Terrorismo
Primo terrorista Incel arrestato in Francia

Un diciottenne francese è stato accusato di terrorismo dopo aver presumibilmente pianificato attacchi con coltello contro donne, segnando il primo caso di terrorismo in Francia collegato al movimento incel, secondo quanto riportato dai media, citando la Procura Nazionale Antiterrorismo (PNAT).
Il movimento «incel», abbreviazione di «celibe involontario», è una sottocultura online nota per le sue convinzioni riguardo l’iniqua distribuzione delle donne fra la popolazione maschile. La sottocultura è composta in gran parte da uomini che vivono un risentimento molto elaborato per la loro mancanza di relazioni sentimentali o sessuali, spesso incolpando le donne e gli ideali femministi per le loro frustrazioni.
Alcuni aderenti hanno elogiato o commesso atti di violenza, in genere prendendo di mira donne che percepiscono come attraenti o sessualmente attive. Le autorità di diversi Paesi hanno collegato l’ideologia a un numero crescente di episodi di violenza.
Il PNAT ha confermato martedì l’apertura di un’indagine contro il diciottenne, ritenuto affiliato agli incel, secondo quanto riportato. È stato accusato di associazione a delinquere finalizzata al terrorismo con l’intento di commettere uno o più crimini violenti ed è stato posto in custodia cautelare
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Il sospettato è stato arrestato venerdì nei pressi di una scuola superiore nella regione di Saint-Étienne con due coltelli nella borsa. Fonti vicine al caso hanno riferito all’agenzia AFP che intendeva prendere di mira le donne e si identificava apertamente con l’ideologia incel. Il caso è gestito dalla procura antiterrorismo, il che suggerisce che le autorità stiano trattando questo tipo di violenza di genere come un potenziale atto di terrorismo.
Questa è la prima volta che il PNAT si occupa di un caso incentrato esclusivamente sul movimento incel. L’ideologia era già emersa a margine di altre due indagini legate al terrorismo in Francia, secondo quanto riportato da RFI. Uno di questi casi riguardava un uomo del nord della Francia, accusato nel 2023 di aver pianificato atti di violenza. Le fonti lo descrivevano come «un giovane adulto instabile e frustrato, piuttosto che un ideologo».
Un altro caso coinvolgeva quattro giovani, due dei quali elogiavano Hitler e il nazismo, mentre uno progettava di recarsi in Siria. Tre di loro avevano anche comunicato con una donna che, a quanto si diceva, voleva bombardare una chiesa. Alcune delle persone coinvolte in queste indagini hanno espresso ammirazione per attentatori di massa come Anders Breivik, Brenton Tarrant e Dylan Klebold. Secondo gli inquirenti, anche il sospetto ha espresso interesse per alcuni di questi casi.
Alcuni membri del movimento Incel sostengono che la loro condizione è il risultato di un sistema sociale che valorizza eccessivamente l’aspetto fisico, il successo economico e le abilità sociali. Tuttavia, i critici del movimento sostengono che questi uomini non sono disposti a fare il lavoro necessario per migliorare se stessi e la loro situazione, preferendo invece biasimare gli altri per le loro difficoltà.
Gli Incel hanno un loro linguaggio e dei loro riferimenti. In particolare, è centrale nel discorso Incel la questione della «red pill».
Il concetto di «redpill» è stato utilizzato all’interno del movimento Incel per indicare un processo di «risveglio» da una realtà percepite come ingiusta e oppressiva. Il termine deriva dal film Matrix, in cui il personaggio di Neo viene offerto una scelta tra una pillola rossa, che gli consentirà di vedere la vera natura del mondo intorno a lui, o una pillola blu, che gli permetterà di continuare a vivere nell’ignoranza.
Nel contesto del movimento Incel, il termine redpill si riferisce al processo di consapevolezza riguardo alla condizione degli uomini che si definiscono involontariamente celibi. Secondo i sostenitori del concetto di redpill, gli uomini che si identificano come Incel sono vittime di un sistema ingiusto che favorisce gli uomini sessualmente attraenti e penalizza quelli meno attraenti.
In pratica, gli Incel propongono una critica di tipo «distributivo» all’attuale assetto sessuale della società: una piccola parte degli uomini, grazie alla promiscuità arrivata con la cosiddetta «Rivoluzione sessuale» degli anni Sessanta, può godere di tutte le donne, lasciando a secco i non-alfa.
Il concetto è stato spiegato bene in un articolo dell’editorialista del New York Times Ross Douthat: «per quanto offensiva o utopistica possa suonare la ridistribuzione del sesso, l’idea è del tutto rispondente alla logica della vita sessuale tardo-moderna, e il suo perseguimento sarebbe del tutto caratteristico di un modello ricorrente nelle società liberali. In primo luogo perché, come altre forme di deregulation neoliberista, la rivoluzione sessuale ha creato nuovi vincitori e vinti, nuove gerarchie in sostituzione di quelle vecchie, privilegiando il bello, il ricco e socialmente abile in modi nuovi e relegando gli altri a nuove forme di solitudine e frustrazione».
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I sostenitori della redpill sostengono che gli uomini devono svegliarsi alla realtà del loro stato di celibe involontario e rifiutare le idee tradizionali sulla sessualità e sulla relazione di coppia. In particolare, il movimento Incel ha promosso la teoria della pills, ovvero le diverse «pillole» che un uomo può scegliere per migliorare la vita e la sua situazione sessuale.
Ad esempio, la «blackpill» si riferisce alla convinzione che la genetica e l’aspetto fisico siano i fattori principali che determinano il successo sessuale di un uomo, mentre la «whitepill» sostiene che l’uomo possa migliorare la sua situazione attraverso l’auto-miglioramento e l’acquisizione di abilità sociali.
Al di là dei casi di violenza, è evidente come nel mondo stia montando una campagna potente contro gli Incel, come visibile dalla pompa dietro la serie britannica Netflix Adolescence. Anche la TV di Stato italiana ha fatto di recente videoinchieste giornalistiche sul fenomeno. Varie figure ritenute a contatto con il mondo Incel – perché parlano a questi ragazzi motivandoli ad uscire dalla loro situazione di miseria umana e solitudine – come le personalità social Jord Peterson o Andrew Tate sono stati pesantemente attaccati da media e perfino dalla giustizia di vari Stati.
L’idea che può farsi è che forse il maschio ridotto a Incel è quanto lo Stato moderno – che è antimaschile, anticoncezionale, antitestosteronico, antisociale, anti-reale – desideri veramente.
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Terrorismo
Hamas giustizia sette uomini a Gaza

