Alimentazione
In arrivo il più grande raccolto di grano nella storia della Russia
Il raccolto di grano in Russia per l’ultimo anno di raccolto, quasi 158 milioni di tonnellate, è stato il più grande nella storia del paese.
Dopo un incontro con il ministro dell’Agricoltura Dmitrij Patrushev, il presidente Vladimir Putin ha annunciato la notizia, insieme alla notizia che le esportazioni complessive di grano entro il 30 giugno, la fine del loro anno agricolo, saranno di 60 milioni di tonnellate.
Tale importo è di ben 22 milioni di tonnellate in più rispetto all’anno agricolo precedente, nonostante il paese debba funzionare sotto sanzioni repressive per l’intero periodo.
Ciò ha anche spinto l’esportazione di tutti i prodotti agricoli a un livello superiore rispetto allo scorso anno. Le esportazioni agricole complessive della Russia sono quintuplicate dal 2010.
«Come prima, il nostro Paese è uno dei principali fornitori di prodotti agricoli nel mondo e ci siamo affermati come un partner affidabile e prevedibile» ha dichiarato Putin. Lo stesso, aggiungiamo noi, era tremendamente vero anche la fornitura di gas, che non era mai venuta meno, nemmeno ai tempi dell’Unione Sovietica e delle crisi politiche – a riprova che nessun momento critico della storia è stato peggiore di quello che stiamo vedendo.
Putin ha quindi spiegato che, oltre all’autosufficienza alimentare della Russia, ora produce ed esporta un surplus di pesce, carne, oli vegetali, cereali e zucchero.
Come riportato da Renovatio 21, la produzione di grano e le scorte a livello mondiale subirono un calo imponente con lo scoppio della guerra ucraina. La Russia si era detta pronta a consegnare grano ai mercati internazionali, con quello che è stato chiamato «accordo sul grano», o Black Sea Grain Initiative, messo in difficoltà più volte dall’ipocrisia occidentale che lo ostacolato per esempio scollegando la Banca agricola russa Rosselkhozbank dal circuito internazionale SWIFT.
Come scrive l’analista geopolitico William F. Engdahl in un articolo tradotto e pubblicato da Renovatio 21, il regime Zelens’kyj ha emanato leggi che di fatto hanno permesso a grandi gruppi finanziari americani di impossessarsi della terra fertile ucraina.
Si tratta di una grande speculazione agroalimentare mondiale che, come altre speculazioni dell’oligarcato globale, striscia sotto il conflitto russo-ucraino.
La speculazione fece aumentare i prezzi del grano del 20% in un solo giorno l’anno scorso, mentre Paesi come l’Ungheria bloccavano le esportazione, mettendo in difficoltà Paesi come l’Italia, che di Budapest è cliente per il grano tenero.
«La produzione di grano nel mondo si ridurrà e ci sarà la corsa alle requisizioni» aveva predetto tre anni fa il professor Mario Pagliaro. «È uno scenario apocalittico». Uno scenario che non ancora si è del tutto dipanato.