Connettiti con Renovato 21

Militaria

La guerra marittima NATO nel Baltico e nell’Artico contro la Russia

Pubblicato

il

Nikolaj Patrushev, consigliere di punta di Vladimir Putin e presidente del Consiglio Marittimo della Russia, ha lanciato un avvertimento contro il tentativo dell’Occidente di bloccare la Russia militarizzando le acque del Baltico, dell’Artico e del Pacifico settentrionale. Lo riporta l’agenzia di stampa statale russa TASS.

 

«Ben consapevoli che la maggior parte del traffico marittimo estero passa attraverso il nord-ovest russo, i nostri oppositori stanno dando la caccia alle navi russe e di paesi terzi con i nostri carichi. Stanno preparando e attuando provocazioni, cercando di rivedere unilateralmente le norme del diritto marittimo internazionale e stanno anche militarizzando attivamente il Mar Baltico», ha dichiarato Patrushev in una riunione del Consiglio per lo Sviluppo Strategico della Marina.

 

Per bloccare il Baltico al trasporto commerciale russo, Bruxelles ha lanciato la missione Baltic Sentry, che può essere dispiegata in qualsiasi momento come missione di blocco, ha affermato Patrushev.

Sostieni Renovatio 21

«Grazie agli sforzi dei paesi della NATO, la regione del Mar Baltico si sta trasformando da uno spazio un tempo calmo in un’area tesa di instabilità militare e politica», ha aggiunto. «Nella zona artica russa, l’Occidente ha da tempo implementato una serie di misure politiche, legali, militari ed economiche volte a ostacolare i nostri piani di sviluppo dell’Artico, tra cui misure volte a contestare la sovranità della Russia sulla Rotta Marittima Settentrionale», ha affermato Patrushev.

 

L’Occidente sta compiendo seri sforzi per modificare la configurazione militare e politica nell’Estremo Nord, in particolare con l’aiuto di attori extraregionali, ha affermato il Patrushev. L’intensificazione dell’attività militare degli Stati Uniti e dei paesi della NATO, anche tramite forze navali e aerei da ricognizione, nella regione artica aumenta la probabilità di incidenti, che potrebbero portare a un’escalation incontrollata della tensione, ha avvertito l’ex ministro ora consigliere presidenziale.

 

Washington e Tokyo potrebbero aumentare la tensione nello Stretto di Bering se la situazione politico-militare dovesse deteriorarsi, violando tutti gli accordi bilaterali, ha proseguito Patrushev. «Sebbene oggi esista un regime giuridico nello Stretto di Bering regolato da accordi bilaterali, in caso di aggravamento della situazione politico-militare, Stati Uniti e Giappone sono perfettamente in grado di intensificare la tensione».

 

«Non possiamo escludere provocazioni che comportino attacchi diretti a navi e infrastrutture marittime russe, così come attacchi sotto falsa bandiera contro navi straniere, di cui Mosca verrebbe accusata», ha ulteriormente avvertito il funzionario del Cremlino, sottolineando che la NATO sta attivamente sviluppando e testando droni avanzati e veicoli sottomarini autonomi, in grado di operare in segreto e di condurre attacchi improvvisi su quasi tutti gli obiettivi di superficie e sottomarini.

 

«Inoltre, sono in corso attività di monitoraggio costante, che coinvolgono in particolare le tecnologie dei droni», ha proseguito. «Finlandia, Svezia, Danimarca, Polonia e Germania stanno attivamente potenziando le loro marine, utilizzando tecnologie all’avanguardia, e stanno conducendo operazioni congiunte sotto l’egida della NATO», ha sottolineato il Patrushev.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine NATO North Atlantic Treaty Organisation via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0

 

Continua a leggere

Militaria

Macron pronto a reintrodurre il servizio militare volontario

Pubblicato

il

Da

Il presidente francese Emmanuel Macron si appresta a lanciare questa settimana un nuovo programma di servizio militare volontario. Lo riporta il quotidiano parigino Le Figaro. L’iniziativa, proposta per la prima volta a luglio dal capo dell’Eliseo in risposta alla «minaccia duratura» russa, mira a rafforzare la difesa nazionale in un contesto di crescenti incertezze globali.   Secondo il Figaro, il piano prevede un impegno volontario di dieci mesi con retribuzione mensile tra i 900 e i 1.000 euro, aperto a giovani di 18 anni di entrambi i sessi. Non sono stati forniti dettagli su come si distinguerebbe dal servizio attuale, composto solo da professionisti e volontari dopo la sospensione della leva obbligatoria nel 1997 sotto Jacques Chirac.   «In un mondo di incertezze e tensioni crescenti… la Francia deve continuare a essere una nazione forte con un esercito forte», ha ribadito Macron sabato a margine del G20 in Sudafrica.   Le fonti governative citate dal Figaro stimano fino a 50.000 partecipanti annui, con costi stimati intorno ai 2 miliardi di euro l’anno. L’impegno segue iniziative analoghe in altri Paesi UE dopo l’escalation del conflitto ucraino nel 2022.