I’m sorry for Mr. FAFO missed the chance to report that Hamas terrorists executed several people in Gaza on Monday evening, accusing them of collaborating with Israel or being involved in ongoing internal fighting between the terror group, local clans and militias. pic.twitter.com/qRO0GZIL7z
— Jeab (@Jeab1030599) October 14, 2025
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Droni
La polizia sventa un complotto jihadista con droni contro il primo ministro belga

Le autorità belghe hanno neutralizzato un presunto piano per assassinare il primo ministro Bart De Wever e altri politici con un drone carico di esplosivi, secondo quanto riportato giovedì da diverse testate giornalistiche.
La polizia ha arrestato tre individui nella zona di Anversa, accusati di aver progettato un «attacco terroristico di ispirazione jihadista», ha dichiarato il procuratore federale Ann Fransen in una conferenza stampa. «Alcuni indizi suggeriscono che i sospettati pianificassero un attacco di natura jihadista contro figure politiche», ha precisato, senza rivelare i nomi dei bersagli.
Gli investigatori ritengono che i sospettati stessero lavorando alla costruzione di un drone kamikaze progettato per trasportare esplosivi.
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Secondo il quotidiano De Standaard, durante le perquisizioni sono stati rinvenuti componenti di droni, una stampante 3D e sfere metalliche destinate a essere usate come schegge, una delle quali trovata a poche centinaia di metri dall’abitazione privata di De Wever.
I sospettati, descritti come «radicalizzati», sono nati nel 2001, 2002 e 2007. Uno di loro, secondo quanto riferito, è stato rilasciato.
Il vice primo ministro Maxime Prevot ha definito le notizie sul complotto «profondamente sconvolgenti». De Wever ha reagito pubblicando su Instagram una foto con il suo gatto, accompagnata da un fumetto in cui chiede: «Maximus, riesci a catturare un drone?». Il gatto risponde: «Catturare un sogno? Nessuno lo fa meglio di me».
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La notizia giunge dopo che diversi paesi dell’UE hanno segnalato avvistamenti di droni non identificati vicino a aeroporti, basi militari e altre infrastrutture critiche nell’ultimo mese.
A inizio ottobre, le autorità belghe hanno riportato circa 15 droni non identificati nei cieli sopra la base militare di Elsenborn, avviando un’indagine su possibili minacce ibride.
Avvistamenti simili sono stati registrati in Danimarca, Francia e Germania, mentre la Polonia ha segnalato un’incursione di 19 droni a settembre, che ha provocato l’intervento della NATO e un allarme diplomatico. Funzionari occidentali hanno attribuito i droni alla Russia.
Mosca ha smentito ogni coinvolgimento, definendo le accuse occidentali come tentativi allarmistici per alimentare l’isteria anti-russa, giustificare maggiori spese militari e inasprire le tensioni.
Il Servizio di Intelligence estero russo (SVR) ha avvertito che Kiev potrebbe orchestrare operazioni sotto falsa bandiera con droni per screditare Mosca e coinvolgere ulteriormente la NATO nel conflitto ucraino.
Come riportato da Renovatio 21, nelle scorse ore il ministro della Difesa belga Theo Francken ha annunciato che potrebbe dispiegare truppe a Bruxelles entro la fine dell’anno per pattugliare la città, in risposta alle crescenti pressioni sul governo per contrastare la criminalità violenta e ristabilire l’ordine nella capitale, oramai totalmente sconvolta dall’immigrazione che ne ha cambiato i connotati.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia pubblicata secondo indicazioni.
Terrorismo
L’Ungheria accusa il premier polacco di «difendere i terroristi»

According to @donaldtusk, blowing up a gas pipeline is acceptable. That’s shocking as it makes you wonder what else could be blown up and still be considered forgivable or even praiseworthy. One thing is clear: we don’t want a Europe where prime ministers defend terrorists. https://t.co/39wYJkRgfL
— Péter Szijjártó (@FM_Szijjarto) October 8, 2025
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