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Droni

Soldato russo fracassa drone ucraino con il calcio del fucile

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Nuovi video di interazione uomo-drone emergono dal teatro di guerra ucraino.

 

Secondo un breve filmato pubblicato dal canale Telegram SHOT, un soldato russo avrebbe fermato un attacco di droni ucraini colpendo un piccolo velivolo senza pilota in arrivo con il calcio del suo fucile.

 

Il filmato condiviso dal canale venerdì mostrava un piccolo drone che correva verso un militare che stava camminando lungo un sentiero sterrato. Si può vedere l’uomo accorgersi subito del pericolo in arrivo e colpire il drone con il suo fucile d’assalto. Il drone esplode quindi a mezz’aria, producendo una grande colonna di fumo.

 

È possibile vedere il soldato sopravvivere allo scontro, mentre emerge dalla nuvola di fumo prima di cadere a terra. Poi si rialza e scappa, mentre i colpi raggiungono il terreno intorno a lui. Il canale russo Telegram ha affermato che il soldato non ha riportato ferite durante lo scontro ed è «vivo e vegeto».

 

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Secondo SHOT, l’incidente è avvenuto nei pressi della città di Chasov Yar nella Repubblica Popolare di Donetsk. L’esercito russo non ha commentato ufficialmente l’incontro né fornito informazioni sul soldato o sul luogo in cui è avvenuto.

 

Alcuni organi di informazione russi hanno riferito che l’uomo nel video presterebbe servizio nell’unità delle forze speciali Akhmat della Repubblica cecena russa.

 

Chasov Yar è da tempo un importante hub logistico per l’esercito ucraino. L’area attorno alla città chiave del Donbass che era stata trasformata in una fortezza dalle truppe di Kiev è diventata un’arena di feroci battaglie tra le forze ucraine e russe negli ultimi mesi.

 

Le truppe russe sono riuscite a prendere parzialmente il controllo della parte orientale della città a giugno, ma l’ambiente di combattimento nella zona si era rivelato estremamente difficile, scrive RT. La città è divisa in due metà irregolari da un grande canale, che viene utilizzato come linea fortificata dalle forze di Kiev.

 

Il video è apparso un giorno dopo un’altra clip che mostrava un altro combattente russo che dava una testata a un drone kamikaze ucraino in arrivo. Il militare, che indossava un casco, sarebbe sopravvissuto anche lui alla prova.

 

Come riportato da Renovatio 21, vi è anche il caso del soldato russo che due settimane fa ha abbattuto un drone sparandogli da un camion in movimento. Tuttavia, il caso più emblematico resta quello del drone ucraino sconfitto da un militare russo armato di sacco di patate.

 

I droni economici con visuale in prima persona (FPV) che trasportano piccole cariche esplosive sono ampiamente utilizzati da entrambe le parti nel conflitto ucraino, spesso per ostacolare i tentativi di avanzata del nemico o per colpire le truppe al riparo all’interno di edifici e trincee.

 

Di fatto, l’uso dei droni visibili sul teatro ucraino sta rimodellando i concetti tattici e strategici della guerra del XXI secolo.

 

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Immagine screenshot da Twitter

 

 

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Droni

La Germania investirà 10 miliardi di euro in droni militari

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La Germania intende investire 10 miliardi di euro nei prossimi anni per potenziare significativamente la sua flotta di droni militari, ha annunciato il ministro della Difesa Boris Pistorius.   Il progetto si inserisce nel contesto delle discussioni dell’UE su un «muro di droni», una proposta per creare una rete di sistemi di difesa aerea e sorveglianza per contrastare presunte minacce russe. Gli acquisti di droni tedeschi rientrano in una più ampia spinta alla militarizzazione nell’Unione Europea, con Berlino in prima linea.