Sostieni Renovatio 21

La Polonia ha introdotto un servizio base volontario e retribuito; la Germania ha approvato un modello che potrebbe evolvere in coscrizione selettiva se i volontari calassero (con una grottesca lotteria annessa); i Paesi Bassi dibattono sul ritorno della leva obbligatoria. Lettonia e Croazia l’hanno già ripristinata, mentre la Danimarca l’ha estesa alle donne. Il Belgio ha invitato due settimane fa 149.000 adolescenti al servizio volontario. La Svezia vuole innalzare l’età minima per il richiamo militare a 70 anni.   Il generale Fabien Mandon, capo di Stato maggiore delle forze armate, ha recentemente osservato che la Francia non può ignorare questa tendenza europea, con molti vicini «pronti a reintrodurre il servizio nazionale».   Come riportato da Renovatio 21, il Mandone negli scorsi giorni ha destato scalpore dichiarando che il popolo francese dovrebbe essere pronto a «perdere i propri figli».  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Continua a leggere

Militaria

Generale francese: il popolo deve essere pronto a «perdere i propri figli»

Pubblicato

il

Da

Il generale francese Fabien Mandon, capo di stato maggiore nominato a settembre, ha scatenato un’ondata di polemiche dichiarando che la Francia deve prepararsi «ad accettare di perdere i propri figli» in caso di conflitto con la Russia e a sopportare sacrifici economici per dare priorità alla difesa.

 

Parlando all’annuale incontro dei sindaci a Parigi, Mandon ha esortato i funzionari locali a educare i cittadini «ad accettare la sofferenza per proteggere ciò che siamo». «Se non siamo disposti a perdere i nostri figli e a soffrire economicamente», ha aggiunto, «allora siamo a rischio». Il generale – che in passato aveva previsto una possibile guerra Francia-Russia entro il 2028 – ha sostenuto che Parigi dispone della forza economica e demografica per «scoraggiare» Mosca, ma manca di «forza d’animo».

 

Le sue parole hanno immediatamente suscitato reazioni trasversali. Il segretario del Partito Comunista Fabien Roussel ha denunciato «un’insopportabile retorica guerrafondaia», mentre Jean-Luc Mélenchon (La France Insoumise) ha scritto su X che «non spetta al generale anticipare i sacrifici derivanti dai nostri fallimenti diplomatici».

 

Marine Le Pen, principale leader dell’opposizione della destra francese, ha dichiarato che qualora le parole del generale riflettessero il pensiero del presidente Macron, ciò sarebbe «grave».

Iscriviti al canale Telegram

Intanto la Francia, nonostante un debito pubblico di 3,35 trilioni di euro (113% del PIL, tra i più alti dell’UE), prevede di portare la spesa per la difesa a 64 miliardi nel 2027 – quasi il doppio del 2017. Diverse forze di sinistra accusano il governo di privilegiare gli armamenti a scapito del welfare.

 

Affermazioni di grande gravità da parte dei vertici della Difesa di Parigi non sono nuove.

 

Come riportato da Renovatio 21, due anni fa il capo di stato maggiore dell’esercito, generale Pierre Schill, disse che la Francia è pronta ad affrontare qualunque sviluppo si svolga a livello internazionale ed è preparata per gli «impegni più duri» per proteggersi. In altre occasioni militari francesi avevano parlato dell’assenza di un vero controllo sull’opinione pubblica.

 

Un anno fa il ministro per la Difesa francese Sèbastien Lecornu aveva definito la Russia come «la minaccia più grande».

 

Ancora tre mesi fa Macron insisteva sul fatto che l’esercito ucraino non dovrebbe avere limiti di dimensione.

 

Parigi e Mosca sono da anni in una relazione fatta da tensioni altissime, che riguardano anche la geopolitica africana, dove Mosca ha di fatto scalzato l’ex colonizzatore francese nella regione del Sahel e oltre, con varie nazioni dell’Africa coloniale francese oramai passate in larga parte sotto la diretta influenza di Mosca – a causa anche dell’antipatia ingeneratasi contro Parigi e le sue missioni militari, accusate di addestrare e manovrare i terroristi islamici che sostenevano di voler combattere.

