Intelligence

I servizi britannici vogliono mandare miliziani ucraini in Africa contro la crescente influenza di Mosca, dicono le agenzie russe

Pubblicato

il

Il servizio di Intelligence straniero britannico MI6 avrebbe preparato un gruppo di sabotatori per interrompere la crescente cooperazione economica della Russia con gli Stati africani. Lo riportano le agenzie di informazione dello Stato russo RIA Novosti e TASS citando una fonte diplomatica militare anonima.

 

L’agenzia di spionaggio britannica avrebbe creato una «squadra di sabotaggio» composta da circa 100 «militanti nazionalisti e neonazisti ucraini», ha affermato il funzionario anonimo, citando «informazioni confermate da diverse fonti».

 

A luglio, Londra avrebbe chiesto a Kiev di «fornire la massima e tempestiva assistenza ai rappresentanti dell’intelligence britannica MI6 e dell’unità speciale SAS» al fine di selezionare combattenti con «significativa esperienza di combattimento sul “fronte orientale”».

 

La fonte anonima, citata da RIA Novosti e TASS, ha affermato che tale unità anglo-ucraina avrebbe il compito di «sabotare le infrastrutture nei paesi africani, nonché eliminare i leader africani orientati alla cooperazione con la Russia».

 

Le agenzie russe arrivano a fare perfino nomi di militari coinvolti e a specificare che il gruppo di sabotaggio anglo-ucraino verrà schierata in una città dal Sudan nelle prossime settimane.

 

Londra è stata profondamente coinvolta nel conflitto ucraino sin dalla sua escalation nel febbraio 2022, fornendo all’Ucraina hardware militare di produzione nazionale e straniera, addestrando truppe ucraine in Gran Bretagna e altrove in Europa e condividendo informazioni di intelligence.

 

L’anno scorso emersero video di istruttori britannici che addestrano personale ucraino all’uso di droni subacquei.

 

Il Wall Street Journal ha riferito a maggio che le forze speciali britanniche «operano molto vicino alla linea del fronte» e che la loro «influenza guida sull’attività delle forze speciali ucraine è evidente nelle operazioni di sabotaggio che l’Ucraina ha condotto contro le ferrovie russe, l’aeroporto, il carburante e altri nodi logistici».

 

«Non possiamo escludere che gli inglesi abbiano partecipato alla pianificazione, organizzazione e sostegno di attacchi terroristici compiuti dal regime di Kiev sul territorio della Russia», ha detto all’epoca il ministero degli Esteri russo, aggiungendo che Mosca si riserva il diritto di rispondere a tale condotta da parte del Regno Unito in un momento e in un luogo di sua scelta.

 

Con i missili britannici Storm Shadow forniti a Kiev, ha dichiarato Mosca, sarebbero stati colpiti a Kherson due mesi fa rifugi per gli sfollati della diga.

 

A giugno, in risposta a una dichiarazione rilasciata ieri dal ministro degli Esteri britannico James Cleverly secondo cui l’Ucraina aveva il «diritto di proiettare la forza oltre i suoi confini», cioè attaccare la Russia, l’ex presidente e ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev ha affermato che il Regno Unito fornisce all’Ucraina materiale e specialisti e sta conducendo una «guerra non dichiarata» contro la Russia e che quindi i funzionari britannici diventano «un obiettivo militare legittimo».

 

Come riportato da Renovatio 21, il Medvedev negli scorsi mesi aveva definito Londra «nemico eterno» della Russia, sottolineando che i droni Poseidon sarebbero in grado di sommergere l’isola con tsunami radioattivi. A inizio anno era emerso che sono state date alle forze ucraine anche proiettili all’uranio impoverito, che, secondo alcuni avrebbero causato una nube radioattiva che minaccia l’Europa. Londra avrebbe avuto un ruolo anche negli attacchi antirussi nel Mar Nero degli scorsi mesi, al punto che Mosca ha convocato l’ambasciatore britannico per chiederne conto.

 

In un video-omaggio per l’incoronazione di re Carlo III, l’Esercito ucraino aveva ringraziato dettagliosamente Londra per ogni tipo di arma inviato.

 

Medvedev a inizio mese aveva parlato di «nemici della Russia» che starebbero «conducendo l’umanità alla Terza Guerra Mondiale e alla catastrofe globale». In questi mesi altre volte ha parlato  di Terza Guerra Mondiale e di pericolo di «giorno del giudizio», ossia di olocausto termonucleare globale.

 

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version