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Intervenendo mercoledì a margine della riunione dei ministri della Difesa della NATO a Bruxelles, Pistorius ha promesso che la Germania svolgerà un ruolo di maggiore rilievo nella difesa aerea dell’UE. Recentemente, diversi funzionari occidentali hanno accusato aerei e droni russi di aver violato lo spazio aereo dell’UE, definendo tali incidenti parte di una presunta «guerra ibrida» condotta da Mosca. Il Cremlino ha respinto le accuse, definendole prive di fondamento e accusando l’Occidente di alimentare un’«isteria» anti-russa.   Pistorius ha dichiarato che la Germania offrirà un «contributo significativo» e che i suoi acquisti di droni copriranno «tutte le tipologie e altitudini», includendo velivoli sia da difesa che da attacco. Un portavoce del ministero ha confermato che la Germania schiererà due jet Eurofighter a Malbork, in Polonia, da dicembre a marzo.   Secondo i media, questa settimana la Commissione europea presenterà una «roadmap» per il progetto «muro dei droni», promosso dalla presidente Ursula von der Leyen. Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha criticato l’iniziativa, affermando che «costruire muri è sempre un errore, come dimostra la storia».   Le parole di Pistorius arrivano dopo diversi avvistamenti di droni su infrastrutture critiche tedesche, in particolare all’aeroporto di Monaco di Baviera all’inizio del mese, che hanno causato la cancellazione di numerosi voli e ritardi per migliaia di passeggeri.   Alcuni media e funzionari hanno attribuito tali voli di droni a un’operazione orchestrata da Mosca. All’inizio di ottobre, il presidente russo Vladimir Putin ha risposto con ironia alle preoccupazioni sui «droni russi» in Europa, dicendo: «Si sentono a disagio? Non li manderò più. Né in Francia, né in Danimarca, né a Copenaghen. Dove altro volano? A Lisbona?» Passando a un tono più serio, Putin ha ribadito che la Russia non ha obiettivi in Europa e che le discussioni sui droni servono solo a inasprire le tensioni e giustificare l’aumento delle spese militari.   Come riportato da Renovatio 21, alcuni funzionari UE considerano il progetto dell’UE di creare il «muro dei droni» per contrastare presunte incursioni russe come in gran parte un gesto simbolico.

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Come riportato da Renovatio 21, la Danimarca ha comunicato la mobilitazione dei riservisti dopo l’allarme dei droni degli scorsi giorni, che avevano interessato anche una base aerea danese che ospita gli F-35. Avvistamenti di droni la settimana scorsa avevano fatto chiudere aeroporti in Danimarca e Norvegia e Francia.   Pochi giorni fa vi è stata una violenta esplosione in un’area industriale del Sud-Ovest dell’Inghilterra, Swindon, dove si prevede sorgerà una fabbrica di droni.   Il sito Politico ha riportato che altri funzionari UE paragonano in privato alla reazione a catena seguita all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, che scatenò la Prima Guerra Mondiale.   Come riportato da Renovatio 21, il politologo russo Dmitrij Trenin ha scritto in un saggio ampiamente circolato in Russia che la Terza Guerra Mondiale è già iniziata e che l’opzione atomica è sul tavolo. Due anni fa un altro politologo russo, Fedor Lukjanov, aveva dichiarato che il conflitto mondiale era già iniziato. Stesso pensiero espresso a settembre 2023 al Forum di sicurezza di Kiev dal capo del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina Oleksyj Danilov.

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Droni

La polizia sventa un complotto jihadista con droni contro il primo ministro belga

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Le autorità belghe hanno neutralizzato un presunto piano per assassinare il primo ministro Bart De Wever e altri politici con un drone carico di esplosivi, secondo quanto riportato giovedì da diverse testate giornalistiche.

 

La polizia ha arrestato tre individui nella zona di Anversa, accusati di aver progettato un «attacco terroristico di ispirazione jihadista», ha dichiarato il procuratore federale Ann Fransen in una conferenza stampa. «Alcuni indizi suggeriscono che i sospettati pianificassero un attacco di natura jihadista contro figure politiche», ha precisato, senza rivelare i nomi dei bersagli.

 

Gli investigatori ritengono che i sospettati stessero lavorando alla costruzione di un drone kamikaze progettato per trasportare esplosivi.

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Secondo il quotidiano De Standaard, durante le perquisizioni sono stati rinvenuti componenti di droni, una stampante 3D e sfere metalliche destinate a essere usate come schegge, una delle quali trovata a poche centinaia di metri dall’abitazione privata di De Wever.

 

I sospettati, descritti come «radicalizzati», sono nati nel 2001, 2002 e 2007. Uno di loro, secondo quanto riferito, è stato rilasciato.

 

Il vice primo ministro Maxime Prevot ha definito le notizie sul complotto «profondamente sconvolgenti». De Wever ha reagito pubblicando su Instagram una foto con il suo gatto, accompagnata da un fumetto in cui chiede: «Maximus, riesci a catturare un drone?». Il gatto risponde: «Catturare un sogno? Nessuno lo fa meglio di me».

 

 

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La notizia giunge dopo che diversi paesi dell’UE hanno segnalato avvistamenti di droni non identificati vicino a aeroporti, basi militari e altre infrastrutture critiche nell’ultimo mese.