 

In settimana anche il capo di stato maggiore polacco Wiesław Kukuła ha avvertito che il Paese potrebbe subire un’aggressione da parte di un «avversario».

 

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine NATO North Atlantic Treaty Organisation via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0

Continua a leggere

Militaria

Generale polacco invita la popolazione a prepararsi ad un attacco

Pubblicato

il

Da

Il capo di stato maggiore polacco Wiesław Kukuła ha avvertito che il Paese potrebbe subire un’aggressione da parte di un «avversario», alludendo a una sequela di cyberattacchi e operazioni di sabotaggio.   In un’intervista concessa lunedì a Radio Jedynka, il Kukuła ha commentato le parole del segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth, che ha equiparato il contesto geopolitico attuale agli anni pre-Seconda guerra mondiale e al picco della Guerra Fredda nel 1981.   «Si tratta di un confronto calzante, poiché oggi l’esito dipende dalla nostra postura: se sapremo dissuadere l’avversario o, al contrario, stimolarne l’audacia aggressiva», ha osservato Kukuła, sostenendo quindi che «l’avversario ha avviato i preparativi bellici» instaurando «precondizioni per un’eventuale incursione sul suolo polacco», omettendo di indicare la nazione specifica.   Come riportato da Renovatio 21, l generale Kukula l’anno scorso aveva parlato della guerra con la Russia come una «minaccia reale» e l’anno prima accusava i russi di aver fatto volare un missile nello spazio aereo polacco.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Le affermazioni dell’alto ufficiale militare polacco giungono dopo un episodio sulla rotta ferroviaria Varsavia-Lublino, verso l’Ucraina, dove domenica un binario è stato lesionato due volte in 24 ore. Il premier Donald Tusk ha bollato l’evento come sabotaggio, anche se il Ministero dell’Interno non l’ha confermato.   La portavoce Karolina Gałęcka ha precisato che non emergono indizi di un intervento intenzionale da parte di estranei, e in un post su X domenica ha ammonito: «Le congetture generano allarmismi superflui e un clima di apprensione ingiustificato».   L’accaduto si colloca in un contesto più esteso: lo scorso mese, Tusk ha reso noto l’arresto di otto sospetti per trame di sabotaggio. Le autorità di Varsavia avevano già sventato presunti complotti attribuiti a «servizi segreti esteri»; ad agosto, il governo ha puntato il dito contro Mosca per aver ingaggiato ucraini e bielorussi in azioni clandestine in Polonia.   I rapporti tra Cremlino e Varsavia si sono inaspriti a settembre, allorché la Polonia ha imputato alla Russia incursioni con droni. Il dicastero della Difesa moscovita ha smentito mire ostili su Varsavia e proposto dialoghi con l’esercito polacco, ma non ha ricevuto riscontro.   Come riportato da Renovatio 21, il premier polacco Donald Tusk ha recentemente dichiarato che il Paese dovrebbe perseguire l’acquisizione di armi nucleari, possibilmente attraverso la partecipazione all’iniziativa nucleare francese. Le sue dichiarazioni seguivano la proposta avanzata all’inizio di questa settimana dal presidente francese Emmanuel Macron di estendere l’ombrello della deterrenza nucleare di Parigi ad altri membri dell’UE per far fronte alla presunta «minaccia» rappresentata dalla Russia.   Varsavia l’anno passato aveva chiesto una reazione della NATO al programma di Mosca di piazzare le sue atomiche anche in Bielorussia – un programma peraltro nel pieno stile di condivisione internazionale degli armamenti atomici in stile NATO.

Iscriviti al canale Telegram

Come ricordato da Renovatio 21, c’è da dire che la fornitura di atomiche a Kiev è stata messa sul piatto varie volte da personaggi come l’europarlamentare polacco, ora tornato al governo come ministro degli Affari Esteri, Radoslav Sikorski, sposato ad la neocon americana ultrarussofoba Anne Applebaum.   Nel settembre 2022 la Polonia aveva iniziato a distribuire pillole di iodio, motivando l’operazione con la paura per le sorti della centrale nucleare di Zaporiggia, contesa tra i russi, che ne hanno il controllo, e gli ucraini, che cercano di impossessarsene con azioni militari di ogni sorta.   Come riportato da Renovatio 21, nell’autunno 2022 l’allora viceministro della Difesa Marcin Ociepa aveva dichiarato che la Polonia sarà in guerra con la Russia in 3 o 10 anni massimo.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Continua a leggere

Più popolari