentavano per lui un «indesiderato inconveniente» e un «disagio persistente e senza fine», ha un dottore sentito dalla BBC.
Secondo quanto sentito in tribunale, lo Hopper aveva acquistato tre video dal sito web EunuchMaker, rispettivamente per 10 e 35 sterline, che mostravano uomini che si facevano rimuovere volontariamente i genitali, scambiando circa 1.500 messaggi con Gustavson sulle sue amputazioni degli arti inferiori e su come le aveva eseguite, chiedendogli anche quanto ghiaccio secco avesse usato. Gustavson è stato condannato all’ergastolo con una pena minima di 22 anni all’Old Bailey nel 2024 per aver guidato un’organizzazione di body modification estreme, come la castrazione.
Come riportato da Renovatio 21, il Gustavson era stato condannato all’ergastolo con una pena minima di 22 anni nel carcere dell’Old Bailey nel 2024 per aver guidato un’organizzazione che praticava modifiche corporee estreme.
Il sito Eunuch Maker contava circa 23.000 abbonati in tutto il mondo. Secondo la BBC, il sito gli aveva fruttato circa 375.000 dollari. Il Gustavsone e i suoi assistenti filmavano le procedure e le pubblicavano sul sito web dove erano disponibili in pay-per-view.
La presunta «disforia dell’integrità corporea» è un fenomeno in crescita in tutto il mondo. L’anno passato i medici hanno amputato il quarto e il quinto dito sani della mano sinistra di un ventenne del Quebecco perché credeva che non facessero parte del suo corpo.
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Le connessioni di tali pratiche di perversa «cura» amputante di una presunta «disforia» con la questione del transessualismo – promosse dallo Stato moderno e pagate dal contribuente – dovrebbe saltare agli occhi di tutti.
I casi di amputazioni inflitte, anche più prosaicamente, alle truffe di assicurazioni non sono infrequenti. Nel 2001 si parlò di un signore della provincia autonoma di Bolzano che si sarebbe fatto amputare una gamba dal cugino ottenere un risarcimento dalle assicurazioni, con le quali sarebbero state stipulati contratti da oltre un miliardo di lire in caso di invalidità permanente. Contrariamente all’ingegnoso programma, l’uomo perì sul posto, mentre il cugino fu arrestato e messo in carcere.
La vicenda ispirò, dal Trentino al Veronese ed oltre, diverse conversazioni, battute e probabilmente pure la canzone del gruppo rock di estrema destra scaligero «Truffa all’assicurazione» (2003).
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Immagine screenshot da YouTube
Gender
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