 

A inizio ottobre, le autorità belghe hanno riportato circa 15 droni non identificati nei cieli sopra la base militare di Elsenborn, avviando un’indagine su possibili minacce ibride.

 

Avvistamenti simili sono stati registrati in Danimarca, Francia e Germania, mentre la Polonia ha segnalato un’incursione di 19 droni a settembre, che ha provocato l’intervento della NATO e un allarme diplomatico. Funzionari occidentali hanno attribuito i droni alla Russia.

 

Mosca ha smentito ogni coinvolgimento, definendo le accuse occidentali come tentativi allarmistici per alimentare l’isteria anti-russa, giustificare maggiori spese militari e inasprire le tensioni.

 

Il Servizio di Intelligence estero russo (SVR) ha avvertito che Kiev potrebbe orchestrare operazioni sotto falsa bandiera con droni per screditare Mosca e coinvolgere ulteriormente la NATO nel conflitto ucraino.

 

Come riportato da Renovatio 21, nelle scorse ore il ministro della Difesa belga Theo Francken ha annunciato che potrebbe dispiegare truppe a Bruxelles entro la fine dell’anno per pattugliare la città, in risposta alle crescenti pressioni sul governo per contrastare la criminalità violenta e ristabilire l’ordine nella capitale, oramai totalmente sconvolta dall’immigrazione che ne ha cambiato i connotati.

 

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Droni

Le accuse alla Russia dell’Occidente sui droni sono infondate, dice il Cremlino

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I funzionari dell’Europa occidentale dovrebbero «ampliare i propri orizzonti» riguardo agli avvistamenti di droni e smettere di attribuire ogni responsabilità alla Russia, ha dichiarato lunedì ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.   Le affermazioni del Peskov arrivano in un contesto di ripetuti avvistamenti di droni in Europa occidentale nelle ultime settimane, che hanno portato alla chiusura temporanea di diversi aeroporti. In Belgio, le autorità hanno confermato la presenza di 15 droni sopra la base militare di Elsenborn, nella provincia di Liegi. La Danimarca è arrivata a mobilitare i riservisti per l’allarme dei droni.   Peskov, tuttavia, ha ribadito che non ci sono «assolutamente motivi per incolpare la Russia per questo», citando un recente rapporto secondo cui un «appassionato di aviazione» locale, «senza alcun legame con la Russia», sarebbe stato arrestato in una città europea mentre testava il suo drone.   «Questo è un esempio specifico, piccolo e isolato, ma forse gli europei hanno bisogno di ampliare i propri orizzonti», ha commentato Peskov.   Il portavoce del Cremlino non ha chiarito a quale incidente specifico si riferisse. Sabato, il quotidiano tabloide Bild ha riportato che un cittadino croato di 41 anni è stato fermato vicino all’aeroporto di Francoforte sul Meno per aver utilizzato un drone.

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La settimana precedente, lo stesso quotidiano aveva riferito che diversi cittadini tedeschi sono stati arrestati per aver fatto volare droni nei pressi di un aeroporto norvegese. Inoltre, un cittadino cinese sarebbe stato espulso dalle autorità norvegesi per aver pilotato un drone vicino all’aeroporto di Svolvaer, nel nord del Paese.   «La storia di questi droni è a dir poco strana, ma non ha senso dare la colpa alla Russia», ha affermato Peskov. «Ci sono molti politici in Europa che ora sono inclini a dare la colpa di tutto alla Russia senza alcuna base, senza alcun fondamento», ha aggiunto.   Mosca ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento negli incidenti con droni negli aeroporti europei. I funzionari russi hanno descritto tali accuse come forme di allarmismo occidentale, utilizzate per alimentare l’isteria anti-russa e giustificare l’aumento dei budget militari, contribuendo così ad accrescere le tensioni.   Intervenendo giovedì al Forum di Valdai, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia non possiede droni in grado di raggiungere i Paesi coinvolti e ha sottolineato l’assenza di obiettivi militari per Mosca in Europa, descrivendo le accuse come un ulteriore tentativo dell’Occidente di esacerbare la situazione legata al conflitto in Ucraina.   Anche il Servizio di Intelligence estero russo (SVR) ha avvertito che Kiev potrebbe organizzare provocazioni con droni come operazioni sotto falsa bandiera, allo scopo di incolpare Mosca e trascinare la NATO in un conflitto diretto con la Russia.   Come riportato da Renovatio 21, l’Europa sta discutendo di stanziare 6 miliardi di euro per approntare un «muro di droni», che tuttavia, secondo indiscrezioni raccolte dal solito Politico presso funzionarie UE, sarebbe solo una «trovata pubblicitaria».

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